trans
Sabbia Bollente: Segreti Fetish di un Trio Pr

10.04.2025 |
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"Il cazzo, già semi-duro, premeva contro il tessuto teso, insofferente, bollente..."
Era una giornata torrida, il sole implacabile disegnava riflessi dorati sulla sabbia infuocata. Marco sentiva le gocce di sudore colare lungo il petto, il costume incollato alla pelle come una prigione umida. Il cazzo, già semi-duro, premeva contro il tessuto teso, insofferente, bollente.Entrato nello stretto spogliatoio di legno, tirò un sospiro profondo mentre si liberava del costume bagnato, lasciandolo cadere a terra con uno schiocco molle. In quell’istante, un rumore quasi impercettibile: lo scricchiolio del legno, un respiro trattenuto. Attraverso una sottile fessura tra i pannelli, intravide una scena che gli fece mancare un battito: un corpo da brivido, pelle color caramello lucida di sudore, fianchi stretti e fianchi mobili, e un cazzo pendulo e scuro che lentamente iniziava a gonfiarsi.
La figura si piegò in avanti, facendo scendere con lentezza gli slip tesi, esponendo le chiappe rotonde e vellutate. Marco si morse il labbro. Il cazzo cominciò a indurirsi contro la sua coscia. Poi lo sguardo: quegli occhi attraversarono la fessura e lo trovarono. Uno scambio muto, ma potentissimo, carico di un'intesa animale.
Quando la porta dietro di lui si aprì, si voltò di scatto: una ragazza, capelli biondi arruffati, seni liberi sotto la canotta bagnata, occhi pieni di voglia. Aveva visto tutto. Sapeva. E voleva partecipare.
Non parlarono. Non serviva. Il gabbiotto diventò un altare sporco del desiderio.
Marco si inginocchiò davanti alla trans, il cazzo ormai pieno, teso, vibrante. Gli bastò sfiorarlo con le labbra per sentire un brivido salire lungo la schiena. La succhiò piano, poi con forza crescente, godendosi il peso caldo e il sapore salmastro. La trans gemette, le dita intrecciate nei capelli di Marco, lo guidava con ritmo lento e profondo, come se volesse scolpirgli il gesto nella gola.
Dietro, la ragazza si spogliò. Nessun indugio. Si mise a cavalcioni sul sedile stretto, le gambe aperte, la fica bagnata che brillava sotto la luce fioca. Marco infilò due dita tra quelle labbra gonfie, le affondò dentro con lentezza cattiva. Lei ansimò e gli spinse la testa tra le cosce. La leccò con furia, alternando lingue e dita, mentre succhiava ancora quel cazzo duro davanti a sé.
Il corpo della trans iniziò a vibrare. Si spostò, e con un solo sputo e qualche carezza ben assestata, cominciò a spingere dentro Marco. Lentamente, ma con fermezza. Marco sussultò, il respiro spezzato dal misto di dolore e piacere, mentre il cazzo gli batteva pulsando tra le gambe.
La ragazza gemeva forte, gli stringeva la testa, mentre si dondolava sul suo viso. Le sue mani sfioravano i capezzoli, tirandoli, toccandosi con foga. Era un film porno girato dal vivo, e loro tre erano gli unici spettatori, i soli protagonisti.
Quando la trans venne dentro Marco, lui sentì il calore profondo colarlo dentro. Le sue chiappe si contrassero mentre gemeva in gola. Ma il gioco non era finito. Si alzò, prese la ragazza per i fianchi e la sollevò. Il suo cazzo, grondante di saliva e voglia, si infilò in lei con un colpo solo. Lei urlò, le unghie gli graffiarono la schiena.
La trans, affamata, si avvicinò e cominciò a penetrarla da dietro con un dildo imbracciato con un harness. Il doppio affondo le fece perdere il fiato. Si stringeva attorno a entrambi come una bestia, chiedendo ancora, tremando, ansimando senza fine.
Quando Marco si ritirò, prese la trans e la scopò con forza. Il cazzo entrava ed usciva con schizzi di umori e rumori sporchi. La trans urlava come posseduta. La ragazza si masturbava con due dita tra le labbra, godendo della scena.
Alla fine, Marco venne di nuovo dentro la trans, mentre lei lo stringeva fino a sentire le vene del suo cazzo palpitare. La ragazza si chinò, raccolse con la lingua lo sperma colato, e lo gustò come un nettare.
Ma non bastava. La trans prese il comando, trascinò la ragazza verso il piccolo specchio, e con un gesto deciso le piegò il busto. Marco si inginocchiò dietro di lei, le leccò il culo con cura, facendola tremare. Poi la trans lo penetrò di nuovo con rabbia e possesso, spingendo forte, affondando in lui con tutto il peso.
Il ritmo diventò tribale, sudato, sporco, carnale. Schiaffi, morsi, sguardi sporchi. Le bocche non si fermavano, le mani non si staccavano. Fluidi ovunque.
Esausti, stravolti, si accasciarono sul pavimento, coperti di sabbia, sperma e saliva. Gli occhi lucidi, il corpo tremante. Ma il sorriso... il sorriso era quello di chi ha attraversato un inferno di piacere, e ne vuole ancora.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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