La moglie vogliosa IX al mercato

Questo racconto mi aveva sconvolto, mi è sempre piaciuto che gli altri uomini guardassero la gran figa di mia moglie e per questo mi piaceva tanto che si vestisse un po da troia ma credevo non mi avesse mai tradito prima di farsi inculare davanti a me sul treno e soprattutto senza che ne sapessi niente.
Il fatto che me lo avesse confessato fin nei minimi dettagli voleva dire che mi amava comunque e che sapeva quanto mi sarebbe piaciuto.
Uscita dal bagno la chiamo "vieni a sederti sulle mie ginocchia a culo nudo che ti devo punire troia!" "Si amore è giusto vengo subito"; alla puttana piaceva tanto che la insultassi e la picchiassi su quel bel culo sodo e allo stesso tempo burroso e cominciai a picchiare forte le mani sulle cosce e sulle natiche prima piano poi sempre più forte e lei"Mmmmmhhhh perché mi picchi oooohhhhh siiiii" " troia ora ricordo quella sera che davanti a me ti bevevi gustandolo quel bicchiere di liquido biancastro e mi dicevi - che buono questo latte era da tempo che non ne bevevo di così buono e gustoso- sei una puttanona stupenda ma guarda che fra due giorni è sabato e abbiamo il pranzo con i due cazzoni che hai scelto" .
"Non vedo l'ora amore di godermi i due uccelloni con te amore, hai deciso cosa dovrò indossare?" "Ho già pensato a tutto porca, non sai ancora quando torna il tuo Stefano? Da lunedì torno al lavoro e come al solito esco presto e torno tardi chissà quante corna mi farai puttanona!" "Mah non so".
"Ora metti il tubino corto e stretto con la cerniera sulle tette un po aperta per far vedere un po le tette e niente reggiseno ne mutandine solo tacchi alti troiona che andiamo al mercato a comprare un po di ....frutta, ora non ci dovrebbe essere molto casino e potrai scegliere bene mmmmmhhhhh".
Non ci mette molto e riappare : " Che tronco di figa sei andiamo puttana lo sai vero cosa devi comprare ?" E lei "Si amore e solo quello vero?" "Si e scegli bene il banco e la frutta che sai".
Giunti al mercato della frutta Enrica osserva bene i banchi e soprattutto i venditori la troia, si dirige verso un banco tenuto da un nero molto bello e ben messo aveva quei pantaloni grigi da palestra e forse senza mutande; cominciai ad arraparmi mentre la vedevo ancheggiare verso quel banco e da troia si era abbassata ancora un po la cerniera per scoprire ancor di più le tette già dure e grosse e farsele vedere bene mentre si chinava un po per scegliere.
Cominciò a tastare cetrioli e banane la figona e rivolta al nero "Posso scegliere? " e lui "Certo signora tutto quello che vuole". Cominciò a tastare i cetrioli più grossi e lunghi le banane più consistenti mentre sotto i pantaloni del nero cominciava a gonfiarsi un pacco enorme, mentre sceglieva lisciava e accarezzava come fossero cazzi da godere i capezzoli spingevano duri e grossi contro il tessuto, il nero si aggiustava i pantaloni doveva avere un cazzo enorme ed Enrica naturalmente lo notò. "Scelgo questi ma non so se riesco a portarli a casa da sola" e il nero " non si preoccupi la accompagno io e magari le regalo una bella grossa melanzana le piace? abita lontano?" "Ne sarei felice abito a due passi la prego" .
Le mando un msg wa - fai un giro largo che io corro a casa mi nascondo e aspetto- lei rispose - si amore sentissi che lago ho fra le gambe- aggiungo - appena entri in casa posa la frutta sul tavolo in salotto messa bene e vieni in cucina fallo accomodare in salotto e mi racconti cosa ha fatto nell'ascensore con un gran pezzo di figa a disposizione- e lei -si amore mmmmmhhhh -.
Mi precipito a casa e vado in cucina dopo essermi cambiato e aver indossato solo una tuta leggera senza mutande per avere il cazzo libero.
Il tempo passa e non resisto a non palparmi il cazzo già duro, sento il rumore della porta che si apre dei rumori e I tacchi della mia figona che si avvicinano entra, era rossa in viso il tubino un po stropicciato le dico racconta che sto già godendo e mentre lo fai palpami tutto questo cazzo; lo prende in mano e comincia "Appena entrati mi ha chiesto il piano ho detto secondo ma lui ha schiacciato il 6 si è appiccicato a me da dietro e - tu hai palpato accarezzato la mia frutta ora voglio sentire le tue mele e i tuoi meloni - mi ha tirato giù tutta la cerniera e ha cominciato a strusciarsi e a stringermi con le sue grosse mani le tette stringeva e palpava mentre mi leccava il collo, era una lingua enorme che mi faceva venire i brividi, poi mi ha stretto il culo allargando e chiudendo le natiche poi le cosce, il vestito era ridotto a una cintura - sei tutta nuda sotto sei una puttanona stupenda- lo sai che godo a sentire quelle parole e continuava a strusciarsi con l'uccellone che sentivo enorme sul culo non smetteva di palpare di leccare il collo poi si è abbassato e ha cominciato a leccarmi il culo poi la figa, ho guardato la sua lingua era enorme stupenda me la infilava nella figa nel culo dio mio sembrava un cazzo.
Godevo come una troia lui aveva bloccato l'ascensore e "Scommetto che ti piacciono anche le melanzane belle grosse vuoi assaggiare la mia" mi volto e rimasi di sasso: era un cazzone enorme più grosso di quello di Stefano, rimasi estasiata aveva una cappella rossa enorme con un taglio che sembrava una figa il cazzone aveva delle vene grosse e gonfie e sotto due coglioni da toro, non potei resistere lo leccai sulla punta poi scivolai in basso ma quel cazzone non finiva più. Stavo colando dappertutto ma lo volevo e accelerai per portarlo a casa.
Mi sono rialzata sistemata e tenendo la melanzana fra le cosce siamo entrati in casa".
Mentre parla il mio cazzo non resisteva più me lo ha preso in bocca e mi ha fatto sborrare inghiottendo tutto.

Continua