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Chissà che non diventi realtà - part.1ª


di EliaMelissa
30.03.2025    |    43    |    2 8.0
"Ma allo stesso tempo esser a cavalcioni su di Elia, seduto su una poltrona, muovendo il bacino stando dentro di me..."
Il racconto che segue è di fantasia, o per meglio dire, quel che desiderei.
Ciò nasce da una conversazione con un uomo di mia conoscenza, da ormai 6 anni per amicizie comuni.
50 enne di bella presenza (nome di fantasia Gianni), non eccessivamente muscoloso, alto, brizzolato, occhi castani, colto già solo per il suo lessico ed affascinante, motociclista nel tempo libero. Ha una compagna di circa 40 anni, ma col desiderio di fottermi.

Le sue recenti parole tramite un msg, a seguito di una conversazione, son state:"Sei una donna meravigliosa...! Immaginarti cagna e oscena, immersa nel piacere e nella sottomissione più profonda, totalmente arresa, mi incendia la mente e mi fa esplodere il cazzo. Il pensiero di averti tra le mani, modellarti secondo i miei desideri, vederti annaspare tra piacere, sfinimento, schiaffi, sputi, sborra e piscia, mi fa desiderare di spingermi e spingerti ancora oltre. Sapere che brami essere usata in malo modo, sporcata, "abusata" (passami il termine) e rotta senza tregua, mi rende impaziente di vederti in ginocchio, a leccare, succhiare, sbavare, squirtare, aprirti e arrenderti completamente, con tutti i buchi rotti e pieni di plug, cazzi e pugni.
Non ci sarà fine alla tua rovina, né un limite al tuo godimento e alla tua tortura, fisica, mentale e spirituale. Ti voglio così: devastata, senza fiato, livida, sporca, incapace di opporre resistenza al bisogno di essere presa, offesa, umiliata, sbattuta, riempita e svuotata".

Questo messaggio mi ha eccita molto ed è stato lo stesso anche per Elia nel leggerlo.

Tanto che stamattina l'ho riletto lentamente, chiudendo ogni tanto gli occhi ed "immaginando" la sua voce, mentre mi dice quelle parole.
Ma allo stesso tempo esser a cavalcioni su di Elia, seduto su una poltrona, muovendo il bacino stando dentro di me. Ripetendo le sue parole al suo orecchio.
Cavalcandolo intensamente, mentre le sue mani sono intorno al mio collo, alternandosi a schiaffi sul culo. Forti.

Indossavo solo una sottoveste e un perizoma, diventato un momento dopo, senza forzature, umido.
L'ho tolto e ho iniziato a sfiorarmi le cosce, lentamente l'interno, per poi pian piano salire su. Arrivando al mio seno. Tirando i capezzoli. Poco a poco diventar turgidi.
Stringere il mio seno e di conseguenza le gambe.
Ero leggermente umida..
Ma più quelle singole parole rimbombavano nella mente e più l'eccitazione saliva. Più ero bagnata.
Esser di suo dominio davanti gli occhi di Elia, inizialmente...
Eccitato a osservare, appunto, segandosi e commentando.
Per poi partecipare.
Ed esser in balia di loro due.

E da quì, ho iniziato ad immaginare di tutto...

[...] Continua
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