Scambio di Coppia
Una calda moglie. Daniela (1 episodio)
di Giangi57
18.08.2022 |
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"Ad un tratto vediamo un uomo percorrere lentamente lo stesso vialetto dal quale siamo appena giunti, lo seguiamo con lo sguardo fino a quando quello, ..."
Una calda moglie. Daniela (1 episodio)
Col corpo percorso da incessanti brividi, geme sotto i colpi del mio pene che furiosamente stantuffa nella sua vagina bagnata dal piacere incipiente. Mia moglie, aggrappata alle mie natiche, urla il suo orgasmo dimenando con forza le anche per favorire il più possibile la penetrazione.
"Chiavami, chiavami !"
Mi urla nel pieno dell'eccitazione
"Chiava la tua troia, la tua vacca che ha tanta voglia di cazzo, di tanti cazzi, dimmi che ti piacerebbe vedermi chiavare con un altro uomo!"
Come sempre l'eccitazione dei nostri sensi raggiunge il massimo livello quando sollecitiamo la nostra fantasia affrontando argomenti che nella realtà di tutti i giorni avremmo certamente rifiutato.
"Si amore ti sto chiavando, ma vorrei vederti chiavare con Antonio, ti piace il suo cazzo? Pensa che bello sentirlo sborrare nella tua la fica!"
Antonio é stato uno dei fidanzati di Daniela e durante i nostri amplessi ci piace ricordare le esperienze che hanno vissuto insieme prima che lei lo lasciasse per mettersi con me.
"Ti ricordi quando glielo prendevi in mano? Come ti piaceva menarglielo, strusciartelo in mezzo alle tette, sulla faccia, succhiarglielo tutto per sentire in bocca il suo sapore di maschio.
Come ti piaceva leccare dolcemente con la lingua la sua cappella fino a sentirtelo godere in bocca! Adesso godi ancora nel ricordarlo! Fammi vedere come gode una troia! Ahh come vorrei che fosse qui adesso per metterti il suo cazzo in bocca mentre ti chiavo!"
Nel frattempo continuo a scoparla con forza, sento il cazzo che sbatte con violenza contro il suo utero e se anche la cosa risulta alquanto dolorosa per Daniela, so che le piace. Poco alla volta avverto in mia moglie l'approssimarsi dell'orgasmo e raddoppio l'intensità dei colpi.
"Si cosii amore... godi... godi troiona mia, fatti chiavare da tutti i maschi che vuoi!"
"Sto godendo Franco, sto godendo col cazzo di Antonio, é tutto dentro dentro di me, nella mia fica... mi sta chiavando tutta, ahh... vengo, vengo... godi anche tu insieme a me!"
L'orgasmo raggiunge entrambi contemporaneamente e le riempio la fica di sperma, tiro fuori il cazzo ancora parzialmente duro e lo appoggio sulla sua pancia.
Prendo a baciarla sulle guance, la lecco dolcemente dietro le orecchie sussurrandole paroline d'amore, ma poi ripensando ai fatti delle nostre fantasie mi prende il morso della gelosia.
"Davvero ti piaceva succhiare il cazzo ad Antonio?"
"Si mi piaceva, lo sai che è stato lui ad insegnarmi a prenderlo in bocca, a succhiarlo, gli piaceva da morire farsi masturbare con la bocca, ma queste cose le sai già, quante volte ti ho già raccontato tutto quello che c'è stato tra noi, tutto quello che abbiamo fatto insieme.
Tu piuttosto dimmi se ti piacerebbe davvero vedermi chiavare con Antonio, vedermi fare con lui tutte le cose che faccio con te. Lo sai vero che mi basterebbe fargli una telefonata?
Quando ci siamo lasciati c'è rimasto male, non perché mi volesse bene, ma perché gli bruciava di non essere mai riuscito a scoparmi."
"No Daniela, lo sai che mi piace farti fare la troia solo con la fantasia mentre scopiamo, ma niente di più, non credo che mi piacerebbe vederti scopare veramente con un altro. E' una strana situazione, da una parte vorrei che tu lo facessi davvero e dall'altra mi sento rodere dentro e impazzisco al solo pensiero!"
Questi più o meno sono i discorsi che seguono quasi sempre i nostri amplessi, ogni volta così, l'idea di vederla scopare con un altro mi arrapa, ma la gelosia mi blocca.
Un giorno la ditta di cui è socia mia moglie offre ai dipendenti, in occasione della chiusura della stessa per le festività natalizie, un viaggio della durata di una settimana in Kenya.
Sebbene a malincuore, non potendo partecipare anch'io per impegni di lavoro, consento a Daniela di partire senza di me. Rimango all'aeroporto con parenti, mogli e mariti dei gitanti per assistere alla partenza dell'aereo e alla fine mestamente raggiungo la macchina per rientrare a casa.
I giorni passano e arriva la data del rientro, finalmente riabbraccio con gioia mia moglie. Sembra ringiovanita, ha un aspetto festante e felice, da tempo non la vedo così bene.
Rientrati a casa sono smanioso di sentire le sue impressioni ed il racconto di come ha passato quei sette giorni lontano da me. Comincia a raccontarmi di tutto ciò che di caratteristico ha visto, delle feste in albergo, dei giochi fatti con i dipendenti e colleghi di lavoro.
"Sai cosa mi è successo una sera durante una festa? Sto ballando con Giorgio, quel mio collaboratore diretto che ti ho presentato l'anno scorso e mentre balliamo quel maiale inizia a strusciarmisi addosso
e gli diventa duro..."
"Non dirmi che è finita che ti sei fatta scopare..."
"Ma no gelosone, però mi sono eccitata anch'io e credo che se ne sia accorto perché ha fatto di tutto per farmelo sentire come meglio poteva appoggiandomelo sulla pancia e sulle cosce."
"Schifosa ne hai approfittato... confessa che ti è piaciuto!"
L'idea che abbia sentito su di sè il cazzo di un altro mi eccita terribilmente e comincio a sentire un formicolio particolare salirmi dalle gambe verso le palle, il cazzo inizia ad inturgidirsi e mi prende una tale voglia di mia moglie, che l'afferro per i fianchi e finiamo per rotolarci a terra sul tappeto della sala. Le infilo le mani sotto le sottane e, denudate le gambe, prendo a baciarla proprio là dove finiscono le calze.
La lecco salendo con la lingua lungo il reggicalze fin dove scompare sotto le mutandine, le scosto con la mano e penetro nella fica già fradicia di umori. Martello il clitoride con piccoli e rapidi colpetti in punta lingua e la porto rapidamente a gemere di piacere. Le do il tempo di riprendersi dall'orgasmo e l'invito a riprendere il discorso.
"Se avessi voluto mi sarebbe stato facile farmi scopare, non desiderava altro che portarmi a letto con lui quel maiale, però non ho ceduto alla tentazione perché mi dispiaceva per te, ma ti confesso che mi è piaciuto molto sentire il suo cazzo duro strusciare sulle cosce, sulla pancia, sentirlo premere prepotente contro di me durante il ballo..."
Sempre più infoiato dal suo racconto raddoppio le mie attenzioni e le strapazzo ferocemente le tette.
"Schifosa! Perché non ti sei fatta sbattere come una troia! Ahh come mi sarebbe piaciuto se ti avesse infilato il cazzo nella fica!"
A questo punto Daniela è coinvolta anche lei dalla mia libidine e si scatena stringendomi la testa con forza fra le cosce.
"Sii! Anch'io avrei voluto farmelo infilare tutto nella fica, fino in fondo! Mi sarebbe piaciuto sentire la sua cappella sbattermi contro l'utero, sentirmi chiavare tutta come piace a me, sentire il suo cazzo entrare e uscire dalla mia fica fino a farmi sborrare dentro... la sua sborra calda tutta dentro di me..."
"E poi cosa ti ha fatto ancora, ti ha palpato anche le tette, il culo?"
"No, lui no, ci ha provato ma non gliel'ho permesso, però è successo la sera dopo. Finita la cena tutta la compagnia è andata a giocare al casinò dell'albergo mentre io ho preferito uscire a fare due passi nel parco per restare da sola, per respirare un po' d'aria fresca.
Sto passeggiando quando mi sento chiamare..."
"Bella signora, cosa fai tutta sola, non hai amico per farti compagnia? Tuo marito non c'è?"
"E' un ragazzo di colore, un bel giovanotto dell'animazione del villaggio, proprio un bel ragazzo che avevo già notato durante uno spettacolo. Prima di avere il tempo di rispondergli, mi prende sottobraccio e mi conduce in un vialetto alberato"
"Vieni, ti faccio visitare giardino tropicale."
"Man mano che ci inoltriamo lungo il vialetto mi mostra i fiori delle aiuole e le piante tropicali, me ne dice i nomi, ma la mia attenzione é solo per lui perché sicuramente ha altre intenzioni.
Poco dopo infatti comincia a manifestare quello che vuole veramente. La sua mano inizia a salire e scendere leggera lungo il mio braccio in una carezza così sensuale che mi riempie di brividi e in un attimo mi ritrovo eccitata con il fuoco in mezzo alle gambe.
Si ferma in un angolo in ombra del vialetto, la mano ora mi stringe il polso e lo forza verso di lui... nell'apertura dei suoi pantaloni già sbottonati. E' un attimo e mi ritrovo in mano il suo cazzo, Franco dovevi vedere com'era grosso! Lungo e duro che sembrava un pezzo di legno.
Mi obbliga ad accarezzarlo e mi guida la mano su e giù, vuole che glielo meni. Non so resistergli perchè sono troppo eccitata e lo masturbo quasi senza rendermi conto di quello che faccio. Ho la mente intorpidita, confusa per l'eccitazione, ho voglia di farmi prendere e scopare e nello stesso tempo voglio rifiutarmi perchè penso a te. Sono succuba delle sue attenzioni, lascio che mi sollevi la sottana e mi infili la mano nelle mutandine, cerca di accarezzarmi la fica, voglio impedirglielo ma non ci riesco e quando lui mi infila dentro due dita non mi ribello e lo lascio fare.
Comincia a muoverle in un lento va e vieni e nello stesso tempo mi masturba il clitoride col pollice, perdonami Franco, ma in quel momento non capivo più niente. Ho cominciato a godere come una matta fino a quando cerca di infilarmi il cazzo fra le cosce e vuole penetrarmi.
Cerca di chiavarmi ma mi ribello, allora mi afferra per le spalle e mi costringe in ginocchio.
Ho quel cazzo magnifico a contatto del viso e me lo strofina sulla bocca perché glielo succhi.
Ha un afrore diverso, selvaggio, che aumenta ancora di più la mia libidine, lascio che me lo infili in bocca, mi piace il suo sapore! E' bellissimo, duro e morbido nello stesso tempo, la sua pelle sembra di seta, ma mi piace soprattutto il suo odore selvaggio.
Con la mano lo masturbo mentre gli tengo la cappella fra le labbra, lo meno freneticamente e nello stesso tempo mi sgrilletto la fica, raggiungiamo l'orgasmo insieme.
Gli faccio sborrare anche l'anima, ho la faccia e le mani piene del suo sperma. Con uno sforzo mi stacco da lui e con addosso un'agitazione tremenda, tanta da sentirmi il cuore battere impetuoso nel petto e sulle tempie, fuggo via per raggiungere di corsa l'albergo.
Entro nell'ascensore, che per fortuna è già lì, con ancora una voglia incredibile in corpo, ho la sensazione che tutti mi stiano guardando e che abbiano capito quello che ho fatto.
L'ascensore parte verso il mio piano e in quel momento mi accorgo di avere la mano destra piena di sperma, non so cosa mi prende in quel momento, la porto alla bocca e la lecco, la lecco assaporando ancora il gusto selvatico della sborra del negro, poi entro in camera chiudendomi la porta alle spalle. Stesa sul letto mi accarezzo fra le gambe, mi masturbo freneticamente per cercare nell'oblio del piacere l'appagamento del desiderio del maschio africano.
Mi penetro la fica con le dita ancora sporche di sperma, adesso vorrei che il negro fosse lì con me, vorrei sentirlo sborrare dentro il mio ventre, sentirlo schizzare la sua sborra fino in fondo all'utero.
Ho la tentazione di alzarmi e tornare in giardino per raggiungerlo e portarmelo in camera, ma poi desisto dal compiere la folle idea.
Sono tutta bagnata, continuo a masturbarmi e godo come una pazza mentre penso a te e a quell'uomo, al tuo cazzo e al suo cazzo, ah come sarebbe stato bello avervi lì con me per farmi scopare da entrambi.
Chiavami Franco! Chiavami, più forte, più forte, fammi godere!"
"Sei una gran troia, la mia troia tutta da chiavare, senti come ti sto scopando? Proprio come avrebbe voluto fare quel negro, pensa che bello se ora fosse qui! Lui che ti infila il suo cazzo nella fica e Giorgio che nello stesso tempo te lo mette nel culo..."
A queste parole Daniela è presa da un orgasmo incredibile, non è un singolo orgasmo, è una serie continua di orgasmi. non capisce più niente, balbetta frasi incoerenti e si lascia andare come fosse in deliquio.
Gli occhi rovesciati nelle orbite è in pieno delirio dei sensi e il suo corpo sussulta e freme, continua a godere senza riuscire a fermarsi, singhiozza, gioisce, piange, ma ogni atteggiamento é l'espressione del suo piacere.
Vuole il mio cazzo, quello di Giorgio, vuole il negro perchè glielo infili ancora in bocca, vuole sentire ancora il sapore della sua sborra.
Mi sfilo allora dalla vagina ed alzandomi sulle ginocchia mi protendo verso di lei e le appoggio il cazzo sulle labbra. Spalanca la bocca e lo ingoia fino alle palle iniziando a farmi un pompino.
E' un un su e giù bestiale, vuole che le goda in bocca e l'accontento allagandola con violenti getti di sperma che ingoia fino all'ultima goccia.
Appagato il furore della libido, restiamo sdraiati sul tappeto, uno accanto all'altro, in attesa che passi anche l'affanno.
Daniela ha il viso tutto impiastricciato, un filo di sperma le cola giù dall'angolo destro della bocca, mi prende l'uccello ormai ammosciato e dolcemente lo lecca ripulendolo con la lingua.
"Sai che mi sarebbe davvero piaciuto farmi fare dal quel keniano del villaggio? Quasi, quasi torno là e mi faccio violentare in quel vialetto!"
Me lo dice come una battuta di spirito che però credo nasconda il messaggio inconscio di un desiderio reale.
"Daniela non essere sciocca, un conto è raccontarci certe fantasie mentre facciamo l'amore, un altro è quando dici certe cose lucidamente mentre si discute, lo sai che sono geloso e mi è difficile concepire che tu te la faccia con un altro uomo!
Quello che mi hai raccontato mi ha eccitato da morire anche se mi sono sentito tradito quando mi hai raccontato di averglielo preso in bocca.
Dentro di me voglio credere che quello che è capitato sia accaduto in maniera accidentale, non voluta, però sai... sai che mi piace pensare che tu abbia cercato veramente di avere questa avventura?"
Passano alcuni giorni durante i quali cerco di non pensare più di tanto a quello che è successo, ma un sabato mattina la vedo col muso lungo, chiusa in sé stessa.
Questo comportamento non è da lei, capisco subito che c'è qualche cosa che non va, qualche cosa che la disturba. Voglio sapere cosa diavolo é successo e cerco di convincerla a confidarmi la sua pena.
"Che c'è Daniela, hai qualche problema? Vuoi parlarmene? Prova a confidati."
La porto a sedere sul divano, le cingo la vita con un braccio mentre continuo a ripeterle parole d'incoraggiamento, ma senza ottenere alcun risultato.
E' sempre più chiusa in sé stessa e sembra che nemmeno mi ascolti, all'improvviso si copre il volto con le mani e scoppia a piangere. Singhiozza come non l'ho mai vista fare e sono preoccupato seriamente per quello che le deve essere accaduto, certamente qualche cosa di grave.
Mentre piange tenta di dirmi qualche cosa che però mi è impossibile capire perché le parole sono continuamente rotte dai singhiozzi, ma poi, improvvisamente, tutto in un fiato riesce a dire:
"Perdono..., perdonami Franco perché ieri sera ti ho tradito!"
Dire che sono rimasto di sasso nel sentire le sue parole è poca cosa, il mio cuore sembra essersi fermato, la mente ha perso la lucidità e mi sento rintronato e confuso.
Ma come è possibile, la mia Daniela mi ha tradito...? Non ci credo, non è possibile e poi con chi?
Con uno dei miei amici...? Ma no sono tutti fidati, nessuno di loro mi avrebbe mai fatto un torto del genere e allora con chi?
A poco, a poco il sangue pulsa più regolarmente nelle vene e la confusione si attenua, ma contemporaneamente l'ira comincia a montarmi dentro.
Fatico parecchio per controllare la furia che vuole esplodere nel desiderio bestiale di picchiarla. Mi controllo e soffocando l'istinto le rivolgo pacatamente la parola, la invito alla calma e a raccontare i fatti, già i fatti..., chi è quel bastardo che si è approfittato di lei?
Controllo ancora l'ira e l'invito a parlare:
"Allora cos'è successo, con chi... e dove?"
Ha gli occhi bassi e balbetta:
"È successo ieri pomeriggio, mentre tu eri ancora al lavoro, Giorgio mi ha accompagnata a casa in macchina, voleva vedere le fotografie fatte in Kenya e che avevo dimenticato di portare in ufficio.
Si doveva fermare solo un attimo perché anch'io dovevo uscire per andare da mia sorella, si è offerto gentilmente di accompagnarmi lui e allora l'ho invitato ad accomodarsi e cominciare a guardarsi le foto mentre mi cambiavo d'abito.
Sono in camera da letto, sento un leggero fruscio, mi volto verso la porta e vedo Giorgio fermo che mi fissa con gli occhi sbarrati.
Sono in mutandine e reggiseno, il suo sguardo mi fruga tutto il corpo - Bella figona! - mi dice mentre mi si avvicina.
Rimango come paralizzata, senza fiato e non trovo la forza di fermarlo - Guarda come mi riduci! - mi dice mentre tira fuori il cazzo dai pantaloni e lo agita verso di me - È da quando eravamo in Kenya che ho voglia di te, mi sei entrata nel sangue, non ne posso più! -
Mi afferra per le spalle e mi costringe in ginocchio, mi sbatte il cazzo sulle labbra e me lo infila in bocca.
Ti giuro ho provato a resistergli, ma poi non ho capito più niente, la testa mi girava e quando mi sono ritrovata col suo cazzo in bocca, gliel'ho succhiato fino a farlo sborrare.
Subito dopo mi butta sul letto e mi palpa le tette e il culo, mi leva le mutandine e mi lecca la fica.
Mi vergogno a dirlo, ma godo come quando ci raccontiamo le nostre fantasie solo che questa volta non è più una finta, il cazzo di Giorgio mi sta veramente martellando con forza.
Mi colpisce una volta, due, tre... mi apro tutta ai suoi colpi e finalmente mi penetra fino all'utero. Abbiamo scopato a lungo poi mi ha sborrato in figa e i quel momento mi sono sentita tanto puttana. Perdonami Franco, ma non sono proprio riuscita a resistere dal farmi chiavare da Giorgio, ne avevo troppa voglia.
Ora sono dispiaciuta perché so che ti sto facendo soffrire, so di averti dato un grande dispiacere e ti giuro che vorrei non fosse accaduto nulla. Oggi stesso me ne andrò via perché di certo non mi vorrai più vicino a te, ma ti prego se puoi perdonami."
"Non dire cazzate - le replico a muso duro - non è scappando da casa che risolvi il problema, mi stai facendo soffrire questo è certo, però... non so come dirtelo, ma mi hai anche fatto eccitare... provo dolore per quello che hai fatto, ma nello stesso tempo vorrei che tu lo rifacessi, magari ora, qui davanti a me... mi sta venendo voglia di te Daniela...!
Vorrei tanto perdonarti perchè sono convinto che é stato l'errore di un momento, una sbandata, ma contemporaneamente il pensiero che Giorgio fa l'amore con te, sapere che gode dentro di te, che ti è piaciuto prenderglielo in bocca, farlo sborrare sulla tua lingua, ingoiare il suo sperma, a questi pensieri ho solo voglia di punirti."
Sono infatti dibattuto da idee contrastanti, non so che decisioni prendere perché sento nascere dentro di me sentimenti che cambiano in continuazione ed in maniera sempre più tangibile, l'incazzatura persiste, ma anche l'eccitazione è sempre più forte.
"Dimmi la verità Daniela, il suo cazzo ti é piaciuto davvero così tanto? Così tanto da volerlo provare ancora?"
"Non lo nego, il suo cazzo mi é piaciuto da morire e mi piacerebbe farmi scopare ancora da Giorgio, però... ora vorrei farlo solo se tu fossi vicino a me, mi piacerebbe farmi chiavare da lui davanti ai tuoi occhi."
A questo punto la mia eccitazione raggiunge il massimo della libidine, ce l'ho così duro che mi fa perfino male, lo tiro fuori dai pantaloni e afferrata Daniela per i capelli la costringo a prendermelo in bocca.
"Succhialo troia, succhialo anche a me come hai fatto con quel porco, fammi le stesse cose che hai fatto a lui!"
Daniela inizia a pomparmi su e giù, mi passa la lingua lungo tutta l'asta dalla cappella ai coglioni poi lo riprende in bocca per l'intera lunghezza facendoselo arrivare in fondo alla gola. La masturbo con violenza, le ho infilato tre dita nella fica e la frullo con forza senza curarmi di farle male, anzi voglio farle male, voglio che soffra e infatti geme per il dolore quando, giunto al culmine del mio piacere, le scarico in bocca copiosi fiotti di sperma.
Per tutta la giornata continuo a farle raccontare la sua avventura, voglio sapere ogni particolare, anche il più insignificante, ogni sua emozione.
Più approfondisce il discorso, più aumenta la mia eccitazione.
Quel giorno l'ho posseduta nelle maniere più lubriche dando sfogo a tutte le mie fantasie e per realizzare l'ultima, la più perversa, sono arrivato a patteggiare con lei: l'avrei perdonata, ma a condizione che avesse accettato di scopare con altri uomini per il mio piacere e non solo per il suo.
Non avremmo però mai dovuto mischiare il nostro amore con il divertimento del sesso, quest'ultimo doveva essere unicamente un gioco e tale doveva rimanere.
Insomma visto che ormai in diverse occasioni, volute o meno, le é piaciuto fare la troia e che tutto sommato il suo comportamento intriga anche me in maniera incredibile, ci accordiamo che può concedersi a chiunque le piaccia, purché io sia presente e partecipe.
La convinco pure a lasciar perdere Giorgio perché, é vero che é un amico, ma é anche un dipendente della sua ditta ed é quindi meglio non intrattenere più rapporti intimi con lui.
I giorni passano ma di occasioni per far sesso secondo i nostri nuovi desideri non se ne sono ancora presentate.
Siamo parecchio inesperti e non sappiamo come fare, né da che parte cominciare per favorire gli incontri di Daniela con altri uomini.
Arriva l'estate e la sera di una domenica particolarmente afosa decidiamo di uscire dalla città per cercare, se possibile, un po' di refrigerio.
Raggiungiamo con la macchina la zona dell'Idroscalo appena fuori Milano.
Dopo aver parcheggiato, ci fermiamo per bere una bibita ad un chiosco su uno spiazzo erboso in mezzo ad un boschetto di betulle.
C'è parecchia gente intorno a noi, tutti accaldati ed in cerca di un po' di fresco. Molti raccolgono piatti e bottiglie, avanzi del picnic della giornata, e si apprestano a rientrare a casa.
Per uscire da quella confusione ci incamminiamo, alla poca luce che perviene di riflesso dal vicino aeroporto, lungo una stradina che si addentra nel parco verso una zona che sembra più tranquilla. Arrivati ad uno spiazzo circondato da piccoli alberi e radi cespugli, ci sediamo su una panchina per goderci la fresca brezza della sera.
Ad un tratto vediamo un uomo percorrere lentamente lo stesso vialetto dal quale siamo appena giunti, lo seguiamo con lo sguardo fino a quando quello, accortosi di noi, si ferma vicino ad un cespuglio.
Lo vediamo guardarsi intorno e probabilmente rassicurato della nostra sola presenza, si sbottona i pantaloni ed estrae il cazzo.
Se lo mena lentamente e lo esibisce nella nostra direzione. La distanza tra noi è tale che, nonostante la scarsità della luce, riusciamo a vedere tutto chiaramente.
Le intenzioni del tizio sono inequivocabili e l'opportunità che si é presentata di vedere finalmente Daniela con un altro uomo mi eccita subito in maniera incredibile, il cazzo mi sta scoppiando nei pantaloni, ma come fare per fargli capire che siamo disponibili? Le sussurro:
"Ti piacerebbe provare con quello lì? Vuoi tentare?"
"Per me va bene, ma come fai a chiederglielo?"
"Forse mi è venuta un'idea."
Le sbottono la camicetta, faccio sgusciare fuori le mammelle grosse e sode e gliele palpo esibendole in maniera evidente.
Non serve altro ed é stato più semplice di quello che immaginavo, l'uomo si avvicina immediatamente e si accosta di fianco a mia moglie con l'uccello fuori dai pantaloni duro e ritto come un paletto, un aggeggio di tutto rispetto.
Con decisione glielo prendo in mano e lo scappello tutto, ha un glande che sembra fuori misura rispetto alle dimensioni dell'asta, poi prendo anche la mano di Daniela, che appare timida e impacciata e la costringo ad impugnarlo facendole iniziare una lenta masturbazione.
L'uomo si sposta allora fra le sue gambe.
"Ti piace il mio cazzo? Dai succhialo, prendilo in bocca, fammi vedere come sei brava."
Mia moglie non risponde, ma socchiude le labbra e rapida si lascia penetrare ingoiandolo completamente.
"Succhialo! - ripeto a mia moglie - Fagli vedere come sei brava a leccare un cazzo."
Daniela inizia un portentoso pompino, ingoia il pene con lubrica passione, la sua lingua lambisce l'asta dalla cappella alle palle con un su e giù così intenso che in breve il respiro dell'uomo diventa più affannoso, la fermo prima che il maschio raggiunga l'orgasmo.
"Ti piacerebbe scoparla o preferisci godere solo con la sua bocca? Dai mettiglielo nella fica!"
Non vedo l'ora di vedere qualcuno chiavare mia moglie, faccio alzare Daniela, la metto con le mani appoggiate allo schienale della panchina e le sollevo la sottana.
L'uomo si mette alle sue spalle e le accarezza le gambe salendo fino alle natiche.
E' una carezza leggera che fa gemere Daniela quando arriva a metterle una mano fra le cosce insinuandosi sotto le mutandine.
Con le dita, che si rivelano esperte, le massaggia la fica fin quasi a portarla all'orgasmo, poi le abbassa rapidamente le mutandine, si inginocchia ed immerge il viso fra le natiche.
Ora è lui che lecca con furia, la sua lingua fruga instancabile i due orifizi, passa velocemente dalla vulva all'ano e Daniela comincia a godere, incita oscenamente a voce alta l'uomo a farle tutto quello che vuole, a trattarla come una troia.
"Dai fottimi porco, chiavami la fica, chiavami come una troia... davanti a mio marito, ahhh... come mi piace Franco, mi sta infilando la lingua nel buco del culo, ahhh... come è bello, dai porco impalami, voglio sentire il tuo cazzo!"
L'uomo si alza in piedi, si sputa su una mano che passa poi sulla cappella per lubrificarla e convinto che mia moglie volesse farsi inculare, glielo punta sul buco del culo e comincia a spingere.
"No, lì no! - faccio appena in tempo a dire prima che combini il guaio - lì è ancora vergine, chiavala nella fica!"
Si scusa e cambia direzione immediatamente, glielo infila con un colpo solo e prende a pomparla con lena. Daniela mugola il suo piacere sotto i colpi dell'uomo.
"Ti piace così - le chiede - ti piace come ti scopo? Ti piace sentirti fottere come una troia? Lo sai che sei una troia magnifica? Hai una bella fica, stretta e calda, lo senti il mio cazzo dentro di te, come ti riempie? Come si muove, ti percuote e ti trapana? Bella vaccona vedo che ti piace farti chiavare davanti a tuo marito! Dai godi! Godi troia che sto per sborrarti dentro, dentro la tua fica di troia."
Continua a proferire parole oscene fino ad arrivare all'orgasmo e le sborra dentro la fica.
Estrae il cazzo e quando esce anche il glande, un rivolo di sperma cola dalla vulva scivolando sulle cosce.
Infoiato come un animale in calore, avvicino la lingua alla fica imbrattata, aspiro il nettare vischioso nella bocca e lo ingoio gustandomi il sapore del maschio.
Finisco di pulire con la lingua la fica e subito prendo in mano il cazzo dell'uomo che è ancora parzialmente duro, me lo infilo in bocca e lo lappo slinguandolo fino alle palle.
Sto già pensando di invitarlo a passare tutta la serata con noi, ma lo sconosciuto ci lascia di sasso perché senza parlare si rinfila il pene nelle mutande, si abbottona i pantaloni e con un laconico:
"Grazie e buona sera." si allontana con passo veloce.
Io e Daniela ci restiamo un po' male e ci guardiamo senza parlare. L'aiuto a pulirsi alla meglio fra le gambe con un fazzoletto e ci risediamo sulla panchina cercando di riordinare le idee un po' confuse. L'avventura nella quale siamo rimasti coinvolti così inaspettatamente, ci ha lasciati un po' scioccati soprattutto per il modo in cui si è conclusa.
Cingo le spalle di Daniela stringendola teneramente contro di me.
"Almeno ti è piaciuto?"
"Si... proprio tanto, anche se è durato poco, é stato bello sentirmi usata così, che brivido ho provato quando mi voleva inculare, hai visto come ci ha provato quel porco?
Mi è piaciuto sentire il suo cazzo spingere sul buchino e mi ha eccitato da morire, se tu non fossi intervenuto lo avrei lasciato fare!"
Ha appena terminato di dire queste parole che notiamo un movimento provenire da dietro un cespuglio vicino alla panchina.
Un uomo ed un ragazzo si stanno avvicinando a noi.
"Chiediamo scusa e premetto che non intendiamo offendervi, per cui se quello che sto per chiedere non vi è gradito, vi preghiamo di perdonarci, vuol dire che si è trattato soltanto di un malinteso. Abbiamo visto l'uomo che se ne è appena andato, divertirsi con la signora e ci chiedevamo se per caso avevate voglia di continuare."
Ascolto stupito, ma dove cavolo siamo capitati? Sembra che in questo posto non ci siano in giro altro che uomini disponibili a scopare. Guardo mia moglie che è rimasta stupita quanto me:
"Daniela vuoi...? Ti piacerebbe farlo ancora?"
Non mi risponde neppure, si solleva la sottana davanti ai nuovi arrivati, si infila la mia mano fra cosce e guida le mie dita in una frenetica masturbazione.
L'uomo e il ragazzo hanno nel frattempo estratto i loro cazzi e se li stanno menando davanti alla faccia di Daniela.
"Togliamoci di qui - dice il ragazzo - andiamo in un posto più tranquillo, venite!"
Ci fa alzare e prendendo per un braccio mia moglie ci guida per un sentierino appena, appena segnato verso un boschetto di piccoli alberi e cespugli fioriti.
"Abbiamo dei limiti con tua moglie? - Chiede l'uomo più anziano - C'è qualcosa che non dobbiamo fare?"
"Lasciatele stare il culo e per il resto fate quello che vi piace di più."
Il ragazzo abbraccia Daniela e comincia a baciarla entrandole con la lingua in bocca, lei risponde succhiandogliela come fosse un piccolo cazzo.
Il giovane intanto le palpa le mammelle, gliele ha fatte uscire completamente dal reggiseno e le strapazza con forza i capezzoli.
L'altro uomo da dietro cerca di spogliarla, le apre il gancio della sottana che cade a terra, le sfila la camicetta e il reggiseno poi le infila le mani dentro le mutandine, allarga l'elastico e le fa scivolare fino a terra. Mi gusto la scena masturbandomi l'uccello, godo nel vedere mia moglie completamente nuda che si fa spupazzare dalle mani di quei due.
La palpeggiano in ogni parte del corpo e mi piace vederla così spalancata, così disponibile a prostituirsi a degli sconosciuti.
Inginocchiata prende in bocca il pene dell'uomo più anziano ed inizia un succulento pompino, gli avvolge la lingua intorno alla cappella gonfia e paonazza poi lentamente scende lungo il bastone, teso e duro, fino ai coglioni.
Li risucchia in bocca leccando tutto lo scroto, gli fa allargare le gambe e da sotto arriva a leccargli lo sfintere anale.
Sono estasiato nel vedere mia moglie scatenarsi come una vera puttana.
Il ragazzo intanto, con movimenti rapidi si è spogliato, le dimensioni del suo cazzo sono impressionanti. Non ne ho mai visti di così lunghi e grossi.
Spero solo che riesca a penetrare la vagina di Daniela che nel frattempo, abbandonato l'uomo, si avventa voracemente su quel poderoso attrezzo leccandolo e infilandoselo nel solco del seno dove prende a massaggiarlo con le mammelle.
Lo stringe fra le tette e nello stesso tempo lecca la cappella che le arriva agevolmente in bocca, è leggermente piegata in avanti quando il più anziano la infila da dietro e la chiava con colpi lunghi e cadenzati.
Ad ogni spinta Daniela geme di piacere e intanto lappa con la lingua e strapazza con le tette la poderosa mazza del ragazzo.
"Succhia bella vaccona, succhia, - le dice infoiato il giovane - leccami anche le palle."
Le spinge con violenza il cazzo fra le labbra e la penetra per quasi tutta la lunghezza del pene. Pur con qualche difficoltà, riesce ad entrare nella bocca capace ed accogliente di Daniela che, quasi soffocata, mugola di piacere.
Lei non cerca di sottrarsi, anzi fa di tutto per agevolare il ragazzo, perché glielo affondi il più possibile in gola.
Sono infoiato come una bestia mentre guardo mia moglie che si prostituisce a quei due e buttatomi in ginocchio infilo le mani fra quei corpi sudati palpando ora la fica di mia moglie, ora i cazzi dei due che se la stanno fottendo.
Afferro le natiche degli uomini e con forza le spingo perché affondino maggiormente i loro membri nel corpo di Daniela.
L'uomo, dopo alcuni colpi possenti, le gode nella fica, la riempie di così tanta sborra che me la sento colare anche sulle mani e quando estrae il cazzo è un vero fiume di sperma quello che si riversa fuori.
"Che fica fantastica ha tua moglie, sa usare i muscoli della vagina come una professionista, ti senti avvolgere il cazzo e te lo senti stringere che è una bellezza, Roberto - dice all'amico - vieni a provare!."
Il ragazzo si porta alle spalle di Daniela e impugnando alla base il suo bastone comincia a strofinarglielo da dietro sulla vulva e sul clitoride poi la fa sdraiare sull'erba, si piazza fra le sue gambe e gliele allarga alzandole fino ad appoggiare i talloni sulle proprie spalle.
Continua a strofinare la punta del cazzo sulla fica ormai pronta per essere penetrata, mentre l'uomo si è piazzato cavalcioni sulla faccia di Daniela.
"Leccami le palle - le dice - così bagnami bene con la lingua, ahh... si anche li... sul culo!"
Si allarga le natiche con le mani e mia moglie gli frulla con la lingua tutto l'interno delle cosce dai coglioni allo sfintere.
Il cazzo dell'uomo riprende a inturgidirsi e quando è di nuovo tosto glielo mette fra le tette spostandosi leggermente in avanti.
"Continua a leccarmi il culo e tu cosa aspetti?- Dice rivolto al ragazzo - sfonda questa vacca, forza infilala!"
Daniela mugola come un'ossessa, è sfinita per i ripetuti orgasmi e non ho idea di quante volte abbia già goduto questa sera.
So solo che sta godendo ancora nel sentirsi sfregare il pene sulla vulva, poi un urlo, grida per il dolore ma anche per il piacere non appena quel cazzo poderoso riesce a penetrarla.
Il ragazzo avanza dentro di lei, spinge deciso il suo bastone e quando il membro è penetrato per la prima metà, comincia a muoverlo su e giù per abituare la donna all'ingombrante presenza.
La vagina di Daniela, ben lubrificata sia per i propri umori che per la sborrata che ha appena ricevuto dall'uomo, si adatta ben presto alle dimensioni inconsuete dell'uccello ed il ragazzo alla fine riesce a penetrarla per intero.
"Ahh... che male! Mi sento la fica sfondata, ma non ti fermare... continua così, più forte! Fammi ancora più male! Spingi... lo sento tutto dentro...mi stai scardinando l'utero... più forte, chiavami più forte! Fottimi! Sono la tua puttana, la tua cagna in calore...!"
Anche se da una parte temo per l'incolumità di Daniela, guardo arrapato quei due che la stanno letteralmente violentando. Il cazzo del ragazzo le dilata in modo incredibile la vagina, le entra ed esce con ritmo forsennato e ad ogni colpo Daniela geme completamente sottomessa alla sua furia.
L'uomo intanto la fotte in mezzo alle tette ed accelera il ritmo quando sente approssimarsi il momento dell'orgasmo.
"Vieni qui dietro di me - mi dice ad un tratto - bagnati bene con la saliva e vedi se ti riesce di mettermelo nel culo e tu bella troiona inumidiscimi ben bene in mezzo alle chiappe con la lingua, preparami per tuo marito!"
Mi metto alle sue spalle, gli punto il cazzo sull'ano e comincio a spingere per farlo penetrare, ma non ci riesco.
"Non così, guidalo tu - dice a mia moglie - appoggia la cappella sul buco, ecco dai, adesso spingi, lentamente. Dai che entra, ahh... sei entrato, ora inculami, veloce, più veloce, che bel cazzo hai... bello, grosso, ahh... come mi piace.
Fottimi nel culo e tu troia guarda il cazzo di tuo marito come mi entra dentro, ahh... vengo, vengo!"
Mentre riversa un nuovo fiume di sperma fra le tette di Daniela, do ancora qualche colpo poi mi sfilo dall'ano per penetrare in bocca a mia moglie. Il ragazzo intanto continua a pomparla con colpi terribili, fa uscire il cazzo quasi completamente dalla fica per poi ripiombarle dentro fino alle palle.
Daniela è squassata dai continui orgasmi, ma sembra non averne ancora abbastanza. Il ragazzo ora la prende per le natiche e se la tira contro come a volerla perforare da una parte all'altra.
"Guardami come sto godendo con tua moglie, ti piace guardarmi mentre te la fotto? Guarda il mio cazzo come le entra nella fica, la senti come sta godendo con me?
Adesso te la riempio di sborra... l'annego nella mia sborra questa vacca. Godo troia! Sto godendo
nella tua fica, ti allago tutta!"
Con un ultimo colpo poderoso raggiunge l'apice del piacere, sono coinvolto anch'io dal suo orgasmo e sborro a mia volta in bocca a Daniela che si affretta ad ingoiare tutto.
Mentre si forbisce le labbra con la lingua, guaisce presa da un intenso, incredibile orgasmo.
"Sto venendo ahh... come godo, ho sentito gli schizzi della tua sborrata arrivarmi in fondo alla fica, inondarmi l'utero, sono piena del tuo sperma... aspetta, non uscire ancora, resta dentro, continua a chiavarmi, ahh... come mi piace il tuo cazzo, è ancora così duro! Fottimi, fottimi...non smettere!"
Continua a mugolare ripetendo frasi oscene, fino a cadere in una specie di deliquio.
Non le danno tregua e adesso è l'uomo che prende il posto del ragazzo fra le cosce di mia moglie, comincia a baciarla sul ventre poi scende con la lingua sui peli del pube intrisi di sperma ed umori vaginali ed infine immerge la faccia in quel viscido liquame aspirando l'aria rumorosamente.
Lecca l'interno delle cosce roride di sborra, scende fino all'ano che bacia come fosse una bocca, lo penetra con la lingua per poi risalire alla vagina.
La lingua picchietta il bottoncino rosa, infine lecca l'interno della vulva risucchiando golosamente il nettare che il suo amico ha appena schizzato.
Continua a leccare e succhiare, prende fra le labbra il clitoride aspirandolo con forza all'interno della bocca, lo fa uscire per poi subito risucchiarlo dentro e continua così fino a quando mia moglie raggiunge nuovamente l'orgasmo e, mentre gode, la troia gli stringe furiosamente la testa fra le cosce. La furia di quell'amplesso bestiale è passata, ci abbandoniamo sdraiati ed esausti sul prato cercando di riprendere una respirazione più regolare.
Siamo sfiniti e soprattutto Daniela non ne può più, spossata dai continui orgasmi.
Dopo qualche minuto i due uomini si rivestono velocemente e si riavvicinano a mia moglie che è rimasta completamente nuda.
La palpano ancora, le accarezzarono i seni, uno per ciascuno, il ragazzo si abbassa per prenderle in bocca un capezzolo e lo stuzzica con le labbra, l'uomo invece le prende l'altra mammella strizzandola e schiacciandola.
Con la mano libera scende fra le cosce a tormentarle ancora la fica che sembra non essere mai sazia, le infila dentro due o tre dita e mima l'atto del coito.
Daniela geme di nuovo, quella mano la fa impazzire.
"Più dentro, più in fondo, spingi quelle dita, più veloce, più forte, fammi male..."
L'uomo le violenta con forza la vagina, si ferma un attimo per chiudere la mano unendo fra loro la punta delle dita, appoggia quella specie di cuneo sulla vulva e comincia a spingere con decisione.
"Ahh... mi stai facendo male ma mi piace, continua... dentro... tutta la mano dentro, ahh... come mi piace - poi si rivolge al ragazzo - anche tu, palpami dietro... le tue dita nel culo, ahh... che bello Franco, guardami... sono la tua troia e mi stanno facendo tutta!
La fica, il culo... e tu entra con quella mano! Spaccami tutta, non aver paura di farmi male, spingila più forte...!"
Raggiunge un altro orgasmo, è una vera esplosione di violenza, prende la mano che tenta di violentarle la fica e se la porta alla bocca succhiando avidamente gli umori di cui è intrisa, poi chiude gli occhi e lentamente si placa.
"Penso che tua moglie ne abbia avuto abbastanza per questa sera - dice l'uomo - però quando le torneranno le fregole riportacela, ci troverai sempre qui e se non troverai noi ci saranno altri sempre disponibili a farla godere come le piace di più."
Con un gesto di saluto si allontana seguito dal ragazzo.
Confusi nell'oscurità, ma ancora abbastanza vicini per udire le loro voci, ascolto il loro ultimo commento:
"Cazzo che bella vaccona, se ne trovano poche di fighe così."
Mentre Daniela si riveste mi guardo attorno, l'uomo ha ragione c'è un casino di movimento in quel posto, se quella gente é lì per quello che immagino, uomini coi quali far scopare Daniela non ne sarebbero certo mancati. Di sicuro sarebbe bastato un minimo cenno, un segno qualunque per vederli arrivare solleciti e disponibili.
Daniela finisce di rivestirsi e ci avviamo per tornare al parcheggio della macchina.
"Sei soddisfatta amore? Ti piacerebbe tornare qui ancora e magari ripetere l'esperienza di questa sera?"
"Non hai visto quanto mi é piaciuto farmi scopare da quella gente? Guai a te se non mi riporterai qui al più presto, prima però mi dovrai sverginare il culo e mi dovrai abituare ad essere sodomizzata, perché mi piacerebbe mi facessero anche lì...
Fermati aspetta un momento, fammi sistemare meglio i vestiti che mi sento tutta in disordine, sai che ho la fica in fiamme? Non hai idea di come me l'abbia dilatata con la mano quel tipo, è stato bello ma ora mi brucia e mi fa un po' male."
Mentre mi dice queste cose un giovane ragazzo si pianta in mezzo al vialetto col cazzo duro fuori dai pantaloni.
"Signore, mi scusi, farebbe fare anche a me l'amore con la sua signora? Ho assistito a tutto quello che è successo ed ora guardi come sono combinato, per favore mi dica di si."
La richiesta è così imprevista ed estemporanea che in un primo momento rimango senza parole, ma poi mi viene da sorridere anche perché, in un ambiente come questo, di tutto potevo aspettarmi tranne un ragazzino che parlava in maniera così educata e forbita.
"Perché no! Se lei è disposta io non ho nulla in contrario anche se l'ora é un po' tarda."
"E' vero signore, anche per me si è fatto parecchio tardi, ma proprio quando stavo per andarmene a casa vi ho visto con quei due uomini e non ho potuto fare a meno di fermarmi a guardare, ma ne é valsa la pena.
La sua signora mi é piaciuta da morire e vorrei tanto poter fare l'amore con lei!."
Guardo mia moglie che pure sorride davanti alla schietta spontaneità di quel ragazzo. Senza proferire una sola parola gli si avvicina, gli prende in mano il pisello ed inizia ad accarezzarlo dolcemente; ha già una notevole erezione e subito comincia a ciucciarlo ed a ricoprirlo di piccoli baci.
"Che cosa ti piacerebbe farmi bel maialino?"
"Qualunque cosa signora, quello che vuole lei."
"Bene oggi è il tuo giorno fortunato, comincia a toccarmi le tette, ti piacciono le mie tette? Vuoi accarezzarle? Ora toccami anche in mezzo alle gambe, accarezzami in mezzo al pelo, entra nella fessura... più delicato con le dita, così... leggero, leggero... adesso usa la bocca e la lingua, leccami proprio lì dove hai messo la mano."
Si sfila in un attimo le mutandine, trascina il ragazzo ai margini del vialetto e sta già godendo quando si appoggia con la schiena ad una pianta spalancandogli le cosce davanti agli occhi.
"Leccamela, ma con dolcezza, hai visto quello che quei due bruti di prima hanno fatto alla mia micina? Con quale violenza? Adesso ha solo voglia di coccole, di una lingua morbida e delicata come la tua!"
Il ragazzo si aggrappa ai fianchi di mia moglie e comincia a lappare con la faccia completamente immersa fra i peli della fica.
"Sei molto giovane ma sei bravo per la tua età, mi piace come mi stai facendo, ahh... come mi lecchi bene, dai, dai fammi godere...!"
Questa volta raggiunge l'orgasmo dolcemente, freme di piacere mentre con le mani tiene premuta la testa del giovane nell'incavo delle cosce e fa in modo che la bocca spalancata non perda una sola goccia delle stille d'amore emesse dalla vulva palpitante.
Appena acquietato l'orgasmo si inginocchia davanti al ragazzo, gli cala i pantaloni e comincia a baciarlo strusciando la lingua tutto intorno all'ombelico, scende sull'inguine segnando tutto il percorso di saliva. Gli lecca le palle, poi con le labbra accarezza tutta la lunghezza dell'asta ed arrivata alla punta gonfia e paonazza, gli risucchia il cazzo in bocca.
Le entra comodamente fino alla radice e comincia a spompinarlo con un su e giù struggente.
Lo succhia così golosamente che in breve il giovane le gode in bocca e schizza abbondanti fiotti di sborra che Daniela sente arrivare sulla lingua e nella gola.
La bocca ne è piena e lussuriosamente si affretta ad ingoiarla gustandone il sapore. Gli pulisce poi il cazzo passando e ripassando con la lingua sul bastone che non vuole saperne di ammosciarsi e prima di lasciarlo lo inghiotte per l'ultima volta fino alle palle.
"Sei soddisfatto ora?"
"E' la cosa più bella che mi sia mai capitata, è stato meraviglioso. Vorrei che ci fosse più tempo per poterlo fare ancora, ma ormai è troppo tardi!"
"Dove abiti?"
"A Milano in zona San Siro"
"Hai la macchina?"
"No sono ancora troppo giovane per avere la patente e sono arrivato qui con l'autobus."
"Hai voglia! - gli dico - A quest'ora coi mezzi pubblici arrivi a casa fra due ore, se vuoi ti do un passaggio, abitiamo anche noi nelle vicinanze di casa tua."
Arrivati alla macchina mia moglie sale dietro col giovane e appena partiti se lo tira vicino e riprende ad accarezzarlo.
Gli ha già messo una mano sull'inguine e sbottonati i pantaloni ne fa uscire l'uccello che è di nuovo duro come il ferro.
Regolo lo specchietto retrovisore per poter vedere meglio, la mano di Daniela, impugnato il cazzo del giovane, lo masturba e lo accarezza con inusuale delicatezza, poi si china sul suo grembo e ne prende in bocca la punta.
Quando sente l'affanno del ragazzo farsi più forte accelera il ritmo dei colpi con la mano e quasi subito beve ancora, avida, il succo che il giovane le scarica in bocca.
"Palpami dai! Toccami le tette, afferrami con le dita i capezzoli... così, tra il pollice e l'indice, ora muovi le dita e falli roteare in mezzo ai polpastrelli, bravo...!
Adesso accarezzami fra le gambe, la fica... continua così...! Lo stai facendo bene sai! Ahh... Franco, tu non lo vedi... è inginocchiato fra i sedili e mi sta leccando la fica, che lingua delicata... é stupendo! Godo ancora Franco! Mi sta facendo godere ancora... ahh credo che questa sera morirò di sfinimento, godoo...! E' bellissimo! Ahh...!"
Nell'isolamento della macchina non cerca neppure di trattenere l'urlo che le è salito alla gola, grida a pieni polmoni il suo piacere e si accascia sfinita sui sedili scompigliando con una mano i riccioli del
suo giovane amante.
"Come ti chiami?"
Gli chiede appena ha ripreso un poco le forze.
"Enzo, signora."
"Io sono Daniela e lui è Franco, mio marito, sai che mi è piaciuto tanto far l'amore con te? Sei molto giovane, quanti anni hai?"
"Quasi diciotto signora."
"Però... non ti facevo così giovane e alla tua età vai già in giro alla sera a scopare con donne vecchie come me? Lo sai che potrei essere la tua mamma?
Ti piacerebbe far l'amore ancora con me e con mio marito... magari a casa nostra? Saremo più comodi e potremo fare tutto quello che vogliamo senza fretta. A proposito, comincia a darmi del tu che mi fai sentire meno vecchia."
"Va bene, se mi dici dove abiti e mi dai anche il telefono, ti chiamo io per metterci d'accordo, verrò senz'altro con piacere."
Lo accompagnammo vicino a casa lasciandogli in tasca un nostro biglietto da visita e finalmente rientriamo a casa nostra con Daniela distrutta da quella folle serata di sesso.
Appena entrati, sono ancora così infoiato dalla lussuria per aver visto mia moglie scatenarsi con tutti quei cazzi, che la butto sul divano strappandole di dosso i vestiti con furia.
Quando è nuda comincio a leccarla tutta, respiro il profumo del suo sesso, l'odore acre dello sperma che i suoi amanti di quella sera le hanno eiaculato addosso e in ogni buco.
E' forte e pungente soprattutto sulla fica che odora deliziosamente e gliela lecco con frenetica passione.
"Basta Franco, questa sera me l'hanno martirizzata a sufficienza, fai il bravo aspetta domani."
Mi stacco da lei a malincuore, ma capisco le sue esigenze.
"Hai ragione amore, vieni facciamoci una doccia e andiamo a dormire."
Poco dopo, sdraiati sul letto ci lasciamo prendere dal sonno ristoratore, ma nei miei pensieri prima di addormentarmi, è un turbinio di immagini, di fantasie e di giochi erotici accompagnati dalla piacevole consapevolezza di aver trovato in Daniela quella troia che segretamente, anche se mai apertamente, avevo sempre desiderato come moglie.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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