incesto
Il culo di Arianna - 3 (finale)
di Giangi57
18.08.2022 |
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"L'oggetto a quel punto scivolò senza trovare resistenza e in un attimo fu tutto dentro il retto di Chiara senza provocarle il minimo dolore..."
Il culo di Arianna - 3 (finale)“Con te e per te, tutto...” rispose Chiara e mi baciò appassionatamente infilandomi la lingua in bocca: “inoltre ho avuto qualche timido approccio al rapporto saffico con Arianna, come tu sai. E la cosa non mi è dispiaciuta affatto...”.
E in quel momento Lara fece il suo ingresso in salotto. Sotto la vestaglia di seta purissima era evidentemente nuda. Si avvicinò a noi sorridendo e salutò Chiara.
“Ciao, io sono Lara. Sia Arianna che Gigi mi avevano detto che eri una bellissima ragazza ma devo ammettere che solo vedendoti di persona si può capire quanto sei veramente bella”.
“Grazie, Lara. Anche tu sei stupenda, sei una donna affascinante ed attraente come poche”.
“Dici?” fece Lara “l'età non ha lasciato segni sul mio corpo?” e si sfilò la vestaglia.
“Sei bellissima” disse Chiara guardandola sinceramente attratta.
“Bene, che ne direste di spostarci in camera da letto? Staremo sicuramente più comodi” choisai.
Le due donne sorrisero e guardandomi annuirono.
Non ero ancora venuto nemmeno una volta. Si prospettava un pomeriggio veramente interessante!
Ci spostammo in camera da letto.
Lara e Chiara si sdraiarono guardandosi affascinate a continuando ad accarezzarsi.
Lara scese con una mano ad impadronirsi del pube della nostra ospite che allargò le gambe per facilitarle la manovra. Mia moglie le cercò il clitoride con il pollice mentre con il medio si presentò davanti alla sua porta di servizio e senza difficoltà ne forzò l'ingresso. Chiara mugolò e chiuse gli occhi. Con un braccio cinse le spalle della sua amante e la baciò sulle labbra. Lara si abbandonò a quel saffico gesto e permise alla lingua di Chiara di esplorare la sua bocca. Notai che Lara apprezzò quel bacio che aumentò la sua eccitazione. Guardò la giovane bionda negli occhi e le disse:
“Ti voglio, a modo mio ma ti voglio”.
“Prendimi” rispose di rimando Chiara.
Lara aprì il cassetto del comodino da cui tirò fuori lo strap-on che aveva già utilizzato a casa di Elvira, solo che stavolta inserì due vibratori all'interno della mutanda di lattice. Dopo indossò l'indumento e prima di farlo aderire in vita, con grande libidine fece in modo che i due dildo interni la penetrassero in fica e nel culo. Dopo strinse le cinghie che permisero ai due oggetti di essere profondamente inseriti nei suoi buchi.
Fece cenno a Chiara di posizionarsi a 90 gradi sul letto e con un colpo deciso la penetrò in fica.
“Ooooooooh” fece Chiara “Che bello, mi tocchi il collo dell'utero, dio com'è bello e grosso, sembra vero, è caldo e consistente. Dai scopami, massaggiami le pareti della fica, ficcamelo bene dentro... così!”.
“Siiiiiii” fece di rimando Lara “ti scopo ed a ogni colpo mi sento la fica piena anch'io e il culo aperto. Prendi, zoccola, prendi!”.
Mi avvicinai al viso di Chiara e le offrii il cazzo da succhiare. La ragazza non si fece pregare e prese a spompinarmi con ardore. Ad ogni affondo di Lara, Chiara mugolava di piacere e libidine.
“Sto per venire...” disse la bionda ragazza: “Ancora, Lara, dai, ancora!”
“No, Non adesso... anch'io sto per venire ma non voglio che tu venga così” disse Lara. Si sfilò da Chiara, si sdraiò sul letto col dildo svettante ed invitò Chiara a porsi a cavalcioni su di essa. Chiara accolse l'invito e con il busto verso la sua amante si abbassò lentamente e guidò il fallo di plastica all'ingresso della sua vagina. Scese ancora fino a che non fagocitò completamente il membro artificiale. Poi la giovane prese a dimenarsi per meglio sentire lo strap-on dentro di se e ad ogni affondo i dildo che Lara aveva dentro il suo corpo le regalavano sensazioni uniche.
“Voglio che anche tu provi quello che sto provando io. E' meraviglioso, schiacciati su di me”.
Lara abbracciò Chiara costringendola a far aderire quasi completamente i loro busti. I loro seni si toccarono, i capezzoli si sfregarono l'uno contro l'altro. A me apparve come una visione, roseo ed invitante, il buchino di Chiara. Mi posizionai dietro di lei che girò la testa e mi sorrise in segno di approvazione. Puntai la mia nerchia verso quel buco palpitante ed appoggiai il glande tra le grinze dell'ano. Iniziai a spingere ma poco dopo sentii una certa resistenza che mi impediva di continuare. Chiara si sfilò leggermente dal cazzo finto che le riempiva la fica e in un attimo sui risucchiato dal suo culo ricettivo. Ero dentro fino alla radice. Che sensazione meravigliosa! Quella ragazzina aveva, come Arianna del resto, uno sfintere da favola. Ogni volta che ero dentro ad uno dei loro culi provavo queste stupende, sublimi sensazioni. Presi a muovermi con molta cautela fino a quando Chiara non prese il tempo della scopata. Infatti ogni volta che arretravo, lei si impalava sul dildo di Lara; quando si risollevava io affondavo tutto dentro il suo culo ormai aperto e ricettivo.
Il ritmo giusto era stato trovato: ci muovevamo tutti e tre in perfetta sincronia. Sentivo le due donne ansimare sempre più forte in attesa di una serie di travolgenti orgasmi che sentivano vicini. Anch'io, beandomi in quello stretto budello, capii di essere prossimo al godimento.
“Divino, divino..sono piena come non mai, è meraviglioso, sono tutta piena, tutta aperta... sto venendo.. Lara, Gigi, sto venendo, è fantastico vengo con la fica e il culo... vengo, vengo non resisto oltre, ecco, vengo, siiiiiiiiiiii!” e continuando ancora nei giusti ritmi impressi a quella favolosa scopata a tre, Chiara su ancora una volta preda di una serie di orgasmi che la scossero per intero. Si sfilò dal dildo e si accasciò su Lara che a sua volta venne urlando il suo piacere, impadronendosi della bocca di Chiara e mulinando la sua lingua dentro il palato della bionda fanciulla. Inoltre con le mani le teneva le chiappe aperte per meglio permettermi di penetrarla. Il momento era quello giusto. Libero da vincoli “condominiali” e non dovendo dividere più spazi con nessuno, iniziai a pompare selvaggiamente dentro il buco del culo di Chiara che venne ancora una volta e finalmente mi lasciai andare ad un potente e liberatorio orgasmo. Mi adagiai sulla schiena della meravigliosa ragazza che mugolava beata, contenta di essere in mezzo a me e Lara con la quale nel frattempo si scambiava bacini dolcissimi. Mi sfilai delicatamente dalle sue viscere e rotolai di lato, supino, nella porzione di letto libero. Chiara si tolse da sopra Lara e mi abbracciò dandomi contemporaneamente tanti bacini sul petto. Le accarezzai i capelli, la schiena, i glutei mentre Lara in un attimo era riuscita a liberarsi dello strap-on esterno e da quelli interni. Si incollò alla schiena di Chiara. Eravamo praticamente attaccatissimi come qualche minuto prima. Allungai un braccio e accarezzai la schiena di Lara, poi mi impadronii delle bellissime tette di Chiara e cominciai a ciucciarle con lascivia.
“Io... vi amo!” fece Chiara mentre con una mano palpava il corpo di Lara e con l'altra, avendo il braccio sollevato sulla testa, mi accarezzava i capelli non senza difficoltà.
Parlai io anche per Lara: “Chiara, cara, siamo lusingati di averti avuto qui con noi, vedrai che la prossima volta, insieme a Arianna, faremo dei giochini che non dimenticherai facilmente. E il tuo culetto sarà sempre oggetto della mia perversa fantasia come lo sarà quello di Arianna. Ho intenzione di portarvi ad un livello di maialaggine tale che solo a sentirvi sfiorare le vostra fantastiche chiappe dovrete provare un orgasmo immediato. E vedrai che Lara ed io tireremo fuori tutto il vostro potenziale. Adesso voglio che tu e mia moglie facciate un bel sessantanove e che giochiate reciprocamente con i vostri culi perchè voglio mettervi a novanta gradi l'una vicino all'altra e scoparvi ancora in culo”.
“Ooooooh, siiii, mi piace, mi piace anche il sapore del culo”.
“Anche a me” fece Lara “voglio assaporare il tuo culo che tra l'altro è pieno del seme di Gigi di cui conosco benissimo il sapore... dai vieni su di me...”
Cazzo che spettacolo! Le due porche stavano lavorandosi i culi a vicenda! La scienza era di un erotismo tale che mi tornò immediatamente duro.
Le due porche si leccavano gli sfinteri anali e nel frattempo mugolavano per il piacere. Poi, armate ognuna di un fallo di gomma, quelli stessi che aveva utilizzato Lara, iniziarono a sodomizzarsi a vicenda con grande delicatezza e risolutezza insieme. Era uno spettacolo fantastico, le due maiale avevano gli occhi chiusi, le bocche semiaperte, la fronte corrucciata ed erano concentrate sul grande piacere che stavano provando nel sentirsi massaggiare il retto da quegli strumenti.
“Senti come ti apro?” disse Lara
“Si...” rispose Chiara “E' bellissimo, sei delicata e nello stesso tempo mi riempi il culo fino in fondo. Poi quando lo fai andare su e giù vado in visibilio, ogni volta che stai per tirarlo fuori e me lo ricacci dentro sento una scarica che da dentro il culo mi attraversa la spina dorsale e mi arriva dritta al cervello facendomi impazzire di piacere... mi fai morire! Continua così... vorrei che fosse per sempre, voglio essere il culo del mondo, voglio tutti i cazzi dentro il mio culo. Ooooooh... bellissimo... sono una golosa di cazzo in culo. E dire che prima che Arianna mi aprisse gli occhi pensavo fosse qualcosa di schifosamente perverso e depravato...”.
“Non hai provato ancora niente, sei pronta per un giochino che ti sconvolgerà? Lascia fare a me... tu nel frattempo continua a masturbarmi il culo, è bellissimo...”
Lara mi fece cenno di aprire il cassetto del suo comodino. Dentro ci trovai il dildo anale gonfiabile che aveva già provato quella maialina di Arianna e che - evidentemente - aveva passato alla zia! Chissà se Lara, in solitudine, lo aveva già provato! Comunque lo lubrificai per bene spalmandolo di vaselina e lo porsi a mia moglie.
“Ecco, Chiara; adesso ti farò veramente impazzire come non avresti creduto mai fosse possibile”.
Lara le estrasse il fallo dal culo, applicò un altro po' di lubrificante, appoggiò la punta del cuneo gonfiabile sulla rosetta grinzosa e iniziò a spingere lentamente. Chiara sapeva ormai cosa fare. Si concentrò sulle sensazioni che le provenivano dall'orifizio anale, spinse in fuori come se volesse espellere il corpo estraneo e così facendo in realtà ne agevolò l'entrata. L'oggetto a quel punto scivolò senza trovare resistenza e in un attimo fu tutto dentro il retto di Chiara senza provocarle il minimo dolore.
“Ooooooh... com'è grosso... mi riempie tutta, è bellissimo... che sensazione meravigliosa....”
“Questo è ancora niente, tesoro, aspetta un attimo...”
Lara mi fece segno di occuparmi della pompetta mentre lei prese a masturbare e leccare la fica di Chiara che iniziò ad emettere gridolini di soddisfazione.
“Che meraviglia! Sono piena, ho di nuovo il culo pieno e tu mi stai succhiando il clitoride! E' il massimo, non pensavo si potesse godere così tanto!”.
“Sei sicura che non si possa andare oltre?” disse Lara e mi fece un cenno invitandomi ad iniziare a pompare aria dentro il cuneo anale saldamente inserito dentro le viscere di Chiara.
Cominciai a dare le prime pompate fino a quando il cuneo, oltre ad aderire al retto di Chiara, non iniziò a cercarsi spazio tendendo le pareti del culo della meravigliosa ragazza. Ad ogni pompata il retto si allargava, si distendeva.
“Oddio... che succede... bellissimo... mi state allargando il culo... come fate? Oddio... meraviglioso... si allarga, si allarga... dio, mordimi ancora il clitoride... il culo, il culo... si sta allargando... lo sento... sta per esplodere... allargalo di più, ancora, bellissimo... non ho mai provato niente di simile, pompate, pompate, così, no... non resisto... godo, godo, non posso trattenermi... troppo bello, non si può descrivere... io... oddio che mi succede? Non ho mai goduto così! Spaccatemi, spaccatemi. Godo, godo, godooooooooo!” e si lasciò andare ad una serie intensissima di orgasmi che sembravano squassarla. Iniziò a tremare ed emettere grugniti animaleschi, il viso trasformato in una smorfia di godimento, le narici allargate e frementi, le labbra tremolanti... sembrava essere posseduta. Poi, liberatorio, un urlo che aveva poco di umano. Acuto, lunghissimo, roco e spezzato vero la fine. Chiara si accasciò sul corpo di Lara con la testa tra le sue cosce come se fosse priva di sensi.
Lara lasciò che Chiara si riprendesse dalla serie di orgasmi appena raggiunti.
Poi disse alla bionda ospite: “Come va?”
“Divinamente bene” rispose Chiara “adesso tocca godere a te e Gigi. Dai, voglio vedere come ti apre il culo...”.
Restando sempre tra le cosce di Lara, Chiara si rotolò in modo da essere sotto mia moglie e cominciò nuovamente a lapparle la fica e a masturbarle il buco del culo.
“Dai Gigi, fa' il culo a tua moglie, muoio dalla voglia di vedere il suo buco aprirsi ed accoglierti tutto dentro. Muoio dalla voglia di sentirla e vederla godere come una grande porca e di bere i suoi umori. Ha un sapore unico, buonissimo. Adesso le preparo il culo a dovere”. E si rituffò con il viso in mezzo alle chiappe di Lara che di rimando le disse: “Siiii, brava, così... lecca bene, lubrifica... vedi come si sta allargando il mio culo? Così, brava, non ti fermare... mettici dentro le dita... benissimo, così... appena arrivi ad infilarci il quarto, lascia il posto a Gigi”.
Lara, che da poco avevo scoperto con entusiasmo essere una grande maiala, si abbandonò a quelle lascive carezze e leccate preparatorie da parte di Chiara che arrivò ad inserire a mo' di cuneo quattro dita nel culo della mia consorte.
“Ooooooooh... va bene così... Gigi, dai, fammi il culo, adesso, subito, mettimelo dentro, squartami il retto e vienimi dentro, fammi morire, aprimi in due, dai, sbrigati bastardo!”
Non mi feci pregare; in piedi, all'altezza del lato destro del letto, col culo di Lara in fuori e la testa di Chiara quasi a penzoloni dal materasso, puntai la mia nerchia sul pertugio anale di mia moglie. Stavo per dare un affondo, unico e decisivo, quando mi venne l'idea di farmi dare prima una ciucciata da Chiara che capendo al volo le mie intenzioni, si impadronì della cappella e prese a spompinarmi con gusto. Lara si Accorse della manovra e protestò scherzosamente: “Ehi, voi due... che combinate? Qui c'è un culo da riempire che freme!”.
“Hai ragione, tesoro, è solo per lubrificarlo meglio...”
“Ma che lubrificare! Sono talmente aperta che se aggiungi umori o pomate quasi non lo sentirò nemmeno entrare e invece lo voglio sentire bene dentro, voglio che mi stiri per benino le budella... dai entra, che aspetti?”
“Eccomi!” Le urlai e dopo essermi posizionaro al centro dele grinze del suo ano, con una sola spinta in un attimo le fui dentro fino in fondo.
“Aaaaaaarhg!” Fece Lara “Stupendo! Così, e adesso distruggimi, fammi male, rompimi il culo, voglio godere col culo mentre Chiara mi lecca la fica... fatemi godere come non mai, dai Chiara... forza con quella lingua! E mordimi il clitoride, staccamelo a morsi, voglio provare un orgasmo intensissimo... così... bravo Gigi, ancora, sento il culo che mi brucia, continua, Ooooh... mi stai scorticando il retto... vai! Fino in fondo... ruota il bacino e fammelo sentire... Chiara, bevi i miei succhi e mangiami la fica. Ti piace? Lo so che ti piace... dai, così, brava, Ohhh... mi fai morire... mi fate morire... sto per venire... vengo di fica e culo... vi amo... ancora, ancora, ancora, vengo, si, vengo... dai Gigi, Vienimi dentro, fammi un clistere di sborra, vieni, io vengo, anche tu, oddio, oddio... siiiiiiiiii!”
E nello stesso istante in cui Lara raggiunse l'orgasmo, anch'io mi lasciai andare ad una sborrata colossale provando un intensissimo piacere. Contestualmente, mentre raggiungeva le più alte vette del piacere, Lara diede una bella ripassata alla fica di Chiara che venne subito, ancora, insieme a noi.
Nessuno ebbe più la forza di parlare. Gli unici rumori erano i nostri respiri affannati che andavano regolarizzandosi ed il battito dei nostri cuori. Fantastico... era stato un pomeriggio veramente fantastico.
Era un momento magico della mia vita; un “magic Moment” come la canzone di Burt Bacharach resa celebre da Perry Como. Lo studio andava a gonfie vele, ormai potevo permettermi di selezionare i clienti e le migliore cause da patrocinare, stavo fisicamente bene, mi sentivo da dio e… avevo quattro splendide donne con cui scopare nei modi più consoni ai miei gusti. A cosa potevo aspirare di più? Non mi risparmiavo col lavoro perché avevo deciso di costituirmi un bel gruzzoletto che mi permettesse di andare in pensione presto. Infatti era mia intenzione viaggiare il più possibile in compagnia comunque del mio unico vero amore, ovvero mia moglie Lara.
Un pomeriggio arrivai allo studio intorno alle 16,00 come sempre. Diedi delle diposizioni ai collaboratori ed alla segretaria, ricevetti un cliente e dopo mi accinsi ad immergermi nello studio di una complessa causa.
Suonarono ala porta d'ingresso, non mi preoccupai di sapere chi fosse, la mia segretaria Serena avrebbe filtrato i clienti senza appuntamento non permettendo a nessuno di disturbarmi.
Bussarono discretamente alla porta della mia stanza ed incuriosito dissi: “avanti”!
Arianna fece capolino.
“Ciao Zietto…”.
“Arianna! Tesoro! Come stai? Vieni, entra, accomodati…”.
“Io bene… e da quel che so anche tu e la zia, almeno a detta di Chiara…”
E mi fece l’occhiolino.
“E’ vero… mi sembra di sognare… è il periodo più bello ed intenso della mia vita e tutto questo lo devo a te”.
Arianna si avvicinò e mi stampò un bacio in bocca facendo mulinare la lingua.
“Anche per me ed il merito è tuo… vai a fare delle fotocopie, fai finta di andare in bagno, vai a chiedere qualcosa a quella vaccona di Serena (a proposito, con quel corpo e quel culo alto com’è che non te la sei ancora fatta? O forse si e non lo hai mai detto a nessuno), insomma ritorna tra un minuto…”.
Uscii dalla stanza e feci finta di cercare un vecchio incartamento in archivio.
“Serena, ti ricordi la causa Bonfanti? Ho bisogno di rivedere la documentazione di quel processo per delle analogie che ho riscontrato in un caso che sto studiando…”.
“Forse si, Avvocato, dovrebbe essere… aspetti che la prendo io”.
Così dicendo entrò nell’angusto stanzino tappezzato da scaffalature e mi diede le spalle sollevandosi in punta di piedi, tastando su uno dei ripiani più alti e mettendo così in risalto un culo veramente maestoso fasciato da un paio di aderentissimi pantaloni ed a giudicare dall’inesistenza di segni di cuciture, imbrigliato in un quasi inesistente perizoma.
Deglutii per dissimulare la sorpresa; accidenti che gran culo! Non ci avevo mai badato, l’avevo sempre vista con occhio professionale, comunque non mi andava di fare l’imbecille con una dipendente: ognuno al suo posto, così si sarebbe mantenuta l’efficienza all’interno dello studio.
Presi la carpetta che Serena mi stava graziosamente porgendo, le sorrisi e mi avviai di nuovo verso la mia stanza. Il minuto chiestomi da Arianna era abbondantemente trascorso. Entrai e… Arianna non c’era più! Restai un attimo perplesso e mentre pensavo che sicuramente si era recata in bagno e non l’avevo vista uscire dalla stanza ma la sentii chiamarmi sottovoce:
“Pssst, zio Gigi… vieni, gira e siediti al tuo posto”.
La pazzerella si era imboscata sotto il tavolo ed appena mi sedetti sulla mia poltrona con le rotelle pivottanti mi abbrancò letteralmente le gambe e con una mano a coppa si impossessò della mia patta. Iniziò ad armeggiare fino a quando non riuscì a tirare fuori il mio membro che a quel contatto iniziò a dare segni di risveglio.
“ummmmmmh… il mio giocattolone preferito…” disse sospirando e in un attimo lo fece sparire in bocca regalandomi immediatamente una meravigliosa sensazione.
“Aaaah, Arianna… Così mi fai morire, piccola demonietta… lo sai che devo lavorare… uh che bello… continua, fammelo diventare duro come l’acciaio che poi… sai dove te lo darò… vero?”
“Si… sono venuta per questo… ero a casa e mi è venuta voglia all’improvviso… il mio culetto ha incominciato a pulsami insieme alla fichetta… il mio culetto brama il suo amichetto dal quale non può stare troppo tempo lontano…”
Ne frattempo continuava a succhiarmi l’uccello con maestrìa e ben presto capii che volevo e dovevo avere di più.
“Arianna, puttanella mia, dammi il culo. Subito! Non ce la faccio più, voglio aprirti in due voglio perdermi in mezzo ai tuoi meravigliosi glutei…!
“Sono pronta…”
Arianna uscì da sotto il tavolo, si sollevò la corta gonna, si appoggiò con i gomiti sul bracciolo di una delle poltroncine poste dall’altro lato del tavolo stesso e girando la testa verso di me, disse: “non farmi aspettare… spaccami il culo, subito, ti prego…”
Ecco, se c’era un’altra cosa di Arianna che faceva scatenare la mia libidine era proprio questo suo modo di concedersi, questo suo parlare sboccato al momento giusto. La sua carica erotica si sublimava, mi faceva andare in visibilio.
Mi porsi dietro di lei, , spostai il filo del suo perizoma mi portai sue dita in bocca bagnandole di saliva e le passai sul suo orifizio anale. Arianna fremette, il suo ano iniziò a contrarsi, a pulsare. Puntai il mio membro su quel buco occhieggiante e spinsi con lentezza ma decisione. In un attimo fui dentro di lei. Un suono rauco che era il risultato di un grido soffocato, uscì dalla sua bocca e sempre sottovoce mi disse: “dai, pompami, ravana, massaggiami il retto col tuo pistolone… dai che sto già per godere come una troia, spingi, spingi…”
Ed io spingevo beandomi del massaggio e delle meravigliose sensazioni che quella guaina naturale regalava al mio pene. Mi riempivo le mani con i suoi glutei vellutati, accarezzavo la sua meravigliosa schiena schiacciandola contemporaneamente verso il basso e questo mi regalava una sensazione di dominio che stimolava ancora di più la mia libido.
“Prendi, zoccola, ti apro in due, ti ho sformato il culo, lo senti? Adesso puoi metterci dentro anche un braccio. Sei una lurida troia rottainculo, prendi, prendi!”
E scopavo selvaggiamente quel culo. Sul volto di Arianna che subiva passivamente si stampava un’espressione di beatitudine mentre si mordicchiava il dorso di una mano per non urlare il suo piacere. All’improvviso si irrigidì di colpo. Ormai la conoscevo bene e sapevo cosa stava per accadere. Iniziò a tremare tutta; un tremolìo che era un fremito e raggiunse diversi orgasmi ad ondate e tempi diversi pur se ristrettissimi. Anch’io a quel punto mi lasciai andare ad un orgasmo liberatorio le inondai il retto di sborra. Ansimammo per qualche minuto fino a quando riuscimmo a calmarci ed a ritornare padroni di noi stessi.
“Zietto, ti amo! Non posso più fare a meno del tuo cazzone e quando mi prende il prurito al culetto…”
“Piccola ninfetta, dannazione e delizia della mia vita, anch’io ti amo ed amo il tuo essere disinibita, la tua sfrontatezza e la tua contagiosa gioia di vivere”.
Ci baciammo a lungo, come due veri innamorati, ci ricomponemmo e la accompagnai alla porta di uscita dello studio. Arianna, da attrice consumata, mi salutò: “ciao zietto e grazie dei chiarimenti, domani ti farò sapere com’è andato l’esame!” E mi diede un bacetto sulla guancia. Aspettai che entrasse nell’ascensore e richiusi la porta d’ingresso. Mi avviai verso la mia stanza quando Serena mi chiamò: “Avvocato!”
Mi bloccai di scatto ed istintivamente mi voltai verso di lei: “Si?”
“Che ha, è paonazzo! Si sente male? O forse… si sente invece molto ma molto bene?...” E mi guardò con un aria complice tra l’interrogativo e lo sfottente…
L’atteggiamento di Serena mi infastidì. Non le avevo mai dato confidenza più di tanto, il nostro era solo un rapporto professionale.
Certo, il fatto di essere una gran bella ragazza rallegrava i cuori dei miei clienti e suscitava sentimenti di invidia in alcune delle mie assistite.
Rientrai nella mia camera. Aprii distrattamente un dossier ma capii subito di non essere abbastanza concentrato per analizzare con lucidità quelle carte. Era inutile, la battuta di Serena mi aveva turbato. La chiamai dall’interfono e si precipitò nel mio studio. Eravamo da soli, non era giornata di ricevimento, i giovani praticanti non erano in studio e non era previsto un loro arrivo.
Serena si materializzò davanti alla porta e, sempre con quel sorriso malizioso, mi chiese:
“Avvocato, prego, cosa posso fare per lei? Mi chieda qualunque cosa…”
E rimarcò quel “qualunque cosa” con una vibrazione particolare nella voce.
“Serena, Lei è una efficientissima segretaria ed una bellissima ragazza il che non guasta e con la sua presenza ingentilisce sicuramente questo posto, ma le dico fuori dai denti che questo suo sorrisino malizioso mi infastidisce. I nostri rapporti sono sempre stati molto professionali e adesso, questo suo tono ironicamente insinuante, lo trovo fuori luogo. Ma chi crede io sia? Quella è mia nipote acquisita, la figlia di mia cognata, la sorella di mia moglie!”
Serena, per niente turbata si avvicinò al tavolo ed appoggiò le mani su di esso curvandosi verso di me.
“Ed è fortunata ad avere uno zio come lei che la comprende e la aiuta a studiare… ho sentito tutta la lezione che le ha dato per via interfono… lo ha dimenticato aperto!”
Restai basito, il mio volto passò dal bianco cadaverico al rosso porpora.
“ma… cosa ha capito, avrà equivocato…”
Serena, sorridendo: “Avvocato, questa è una causa persa in partenza, non posso aver equivocato, oltre ogni ragionevole dubbio. Ma non mi scandalizzo, sa? Sono cavoli suoi e non deve darmi spiegazioni solo che…” Si curvò ancora, le sue tette erano quasi ad altezza del mio viso e percepii distintamente il suo profumo molto femminile ed arrapante: “lei è un bell’uomo e la mia vanità è sempre rimasta un po’ ferita perché, pur cosciente di non essere una donna da buttar via, lei non mi ha mai guardato come fanno tutti gli uomini che frequentano o hanno frequentato questo studio.”
“Ma io non l’ho mai fatto per rispetto verso di lei, non creda che sia un maniaco che ci prova con ogni gonna che incontra…”
“Lo so, lei è un galantuomo di vecchio stampo solo che adesso sono tremendamente eccitata… ho iniziato anche a masturbarmi di la, sotto il tavolo, mentre vi sentivo…”
Percepivo il suo alito profumato, la sua bocca era pericolosamente vicina alla mia. Si drizzò di scatto, girò dal mio lato del tavolo, si chinò e mi baciò infilandomi la lingua in bocca.
Fui colto di sorpresa ma risposi con ardore al suo bacio. La sua bocca, la sua lingua erano dolci, La sua pelle incominciò a profumare di donna. Allungai una mano sui suoi prosperosi seni e la sentii rabbrividire a quel contatto. Erano sodi e nonostante il reggiseno, la camicetta non riusciva a contenere la loro forma prorompente e le punte dei capezzoli si intravedevano distintamente, quasi a voler prepotentemente bucare la sottile seta che li ricopriva.
Cambiai obiettivo e con le mani le artigliai i glutei mentre continuavamo a baciarci con foga.
Lei staccò la sua bocca dalla mia per un attimo, il tempo di sussurrarmi: “si… strizzami il culo ed aprimi le chiappe, poi lecca il mio buchino e masturbamelo, voglio godere col culo come quella porca di Arianna, non l’ho mai fatto ma dev’essere meraviglioso, come sei meraviglioso tu e anche lei. Ah, se avessi potuto leccarle la fica mentre te la inculavi!”
“Sei lesbica?” Le chiesi.
“No, bisex. Quando una donna mi attira non mi creo pregiudizi ma se poi c’è anche un uomo è il massimo.”
Serena iniziò ad armeggiare con la lampo dei miei pantaloni.
“No, aspetta, non è che io sia proprio, insomma diciamo… fresco di doccia come ormai sai, dammi un attimo il tempo di andare in bagno…”
“No, voglio sentire il tuo sapore di maschio misto all’afrore di Arianna che sicuramente ti è rimasto sulla pelle. Voglio il tuo cazzo adesso, così com’è!”
Mamma mia che maiala! Un’altra donna che riusciva a coinvolgermi anche celebralmente!
“Si, anch’io voglio assaggiarti, vieni sdraiamoci sul tappeto…”
In un attimo ci liberammo dei vestiti, io mi sdraiai con la schiena sul soffice tappeto persiano che impreziosiva il mio ufficio e Serena venne su di me dandomi le terga sul viso.
Mi tuffai con il viso in mezzo a quel culo meraviglioso e respirai forte per inalare il profumo della sua fica ormai bagnata. Aveva un delizioso buchetto appena socchiuso, leggermente grinzoso ed appena ambrato. Ci tuffai la lingua ed iniziai a leccare picchettandolo e cercando di forzarne l’apertura.
“Oh, che bello, mi piace continua!” disse Serena
“Si, ma non ti chiudere, asseconda la mia lingua, spingi in fuori, rilassati e muoviti come se volessi respingerlo, in realtà mi permetterai di leccarti meglio.”
Serena seguì le mie istruzioni: “Oooh… bellissimo, ti sento, sento la tua lingua, che bello, ancora dai, sto venendo, vengo, vengo, vengooo!”
Che sapore deliziosoche aveva il suo buchino, lo sentivo pulsante e ricettivo. Avrei fatto provare a Serena il piacere dell’orgasmo anale spalancandole gli orizzonti di una sessualità molto più ampia e consapevole.
L’eccitazione che aveva represso quando aveva ascoltato Arianna e me e la situazione che si era creata subito dopo, l’aveva già portata al confine dell’orgasmo che adesso era esploso in tutta la sua potenza liberatrice.
Nel frattempo mi stava facendo un pompino coi fiocchi, da vera esperta. Solo che io avevo già goduto da poco e quindi ero destinato a durare un bel po’. Ecco, questo è uno dei pochi vantaggi del non essere più giovane.
Proprio in quel momento suonò il telefono…
Serena disse: “lascialo squillare, che t’importa?”
“Ma si...” risposi e continuai ad affondare il mio viso tra i suoi glutei.
Il telefono smise di trillare ma riprese subito dopo.
“Uffa...” fece Serena “se non rispondo questo non la smetterà più, togliamoci il pensiero ma subito dopo lo lascio fuori posto.”
“Va bene...” dissi rassegnato e per un attimo commemorai l’allontanamento di quel meraviglioso mappamondo dalle mie grinfie.
“Studio legale... si Arianna, tuo zio è ancora qui... certo che posso dirglielo, la prossima lezione per dopodomani se gli è possibile... certo glielo dico subito. Sei in casa? Bene, allora... ascolta la lezione che sto prendendo io... è la stessa ripetizione della materia che hai... ripassato con lui poco fa... ascolta... mi piacerebbe se uno di questi giorni tu ed io... gli chiedessimo una lezione comune... Arianna sei una grande porca e mi piaci sono bisex, ho sentito tutto, prima; voglio farmi fare il culo da lui mentre tu mi lecchi la fica... e poi voglio leccartela mentre sfonda il tuo di buco... si... toccati, porcellina... toccati e ascolta... anzi ti metto in vivavoce così può sentire anche tuo zio. Ah, se tu fossi qui... dai toccati... mi ha già fatto venire una volta sai? Soltanto leccandomi la fica e i buco del culo dove mi ha infilato, per adesso solo la lingua. Non e lo aveva mai fatto nessuno, è bellissimo e adesso me lo faccio aprire come ha fatto con te... ascolta...”
“si dai, fatti inculare... voglio sentire...” dall’altoparlante del telefono mi arrivò la voce di Arianna. Era leggermente rauca come le capitava sempre quando era eccitata.“Porco... spaccale il culo, dai, voglio sentirla urlare... dai rompila e datemi i dettagli, non vi vedo ma sento i vostri gemiti, voglio anche la descrizione di quello che fate... mi sto toccando... ummmh... cerco qualcosa da infilarmi nel culo... voglio venire insieme a voi... oh, ecco... il mio vibratore... bagno la punta... e adesso... oooooh... si tutto dentro il culo.... che bello... e nel frattempo mi tocco davanti.... aaaaah... si, bellisimo... che state fcendo?”
“Arianna, Serena ha ripreso a farmi un pompino coi fiocchi. Siamo sdraiati sul tappeto del mio studio... adesso mi rituffo in mezzo alle sue meravigliose chiappe... voglio aprire questo vergine buchetto delizioso... voglio farla godere come una cagna in calore...”
“Oh, siiiii... spaccami...” disse Serena “aprimi in due, fammi arrivare il cazzo in gola passando dal culo... oh, come mi sento porca e vacca... mi piace anche parlare in modo scurrile, non lo avevo mai fatto prima... voglio il tuo cazzo bello grosso, ummmmh... non mi basta succhiartelo tutto, lo voglio nella fica e anche nel culo, voglio sapere cosa si prova... siiiiii! Voglio essere riempita di cazzi come non mai...”
“No, non oggi!” Tuonò Arianna da vivavoce “godi come vuoi ma aspetta me dopodomani per farti fare il culo, voglio esserci anch’io, voglio assistere e ti leccherò la fica mentre ti apre, ti assicuro, sarà meraviglioso, poi. Come mi hai chiesto, ti darò la mia da leccare mentre ti farò vedere come lo prendo tutto dentro... non te ne pentirai, Serena, mi spiace soltanto non poter esseri insieme a voi in questo momento... oohhh... si... il vibratore nel culo mi fa impazzire... mi provoca delle scariche che arrivano dritte al cervello... vengo, vengo... che state facendo?”
“Arianna” dissi “va bene, per oggi lascerò perdere, aspetterò che ci sia tu dopodomani, ma la farò godere di culo ugualmente, la masturberò analmente con almeno due dita. La porterò all’orgasmo e mi supplicherà di farle il culo subito, non vorrà aspettare. Lo sai che sono bravo in queste cose...”
“Siiiii... prendimi il culo adesso anche solo con le dita, dai... Arianna, sono in ginocchio e col busto proteso in avanti, i miei seni sono schiacciati sulle mie gambe e quel porco di tuo zio così può vedere il mio buco di culo. E’ stretto ancora, piccolino... ma sento che proverò sensazioni nuove e sconvolgenti... ooohh ecco bravo, così... leccami tutto il buchino... mettici un dito dentro... che bello, meraviglioso... oh... Arianna... e tu come va?”
“Ah, Serena... alla grande! Sto per godere... uummmh... sto facendo roteare il dildo dentro il mio culo ed è meraviglioso... ah... zietto, mi senti? Mi sto aprendo da sola ma dopodomani sarai di nuovo tu il padrone del mio ano e inizieremo Serena alle vere gioie della sodomia...”
“Si Arianna, farò anche di Serena una cultrice del sesso anale... adesso le ho già messo due dita dentro e sto massaggiando... che porcellina le piace sentirsi aprire... vedessi come mi viene incontro col culo...”
“Siiiiii... è bellissimo... chissà ad avere dentro un vero cazzone... no, non ho paura di sentire dolore, so che non mi farai soffrire ma solo godere... ma adesso voglio godere ancora... dai prendimi in fica e scopami come si deve e vieni anche tu, vienimi dentro, prendo la pillola...”
“Oooh... porci, porci... vengo... vengo! Siiiiiii! Vengo di fica e di culo! Ah, Serena, sapessi che bello... oh vorrei avere la tua fica da leccare, ho scoperto che le fiche hanno un buon sapore, non sono lesbica ma mi piace leccarle... siiiiiiii! Vengo ancora!...”
“Oooh... anch’io, Arianna! Tuo zio mi sta ravanando la fica e mi ha infilato due dita nel culo.... vengo, vengo, di nuovo!”
“Aaaah... eccomi!” esclamai, mentre eruttavo il mio piacere dentro Serena “tieni! Prendilo tutto... Oh che fica calda e stretta che hai... “ e mi abbandonai sulla sua schiena mentre flussi di piacere risalivano dai miei lombi fino ala mia testa”
Dopo ci fu un ansimare collettivo fino a che i nostri respiri si calmarono e ritornarono ad essere quasi regolari. Sorrisi a Serena e la baciai in bocca.
“Oddio, Arianna, sei riuscita a frenarmi... non vedo l’ora di avervi tutte e due sotto le mie grinfie... Serena, tra un po’ chiama tutti gli assistiti che hanno appuntamento con me per dopodomani pomeriggio ed annulla tutti gli incontri. Mi inventerò un’udienza in un Tribunale lontano e tu registrerai un messaggio sulla segreteria telefonica dove spiegherai che l’ufficio, in data di domani l’altro, sarà chiuso al pubblico per esigenze professionali.”
Ancora 48 ore di attesa...
I due giorni trascorsero in fretta. Mi concentrai sul lavoro proprio per non far sembrare interminabile l’attesa. Preparai meticolosamente delle udienze che avrei avuto da li ai prossimi giorni ed il tempo volò.
Alle 16,00 Aprii la porta del mio studio, Serena era già dentro e mi salutò con un “Buonasera, Avvocato...” molto professionale ma pieno di promesse, lanciandomi uno sguardo da vera porca. La sua acconciatura era uno chignon molto semplice che faceva risaltare i riflessi dei suoi capelli ambrati, aveva indossato un paio di occhiali con una montatura seriosa ed un tailleur blu mare con la gonna appena sopra il ginocchio, camicetta di seta bianca, scarpe con tacco di vernice nera ed indossato delle calze color carne che immaginai essere autoreggenti. Era un vero spettacolo!
“Ti ho sempre ammirato per il buon gusto e la tua professionalità ma stasera sei particolarmente ed elegantemente sexy!”
Sorrise, si allontanò da me di qualche metro, mi si piazzò di fronte, si piantò per terra con le gambe leggermente divaricate, mi guardò intensamente negli occhi ed iniziò lentamente a sollevare la gonna fino a quando non comparve un reggicalze e una minuscola mutandina di pizzo, ambedue dello stesso colore del tailleur.
“In tuo onore, avvocato, questa è una causa già vinta in partenza...”
E si girò protendendo il culo verso di me. Il filo del perizoma si era perduto tra le chiappe del suo magnifico fondoschiena. Mi avvicinai ed accarezzati quella pelle liscia, morbida e setosa e un fremito le attraversò il corpo.
Suonarono alla porta, doveva essere Arianna ma nel dubbio, Serena si ricompose e con andatura professionale andò ad aprire.
Arianna indossava un golfino grigio perla sopra una minigonna blu, plissettata e calze bianche alte fino al ginocchio; un abbigliamento molto simile alle uniformi delle studentesse asiatiche e giapponesi. E tremendamente arrapante!
Serena le sorrise. “Buonasera mia cara!” e si scostò per permetterle di varcare la soglia dello studio. Poi, dopo aver richiuso la porta d’ingresso, con un balzo le fu alle spalle, le adagiò le mani sul seno e iniziò a baciarla e mordicchiarla sul collo. Arianna, che non si aspettava un “attacco” così diretto, fu scossa da intensi brividi e si girò verso Serena che, sempre cogliendola di sorpresa, la baciò facendo roteare la lingua sul mento, intorno e sulla bocca di Arianna che mugolò di piacere ed a sua volta schiuse le labbra ed incrociò la sua lingua con quella della mia segretaria.
“Che gran figa che sei!” le sussurrò Serena. “Anche tu, sto incominciando ad apprezzare anche le donne e sono sicura che tu sarai una maestra perfetta.” Chiosò Arianna.
Poi, artigliandole il culo: “e oggi verrai letteralmente a nuovi orizzonti che a malapena per adesso riesci ad immaginare. Hai fatto come ti ho detto?”
“si” replicò Serena: “un primo enteroclisma da due litri ed un secondo, ai fiori di camomilla, per completare il lavaggio profumare l’interno...”
Ma che zoccole! Si erano sentite e Arianna le aveva addirittura suggerito come prepararsi! Mi eccitai terribilmente intuendo l’esplosiva miscela di libidine che formavano e li invitai a raggiungere la mia stanza, decisamente più grande e più comoda della sala d’ingresso.
“Bene!” dissi: “io ho già avuto modo di conoscervi meglio, probabilmente è il caso che approfondiate la vostra conoscenza, io sto qui seduto, buono buono, a guardare...”
Mi sorrisero, poi, una di fronte all’altra, iniziarono a spogliarsi reciprocamente sempre leccandosi i volti e avviluppando le lingue. Serena aveva più iniziativa, era più grande di Arianna e, per sua stesa ammissione, era bisex, quindi era lei a condurre il gioco e l’altra lasciava fare ben sapendo che ne avrebbe tratto più piacere.
Nel arco di pochissimi minuti si ritrovarono nella posizione del sessantanove con Arianna sotto Serena che le leccava e titillava abilmente la fica e l’ano. Arianna iniziò a mugolare, sembrava subire passivamente l’azione di Serena, quasi fosse sorpresa ed incapace di reagire. Poi, iniziò anche lei a ricambiare il favore tuffandosi con decisione con la faccia tra le sue chiappe, leccandole spasmodicamente la fica e concentrandosi sulla rosellina anale, vera meta principale del nostro incontro. Serena iniziò ad apprezzare, inarcava la schiena e protendeva il culo verso il volto di Arianna.
Arianna, con delicatezza, era già riuscita a far scorrere tre dita dentro il culo di Serena e le sussurrava parole libidinose: “le senti come scivolano bene e ti allargano il retto? Senti come ti massaggiano dentro?”
E Serena, con gli occhi chiusi, mordendosi le labbra: “siiii.... continua, è bellissimo, è una sensazione nuova, è come se mi accarezzassi la fica da dentro, non ti so spiegare ma è bellissimo...”
“E aspetta di avere il cazzo che ti riempie, sei quasi pronta, ancora un po’ di ...”
Mentre le parlava, Arianna faceva entrare ed uscire le tre dita protese a mo’ di cuneo. Vedere il buco rosa di Serena palpitante e pulsante mi eccitò all’inverosimile. In un attimo mi liberai dei vestiti e mi diressi verso i loro corpi avvinghiati. Intrufolai il mio membro tra le bocca di Arianna e la vagina di Serena. Arianna mi sorrise le schiuse le labbra iniziando a ciucciarmi la cappella. Ciucciava e slinguava alternativamente la fica di Serena.
“Basta!” esclamai: “adesso vi sistemo io!”. Le feci alzare, mi sdraiai supino, ordinai a Arianna di impalarsi su di me e le cacciai tutto il mio membro in fica, mentre dissi a Serena di accovacciarsi sul mio volto dandomi le spalle. Iniziai a lappare quel ben di dio insistendo molto sul culetto che da li a poco avrei violato.
Così c’era Serena che veniva leccata da me, Arianna impalata sul mio cazzo e nel frattempo, le due porcelline si strizzavano le tette e si baciavano oscenamente tra di loro.
Arianna si bloccò un attimo, si sfilò ed immediatamente dopo di calò nuovamente sul mio membro facendoselo scivolare tutto in culo. Non avvertii nessuna resistenza, il culo di Arianna era un guanto su misura per il mio cazzo. Dovetti concentrarmi e resistere per non venire immediatamente mentre lamenti di libidine sgorgavano dalla gola di Arianna insieme a frasi oscene ad e volte sconnesse.
“Oddiooooo.... tutto dentro il culo, siiiiii! Aprimi in due, riempimi le budella, spaccami il culo, cosiii!! Ah, Serena che bello! Ancora non sai cosa ti aspetta, è sublime, ancora, ancora, cosiiii! Dai, toccami la fica, mettici una mano dentro così sarò veramente piena fino all’inverosimile... oddio..... vengo, vengo, vengo....!!”
Ed una serie di orgasmi la travolse facendole vibrare il corpo, provocandole delle convulsioni. Aveva la bocca aperta ed un filo di bava le colava lungo un angolo della bocca. Serena si tuffò su quel nettare suggendolo e gli orgasmi così intensi di Arianna la fecero andare letteralmente fuori di testa. Era anche lei molto celebrale e quindi l’orgasmo la colse quasi inaspettatamente, violento, anche per lei molto intenso ed io, intuendo quello che avrebbe provato da li a qualche secondo, aumentai le leccate sul clitoride e il massaggio all’interno del culo che sentivo fremere e pulsare all’inverosimile.
Dovevo venire, non resistevo più, ma avevo una “missione” da compiere. Scartai Serena da sopra il mio volto e mi sfilai da sotto Arianna. Le due erano ancora in preda ai postumi del godimento, semi-incoscienti , le feci avvicinare, feci in modo che si abbracciassero, si baciassero e coccolassero.
Presi una sedia girevole da dattilografa, allentai il pomello posteriore fino a svitare ed eliminare lo schienale sorretto soltanto da un supporto metallico ed elastico. La regolai al massimo dell’altezza, la posizionai di fronte alla mia scrivania, sollevai di peso Serena quasi semi incosciente e la feci sedere sulla seggiola facendole protendere il culo all’indietro. Senza lo schienale, il suo culo era in perfetta vista, aperto, invitante ed a mia completa posizione. Le feci appoggiare con le braccia conserte sulla scrivania ed il viso su di esse.
Invitai Arianna ad inginocchiarsi dietro la schiena di Serena in modo che potesse vederle la fica e leccargliela. Io mi posizionai dietro la testa di Arianna e, spingendo il bacino, riuscivo a centrare perfettamente il buco del culo di Serena.
Diedi il “via!” a Arianna che iniziò a masturbare e lappare la fica di Serena, girandosi ogni tanto e spompinandomi per lubrificarmi il cazzo. Le chiesi di preparare il culo di Serena e lei obbedì volentieri slinguando l’ano della nostra compagna e depositando al suo interno un buon quantitativo di saliva.
Serena mugolava, la sua libidine era alle stelle, in quel momento era soltanto un corpo votato al puro godimento.
“Adesso ti aprirò il culo, lentamente e ti entrerò dentro col mio cazzo fino a riempirti e farti morire di piacere...” le sussurrai in un orecchio.
“Siiiii...” rispose lei, “prendimi ti prego, aprimi il culo, fammi godere come non mai, fammi sentire femmina, cagna, troia, mi sento oscena, aperta, puttana e schiava, vittima e complice delle tue perversioni!”
Quel modo di parlare scatenarono ancor di più Arianna che gemendo iniziò a masturbarsi senza mai tralasciare di leccare la fica ed il culo di Serena e lubrificando ancora una volta, il mio membro.
Puntai il glande al centro della rosetta anale di Serena e spinsi delicatamente. Arretrai e spinsi un po’ di più. Continuai con questa tecnica fino a quando piano piano e senza provocare nessun dolore, il mio cazzo non fu quasi tutto dentro. Serena emetteva suoni disarticolati di puro godimento. Un ultima spinta e il culo della ragazza fu mio, senza traumi, senza provocarle dolore, in maniera del tutto naturale e fui naturalmente accolto dalle sue viscere. Mi fermai e su la stessa giovane a venirmi incontro col culo, spingendo verso di me con colpi sempre più decisi e forti. Arianna nel frattempo continuava a leccarle e mordicchiarle la fica.
“Nooooo....!! bellissimo! Incredibile! Fantastico! Favoloso! Oddio... non immaginavo.. non pensavo... spingi, spingi, dammene ancora, scopami il culo, entra ed esci, dai, ravana!! Spaccami! Ancora, Ancora! Hai capito brutto frocio? Tutto qui quello che sai fare? Ecco, cosiiii...! Bravo! Vengo, oddio, vengo vengo...!!! Ahhhhhhh...!!” E si lascò andare ad un urlo liberatorio mentre continuavo a pomparle il culo alla grande.
Il suo corpo si muoveva scompostamente come una marionetta a cui vengono tirati casualmente i fili. Pian piano iniziò a calmarsi mentre Arianna ci urlava: “Ehi, ci sono anch’io, non crederete di uscirne così! Mi avete fatto morire di piacere guardandovi e voglio la mia parte! Voglio venire ancora!”
Serena che lentamente stava riacquistando lucidità, le rispose. “certo tesoro mio, voglio vederti godere e mangiarti la fica gustosissima che hai, vieni qui...” La strine a sé e la baciò con tenerezza e passione. Arianna ricambiò quel bacio sensuale, ci stava prendendo gusto la piccola!
“Dai zio, lo sai cosa voglio...” disse, guardandomi con occhi pieni di desiderio. Si chinò sulla scrivania schiacciandosi le tette sulla radica del tavolo, protese il culo all’indietro e con le mani si aprì le natiche mostrando a me e Serena il suo prezioso bocciolo.
“dentro, dai, dammi il tuo cazzone tuto dentro il culo...” aveva un modo di invitarmi a fare sesso ed una carica di maialaggine che mi faceva uscire fuori di testa.
“Sicuro, piccola, ecco che arriva il tuo cazzone preferito, tutto per il tuo culo che aprirò come una galleria...!”
Serena si inginocchiò dietro di lei e prese a leccarle la fica. Io mi accinsi a incularla quando Arianna mi disse: “aspetta un attimo, prima dammelo in bocca un momento, voglio sentire il gusto del culo di Serena!”
Come ho già avuto modo di spiegare, era questo che i faceva impazzire di Arianna. La sua capacità di esaltare e rendere libidinosa anche la situazione più eccitante, riuscendo sempre ad aggiungere qualcosa in più.
Questo suo desiderio mi eccitò ancora di più. Dovevo scopare, venire, non avrei resistito oltre. La accontentai e lei attaccò al mio uccello succhiando e gustandosi gli afrori che emanava. Poi lo tirai via di impeto, mi riposizionali dietro di lei che capii subito le mie intenzioni. Si riaprì le chiappe, spinse in fuori il culo e appena col glande fui al centro della sua rosellina spinse indietro, verso di me, controllando i muscoli dello sfintere e fagocitando in un attimo tutto il mio cazzo. Presi fiato un momento ed incominciai a trapanare quel culo, ormai allenato, con colpi micidiali, violentissimi, uscendo e rientrando, offrendo a me stesso ed agli occhi di Serena, la visione di quel buco aperto all’inverosimile, oscenamente spalancato coma una bocca affamata che attende un boccone di cibo.
“ Prendi, prendi, brutta troia rottainculo, ti spacco in due ti apro il culo come un cocomero,!”
“Siiii...!!! Così....!! sono la tua troia, la tua baldracca, la tua rotta inculo, vienimi dentro riempimi di sborra, pompami, ooohhhh.... ancora, ancora.... vengooooo....!!!! Siiiiii......!!!
E venne copiosamente mentre anch’io scaricavo il mio orgasmo dentro di lei.
Serena, che non aveva smesso per un momento di lapparle la fica, mi disse: “anch’io voglio sentire il sapore del suo culo ed il sapore della tua sborra, lasciamene un po’!”
Uscii immediatamente dal culo di Arianna e indirizzai il mio cazzo verso la bocca di Serena riservandole gli ultimi spruzzi che stavo eruttando e che la mia giovane segretaria bevve avidamente gustandosi anche tutto il tronco e ripulendolo ben bene.
Poi, mi sentii mancare le ginocchia, mi accovacciai sulla moquette e trascinai con me sia Arianna che Serena abbracciandole e stringendole a me una a destra e l’altra a sinistra ed iniziai a ricoprirle di teneri baci mentre sentivo i nostri cuori galoppare sempre più piano...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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