Lui & Lei
Le Mie Donne: Ilaria - 1
di Giangi57
18.08.2022 |
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"- Non schizza subito come gli altri, puoi succhiarlo anche a lungo! - disse porgendolo nuovamente..."
Le Mie Donne: Ilaria - 1Era marzo inoltrato quando conobbi Lara, apparve in cima alla scalinata della scuola insieme ad Nora. Mi aspettavo che le due si salutassero separandosi, invece scesero tenendosi per mano, la mia giovane amante fece le presentazioni:
- Ti presento Lara, mia compagna di banco. Questo é Leo ! Quello di cui ti ho parlato, un amico, un carissimo amico. -
Strinsi la manina sottile, quasi diafana. La ragazza si imporporò in viso come fanno le bionde quando arrossiscono.
- Piacere... - farfugliò timidamente.
Neanche allora accennarono a separarsi, eppure era sabato e Nora sapeva quello che significava per noi quel giorno.
- Ilariaviene con noi, non ti dispiace vero? - disse sorniona incamminandosi.
Le seguii. Ilariaera leggermente più alta di Nora, di carnagione chiara come tutte le bionde, i capelli lisci cadevano sulle spalle incorniciando un viso ovale dai lineamenti delicati. Indossava un giubbotto imbottito che faceva risaltare il vitino sottile. Sotto portava una gonna larga dalla quale spuntavano le gambe dalle caviglie nervose, il piede era singolarmente piccolo nelle scarpette nere, basse. Arrivati sotto casa Nora si scostò per far entrare l'amica, ne approfittò per sussurrarmi:
- Ti ho parlato di una ragazza con la quale... E’ lei! -
Aprì la porta ed entrammo. Notai l'imbarazzo della biondina, Nora si tolse il cappotto e aiutò l'amica a sbarazzarsi del giubbotto; sotto indossava una maglietta chiara, tesa su un petto minuto, da adolescente, mi tolsi il giaccone e seguii le due in sala.
- Volete un panino? - chiese la giovane padrona di casa.
- No, solo un thé se non ti dispiace... -
- Anch'io... -
La ragazza andò in cucina, Ilariaevitava di guardarmi, neanche io sapevo cosa dire, provai ad immaginare la bionda e la bruna abbracciate ma non ci riuscivo, erano troppo diverse, una delicata l'altra esuberante, eppure...
Prendemmo il thé, Nora sembrava divertita dell'imbarazzo della compagna, poneva domande maliziose alle quali Ilaria rispondeva con monosillabi, non riuscendo a ribattere alle frasi allusive sul rapporto che le univa e sul fatto che ora vi era un ragazzo con loro. Ad un tratto la biondina posando la tazzina scattò rossa in viso:
- Non volevo venir lo sai! Non voglio aver più niente a che fare con un ragazzo, ora lui sa di noi! Ti prego... voglio andar via! -
Cominciò a singhiozzare nascondendo il viso nelle mani. Nora divenuta ad un tratto materna passò il braccio attorno alle sue spalle e cercò di trattenerla quando questa si alzò, mi alzai anch'io e presi le sue mani costringendola a guardarmi.
- Nora é una sciocchina ma tu non devi fare così, se vuoi andartene non ti tratteniamo ma... ti sembro forse un orco? Perché ti faccio paura? Dimmi! -
Grosse lacrime stavano scendendo dagli occhioni celesti, con un fazzoletto li detersi delicatamente. La ragazza cercò di sorridere, Nora spiegò:
- Ha avuto un solo ragazzo ma é rimasta traumatizzata quando... -
- No, non dirglielo! -
- Invece sì, quando ad una festa lui la condusse in una camera, lei si aspettava i consueti baci... invece... -
- Nora... - tentò ancora di intervenire la biondina.
-... invece l'ha scopata! Ma non é questo il punto perché a Ilaria é piaciuto, solo che é venuto dentro di lei! Non ti dico i pianti! Per due mesi ha temuto di essere incinta, da allora non ha più voluto nessun ragazzo, solo con me si scioglie e... io sono ben contenta di aiutarla. Usiamo un goodmiche ma non é come farlo con un uomo... Cara, ti ho detto com'é Leo , di lui ti puoi fidare! - la biondina tirò su col naso.
- E' che mi vergogno troppo... - disse infine.
- Sta a te Leo metterla a tuo agio... - anche Nora si era alzata.
- Si? E come? - chiesi, la biondina sollevò infine su di me gli occhi timorosi.
- Fargli sentire il tuo calore... baciandola ad esempio! -
Gli occhi di Ilariasi abbassarono, era la mia bocca che guardava. Aveva delle labbra morbide, le sentii sotto le mie quando le sfiorai, subito le dischiuse lasciandomi entrare nella sua bocca. Fu un bacio dolcissimo, delicato per il modo in cui la sua lingua accarezzò la mia lasciandosi esplorare languidamente.
L'erezione avvenne quasi subito ma non strinsi la ragazza per non spaventarla. Le sue mani si erano serrate dietro la mia nuca, le sue labbra si chiusero ancora sulla mia lingua aspirandola, suggendola dolcemente. Dietro la fanciulla Nora si era avvicinata adagio e gli sollevava la maglietta. Dire che la biondina non si accorse delle manovre dell'amica sarebbe una menzogna perché alzò le braccia e si stacco per far passare l'indumento sopra la testa per poi offrirmi ancora la bocca da baciare.
Era palese che la ragazza si era convinta, il respiro era divenuto più rapido, aveva aperto la boccuccia e ad occhi chiusi si lasciava lambire le labbra allungando lei stessa la lingua morbida per cercare la mia, accarezzarla...
Nella specchiera del mobile della sala vidi la bruna inginocchiarsi dietro la fanciulla e armeggiare con la cerniera della sua gonna, udii uno zip e l'indumento cadde attorno a lei come una corolla, solo allora posai le mani sul vitino stretto, le feci scendere sul culetto piccolo, rotondo, ma non erano le mutandine quello che toccavo!
Imprecai dentro di me, odio i collants, un'inutile ostacolo alle mie mani che avrebbero voluto trovare la pelle nuda delle sue cosce. Cercai il contatto con la sua pelle risalendo al vitino poi la schiena magra fino alla strisciolina del reggiseno, vidi nello specchio le mie dita cercare la chiusura, sganciarla... Ancora una volta le sue mani lasciarono la mia nuca per liberare le spalline, poi sentii le sue mani che sollevavano il mio maglione, l'aiutai a sfilarlo poi slacciai la cintura, aprii la patta e abbassai i jeans fino alle ginocchia insieme ai boxers.
Nello specchio vidi Nora arrotolare i collants, poi ammainare le mutandine trasparenti dal culetto bello e sicuramente sodo lungo, le cosce... Ilariasollevò una gamba poi l'altra lasciandosele sfilare, dandomi modo di ammirare per la prima volta le tettine deliziose, piccole, rotonde, dalle aureole rosa coi capezzolini appena più cupi. Strinsi contro di me il corpicino nudo, caldo e mentre la baciavo vidi Nora spogliarsi con gesti febbrili, poi silenziosamente avvicinarsi nuda alle spalle della compagna.
Ora le mie mani potevano vagare liberamente sulla pelle della ragazza, scendere lungo la schiena oltre l'avallamento delle reni, incontrare le piccole natiche, scendere alle cosce per stringerla protendendomi. Solo allora Ilariasembrò accorgersi del membro prigioniero fra i nostri ventri, nascose il viso sulla mia spalla respirando forte.
I preliminari che portano alla conquista di una fanciulla hanno un incanto particolare, la scoperta del corpo che lasciandosi denudare si offre vincendo il suo naturale pudore ha per me un fascino talmente particolare che lo ricordo con più nostalgia dell'atto sessuale stesso.
Ilariami faceva provare tutto questo, le dolci protuberanze dei seni che premevano il mio petto ritmavano il suo respiro, il ventre che schiacciava muovendolo impercettibilmente contro il turgore della mia verga diceva il desiderio che albergava nel giovane corpo.
Emise un sospiro al mio orecchio sentendo la mano dell'amica inginocchiata dietro di lei insinuarsi fra le sue cosce accarezzando col taglio la sua fichina, stuzzicandola adagio, spingendo poi la mano fino a toccare con le dita i miei testicoli. Lo specchio era posto troppo in alto perché potessi vedere per intero la fanciulla ma vedevo il tenero culetto e la bocca di Nora che vi deponeva piccoli baci audaci fino a spingere la lingua fra le chiappette talmente strette da opporsi al passaggio della rosea appendice.
Ilariasospirò ancora, sentii che mi mordicchiava l'orecchio prendendo fra le labbra il lobo per succhiarlo poi si sciolse dall'abbraccio e chinò il capo per guardare il membro teso, il glande poggiato contro il suo ventre. Le sue mani precedettero il viso che scendeva percorrendo il mio petto con la bocca aperta. Quando le sue labbra incontrarono i peli del mio pube, le premette per sentire la pelle sottostante, la lingua ne cercò il contatto mentre le mani premevano la verga contro la sua guancia.
Le sue azioni contrastavano singolarmente con la ritrosia di prima, ne fui sorpreso e deliziato allo stesso tempo. Non era ipocrita la biondina, ora che si era decisa metteva in atto quello che le dettava il suo desiderio, senza i falsi pudori che fanno sembrare sporchi quei gesti deliziosi perché spontanei. Anche la bruna ne era rimasta colpita e spostandosi in ginocchio guardava la boccuccia immersa nel mio cespuglio scendere ancora, quando questa allontanò il viso chiese:
- Ha un bel cazzo vero? -
- Si... - indovinai la risposta più che udirla.
Ilariaguardava ora il membro che aveva in mano con curiosità, le guance imporporate dall'emozione, ne tese la pelle mettendo in risalto il gonfiore della cappella poi vi avvicinò la bocca; quando le labbra la sfiorarono, le aprì e lentamente le fece scendere.
Era straordinaria Ilariaper l'ardore genuino che mostrava. Un'altra avrebbe opposto una resistenza almeno formale prima di acconsentire ad un atto che ancor oggi la maggioranza delle donne considera degno di una sgualdrina. La biondina non lo era di certo ma piacendogli il mio pene non aveva esitato a prenderlo in bocca.
Sospirai, il glande aveva toccato il fondo della sua gola, un calore dolcissimo avvolse tutta la verga. Guardai la testolina bionda arretrare, la mano accompagnare le labbra che ritirandosi rivelavano l'asta ricoperta di saliva, la mano e le labbra avanzarono ancora, si ritirarono, avanzarono...
Non era un bocchino quello che mi stava facendo, era una carezza, una dolce carezza fatta con le labbra che teneva morbide, con la mano che scivolava lenta sull'asta bagnata. Nora vicinissima al viso in movimento guardava, anch'essa incantata dal dolce movimento della boccuccia che ingoiava la verga, si allontanava, la ingoiava ancora...
La bella fellatrice accorgendosi della bruna accanto liberò la bocca e le rivolse un timido sorriso poi vedendo come questa guardava le sue labbra gliele avvicinò. Le due ad occhi chiusi si baciarono languidamente, un bacio diverso da quelli che avevo visto scambiarsi Lucette e Giada , un bacio fatto di sfioramento di labbra, di teneri toccamenti delle lingue, di dolci schermaglie delle rosee appendici che si sottraevano per poi offrirsi in rapidi guizzi nelle bocche aperte.
Poi Ilaria premette il membro fra le loro bocche fino a separarle, le due ridendo fecero a gara nel lambirlo, nel picchiettarlo sulle labbra, sui nasini ancora freddi poi la bionda lo offrì all'amica... Fu una bocca vorace quella che Nora calò introducendosi il pene fino in fondo alla gola, succhiandolo mentre scorreva all'indietro, ingoiandolo ancora e ancora.
- Non schizza subito come gli altri, puoi succhiarlo anche a lungo! - disse porgendolo nuovamente.
Me lo succhiò Lara, non golosamente come l'amica ma dolcemente, come se succhiasse un cono di gelato, ma l'effetto fu ugualmente travolgente facendomi muovere le reni per spingermi nelle bocche che si davano il cambio nel solazzarmi. All'improvviso la bruna si alzò facendo alzare anche l'altra.
- Vogliamo continuare sul letto? -
Seguii le due figurine lungo il corridoio guardando i culetti deliziosi le cui natiche non tremolavano neppure mentre leggere mi precedevano. Nora aprì la porta della camera dei genitori facendomi entrare.
- Aspettaci qui Leo , faremo presto! - promise.
Invece dovetti aspettare! Udii dell'acqua scorrere, le voci lontane delle fanciulle, la risata nervosa della biondina, ancora l'acqua che scorreva...
Finalmente Nora entrò gettandosi sul letto accanto a me, poi sollevata sul gomito depose un bacio sulle mie labbra.
- Allora, ti piace la mia amica? - chiese.
- Si, molto! Avevi detto che era timida... -
- E' molto calda vero? Anche tu gli piaci, mi ha detto di raccomandarti di fare attenzione, ha ancora paura! -
- E tu non hai paura? - chiesi avvampando; con lei non avevo mai preso precauzioni!
- Non te l'ho detto? Al principio mettevo il diaframma poi quando la mamma ha saputo di noi, mi ha portata dal suo ginecologo, ora ho la spirale. - respirai sollevato.
- Perchè Ilaria tarda tanto? - chiesi.
- E' che... gli ho detto che non sei indifferente ai culetti quando sono belli, e il suo lo é di certo! Anche se non voleva le ho consigliato di farsi una bella irrigazione, un clistere insomma perché... ho detto che a volte é difficile resisterti.-
- Tu... mi resisterai? - mi guardò facendomi comicamente il broncio.
- Cosa? Guai a te se non me lo metti nel culo! -
Scoppiammo a ridere, Nora venne sopra di me strusciandosi con tutto il corpo mentre mi baciava con passione.
- Disturbo? -
La bruna rotolò di fianco, Ilariaai piedi del letto ci guardava visibilmente turbata. Sembrava ed era ancora veramente una ragazzina, lo si vedeva dal corpo magro, dalle tettine non ancora completamente sviluppate che apparivano come delle mezze mele, rotonde, minute, dai capezzolini rosa in mezzo ad aureole ancora piccole.
Il vitino era stretto come pure le anche, il ventre era piatto, il monte di Venere ben pronunciato era decorato da una peluria color grano, lieve come una piuma, le gambe erano magre, le cosce che teneva unite mostravano alla loro giunzione una luce attraverso la quale potevo vedere il ciuffo di peli divisi dal taglio della vulva. Era proprio un'adolescente, una deliziosa adolescente!
- Vieni! - disse Nora indicando lo spazio che aveva liberato.
La fanciulla si allungò in mezzo a noi, la bruna si sedette raccogliendo le gambe sotto di se, mi fece un segno. Mi chinai sul viso dell'amica in attesa, gli occhi celesti mi scrutavano ansiosi.
- Sei bella lo sai? - dissi passando le mani sulle tenere tettine.
Tremava Ilariarimanendo inerte lasciando che accarezzassi i piccoli seni, morbidi e duri allo stesso tempo, si animò quando coi pollici stuzzicai le delicate protuberanze che subito si tesero, sospirò e quando posai la bocca sulla sua dischiuse le labbra alla lingua che insinuai, la catturò suggendola dolcemente per offrirmi poi la sua.
Quando sollevai il viso, un dolce affanno animava il suo petto, le sue braccia cinsero il mio capo attirandomi sul suo collo, lo baciai scendendo lentamente la gola tesa fino in mezzo ai seni risalendo uno dei monticelli stuzzicando il capezzolino duro, sensibile...
La sue mani scompigliando i miei capelli premettero il mio capo sulla tettina, aprii larga la bocca passando la lingua sulla cima del piccolo seno facendo flettere il bottoncino che raddrizzandosi trasmise alla fanciulla una vibrazione che la fece sospirare. Ora era l'altro suo seno che baciavo lentamente accompagnato dai sospiri della ragazza.
Sentii che spingeva sul mio capo, lasciai le care mammelline bagnate della mia saliva e rapidamente scesi con rapidi baci lungo l'addome, il ventre caldo...
- Ihhh... - fece allorquando tuffai la lingua nel minuscolo ombelico, le sue mani lasciarono il mio capo proseguire da solo. La fragranza del suo sesso, dapprima quasi impercettibile stuzzicò le mie nari, era simile al profumo che avevo colto nell'intimità delle donne che mi si erano concesse, ma talmente delicato che mi sentii indegno di cogliere un fiore tanto soave.
La guancia solleticata dalla fine peluria, saggiai con la lingua l'inizio del monte di Venere, lo discesi cercando il contatto con la pelle... Ilaria con un sospiro sollevò il ventre, un flebile lamento sfuggì alla sua gola quando sentì la calda appendice sull'inizio della sua crestolina. Mi spostai, la fanciulla sollevò le gambe poggiando i piedini ai lati del sedere, posai le mani sulle sue ginocchia e le divaricai.
Se ogni volta descrivo l'intimità delle donne che mi concedono i loro favori é perché sono diverse l'una dall'altra seppur simili. Nessuna fica é uguale a un'altra fica; le cosce di Ilaria benché magre erano tornite, guardai la striscia bionda in mezzo alla quale spiccava il sesso dalle labbra spesse coperte da una peluria rada. Le piccole labbra si innalzavano simili ai petali di un fiore pallido, aperto al termine dalla cresta della clitoride che divideva le labbra grassottelle.
Con occhi incantati seguii il disegno delle labbra sottili, delicate, i bei lobi che declinavano bruscamente proseguendo in un lieve rilievo fino a mostrare l'ingresso del suo grembo, l'inizio della vagina era socchiusa come un richiamo, umida del desiderio che sicuramente la fanciulla provava. Sotto, dopo un breve tratto di pelle nuda, le chiappette si dividevano, belle, provocanti per la loro rotondità e per i serici peli che intravvedevo.
Nora passò un braccio sotto il capo dell'amica, lo sollevò poi lo adagiò sul cuscino che aveva fatto scivolare sotto perché potesse guardarmi. Cielo com'era bella Lara, innocente e impudica come ricordavo Teresa, le sue tettine spiccavano sullo sfondo candido del cuscino, la bruna aveva disteso le gambe poi le aveva aperte, un ginocchio contro quello della compagna e attirata la testa bionda contro la sua spalla mi guardava anch'essa.
Non potevo fare a meno di ammirare il contrasto che le due formavano, la carnagione scura della bruna contro il pallore del corpicino dell'altra, i seni pieni, opulenti, i capezzoli bruni, le aureole larghe di Nora facevano spiccare ancora di più la delicatezza dei senini della sua compagna.
Gli occhi celesti incontrarono i miei, non distolse lo sguardo ma continuò a fissarmi ancora incredula nel vedermi così vicino alla sua intimità. Dovetti distogliere i miei.
- Leo , cosa aspetti? - chiese la bruna impaziente.
Già, cosa aspettavo? Chinai il viso e delicatamente lambii l'inizio della crestolina sporgente fra le labbra gonfie, la fanciulla fece udire un flebile lamento, sollevai il capo, gli occhi celesti sembravano supplicare, le dita di una delle sue mani si muovevano adagio come animate di vita propria nel sesso della bruna. Chinai nuovamente lo sguardo sulla fichina esposta, cielo com'era piccola e... talmente bella che esitavo!
Posai le labbra sull'inguine liscio, appena ombreggiato da una fine peluria lambendo la dolce piega, incurante dei peli finissimi che la mia saliva incollava alla pelle, sentii le cosce fremere, ne leccai l'interno passando dall'una all'altra. La fanciulla nel tentativo di chiudere le gambe strinse il mio viso in una morsa morbidissima.
- No... oh no... no... -
Le sue invocazioni eccitarono la mia libidine, la mantenni aperta a forza e passai la lingua fra le labbra vaginali. La fanciulla si irrigidì poi piano piano si allargò abbandonando il sesso alla mia bocca. La lingua passò più volte nello fessura aperta della fica divenuta vogliosa separando le labbra turgide che accarezzava strappando alla fanciulla dei lamenti dolci come un canto d'amore.
Avevo schiacciato il viso fra le sue cosce di adolescente e la baciavo voluttuosamente muovendo la lingua nelle carni lisce assaporando il piacere che bagnava il bel sesso. I lamenti della ragazza riempirono la stanza, prese a muoversi, a ondulare offrendosi alla bocca che la frugava.
La leccavo lentamente assaporando gli umori che già colavano nella mia bocca impregnando la lingua che percorreva le carni delicate.
- Ahhh... mhhh... mhhh... -
Ilariagemendo puntò i piedi e sollevò il bacino. Passai le mani sotto il sederino e mantenendolo sollevato dardeggiai la lingua fra le labbra tumide impregnate del suo nettare, la immersi in profondità, sentii la vagina contrarsi attorno all'insolito pene. Mi fermai sollevando il capo. La fanciulla ansimava nella bocca che Nora aveva premuto sulla sua baciandola dolcemente, la mano sul petto minuto ad accarezzare i seni bellissimi.
- Mhhhhh... -
La ragazza si sollevò maggiormente. La sua amica lasciò la sua bocca e esclamò:
- Ti piace farti leccare la passerina, vero tesoro? -
- Oh sì... siii... - sospirò Ilariaestasiata mantenendosi aperta.
Fissai il bel sesso dischiuso, l'ingresso del grembo pulsava aspettando l'omaggio della mia lingua e del mio pene. Sostenni la fanciulla palpando liberamente il culetto talmente sodo che le natiche rimanevano aperte nelle mie mani. Le mie dita frugarono il solco coperto ai lati del suo bottoncino da una fine peluria che aumentò la mia eccitazione fino a farmi esclamare:
- Oh Lara... sei tutta bella! -
La fanciulla rispose con un gemito. Ebbro di lussuria non resistetti al desiderio di stuzzicare col dito il tenero forellino che lei strinse al mio tentativo di forzarlo.
- Mhhh... -
Ma rimase aperta, sollevata, subendo l'oscena carezza delle mie dita. Mosse il busto offrendo i piccoli seni alla bocca della mia giovane amante che prese a lambirli provocando nella ragazza un'eccitazione tale che la mia amica ebbe pietà dei suoi lamenti.
- Cara... non ce la fai più? Sei troppo eccitata per resistere? -
Ilariaera tutta un fremito, un agitarsi convulso, il tono della sua voce salì, sollevò alto il bacino quando titillai la clitoride con la punta della lingua. Rimase inarcata sulla soglia dell'orgasmo che esplose proprio quando forzando l'ano il mio dito entrò nel suo culetto.
- Ahhh... adesso... mhhh... -
Nora soffocò con la bocca l'urlo della compagna, un liquido asprigno inondò la mia bocca, lo leccai bagnando con esso la fica agli stremi, applicai le labbra immergendo la lingua nella vagina, felice di sentire le strette del suo orgasmo mentre la giovinetta urlava parole di incitamento:
- Ahhh... prendila tutta! Oh si... si... mhhh... sono tua! Leccami... svuotami... Ahhh stò venendo! Ah si... siiii... -
Negli spasimi stringeva la vagina sulla lingua, la ritirai per suggere la clitoride, Ilariacome impazzita urlava dimenandosi mentre il mio dito si immergeva scorrendo nei glutei che stringeva e rilassava nelle ondate di un orgasmo che fu lunghissimo. Infine si abbandonò spossata. Continuai a lambirla finché gli spasimi si attenuarono e respinse il mio capo.
Mi sollevai, la ragazza respirava forte sollevando e abbassando le mammelline viscide di saliva, si alzò e piena di vergogna corse nel bagno, Nora mi abbracciò:
- Sei stato bravo sai? L'hai leccata come la lecco io, ha un buon sapore vero? fammelo sentire! -
Applicò la bocca alla mia, la sua lingua entrò in me cercando il sapore del godimento dell'amica, premette i seni duri sul mio petto, li mosse facendomi sentire il turgore dei capezzoli irti. Ricambiai il bacio spingendo nella sua bocca la lingua pregna del nettare che avevo colto nel grembo della giovinetta poi sentendo la sua mano sulla verga, spinsi il suo capo.
Non si fece pregare, fu con un sospiro che ricevetti la carezza morbida della labbra che scendevano lentamente ingoiando il mio pene.
- Ahhh Nora... sei meravigliosa! - lei sollevò il capo e mi sorrise.
- Te lo sto preparando per Lara. Devi farla godere con il cazzo nella passera ma attento! Non venirgli dentro, devi farle passare la paura che ha degli uomini altrimenti si blocca di nuovo! -
Calò nuovamente la bocca, la fece risalire, la calò nuovamente... Non era come i bocchini che era solita farmi, non mi succhiò neanche una volta, la sua fu una lunga carezza che mi fece con le labbra, con la lingua, senza farmi provare il piacere che di solito mi procurava, ma una forte eccitazione, quella sì. Quando la biondina ritornò non si sorprese vedendo l'amica con il mio pene in bocca.
- Vieni, ti stavamo aspettando! -
Fu con queste parole che la bruna l'accolse facendole posto. Ilariasalì in mezzo a noi, l'amica la interrogò con lo sguardo facendola arrossire.
- E' stato bello ma non volevo venire nella sua bocca... - mi chinai su di lei:
- Perché? E' stato così bello che non ho resistito. Ho bevuto il tuo piacere nella coppa più bella che un ragazzo possa desiderare! -
- Ohhh... - avevo parlato contro le sue labbra, le dischiuse non appena vi posai le mie. Fu un bacio bellissimo, Ilariaacconsentì alla mia lingua di farsi strada fra i suoi denti poi l'aspirò succhiandola con dolcezza. Provavo per la fanciulla un desiderio che alimentavo percorrendo con mani febbrili l'esile corpicino, i piccoli seni erano delle dolci collinette che stavano tutte nelle mie mani, fui felice di percepire contro le palme che passavo leggere l'ergersi dei capezzolini ma quando una di esse scese al suo ventre, esclamò indicando la bruna:
- E' lei che devi accontentare, ti vuole, lo sento! -
Mi accorsi che Nora aveva preso una delle mani dell'amica per posarla sul suo ventre, vidi le dita sottili nel vello nero scendere nella valle umida del desiderio che la faceva fremere, le mosse adagio accarezzando coi polpastrelli le sottili labbra brune, le immerse nell'ingresso della vagina ritirandole luccicanti di umori.
- Lo vedi com'é bagnata, dai, fallo anche a lei! -
Era a me che era rivolto l'invito, a me che mi ero appena spostato fra le gambe della bruna e il viso fra le calde cosce, avevo calato la bocca sul suo sesso lambendolo insieme alle dita della biondina, appena ebbe ritirato la mano leccai la fica che conoscevo sapendo come lambirla per acuire la lussuria della mia giovane amante.
La leccai fino a sentire attorno alla lingua che avevo tuffato nella vagina, le prime strette, solo allora sollevai il capo. La biondina si stava accarezzando guardai le dita passare e ripassare fra le labbra minute della suo piccolo sesso ma quando si introdusse il medio penetrandosi, mi misi in ginocchio e mi spostai attirando il suo culetto contro le mie cosce, con la mano inclinai il pene ponendo il glande dove prima era il suo dito.
Ilariami guardava con espressione incredula ma non spaventata, i suoi occhi rimasero fissi nei miei mentre prendendo le sue cosce alla piega che facevano col suo ventre, l'attirai facendola strisciare sul lenzuolo, infilando la giovane fica sul mio pene finché sentii contro i testicoli il calore delle sue chiappette.
- Ohhh... - la fanciulla non staccava gli occhi dai miei.
La sua testa era scivolata dal cuscino, negli occhi celesti lessi lo stupore che provava nel sentirsi riempita dal membro la cui penetrazione l'aveva sorpresa, non riuscii a sostenerne il suo sguardo e lo spostai sul suo ventre dove i peli biondi si mischiavano ai miei e lentamente arretrai le reni.
- Mhhhhh! ! ! -
Il suo sospiro accompagnò l'apparizione del membro bagnato degli umori che aveva colto nel suo grembo, vidi le labbra sottili che l'asta divideva venendo in parte avvolta dalle tenere ali che sollevandosi ne abbracciavano la forma piegandosi all'indietro fino a scomparire quando spingevo fino in fondo il membro nel suo ventre.
- Mhhh... - poi:
- Ahh... ahh... ahh... - faceva la fanciulla in risposta ai miei affondi.
Gli occhi continuavano a fissarmi, non era di sfida il suo sguardo ma di sorpresa, la sorpresa che provava nel sentire il piacere nuovamente salire ad ogni scorrere del membro. Le guance imporporate, la boccuccia socchiusa sui dentini candidi lasciava sfuggire dolci esclamazioni nel sentirsi riempita dal turgore in movimento.
Nora si era spostata e la testa sulla mia spalla guardava il pene apparire e scomparire nel cespuglietto biondo, fra le cosce delicate. Guardava i movimenti del ventre dell'amica, il suo sollevarsi, il suo spingersi incontro al membro per prenderlo ancora.
- Oh é... bello... é bello... - diceva Nora esprimendo la sua meraviglia.
La bocca della bruna si chiuse sul lobo del mio orecchio mordicchiandolo, succhiandolo, le sue mani scesero al mio petto, il guizzare della lingua nel mio padiglione acuì la mia libidine facendomi affondare con movimenti bruschi quasi violenti che scuotevano il corpo riverso facendo tremolare le adorabili tettine.
- Mhhh... mhhh... ahhh... ahhh... oh si... si... Mhhh... -
- Oh Lara... la vedo la tua fichina... vedo come il cazzo entra e esce! Ti piace? Oh dimmi, ti piace? - esclamava la bruna.
La ragazza sembrò uscire dal sogno nel quale era immersa, si le piaceva la presenza che l'allargava salendo nel suo ventre, scendeva, risaliva instancabile. Sorrise come in trance ai visi chini che guardavano il suo ventre, l'amica chiese ancora:
- Godi cara... dimmi, godi? -
- Si... si tanto... -
Non riusciva dire altro, come poteva descrivere il piacere che le dava la presenza dura che scorreva in lei, la carezza soave, il godimento che l'estasiava e che aumentava ad ogni battere dei miei testicoli nelle sue chiappette, avrebbe voluto vedere anche lei la sua fica mentre riceveva quel cazzo che non poteva vedere ma che sentiva, oh come lo sentiva!
Una libidine mai provata prima le fece portare le mani a toccare il membro, mi fermai per permetterle di palparlo, lo sentì scivoloso, fremette:
- Ohhh é... grosso! - disse stringendolo prima di spingerlo nuovamente nel suo ventre.
Una sorta di fierezza si impossessò di lei, con le dita si allargò la vulva per mostrarsi con la fica aperta mentre mi riceveva.
- E' bella sai? E' come una bocca che lo succhia! - esclamò Nora.
Con occhi sbarrati guardava la fica dell'amica ingoiare il mio cazzo.
- Vero che ce l'ha lungo? Ti piace prenderlo tutto, vero troietta?- chiese ancora.
Era meravigliata nel vedere come la verga scompariva, riappariva, scompariva nuovamente. I miei capezzoli fra le sue dita si erano allungati quasi come quelli di una fanciulla, li tirò ancora, li pizzicò finché udì il mio lamento, li lasciò per passare le palme sui bottoncini che sentiva duri, per me dolenti.
Anch'io guardavo il mio pene scivolare fra le belle coscette, nella fica che la ragazza manteneva aperta mostrando l'adorabile crestolina della clitoride rosa.
- La vedi la mia fica? E’ tua... per il tuo cazzo! Oh dammelo ancora... -
Era la prima volta che diceva liberamente il suo desiderio, lo aveva espresso frammisto ai lamenti che si levavano dalla sua gola e che continuavano ritmando i miei affondi. Anch'io godevo, ansimavo sospirando per i capezzoli che Nora aveva ripreso a torturare e che mi procuravano dolore ma anche un piacere perverso che si sommava a quello che provavo nel pene.
Ilaria mosse languidamente il bacino, allora afferrandola alle anche l'attirai infilandola ancora sul membro, vidi le tettine tremolare, arretrai con le reni e lo cacciai fino in fondo, le tettine tremolarono ancora, ritirai la verga e attirai ancora la ragazza.
- Oh si... così... così... -
Cielo come mi piacevano i senini che i miei colpi facevano muovere, continuai in quel modo finchè i lamenti si tramutarono in piccole grida, Ilaria portò le mani alle mammelline non per fermarle ma per accarezzarle brutalmente con le dita strette ai capezzoli, pizzicando i cari bottoncini, tirandoli. Aveva chiuso gli occhi, le labbra socchiuse, le guance colorite, sembrava il viso di un angelo coi capelli dorati sparsi sul cuscino.
- Ah caro... mhhh... Oh si... siii... ti prego, manca poco... -
Ero felice di percepire le fitte della vagina stringere il mio pene, mossi le reni in sintonia con le mani che attiravano la ragazza finchè sentii il suo piacere salire raggiungendo quasi il culmine allora rallentai immergendomi lentamente per tutta la lunghezza respingendo l'utero col glande, attento a non farle male. Ilariamuovendo di qua e di la il capo esprimeva il suo godimento con gridolini che non riusciva a trattenere, sempre più rapidi finché si immobilizzò con gli occhi sbarrati.
Nora lesse l'orgasmo sul viso dell'amica, io lo sentii nel pene che la vagina stringeva, rilassandosi, stringendolo ancora e ancora finché gridò:
- Ahhh... adesso amore... adesso... ah ahhh... ah ahhh... ahhhhh! ! ! -
Sentii un fiotto caldo bagnarmi il membro, mossi rapidamente le reni finché il piacere si fece irresistibile, allora mi immersi in fondo al ventre della ragazza in orgasmo, il glande contro il suo utero e mi immobilizzai con un grido rauco.
- Ahhh... si... godi amore... godi... godi... -
Il mio piacere aveva raggiunto il culmine, feci scattare le reni scuotendo il corpicino riverso, gridò ancora poi si abbandonò. Un attimo prima di eiaculare uscii dal grembo che avevo appagato, il membro scattò in alto mentre un getto chiaro colpì la fanciulla fra le tettine. Con un gridolino gioioso le sue mani afferrarono il membro e menandolo bruscamente completarono il mio godimento.
- Oh caro... caro... - diceva strattonandomi.
Quando mi sollevai vidi lo sperma che imbrattava il bel corpo, Ilarialasciò il mio pene e con le mani si spalmò i seni, il ventre dicendo:
- Così é bello... bello... -
Nora baciò teneramente il visino sorridente e l'aiutò ad alzarsi. Ilariaprima di lasciare la camera mi offrì le labbra in un bacio che fu forzatamente casto a causa dell'appagamento dei nostri sensi.
- Sei stato molto delicato, grazie per averla resa felice! - disse Nora
- E te... quando ti potrò rendere felice? - chiesi.
- Appena vorrai ma... voglio averti come piace a me! - rispose strizzandomi l'occhio.
Quando entrai nel bagno Ilaria era sotto la doccia, feci le necessarie abluzioni al lavandino, mentre mi asciugavo la ragazza aprì lo scorrevole e ad occhi chiusi cercò tentoni l'asciugamano appeso, glie lo porsi. Mi sorrise vedendo che l'osservavo mentre si asciugava.
- Sei molto bella lo sai? - dissi incantato.
- Anche tu sei bello! Nora mi aveva parlato di te, quando le dissi che mi sarebbe piaciuto conoscerti non pensavo sarebbe successo... questo! -
Accettò di buon grado che asciugassi la sua schiena, lo feci con lentezza, attento a non irritare una pelle così delicata; potei così ammirare l'incantevole incavo che le reni facevano col delizioso culetto, non protestò sentendo che mi chinavo per asciugare le coscette belle da impazzire, poi il delizioso sederino...
Lasciai cadere l'asciugamano, ormai doveva sentire che erano le mani nude che passavo lungo le sue gambe risalendole per incontrare le natiche piccole, sode seguendone il contorno fino a sfiorare il sesso morbido e caldo. Mi alzai con il pene che aveva iniziato la sua erezione, appena sentì le mie labbra sull'incavo del suo collo, rovesciò la testa poggiando la schiena contro il mio petto, le mie mani a coppa sposarono la forma delle sue tettine, parlai contro il suo orecchio:
- Pentita? - chiesi.
- No... é stato bellissimo! -
Sentì il pene ormai rigido poggiato sull'alto del suo sedere, mi schiacciai per premerle l'asta verticale fra le chiappette, sentii la fanciulla fremere poi mosse il bacino strofinandosi... Flettei sulle ginocchia per far sposare alla verga il solco che divideva le belle natiche ma non riuscii a separarle tanto erano strette, allora lei portò le mani dietro di se, afferrò il membro, lo inclinò, lo strofinò e quando lo lasciò sentii sotto il glande il calore della sua rosellina.
- E' questo che vuoi? - chiese.
- Si... e tu? - esitò, mosse ancora il culetto poi:
- Non ora... devi andare da Nora, ti aspetta! -
Si sciolse dall'abbraccio e si girò gettandomi le braccia al collo. La strinsi, la sua bocca si aprì sotto la mia, accettò il mio bacio e mentre mi suggeva mosse languidamente il ventre contro l'asta dura, poi si scostò:
- Ora vai... -
Nora seduta sul fondo del letto, mi vide varcare la soglia col membro teso, ondeggiante.
- E' stata Ilariaa fartelo venir su? Vieni! - disse.
Appena fui davanti a lei, mi attirò afferrandomi dietro le cosce. Subito calò la bocca, le sue labbra scesero e risalirono più volte la mia verga, la lasciò gocciolante della sua saliva, si girò e salì sul letto con le ginocchia divaricate, prese un cuscino lo abbracciò posandovi la guancia e chinando le reni si offrì con la groppa sollevata.
Non servivano le parole, sapevamo entrambi quello che volevamo! Il culo di Nora era più consistente di quello della biondina ma non meno desiderabile, le mie mani furono sulle sue natiche, le aprirono e quando abbassandomi vi incuneai il viso dardeggiando la lingua sopra il duro bottoncino, sculettò languidamente.
Non avvertii la presenza di Ilariase non quando la biondina si sedette accanto a noi. Non disse nulla ma si chinò per guardare l'operato della lingua che muovevo nei glutei dell'amica. Quando mi alzai, sollevò gli occhi sul mio viso, le sue guance erano solo lievemente colorite per aver visto l'oscena mia carezza.
Ora guardava la verga pulsare vicino alle rotondità esposte della sua amica, mi vide muovere il glande nelle chiappe brune, puntarlo sull'orifizio del bel culo, poi le mie mani afferrare le anche ondeggianti della ragazza in attesa, le mie reni protendersi nella spinta...
Sospirò Nora nel sentirsi aprire, sospirò ancora lungamente quando il pene scivolò lentamente in lei aprendosi la strada nelle sue interiora, lo spinsi fino in fondo, fino a percepire sotto i testicoli la morbidezza della sua vulva.
- Ohhh... - La biondina era sorpresa nello scoprire che l'inconsueta penetrazione non aveva provocato nell'amica dolore alcuno, anzi i suoi movimenti, il suo lento ancheggiare mostravano il suo gradimento per la presenza che aveva in corpo.
All'esclamazione Nora volse il viso verso l'amica, le sorrise come se fosse stata sorpresa mentre faceva una birichinata.
- Tutte le volte mi fa lo stesso effetto... mi piace troppo... -
Ilariasorrise comprensiva poi si protese sulla groppa dell’amica per vedere il cazzo riapparire e affondare nelle chiappe brune.
Sapessi come ti allarga... - osservò sorpresa.
Mi muovevo lentamente per dar modo alla biondina di guardare il membro entrare e uscire dai tondi glutei, di vedere come l'ano si protendeva lievemente trascinato dal membro nel suo apparire, come si ritirava al suo affondare.
I sospiri di Nora si fecero più udibili trasformandosi in gioiosi squittii appena accelerai il ritmo della monta, ora era avanti e indietro che la ragazza muoveva il sedere venendo incontro al pene che entrava, ritraendolo mentre usciva. Ben presto le sue oscillazioni sbattevano il deretano contro il mio ventre quasi la fanciulla fosse ansiosa di ricevere il mio cazzo e quando lo sentiva per intero nelle sue interiora ancheggiava muovendo lubricamente la groppa finché questo scivolava fuori, muovendosi in avanti poi indietro per riceverlo più velocemente.
Ben presto dalla sua bocca uscirono dolci lamenti, le guance accese, era con occhi sfavillanti che Nora seguiva gli scatti delle mie reni, non vergognandosi di mostrarsi all'amica rimasta china come prendeva nel sedere il mio cazzo. Io ansimavo per lo sforzo e per il piacere che già saliva nel pene che immergevo senza posa, estasiato dal calore che trovavo nella ragazza e dalla carezza morbida dell'anello di carne nel quale scorrevo.
- Ah guarda Lara... mhhh... sapessi come é bello riceverlo così! Ahh... mi fa godere tanto... tanto... mhaaahh... ahhh... ahhh...
Non so cosa pensasse la biondina nell'udire l'amica urlare la sua gioia, la mia penetrazione stava facendosi sempre più frenetica e... anche i movimenti della bruna! Nella sua foga ad un tratto si lasciò sfuggire il pene, si fermò rimanendo sollevata, l'ano ancora aperto come una bocca in attesa, fu allora che vidi il suo sesso rimasto fino ad allora celato, piccole gocce di sudore imperlavano le spesse labbra luccicando attraverso i peli sottili, nerissimi, le piccole labbra sporgevano aperte e brune mostrando la carne sottostante dell'ingresso socchiuso della vagina.
Ne fui attirato e flettendo appena le ginocchia scivolai nel suo grembo. Ebbi il tempo di scorrere un paio di volte che Nora protestò:
- No, non cosi! Ahhh manca poco... dammelo nel culo... nel culo... lo voglio! -
Fu a malincuore che uscii dalla calda guaina della sua vagina. Con un solo movimento il pene fu nuovamente nelle chiappe brune.
- Si... oh dai... dai... - appena mi immersi Nora fremette:
- Ohhh... così... così... inculami amore... forte, mhhh si... inculami!
L'accontentai picchiando il ventre contro le sue natiche, velocemente, selvaggiamente. Ora godevo veramente, era con grida rauche che entravo negli intestini della bella tenendola ferma, e quando Ilariavolle nuovamente guardare, la scostai quasi brutalmente. Nora gridò:
- Ah... ah... ah... si... si... si... oh dai... mhhh... adesso... adessooo... -
L'ano si strinse attorno alla mia verga, si rilassò consentendomi di scorrere ancora per un poco, poi mi imprigionò dentro di se, e quando volli forzarla, con un gemito si allungò costringendomi sulla sua schiena, il ventre a schiacciare i morbidi suoi glutei.
Respirava forte, quando la sentii rilassata mi mossi lentamente, credo che se mi avesse consentito di muovermi ancora un pochino sarei venuto, tanto era piacevole andare nella stretta delle sue natiche ma:
- Oh basta amore... sono venuta... sono venuta... - sospirò.
Mi sollevai e lentamente estrassi il pene alzandomi. Nora si girò sulla schiena, aveva chiuso gli occhi, lentamente il respiro che alzava ed abbassava il suo petto si chetò. Si stirò languidamente allungando le braccia dietro di sè, sollevando le tonde montagnole dei seni che risaltarono ancora di più per l'addome che si era abbassato. Il ventre incavato metteva in risalto il gonfiore del pube e fra i peli umidi la vulva socchiusa.
Il mio mancato godimento faceva pulsare il mio pene, la vista del bel corpo mollemente adagiato esacerbava il desiderio che avevo ancora. Di solito mi accettava nel grembo che sapevo bagnato e disteso su di lei sapevo risvegliare i sensi sopiti della mia amante con baci e carezze finché... Riaprì gli occhi e sorrise soddisfatta.
- Ragazzi che inculata! Leo é uno dei pochi che conosco capace di farmi godere in questo modo, eppure ha un cazzo grosso e lungo, ma quando me lo mette nel culo... oh godo come una troia, sì, come una troia! Hai visto vero? - Disse volgendosi verso l'amica.
Sorrise tendendole le braccia, Ilariasi chinò, la bruna l'attirò mormorando qualcosa al suo orecchio. La biondina volse il capo a guardare la verga ondeggiante, arrossendo chinò il capo in cenno di assenso.
- Brava! - disse l'altra alzandosi.
Si allontanò con una risatina, udimmo l'acqua scorrere nel bagno e la sua voce allegra che canticchiava.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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