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Scambio di Coppia

La Porta - 3 parte


di summeroflove
26.08.2024    |    4.914    |    10 9.9
"La donna bionda si dedicò a succhiare il mio uomo a lungo, con ampi movimenti della testa e, soprattutto, con copiose colate di saliva ogni volta che il..."
La maestosità delle Dolomiti risplendeva sotto il sole di mezzogiorno. Io e il mio Lui assistevamo a questo spettacolo immobile dalla terrazza del rifugio, mentre consumavamo il nostro pranzo.

“C’è una cosa che ancora non riesco a capire. Ho bisogno di una spiegazione” disse a un tratto il mio Lui guardando nel piatto

“Devo chiamarti il cameriere?” Risposi sarcastica, già immaginavo dove volesse andare a parare

“Come mai non hai voluto togliere quelle lenzuola ieri notte? Perché hai voluto addirittura dormirci!”

“Che effetto strano ti fanno le Dolomiti amore”

“Dico sul serio. Cosa ti ha spinto a fare quella cosa? Non ti sto giudicando, voglio solo capire”

Rimasi in silenzio qualche secondo, pensando tra me e me, gli occhi abbassati come a cercare le parole nel piatto. Poi alzai lo sguardo e gli dissi in totale e sincera tranquillità: “Perché è stata una notte fantastica e volevo continuare a restarci ancorata. Non so come ci siamo finiti dentro, non avrei mai pensato di poter incappare in una cosa del genere, ma… è successo. È successo con te e sono felicissima che sia stato così. Il pensiero di aver vissuto un’emozione così forte assieme a te mi mette ancora i brividi di piacere, mi vengono ancora, guarda!”

La mano del mio Lui incontrò la mia a metà del tavolo. Mi sorrise tenero.

“È stato bello perché è stato naturale. Non avrei voluto che finisse in nessun altro modo”

“Sul serio?”

“Beh, si”

“Tu non hai desiderato nemmeno per un secondo di saltare addosso alla bionda? Non dire stupidaggini!”

“Ero con te, stavamo facendo sesso io e te, lo stavamo facendo assieme ad altri, ma eravamo io e te”

“E tu non avresti desiderato nemmeno per un secondo di osare un po’ di più?”

“Beh, lei era molto bella e si vedeva che la situazione le piaceva non poco…”

“A-ah?”

“Dai, smettila di farmi il terzo grado. Si, diciamo che se ci fosse stata l’opportunità forse ci avrei pensato”

“Hai ragione. D’altronde una coppia che ti scopa nel letto non può essere definita un’opportunità” risi più forte del dovuto, tant’è che un paio di teste si voltarono

“E dai, scema!”

“Senti amore, ti tolgo io dall’imbarazzo. Io col brizzolato un paio di giochetti forse li farei. Sono stata contenta di non aver esagerato ieri, ma forse… se si ripresentasse l’opportunità - questa parola la scandii lentamente - forse forse non me la farei scappare”

“Solo con lui?”

“In che senso? Con lui e con te”

“E che mi dici di lei?”

“Lei? - arrossii un po’ - beh, facciamo che la lascio a te amore. Direi che questa settimana ho già ampliato abbondantemente i miei standard, che ne dici?”

Ridemmo tutti e due, baciati dal tepore del sole di agosto e dalla maestà delle Dolomiti.

Rientrati in hotel alcune ore dopo, il mio Lui mi chiese nuovamente della porta. Mentre mi toglievo le scarpe da trekking gli dissi che al mio risveglio la porta era chiusa.

“Ma com’è possibile? Eri assonnata ed è sembrato a te”

Gli risposi un po’ stizzita “Non sono più una bambina, la so aprire una porta”

“Ma no, è che mi sembra strano che una porta sia aperta la notte e chiusa al mattino… Stai dicendo forse che i nostri amici di letto hanno le chiavi?”

“Non sto dicendo nulla, ti ho solo detto che era chiusa e… ma che stai facendo? Lascia la maniglia!”

Il mio Lui girò la maniglia e spalancò la porta. Rientrati in stanza dopo una passeggiata, la donna bionda stava togliendosi i pantaloni, mentre il compagno stava per entrare in doccia. Rimasero pietrificati fino a quando non fu il brizzolato a rompere gli indugi

“Scusa se te lo chiedo ma, che cazzo stai facendo?”

Il mio Lui borbottò delle scuse imbarazzate e fece per chiudere la porta. La rabbia dell’uomo lo investì prima di riuscire nel suo intento.

“Ehi bello, non è che con una scopata assieme ora possiamo fare il Grande Fratello qui eh! Chiudi quella cazzo di porta e non permetterti più se vuoi viver tranquillo”

Ci scusammo nuovamente, stavolta mi alzai dal letto pure io e mi avvicinai al mio uomo. Quando la porta fu chiusa mi coprii il volto con le mani e mi abbandonai sul materasso. “Che figuraccia” pensai.

Sentimmo ancora l’uomo brizzolato inveire contro di noi. Le parole della donna bionda, ovattate dalla porta e quindi non comprensibili, sembrarono però aver effetto calmante su di lui. Decidemmo di vestirci velocemente e di uscire a far aperitivo in paese, per evitare di incontrare i nostri vicini a cena.

Alcuni mojito più tardi, rientrammo in camera nostra. Giusto il tempo di toglierci le scarpe, sentimmo bussare alla porta. A quella porta.

“Apri tu e digli per favore che non ho voglia di far nulla stasera” mi disse il mio Lui, seduto sul letto.

Aprii la porta. Un sorridente uomo brizzolato teneva in braccio la donna bionda. “Posso?”

Mi feci da parte e lo invitai ad entrare. La donna era vestita solo di una tutina a rete e indossava due tacchi altissimi di color rosso fuoco.

“Volevo chiedervi scusa per quello che ho fatto prima. Mi avete beccato in un momentaccio, ero stanco e sudato, sognavo solo di farmi una bella doccia. Sicuramente non hai aperto la porta con intenzioni cattive, e di certo non meritavi di essere preso a male parole”

Io e il mio Lui ci guardavamo confusi. La scena era a dir poco surreale.

“Ne ho parlato con mia moglie e siamo tutti e due dell’avviso che dobbiamo farci perdonare. Per questo motivo, ti ho portato un regalo”

E poggiò la donna bionda delicatamente sul letto, davanti al mio Lui che non capiva cosa stesse accadendo.

“Buon divertimento allora. Scusami di nuovo” e rientrò nella sua camera lasciando la porta aperta.

La donna bionda si avvicinò lentamente al mio Lui. Quando fu al suo fianco, toccò prima le sue labbra con un dito e poi con lo stesso scese giù sul torace e ancor più giù verso la vita del mio uomo.

“E allora? Vogliamo fare la pace?”

Il mio Lui impietrito sul letto, le mani della donna bionda a cercare una via verso il piacere, io che assistevo alla scena in piedi in mezzo alla stanza.

Neanche per un istante ebbi il desiderio di metter fine alla cosa. Seppur la situazione fosse assurda, stava crescendo in me la voglia di guardarli consumare la loro passione sul letto davanti a me. Volevo vedere il mio uomo possedere un’altra donna e volevo che lo facesse con me presente. Saranno stati i mojito o il gusto del proibito che avevamo assaggiato durante la settimana, fatto sta che volevo andare fino in fondo.

“Dai amore - dissi - fate la pace”

La donna bionda mi sorrise e spinse sul materasso il mio Lui. In un istante fu sopra di lui e gli sbottonò i pantaloni. Cacciò una mano dentro i boxer ed estrasse il pene non ancora eretto del mio uomo. Lo strinse forte alla base a far torreggiare il suo glande e mi sorrise. “Posso?”

Risposi al sorriso e le sussurrai “Prego”

Fece colare della saliva sul glande del mio Lui che apprezzò gemendo, dopodiché il pene sparì tra le sue labbra. Il mio uomo afferrò le lenzuola con entrambe le mani.

La donna bionda si dedicò a succhiare il mio uomo a lungo, con ampi movimenti della testa e, soprattutto, con copiose colate di saliva ogni volta che il membro lasciava le sue labbra. Il corpo fasciato nella tutina a rete vibrava letteralmente sopra al mio Lui in un provocante sessantanove. Le gambe della donna, aperte all’altezza delle spalle, gli offrivano uno spettacolo incredibile sulla sua vagina curata.

“Amore - gli dissi - guarda che puoi anche reagire eh!”

Fu la scintilla che accese il motore. Le sue mani lasciarono le lenzuola e andarono a cercare i glutei della donna, che apprezzò particolarmente. Le sue dita iniziarono ad esplorare e fu quando la sua bocca incontrò le grandi labbra che la donna si inarcò accompagnando il suo piacere con un lungo gemito.

Restai a guardarli per qualche minuto, sentivo il desiderio salire dentro di me mentre i due corpi oramai nudi si offrivano l’uno alla bocca dell’altra e viceversa. Iniziai a toccarmi da sopra i pantaloni quando il mio Lui poggiò il suo membro sul clitoride della donna e spinse forte, penetrandola davanti a me.

Mi abbassai a cercare la sua bocca e ci baciammo a lungo. Sotto di noi la donna bionda accompagnava la nostra passione con il suo piacere.

“Vai da lui” mi disse il mio uomo senza fermarsi

“Si, vai da lui” fece eco la donna bionda

Senza farmelo ripetere, varcai la porta. L’uomo brizzolato era nudo sul letto, visibilmente eccitato dalle grida provenienti dalla nostra camera. Con la mano carezzava piano quel pene gigantesco che la sera prima avevo visto in azione accanto a me.

“Si stanno divertendo?” mi chiese

“Vuoi venire a vedere?”

“Oh no. Voglio ascoltare, forse guardare da qui se lasci la porta aperta. Principalmente però vorrei chiederti se ti va di giocare”

“Non vogliamo mica far divertire solo loro?”

Mentre scoprivo il corpo di un altro uomo, il mio Lui portava all’estasi una sconosciuta. Potevo vederli sullo sfondo, apparire nella cornice della porta per un istante, corpi uniti e ansimanti. Sentivo la voce del mio Lui sovrastare quella melodiosa della donna bionda che chiedeva di essere scopata, di essere posseduta più forte, che gridava la sua voglia di venir penetrata dal cazzo del mio uomo.

E in pochi minuti ero nuda sul letto con una persona a me sconosciuta, una persona di cui ignoravo pure il nome ma al quale stavo succhiando il cazzo. Lo stesso sconosciuto che poi mi aprì le gambe affondandoci il volto, come aveva fatto la notte precedente alla sua compagna. Lo stesso sconosciuto che mi fece urlare di passione quando la sua lingua trovò il mio clitoride.
Il membro pulsante dello sconosciuto brizzolato era nelle mie mani, lo masturbavo e lo succhiavo con vigore e ardevo dalla voglia sapendo che di lì a poco lo avrei accolto dentro di me.

Chiamai il mio Lui, gli dissi che lo amavo. Mi rispose ansimando. Gettai uno sguardo verso la porta e i nostri occhi si incontrarono. La donna bionda era sopra di lui e lo cavalcava sfrenata urlando come una indemoniata. Riuscii a udire il suo “Ti amo anch’io” tra le grida della donna.

L’uomo brizzolato fu dentro di me, lo sentii entrare, la sua gigantesca erezione mi tolse il respiro. Spingeva piano, ma senza sosta. Non avevo mai provato una roba del genere, sia in lunghezza che in larghezza, ma ero ammaliata dai suoi movimenti e dal calore del suo enorme cazzo dentro di me. Cambiavo spesso posizione perché avevo scoperto che adoravo sentirlo entrare dentro e, ne sono certa, questo lui lo sapeva.

Mi sentivo su un altro pianeta. L’uomo brizzolato ora mi baciava con passione, ora succhiava i miei capezzoli, senza mai perdere quel ritmo lento e costante che risuonava dentro di me come una danza sensuale. Aveva un buon odore e adoravo sentirlo muovere sotto al mio abbraccio.

L’uomo brizzolato riuscì a farmi venire due volte, una da dietro mentre guardavamo i nostri partner e la seconda tenendomi le caviglie in alto mentre dettava il ritmo e facendo anche lui colare della saliva sulla mia vagina già abbondantemente bagnata di piacere. Quando fu il suo turno, fece per tirarsi indietro pensando forse di venirmi sul ventre o sul volto. Lo bloccai con una gamba e gli dissi di continuare. Il caldo getto del suo seme si propagò dentro di me come una corrente. Il suo corpo si inarcò mentre il suo cazzo continuava a farsi strada dentro di me in un vischioso abbraccio di passione.

Avevo fatto sesso con uno sconosciuto e lo avevo fatto venire dentro di me. Questa settimana me la ricorderò per tutta la vita pensai.

Mentre eravamo persi in un abbraccio post orgasmico, cercando di capire chi fossimo e dove, la donna bionda rientrò in camera. L’uomo brizzolato si alzò e lo sentii uscire da dentro di me.

“Bentornata amore!”

“Ho un regalino per te…”

“Non dirmi che quel birichino…”

Annuì sdraiandosi sul letto e spalancando le gambe. L’uomo contemplò per un istante la vagina della compagna imbrattata di sperma, poi iniziò a carezzarla e a penetrarla con le dita. Io mi alzai e cercai di tornare nella mia camera, dal mio uomo. Sentivo il caldo sperma dell’uomo brizzolato gocciolare fuori dalla mia vagina, colare sulle mie cosce. Per un attimo mi vergognai e corsi nella mia stanza chiudendo la porta.

Il mio Lui era sul letto, nudo e sognante, il membro ancora ben eretto nonostante tutto.

“Ciao” mi disse

“Ciao” gli risposi

“Vieni qui”

“Ho un problemino - indicai in basso - dovrei…”

“Dovresti venire qui”

Mi prese e mi adagio sul letto. Aprì le mie gambe e fu dentro di me. Ero di nuovo tra le sue braccia, e mi abbandonai al piacere baciandolo appassionatamente. Fu una scopata eccezionale, lenta, profonda. Raggiungemmo l’orgasmo insieme e ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altra, con un appagato sorriso sulle nostre labbra.
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