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Il Cerchio Mascherato - 6 parte


di summeroflove
29.07.2024    |    3.588    |    11 9.3
"Mara si sedette sul letto togliendosi la maschera..."
Seduti nella sala del buffet assieme a Mara e al marito, ricaricavamo le nostre batterie sessuali mangiucchiando un po’ di frutta e bevendo l’ennesimo prosecco della serata. Per un po’ lasciammo che fossero il resto dei partecipanti a portare avanti la carica erotica della festa, come ad esempio quelle due donne in catsuit trasparente, non proprio giovanissime, che giravano tra la gente chiedendo agli uomini di riempire i loro flute. Chiesero anche al mio Lui, che declinò l’invito con cortesia, nonostante la più birichina delle due avesse già allungato le mani sul suo attrezzo.

“Allora belli miei, che facciamo? Un ultimo giro nella stanza delle candele?” Il marito di Mara prese l’iniziativa.

“Ma veramente possiamo stare senza maschere li dentro?” Chiesi curiosa.

“In teoria non si potrebbe ma… porte chiuse, hai partecipato a un cerchio… diciamo che viene tollerato e che nessuno vi caccerà dalla festa”

“Giusto, il cerchio… tra poco ci sarà l’ultimo!”

Mara mi fulminò “Non sarà niente di più interessante di quello che abbiamo già visto e fatto. Adesso entreranno dieci coppie e le faranno giocare con altrettante. E poi, perdonami, ma dopo un po’ anche basta con queste cerimonie pompose…”

Ridemmo di gusto, il marito di Mara aggiunse una battuta di pessimo gusto che gli valse una pacca sulla gamba da parte della moglie.

“Facciamo così, visto che siete due principianti e magari non avete tutta questa dimestichezza ad approcciare le persone per giocare, voi mi indicate due coppie e io vado a invitarle a venire con noi nella stanza delle candele. Ci state?”

Ancora una volta, Mara dirigeva i giochi con una maestria invidiabile. Le dicemmo che avremmo sicuramente voluto giocare con Aquila e Falco e con la coppia dalla lei tatuata, le prime persone incontrate alla festa. Mara però disse che quella coppia non avrebbe mai accettato di partecipare a un gioco senza maschera.

“Li conosciamo bene, sono bellissimi e molto simpatici, ma non esiste che si lascino andare a volto scoperto con sconosciuti… capiscimi!”

Provai a insistere, ma Mara andò dritta al punto.

“Tesoro, se vuoi trastullartela con lui ti dico a che ora va in onda e su che canale, così vai a casa e provvedi. Intesi?” Strizzò l’occhio e io non chiesi altro. Il mio Lui disse qualcosa in merito a una certa somiglianza, ma Mara si alzò e andò a cercare Aquila e Falco. Li trovò quasi subito che stavano fumando sul patio antistante la sala buffet e, a quanto mi disse, erano felicissimi di giocare nuovamente con noi.

“E i due uccellini li abbiamo presi! Adesso chi scegliete?”

Il mio Lui si avvicinò al mio orecchio e sussurrò “Che ne dici di loro? Mi avevi detto che ti avevano scosso qualcosa” e indicò la goffa coppietta in carne che avevo adocchiato a inizio serata e che ho desiderato seppur per un istante. Sedevano poco distanti da noi e si guardavano in giro.

“Ma dai amore, magari tu vuoi giocare con qualcuna più…”

“Io voglio giocare con te amore. E più il gioco piace a te, più mi sento carico ed elettrizzato”

Sorrisi e indicai a Mara i due. Si alzò e andò con passo sensuale ad agganciarli.

Poco dopo, Mara girò la chiave nella serratura ed entrò nella stanza. Due letti matrimoniali stavano al centro, sovrastati da una grande specchiera che rifletteva la luce fioca di cento candeline a led. Mara si sedette sul letto togliendosi la maschera. Il sudore della fronte e il trucco un po’ sbavato la resero ancora più attraente.

“Finalmente liberi da questa tortura! Senti un po’ belloccio - disse rivolta al mio Lui - ti è avanzato qualcosina per me o hai dato fondo per la tua bella?”

“Mah, non saprei… vedi un po’ tu” rispose abbassandosi gli slip.

Si avvicinò a Mara mostrandole il pene ancora flaccido. “Magari se ti impegni un po’ qualcosina ancora lo trovi” Mara gli sorrise e cominciò a toccarlo, facendo scorrere le dita sulle sue palle, lungo l’asta.

“Vediamo quanto è gelosa la tua bella stasera, eh?”

Eh no cara. Se c’è una cosa che avevo lasciato sul tatami, o forse nello spogliatoio, o persino in auto, quella era proprio la gelosia. Paura, timore di essere riconosciuta, giudicata, schernita forse. Ma anche quella sensazione era rimasta sul nero tatami, consumata nel nostro bollente bacio vischioso. Mi morsi il labbro inferiore e guardai il mio Lui con complicità “Amore, daglielo e falla urlare”.

“Brava ragazza, così si fa!” E ingoiò il membro del mio Lui.

Intanto il marito di Mara era uscito dalla stanza con una scusa “Vado da degli amici, torno dopo”, lasciandoci a guardare i due avvinghiati sul lettone. Aquila e Falco li raggiunsero sul materasso e iniziarono anch’essi a cercarsi, trovarsi, toccarsi e baciarsi.

La coppia in carne, Oscar e Laura, entrambi sulla cinquantina e con un velo di tristezza sul volto, se ne stavano in disparte, come ad aspettare un mio cenno o un invito ai giochi. Lentamente mi diressi verso di loro, baciai Laura prima castamente, poi con crescente voluttà. Le sue mani trovarono il mio seno mentre le nostre lingue si intrecciavano bagnate. Oscar si spogliò timidamente, il pube depilato in modo grossolano, osservando rapito la moglie alle prese con la mia bruciante passione.

Presi Oscar per mano e lo adagiai sull’altro lettone. Laura capì le mie intenzioni e si inginocchiò al suo fianco. A turno, le nostre bocche accolsero il membro di Oscar e lo tormentarono fino al culmine dell’erezione. Non era neanche paragonabile a quanto avevo accolto in me durante il cerchio, ma aveva un buon sapore e adoravo il suo gemito composto, quasi impercettibile. E mi eccitava da morire la trasformazione di Laura da docile moglie a vorace mangiatrice di uomini. Le nostre bocche si incontrarono di nuovo sulla punta del glande di Oscar e si lasciarono andare nuovamente a un bacio bagnatissimo. Laura carezzava il mio volto con una mano, mentre con l’altra massaggiava il membro del marito.

Sull’altro letto, Falco e il mio Lui alzarono ulteriormente l’asticella. Fu Falco a iniziare, allontanandosi un poco da Aquila e fissando il mio uomo negli occhi. Avanzando lentamente in ginocchio e brandendo la sua poderosa erezione, gli si parò davanti mente Mara lo baciava con passione. Falco cinse il mio lui col braccio sinistro, passandoglielo dietro alla schiena. Con la mano destra prima afferrò il suo membro, dopodiché allargò le dita ad acchiappare anche quello del mio lui. Caduto nella trappola, Falco chiuse le dita, strinse i cazzi nella mano e cominciò a masturbarli con forza. Mara intanto assisteva alla scena strofinando la vagina contro quella di Aquila, in una eccitante forbice di passione.

Continuarono così per almeno un paio di minuti. Membro contro membro, occhi negli occhi, vagina contro vagina, umori contro umori. Io intanto mi ero seduta sul cazzo di Oscar e stavo iniziando una lenta danza circolare con il bacino. Troppo tardi mi resi conto che non gli avevo chiesto di mettersi un condom, già lo sentivo scivolare dentro di me.

Falco lasciò il pene del mio Lui, poi lo spinse sul materasso. Chiamò Aquila indicandole di sedersi sul petto del mio uomo. Aquila eseguì, divaricando le gambe e offrendo al mio Lui lo spettacolo della sua vagina bagnata. Falco si chinò e succhiò il mio uomo con profonda dedizione e passione. Un fuoco iniziò ad ardere dentro di me, dal petto scese giù nelle mie profondità, dove Oscar stava facendosi strada col suo godere discreto. Il mio Lui cominciò a baciare e leccare Aquila, lo capii quando lei inarcò la schiena e abbandonò indietro la testa.

“Ma che spettacolo che è questo! - Mara e Laura amoreggiavano accanto a me. Oscar sbuffava, paonazzo in volto - e che puttanella la signorina qua che cavalca lo straniero a pelle!”

Mi alzai, lasciando Oscar alle attenzioni delle due donne, e raggiunsi Falco. Ci baciammo a lungo, disturbati piacevolmente dal membro del mio Lui che ora cercava la mia bocca, ora trovava quella di Falco. Poi fu la volta di Falco. Si sdraiò sulla schiena, il cazzo ben teso, e chiamò noi due e Aquila a raccolta. Tre lingue danzarono di bocca in bocca, lentamente e a lungo. Prima attorno al glande di Falco, poi giunsero le nostre mani, poi infine lo succhiammo a turno tutti e tre fino alla base, incluso il mio Lui.

Mara interruppe questa inedita giostra chiamandoci a raccolta.

“Voglio che veniate ragazze, ora. Perché dopo devo far venire io questi ragazzacci” Ci trovammo tutti e sette su un unico letto, non saprei chi scopò con chi e per quante volte. So che la mia bocca conobbe tutti i sapori offerti da quell’incontro proibito e che l’orgasmo di Laura fu uno spettacolo bagnato ed eccitante. Le sue morbide curve tremavano mentre toccava le vette del piacere per mano di Falco. Poi toccò a me, grazie al mio Lui, infine fu la volta di Aquila che nel frattempo aveva iniziato a giocare con passione assieme a Oscar.

Il mio Lui si mise un profilattico, spalancò le gambe di Mara e la penetrò a fondo, con forza. Mara urlava di piacere toccandosi il clitoride. Lo incitava a usare ancor più forza, sbuffava e sudava lasciando una traccia sul lenzuolo di seta. La sua fica era talmente bagnata che la stanza era riempita del suono acquoso dell’incontro dei due organi. Mara mi chiamò a se e mi disse “Vieni qui e stai a vedere cosa gli faccio fare adesso”

Il mio Lui era un bagno di sudore, le natiche spingevano possenti a cercare di avanzare dentro le profondità di Mara.

La donna lo guardò e disse: “Vienimi dentro”
Il mio uomo sgranò gli occhi e rallentò il ritmo.
“Vienimi dentro, e togliti quel maledetto profilattico”

I nostri occhi si incontrarono. Il dubbio nei suoi, la malizia nei miei. Mi morsi il labbro e feci un cenno con la testa.

Il mio Lui estrasse il membro dalla fica di Mara. Si tolse il condom in un rapido gesto. “Ti amo” mi disse, e ricominciò a penetrare Mara con forza. Mara mi spinse delicatamente verso di lui, in un focoso sessantanove. Aprii le gambe per accogliere la sua lingua e rimasi in estasi a godere lo spettacolo del mio Lui che affondava impetuoso in quella fica bagnata.

Al momento dell’orgasmo, il mio Lui si fermò e gridò il suo piacere. Mara gemeva e il suo corpo sudato si appiccicava al mio in un unico abbraccio.

Il mio Lui uscì da Mara e poggiò il membro stanco sul suo pube. “Ripuliscilo” ordinò Mara. Eseguii senza ribattere. Il sapore del mio Lui e del piacere di Mara nella mia bocca.

Poi fu il turno di Oscar. “Non ti muovere - mi disse Mara - devi ripulire anche lui”. Il corpo villoso di Oscar, il frutto del godimento del mio Lui a imbrattargli il basso ventre ogni volta che si spingeva dentro Mara. La scarica elettrica dell’orgasmo dentro a Mara e il suo membro puntato verso di me. Altri sapori si unirono al concerto nella mia bocca.

Infine fu la volta di Falco. E non ci fu neanche bisogno di farmelo ripetere. Il membro di Falco entrava e usciva da quella fica così imbrattata di sperma e umori, producendo suoni e sapori che non avevo mai osservato prima da così vicino. Fu bellissimo accogliere il membro stanco di Falco e consegnarlo ad Aquila per l’ultimo bacio. Prima di abbandonarsi all’abbraccio di Aquila, Falco dette un ultimo languido bacio alla vagina di Mara.

Nel frattempo, era tornato in stanza il marito di Mara. Notò lo spettacolo dei corpi e fu rapito dalle fragranze della passione che avevano riempito la stanza.

Sdraiata ed esausta, Mara emise l’ultimo ordine:

“Prendete le vostre cose e uscite. Mio marito ha un compito da fare adesso…”
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