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Max e Dany story: Cap. 21 - CARNEVALE A VIAREGGIO
di XMX
16.09.2022 |
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"La cosa si ripetette anche la sera dopo, ma Dany non era molto contenta perché lei rimaneva sempre a bocca asciutta..."
Erano i giorni di Carnevale, Max e Dany furono invitati a Viareggio a casa di un amico di Max che aveva conosciuto tramite una inserzione dove l’uomo anziano e impotente voleva fare scopare la moglie. Dany era contenta di passare qualche giorno la, ma non sapeva nulla di quella persona.
Arrivati a casa dell’uomo, un bellissima villa a piani, questi gli presentò la moglie e poi furono subito accompagnati in una mansarda gigantesca con tutti i confort, si cambiarono ed andarono a cena.
Finito il pasto l’uomo con la moglie dissero che loro si andavano a cambiare per la notte e poi sarebbero saliti su in mansarda per bere un bicchierino insieme.
Dany e Max si misero in libertà, Dany con un babydoll e Max con una vestaglia, quando i due salirono anche lui era in vestaglia e la donna con una camicia da notte semitrasparente, si sedettero sul letto bevendo e chiacchierando, poi la donna disse che doveva allontanarsi un momento e l’amico si avvicinò a Max e gli disse che doveva scoparsi la moglie perché lui oramai era impotente ed erano anni che non lo faceva con nessuno, Max non era molto d’accordo, ma l’uomo insisteva, a quel punto intervenne Dany che prese le parti dell’uomo dicendo a Max di accontentarlo e di fare felice la donna.
Quando questa risalì Dany le si mise subito vicino, la carezzava e la donna le diceva che era bellissima, Max si mise vicino a loro, ad un certo punto Dany toccò il seno della donna e rivolgendosi a Max disse che aveva un bel seno enorme e di sentire quanto era duro, lui allungò una mano e cominciò a toccarlo, la carezza si fece più insistente, lo prese tutto in mano e la donna cominciò a mugolare, allora Max si buttò su di lei e la baciò, avvenne tutto velocemente, via la sottoveste, via la vestaglia, toccate di figa e di cazzo ed infime penetrazione che fu un po’ dolorosa per lei dato che era molto che non aveva rapporti.
Max fu molto delicato e la portò all’eccitamento, intanto l’amico si avvicinò a Dany e la baciò in bocca con la lingua e le toccava la figa mentre cercava di masturbarsi senza però avere risultati, allora glielo mise in bocca, ma nonostante la sbocchinata non ci fu nulla da fare, rimase moscio.
Sotto le pompate di Max la donna si era rilassata e stava godendo, Max sentendo gli umori caldi venne e le riempi la figa di sperma che subito Dany cominciò a leccare inserendole la lingua dentro e ingurgitando tutti i liquidi, sperma e umori.
Nel frattempo l’uomo prese il cazzo di Max ancora sporco di sperma e se lo mise in bocca spompinandolo e non permettendo che si ammosciasse e mentre le due donne erano abbracciate a farsi le coccole, volle il cazzo in culo.
Max lo accontentò penetrando il più possibile quel culo moscio ma accogliente e quando lo riempì di sborra l’uomo prese il cazzo in bocca per leccarlo.
La cosa si ripetette anche la sera dopo, ma Dany non era molto contenta perché lei rimaneva sempre a bocca asciutta.
Venne il giorno della sfilata dei carri di Carnevale e scesero nel viale per vederla, era bellissima e Dany era entusiasta, carri variopinti con ognuno una tematica diversa, l’ultimo carro era quello delicato a Nerone, lui che su di un cocchio frustava gli schiavi, dietro delle colonne con al centro una lettiga chiusa da tende e con quattro uomini palestrati vestiti da antichi romani a petto nudo.
Il carro si fermò un attimo proprio davanti a loro e Dany disse che le sarebbe piaciuto salirci sopra.
Uno degli uomini la senti e la invitò a salire prendendola con le braccia mentre Max le tirava su le gambe.
Lo visitò tutto facendosi spiegare le cose che vedeva, quando arrivò davanti alla lettiga chiese come mai era chiusa dalle tende, l’uomo le spiegò che dentro ci doveva stare una donna che doveva fare la parte di Messalina, ma proprio quel giorno si era ammalata, Dany entrò e si buttò sopra la lettiga, si levò la giacca e la camicetta rimanendo a petto nudo e con la minigonna quasi del tutto tirata su scoprendo la figa rasata e disse che Messalina l’avrebbe fatta lei, l’uomo rimare impietrito, ci pensò un attimo, poi sentiti gli altri acconsentì, ma Dany aggiunse che Messalina era una libertina e si scopava tutti, lui capì al volo, chiuse la tenda, si liberò del vestiario e le saltò addosso.
Baci, leccate di seno, morsichetti ai capezzoli e poi le infilò il cazzo in figa scopandola più forte possibile, lei godendo continuava a dire che era ora.
Quando l’uomo le sborrò in figa uscì dalla lettiga e subito ne entrò un altro, che da dietro la tenda aveva sentito tutto, la scopò e uscì, poi un altro, la scopò e uscì ed infine l’ultimo che completò l’opera riempiendo completamente la figa di sborra.
Nel frattempo gli altri avvisarono l’uomo che faceva Nerone, fisico molto robusto alto due metri, di quello che stava accadendo dietro di lui, scese subito dal cocchio e aprì la tenda dicendo che ora toccava a lui tirando fuori un cazzo gigantesco, Dany vedendolo fece un sorriso, allargò le gambe e gli disse di accomodarsi, ma lui rispose che aveva altri programmi e che oramai lei davanti era piena, la girò di peso, le allargò le chiappe, le sputò sull’ano e la inculò, lei urlo per la forte penetrazione e per la grandezza del cazzo dell’uomo, ma dopo pochi minuti il dolore si trasformò in godimento e lo incitava a spingere più giù, ad arrivare fino in fondo, a romperle il culo.
L’uomo la pompò per una ventina di minuti, mentre lei godeva e lo incitava, poi le riempì il culo di un gettito forte di sborra che quasi la tramortì sentendoselo arrivare bollente nell’intestino e quasi salire in gola.
Il carro arrivò alla fine del viale e lei scese con tanti ringraziamenti di chi aveva approfittato, prese un taxi e tornò da Max che gli chiese come era andata, lei rispose che era andata benissimo, sera fatta Nerone e tutti i romani, Max scoppiò a ridere, e lei aggiunse che l’anno prossimo i carri voleva provarli tutti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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