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RITMO DI COLOMBIA
di Once8440
28.09.2024 |
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"Era evidente che fosse uno spettacolo a distanza per me, e io sorseggiavo super alcolici per essere disinvolta se mai fosse successo qualcosa..."
Sono stata assunta in azienda per entrare nel dipartimento Marketing; da lì a poco la mia voglia di fare e un po' di sfacciataggine mi hanno permesso di seguire anche la parte di relazioni umane.Questo significava gestire personale vecchio e nuovo e fare anche colloqui:fu proprio così che conobbi Anita e Maddy, due ragazze colombiane che si candidavano per i nostri punti vendita.
Maddy non mi colpì in modo particolare, andava studiata e capita; Anita invece fu da subito un'esplosione di simpatia e buon umore.
All'epoca cercavamo ragazze per un impiego part-time quindi Anita, durante la conversazione, comunicò a me e alla mia collega che aveva già un lavoro che la occupava due sere alla settimana: ma questo non fu un problema perché con le nostre turnazioni tutto si incastrava perfettamente.
Non approfondimmo che tipo di lavoro svolgesse.
Anita parlava perfettamente italiano ma la cadenza latineggiante si sentiva ancora e mi affascinava il suo modo di fare e di parlare con scioltezza anche in una situazione di analisi come un primo colloquio di lavoro. Durante la chiacchierata la mia collega si assentò per una telefonata e ci ritrovammo a parlare solo noi due...le chiesi informazioni sulla taglia, per acquistarle la divisa, e quando le proposi una 42 lei senza batter ciglio si alzò in piedi e mi disse:
"Fai pure una 46 perché come vedi qui sono larga...!" ...il tutto accarezzandosi tette e culetto stretti in un abitino attillato. Ed era vero...vita stretta, culo imponente ma ben delineato e seno abbondante! Probabilmente non indossava neanche il reggiseno sotto quell'abito perché si vedevano nitidamente i capezzoli in tiro!
La guardai per bene, non lo nego, e acquistai una 46. Dopo qualche settimana Anita iniziò a lavorare da noi senza grandi problemi di inserimento e mostrandosi volenterosa e mai stanca.
Ogni tanto scambiavo quattro chiacchiere con lei o fumavamo una sigaretta prima di entrare in turno...mi raccontava anche di Maddy che, pur non essendo stata assunta da noi, aveva trovato un'altra collocazione.
Vederla fumare con quelle labbra carnose mi mandava fuori di testa e più volte la immaginavo inginocchiata a spompinare qualche ragazzo in discoteca...uno di quelli che l'avrebbe poi girata, messa al muro e inculata per bene,magari mentre le strizzava le tette e la faceva urlare di piacere! La sola immagine mi faceva bagnare...molto, tanto da sentire la figa sempre calda quando finivo di parlare con lei!
Ma era comunque una "collega" e io era la responsabile che l'aveva colloquiata: non potevo immaginarla nuda e volerle aprire le gambe in continuazione! Non potevo immaginarla seduta affianco a me mentre mi sgrillettava e mi slinguava, non potevo immaginarla sopra di me a leccarle i capezzoli!
Non potevo fare nulla di tutto ciò quindi potete immaginare la sorpresa di entrambe quando, intorno a marzo, un mio amico decise di festeggiare i 30 anni in un locale con cibo etnico e spettacolo dal vivo...tutto molto scenico, soprattutto le ballerine, soprattutto Anita!
Lo spettacolo iniziò quando era tempo di tagliare la torta e stappare lo spumante...i tavoli vennero invasi da questa orda di ballerine in costume tipico che si dimenavano a ritmo di raggaeton e altre musiche sudamericane, dove l'ondeggiamento di culo e tette la faceva da padrone! I miei amici maschi furono presi dall'entusiasmo...io iniziai ad eccitarmi!
Ma mi eccitai parecchio quando tra quelle ballerine vidi Anita: perizoma ristretto al minimo che metteva in mostra un gran culo, e fascia super aderente sulle tette per metterle in mostra bene! Due tettone sode, con una bella riga in mezzo che si muovevano il giusto per far arrapare chiunque!
I miei amici non sanno di questo mio lato bisex....quindi rimasi abbastanza tranquilla e defilata ma Anita mi riconobbe e come una provocazione esplicita mi sorrise e si avvicinò al festeggiato, seduto su una sedia, per muovere il culo come solo lei sapeva fare: si alzava, si abbassava, apriva le gambe, si toccava il seno! Il tutto di schiena a lui, sul suo cazzo ormai gonfio, guardandomi negli occhi...quando si passò la lingua sulle labbra mi sembrò ancora più chiara la provocazione!
Mi sembrava volesse dire “Mi struscio sul suo cazzo ma voglio te, voglio troieggiare con la tua figa!” Io le avrei risposto: “E’ tua, é già fradicia e ha voglia di essere leccata”
In quel momento fummo entrambe molto professionali...lei finì lo spettacolo e io rimasi con la figa sbrodolante a festeggiare! Mi piaceva andare in giro per il locale eccitata, sapendo che avrei potuto vederla ovunque ed eccitarmi ancora di più.
Quella sera tornai a casa e mi masturbai davanti a un bel porno:ma non era ancora finito! La cosa bella sarebbe stata rivederla, come se nulla fosse, i giorni seguenti al lavoro.
I giorni dopo arrivarono e vedere Anita in negozio era molto strano...eccitante e spiazzante allo stesso tempo; sapevamo entrambe che quella serata ci aveva "pizzicato" ma sapevamo anche di essere "colleghe".
Fu così che un pomeriggio, con una scusa banalissima, la chiamai in ufficio e le dissi che mi aveva fatto piacere vederla lavorare anche in un altro ambiente e che ogni lavoro merita rispetto. Poi aggiunsi:
"Per me é stato uno spettacolo bellissimo, tutte bravissime...e sapere che ti fai il mazzo doppio mi fa ancora più piacere"
Lei però colse la palla al balzo:
"So benissimo che non guardavi lo spettacolo...non hai tolto gli occhi dal mio culo neanche per un momento! E lo muovevo apposta in modo così scalmanato...speravo ci fossi tu su quella sedia!"
Rimasi senza parole...
"Anita....ma, io...."
Mise lei le parole che mi si erano bloccate in bocca:
"Vuoi il mio culo e non solo....vieni allo spettacolo di mercoledì, non te ne pentirai!"
Con quelle parole uscì dall'ufficio e ormai il segreto era svelato...era chiaro che io volessi scoparla ed era altrettanto chiaro che lei si sarebbe fatta scopare!
Però titubai un attimo....e quel mercoledì non andai allo spettacolo; troppo facile o troppo rischioso, non sapevo che fare!
Quando ci incrociammo il giorno dopo, prima che entrasse in negozio, mi fermò e fumandomi in faccia mi disse:
"Mi hai lasciato senza godimento ieri, vorrà dire che ne avrò di più la prossima volta!"
Quella ragazza sapeva cosa dire, quando dirlo e con che tono dirlo....sapeva comandare alla mia figa!
Cercai di non incrociarla più e di non avere pause con lei,ma la settimana dopo la voglia era troppa e così le chiesi a che ora fosse lo spettacolo!
"Alle 22....ma sarà pieno di ragazzini questa sera! Cerca di venire per le 23.30, tanto lo so che vuoi venire!"
Io,ancora una volta timida, non risposi...ma quella sera alle 23.40 circa mi presentai al locale e trovai la pista piena di ragazzini che si dimenavano sotto i cubi! Sopra....c'erano loro o meglio, c'era lei, non più in abiti tipici ma con un outfit più modaiolo! Calze a rete sotto degli shorts e reggiseno....con immancabili scarpe col tacco!
Rimasi al bancone a guardarla e quando lei mi vide iniziò a muoversi ancora più da troia: sotto di lei i maschietti urlavano e si toccavano il cazzo, la accarezzavano ma non sapevano che quella puttana era in calore pensando a me che la guardavo.
Era evidente che fosse uno spettacolo a distanza per me, e io sorseggiavo super alcolici per essere disinvolta se mai fosse successo qualcosa.
Poteva farsi accarezzare quanto voleva, ma solo io potevo farla bagnare....intorno a mezzanotte e mezza, dopo aver troieggiato per bene sul cubo ed essersi avvinghiata anche alle colleghe, mi raggiunse al bancone:
"Finalmente sei venuta a guardarmi...lo so cosa vuoi, vogliamo la stessa cosa!"
Il barista, probabilmente credendoci amiche, offrì a entrambe uno shottino; Anita diede un sorso e poi mi sussurrò all'orecchio:
"E' da quando mi hai fatto il colloquio che ho voglia di avere la tua figa in faccia, per leccarla bene e sentire come urli!"
Mi guardò, mi fece l'occhiolino e andò verso i camerini...non potevo perdere l'occasione e decisi di seguirla ma, giustamente, mi fermò:
"Qui no, ci siamo tutte....aspettami fuori, all'altezza della statua!"
Andai subito fuori, nel parcheggio, dove c'era questa statua e fumai una sigaretta....ero assolutamente in voglia! Ci mise pochissimo ad uscire e dopo 10 minuti era davanti a me, sempre con quelle calze e quegli shorts...solo scarpe diverse.
Mi diede un bacio a stampo sfiorandomi il seno e mi disse di seguirla in macchina....entrambe sedute mi propose un gioco:
"Giochiamo a carte scoperte: lesbichiamo dicendoci quello che ci viene in mente di porco, con il rischio di essere scoperte qui....e vediamo chi delle due é più troia e si bagna di più!"
Il mio fu chiaramente un si, niente di più eccitante! Iniziò lei...mi leccava il collo e aggiunse:
"Hai la faccia da cagna in calore e voglio sgrillettarti....e sentire come gode la mia responsabile!"
Io risposi mettendole una mano dentro il reggiseno per strizzarle i capezzoli e glielo dissi " Hai proprio la faccia da pompinara...chissà come ti fai inculare!"
Alla troia piacevano le mie mani sulle tette perché iniziava ad ansimare e tra un gemito e l'altro mi mise la mano nella figa per dirmi:
"Mi piace il cazzo...ma stasera ho voglia di questa figa"
E si leccò le dita...fu a quel punto che iniziai a slinguarla, prendendole ancora la mano per farmi toccare per bene...io la slinguavo e lei mi accarezzava la figa, mettendo anche qualche dito dentro e costringendomi a muovere e a gemere.
Ormai eravamo complici di un desiderio: la sua mano mi sgrillettava, io la limonavo sempre di più....e la macchina non era più sufficiente per le nostre maialate!
Mise in moto l'auto senza dire nulla e dopo poco tempo arrivammo a casa sua: salivo le scale e guardavo quel gran culo con la brama di leccarlo a più non posso.
Forse lei percepì questa voglia e appena entrate in casa mi costrinse al muro: sollevò la gonna con foga e mi tolse le mutandine....vedere che le leccava causò in me un'altra ondata di eccitazione!
Iniziò a leccarmi la figa: sentivo la lingua ovunque, la sentivo succhiare, la sentivo baciare e io le tenevo la testa chiedendole di non smettere.
Anita da brava cagna si impegnava e smetteva solo qualche secondo per eccitarmi ancora di più:
"Ti piace farti leccare la figa dalla tua collega eh?!?.....sei proprio puttana, hai bisogno di essere scopata per bene!"
A quelle parole immaginai che stesse cambiando ancora qualcosa...si alzò e mi baciò facendomi sentire la bocca piena del mio godimento!
Mi fece accomodare sul divano e vidi che in realtà la troia era lei, che aveva già programmato tutto: sul tavolo c'erano fragole, vino e giochini vari!
Io seduta sul divano ammirai Anita spogliarsi lentamente e feci altrettanto: eravamo nude una di fronte all'altra con le facce vogliose! Le mi versò del vino addosso e si avventò sui miei capezzoli: li mordeva e ci giocava con le dita e io non potevo fare altro che urlare!
Poi prese le fragole, prima nella sua bocca e poi iniziò a giocarci...accarezzava il mio clitoride con le fragole e poi le metteva dentro...
"Lo so che vuoi altro nella figa, ma voglio farti impazzire...devi aspettare!"
Le fragole si riempivano della mia "sborra" e io ansimavo,lei mi sditalinava e gemeva.
Con le fragole così inzuppate finalmente si sedette sopra di me e iniziò a strusciarsi: avevo quelle tettone dai grandi capezzoli in bocca e le nostre fighe a contatto.
"Ti prego Anita, non smettere....voglio scoparti dalla prima volta che ho visto il tuo culo!"
E lei mi sussurrò..."Lo so bene, fosse stato per me avrei iniziato a leccartela sotto la scrivania!"
E riprese a muoversi da cagna in calore, baciandomi a più non posso....fu il primo orgasmo insieme: umido, bagnato, da raccogliere con le dita l'una nella figa dell'altra per poi imboccarci!
Fu inevitabile continuare con lo strap-on....vederla col cazzo e le tette al vento mi fece venire voglia di cavalcarla e infatti la feci sdraiare a terra!
Era tutta per me, con quel bel cazzo in tiro e mi ci sedetti io per cavalcarla: la puttana sapeva come farmi godere e mentre mi scopava la figa con un dito andò nel mio culetto. Una piccola doppia penetrazione ma io godevo e ormai ero completamente fuori di me....glielo chiesi...
"Dammi il tuo culo Anita, dammelo!"
Lei non disse nulla, si alzò per togliersi la cintura fallica e me la mise...poi si girò e si mise a 90 per iniziare a strusciarsi su di me! Lei strusciava il mio culo e io le strizzavo le tette, ormai sempre più grosse e goduriose.
Appoggiata al muro, a 90 fu finalmente mia: una bella inculata per la mia colombiana, che ad ogni colpo di cazzo mi chiedeva di strizzare sempre di più le tette e urlava.
Fu ancora una volta un momento da vere maiale ed entrambe uscimmo da quella serata pienamente soddisfatte! Tanto che anche al lavoro non mancarono i momenti per fare le maiale!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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