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Sono tuo figlio capitolo quarto


di Giun
29.10.2024    |    113    |    0 9.0
"Mi ritrovai nudo come loro e il vento che accarezzava i nostri corpi..."
Sono tuo figlio capito quarto figli di Adamo ed Eva
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Questo è l’ultimo capitolo di questa storia, ma c’è una domanda che mi frulla per la testa, a voi no? Perché il mondo tende a etichettare chi siamo ? Perché se sei gay devi per forza gridarlo ai 4 venti? E poi quante sotto categorie esistono? Monogamia, Bisessuale,Pansessuale,abrosessuale, demisessuale,sapiosessuale, cisessuale, allosessuale, asessuale… e potrei ancora continuare all’infinito , una lista di nomi che si danno all’amore , si fa fatica a riconoscersi e identificarsi. Ma l’amore è amore , non ha un nome , non ha un genere, ma solo attrazione e sentimenti, perché seguire i trend che la società ti impone? Perché non essere liberi di essere noi stessi? Non importa di che orientamento sessuale sei , di che genere sei , piacere di conoscerti, sono Andrea e tu? Siamo tutti figli di Adamo ed Eva… E poi ancora, nella vita ci si può innamorare solamente di una persona? Si può provare attrazione solamente per una persona? Si può davvero scegliere? O si deve reprimere per non spezzare cuori ? Questo è quello che è successo tra me e mio padre, il giorno dopo il mio compleanno, dopo aver fatto l’amore , nel mio letto , mi guarda negli occhi e mi dice: NON POSSO SCEGLIERE TRA TE E TUA MADRE , VI AMO ENTRAMBI! Quindi adesso la decisione spetta a me? Quindi dovrei accettare che mio padre scopi me, ma anche mia madre? Quella domanda mi aveva spiazzato! quindi se non avessi accettato quella situazione avrei perso mio padre? Non rispondetti. Non lo feci non mi sentivo pronto, mi distesi nel letto , gli diedi le spalle, lui cercó di farmi ragionare, ma non riuscivo a ragionare , la mente annebbiata, ero confuso , un attimo prima andava tutto bene, abbiamo finito di fare l’amore , un attimo dopo catastrofe… Mia madre quel giorno stesso sarebbe dovuta ripartire, ma avevano cancellato il suo volo per via dello sciopero degli aerei . Era domenica, quasi tutte le domeniche, andavamo nella casa in campagna dei nonni , a fare delle belle grigliate con i parenti , poi lei era particolarmente contenta ,da tanto tempo che non passava questi momenti con la sua famiglia. ero molto preoccupato , perché avrei rivisto mio zio , dopo l’ultima volta che mi aveva scopato senza permesso, non ci eravamo visti, né chiariti. La mia vita era un caos, dovevo risolvere con mio zio e con mio padre, ma adesso non volevo pensarci, volevo rimandare ,volevo godermi quella domenica di sole . Indossavo dei pantatuta Nike jordan color bianco in tessuto liscio, una t-shirt azzurra, abbinata al logo dei pantaloni, scarpe Air Jordan 1 Mid, bianche e azzurre, e sul giro vita avevo legato una felpa con zip, occhiali a goccia rayban. Mia madre aveva legato i capelli in una coda alta, indossava degli orecchini punto luce che illuminavano il suo volto raggiante, leggins stretti neri, dove l’immaginazione non serviva, delineavano le sue parti intime, un top crop nero , con lo spacco del suo seno taglia quarta in mostra, anche lei sul giro vita una felpa zip nera, sulle braccia diversi bracciali che facevano un tintinnio quando camminava.Mio padre era stupendo indossava una camicia smanicata a quadri bianco nero, con tre bottoni aperti, e il suo bel petto virile in mostra, dei jeans chiari stretti in vita, con il suo bel pacco in evidenza, e degli stivaletti stringati della Timberland neri, anche lui occhiali da sole a gocce della rayban. Lo avrei spinto sul divano e salito a cavalcioni sulle sue cosce e cavalcare ogni centimetro del suo turgido fervore, ma non era il momento , dovevo spegnere i miei ormoni , non ero mai sazio di lui . Amavo quel posto, la casa era di mattoni , immersa in un immenso prato verde, circondata da tantissimi alberi, a sinistra c’era un gazebo con dentro un lunghissimo tavolo in legno e tantissime sedie, a destra c’era un enorme dondolo. Mi dava una forte serenità e pace. Più ci avvicinavamo più sentivamo gli schiamazzi, le risate , dei parenti . Scendemmo dall’auto , erano tutti felici nel vederci , ci salutammo tutti con il saluto bacio , tranne mio padre e mio zio, loro si baciavano sempre sulle labbra. Il lungo pranzo era finito , fuori si stava davvero bene, c’era quel vento caloroso che ti accarezzava il viso , si è riso molto , parlato tanto, mi ero quasi dimenticato di quei due problemi che mi sedevano di fronte, nell’osservarli ,mi veniva una leggera ansia. In genere dopo il caffè , papà e lo zio facevano una lunga camminata fino al laghetto, per la prima volta mi dissero di andare con loro. Anche se stavo rimandando, i problema si imponevano e non avevo scampo. Era piacevole camminare in quella stradina immersa nella natura. Tutti e 3 eravamo spensierati, nessun cenno a quello che era successo. Arrivati al fiume mio padre e mio zio iniziavano a spogliarsi, la tensione cominciò a crescermi piano nello stomaco. Credevo di essere in paradiso, due uomini virili , mio zio con il pelo più folto e brizzolato nel petto rispetto a mio padre pelo nero , con le loro spalle larghe e braccia possenti e muscolose. mio padre un po’ più snello rispetto all’altro più robusto. I loro semi 21 cm circonciso , l’ altro 19cm non circonciso, entrambi i glandi larghi. Erano non eretti che ciondolavano liberi, avvolti dai loro peli pubici, e i loro testicoli perfettamente ovoidali che rimbalzavano nelle loro cosce forti . Alla vista di quello spettacolo , accelerava il respiro. Entrarono in acqua dicendo che era molto fredda , se la schizzarono addosso, giocavano a rincorrersi, e quando si acchiapparono, simulavano una ironica lotta. I loro corpi bagnati che sbattevano l'uno contro l'altro , i loro membri si strusciavano e le loro mani erano appese l’una sulla schiena dell’altro, una posizioni di dominanza reciproca, nessuno dei due voleva sottomettersi. Alla visione di quella immagine ebbi un rigonfiamento sottostante, CAZZO AVEVO LA TUTA! Non potevo farmi accorgere, misi le mani in tasca. Mio padre fece gamba tesa facendolo cadere , riuscendo a liberarsi, correndo verso me , con il suo bel cazzo sventolante . Riesce ad rialzarsi, lo rincorre , lo aggrappa da dietro, il suo petto folto sulla sua schiena , il suo seme premeva sulle sue natiche, le sue braccia cingevano con forza il suo petto. Ansimavo in silenzio, volevo esplodere, volevo tirarlo fuori dai pantaloni e spararmi una sega. Mio zio con le ginocchia gli preme la cavità poplitea ,facendolo finire a 4 zampe, con virilità lo prende per le braccia, lo fa stendere supino, sale a cavalcioni su di lui , bloccando con le cosce, e con le braccia, bloccava le sue mani. Era mobilizzato ,i loro corpi erano sudati. Il pene di mio padre scompariva , dal fondoschiena peloso dello zio . PROVA A LIBERARTI ADESSO! Gli disse. Lui gli rispose NON È DETTA L’ULTIMA PAROLA! Allungó il collo e lo bació. Quella bocca, coprì consapevolmente e con decisione, facendogli capire che non gli avrebbe permesso di vincere . Lui ricambió e a sua volta e poi si lasciò andare. Gli lasciò le mani e l'avvicinò a sé, spingendo la lingua a fondo mentre scorreva e girava intorno a quella di lui. Ero in estasi nel vederli così .
Lo attiró di più a se era ancora steso sotto di lui, i loro petti pelosi premuti l’uno contro l’altro , le loro gambe intrecciate, i loro fianchi avvinti, le loro erezioni che premevano.
Le loro lingue si muovevano velocemente provocando in me una ondata di piacere . Respiravano più in fretta, i loro volti era pieni di piacere, le loro labbra erano gonfie... per via dei baci dati con ferocia . Si misero in piedi e mi indicarono. Sapevamo tutti che non era del tutto prudente, non avevamo parlato, non avevamo chiarito ,non si era risolto niente, eravamo all’aria aperta . Era rischioso abbandonarci al piacere. Ma il pericolo è un potente eccitante. Ne avevo bisogno. Vederli così facevo fatica a resistere, il desiderio perverso si fece più intenso, sensazioni che invasero ogni angolo della mia mente. Cedetti! Mi iniziarono a spogliare , mio padre sfilava la t-shirt , lo zio sfilava la tuta e gli slip con velocità. Mi ritrovai nudo come loro e il vento che accarezzava i nostri corpi.Baciai mio padre come se da quel bacio dipendesse tutta la mia vita. Lo baciai finché la mia pelle divampò, Continuammo così, molto lentamente, per alcuni minuti, mentre l’altro ci guardava e con la mano si toccava il suo fallo eretto. Si avvicinò mi staccai da mio padre e baciai mio zio, unendo le nostre labbra spasmodiche, lui con passione tale che presto quei baci divennero dei piccoli e rapidi morsi sulle labbra. Fui percorso da un fremito e il piacere invase il mio corpo. Erano uno alla mia destra, l’altro alla mia sinistra, con le mani fermi sui miei fianchi, in quella posizione sentivo il loro sesso premuto contro l’addome. Partirono da sfiorarmi i lobi dell’orecchio , scendendo sempre più basso , il collo, e si soffermarono sui capezzoli, dei suoni famelici gli uscirono dalle labbra, e io vi feci eco, ad ogni bacio, ogni colpo di lingua , i loro respiri scivolavano sul petto, stuzzicando la punta turgida. Presi in mano le loro erezioni , li accarezzavano, facendo un movimento su e giù , accelerando i loro respiri. Mi inginocchiai per sorbire tutt'intorno, mentre rabbrividivano. Provai a prenderli entrambi in bocca, troppo grossi da contenere, mi strozzai subito. Iniziai con mio padre, nell’ inghiottirlo sempre di più lasciai scivolare in basso la mano a raccogliere i testicoli. Era tutto in bocca , mi afferrò la nuca per tenermi fermo, andando a un ritmo insistente , non lasciandomi respirare, feci lo stesso con l’altro , mi alternavo , succhiavo uno , e l’altro , la testa andava su e giù. Con la lingua esploravo i loro glandi larghi facendo dei movimenti circolari, percorrevo tutta l’asta , fino a toccare i testicoli che battevo con la lingua. Mi scuoterono in faccia la loro durezza che avevano tra le cosce, accompagnato dai loro gemiti e parole ansimate che si unificano ai miei. Mi fecero appoggiare le mani su un albero , piegai la schiena , divaricai le gambe, sentì i muscoli del sedere irrigidirsi e con l'eccitazione bagnarmi l’ano mentre mi prendeva un desiderio sempre più caldo, più disperato. Poi loro mi palpavano , diedero baci sul sedere, facendo scorrere la lingua su una natica, e l’altra, sfiorandomi nel mezzo prima di passare all'altra natica.
Mi stavano facendo impazzire! Poi infilarono le dita e cominciarono ad accarezzare le pareti interne.
Ti piace? Mi dissero unisono. Gridai , gridai forte mi sentivo dilatare, mi stavano torturando, muovendo le dita a cerchio, sfiorando, immergendo, estraendo...le sfregavano
sempre più velocemente , le gambe si fecero sempre più tese e il bacino spinto verso l'alto.
- Ancora, ancora! Ansimavo
Bruciavo di desiderio.
- Più forte, più forte... li costringevo.
Poi mio zio spinse il sesso con irruenza afferrandomi per i bacini
Mi bastò un colpo per scuotermi, i muscoli interni si strinsero attorno alla sua erezione, mentre gridavo e gli spasmi facevano eco nell’aria ,mi sbatteva, lo estraeva , lo rientrava, le ondate di piacere ,fremiti andarono avanti, finché non piegai le ginocchia stringendo le gambe per godere sempre di più . Mio padre ci osservava , si mise davanti a me, accarezzandomi tra i capelli
-Godi Figlio mio!
Mi bació , per frenare i miei gemiti di piacere, mi avvinghiai alle sua schiena , abbassai la testa, catturai con la bocca il suo membro, lo succhiai , muovevo la testa allo stesso ritmo focoso persistente con cui spingeva mio zio. Occupavano ogni apertura che il mio corpo poteva offrire, l’ansimare divenne roco.
• Sto vendendo!
Mio padre lo fermó!
Si distesi per terra, mi misi a cavalcioni su di lui , l’altro rimase dietro .
Oh, mio Dio - gemetti, a denti stretti, le dita li affondai nei muscoli delle braccia .
Erano entrambi dentro di me, quanto più in profondità potevano arrivare . Lo morsi sulla spalla, e per un momento mi ritrovai come fuori dal corpo. Non avevo mai provato niente di simile, non avevo neppure il fiato per urlare, o anche solo per parlare. Le mie braccia gli cingevano la schiena, sentii tremare in tutto il corpo. Il ritmo era fluttuante, rapido , ininterrotto, non riuscivo più a controllarmi, ero dominato e sommerso dalle loro voci di gemiti, spasmi, uno mi baciava, l’altro mi leccava schiena e collo. Stavo godendo ,il loro movimento si affrettava, la mia apertura dilatata. Raggiungendo l’orgasmo , le urla di piacere , i loro semi che si spargevano tra le pareti interne, stringevo di più i muscoli dei glutei per non per non perdermi nemmeno una goccia. Ci baciammo e le bocche si disciolsero in una sola. Rimanemmo distesi in silenzio, esausti, dopo ci guardammo e sorridemmo. Non ci fu bisogno di spiegare, non ci fu bisogno né di parlare né di chiare, quella passione travolgente che ci aveva colpito, aveva risolto tutto. Abbracciati e nudi, osservammo il tramonto .
Arrivammo a casa … Mia madre:
• Mi stai ascoltando?
Il mio corpo lo avevo lasciato lì , tra mio padre e mio zio , tra il piacere e la goduria più assoluta, la mente lo ripercorreva. Entrai per primo a fare la doccia , ero impregnato ancora nei loro feromoni maschili , tessevano le mie carni, non volevo portare via con l’acqua. Avevo ancora i brividi nella pelle , divaricai le gambe, allargai le natiche, esplorai il mio ano con le dita, avevo ancora il loro liquido seminale dentro . Infilai le dita, emulai i loro movimento, e spingevo, ero già dilatato, inondato, avevo gli occhi chiusi , e pensavo ai loro cazzi che mi scopavano. Le mie dita erano impazzite, scomparivano con furia e ferocia, gemevo , mi contorcevo dal piacere , appoggiandomi alla parete, inspiravo e buttavo via l’aria , il respiro accelerato ,fino a raggiungere l’orgasmo, il loro sperma ancora caldo colava tra le cosce …
mia madre aveva apparecchiato la tavola, preparava un insalata… mangiando e chiacchierando , e arriva la classica domanda che ti fanno tutte le mamme.
-Quando ci porti a casa un fidanzato? Intervenne mio padre
-Sono io il suo fidanzato! Si avvicinó e mi diede un bacio a stampo, paralizzandomi.
Ironicamente continuó mia madre
-Qualcuno qui é geloso ?Beh allora dovrò condividerti! Gli diede un bacio a stampo .
Mio padre l’amore , non solo come l’uomo che mi ha cresciuto, che mi ha insegnato a camminare, parlare , mi dettava le regole, mi educava , rendendomi il ragazzo che sono oggi, ma anche l’uomo con cui farci l’amore , da baciare, da dormirci abbracciati, insomma tutte quelle cose che si fanno tra innamorati, che ti fanno battere il cuore , il compagno di vita!
Non volevo andare letto, significava stare lontano da lui , erano troppe ore , la mattina sarebbe dovuto andare a lavoro , e non lo avrei visto fino alle 17:00. Guardando un film in tv la mamma si addormentó, mio padre mi prese la mano , e intrecció le dita alla sue , mi guardava e mi sorrideva, scuotendo una burrasca di emozioni. Mi fece alzare , mano nella mano , mi portò in bagno , socchiuse la porta, mi scagliò contro essa, prese tra le mani il mio volto, e con passione mi bació, ficcandomi la sua lingua in gola, come se da quel bacio dipendesse tutta la sua esistenza, la sua erezione premeva sulla mia.
-Ci tenevo a darti la buonanotte come si deve figlio mio!
Non volevo staccarmi , i nostri volti in escandescenza, corpi bramosi.
-Adesso è difficile lasciarti andare! Papà
Ma dovettimo andare la paura che mia madre si potesse svegliare da un momento all’altro ,era pavido. Ci spostammo in salotto, caricó mia madre tra le braccia, sussurrandogli di andare a dormire, andarono in camera ed io nella mia . Il letto era vuoto , il cuscino non bastava , volevo lui , il suo corpo caldo , e le mie dita nascoste tra la peluria del suo petto. Ero irrequieto, ho esaurito tutte le posizioni per riuscirmi ad addormentarmi. Mi alzai, bevvi un sorso d’acqua, di nuovo mi distesi, misi le mie mani in viso .
-Che cosa mi stava succedendo? Lo desideravo, ero fuori controllo, volevo mio padre, lo volevo adesso, dentro di me. Era impossibile, di là c’era anche mia madre . Andai in bagno , mi sciacquai il viso , mi guardai allo specchio
-Calmati Andrea, calmati ! Mi ripetei in continuazione. Provai a farmi una sega e liberarmi , ero voglioso , smanioso , il desiderio intenso, incontrollabile. Ma non riuscivo a segarmi sapendo che stava nell’altra camera. Facevo avanti indietro davanti la stanza, non sapevo se entrare o meno ,
-cosa faccio? Mi ripetei .
Mangiavo le unghie .
Entrai! Mia madre dormiva profondamente, anche mio padre. Mi misi a 4 zampe , gattonai lentamente , senza far rumore vicino mio padre. Mi accertai che mia madre dormisse ancora . Gli abbassai gli slip , con la mano gli accarezzavo il cazzo ancora floscio. sul viso una esplosione di eccitazione, ero guidato dall’istinto che mi aveva posseduto.
Con la punta della lingua bagnavo l’asta, apri la bocca e lo presi tutto, succhiandolo con passione. Non era più floscio lo avvertii allungarsi e indurirsi. Inizió ad ansimare, con la mano gli tappai la bocca, aprì gli occhi, si accorsi che ero io, continuai a succhiare . Ho chiuso gli occhi ,spingendolo tutto dentro , senza fermarmi, mentre il suo respiro diventava pesante, il ritmo sempre più incalzante, sentii delle mani appoggiati sul capo , accompagnando il mio movimento, su e giù. Alzai gli occhi quelle mani erano le mani di mia madre, già nuda che si stava baciando con papà , alla vista di ciò succhiavo ancora più velocemente. La baciava e le accarezzava il seno. Il piacere era intenso. Lui la baciò ancora, le insinuò dolcemente la lingua fra le labbra, dolcemente ma con forza, le toccò i capezzoli con le dita li stringeva lentamente ma con forza. Sì stacco da lei , premette più forte le labbra contro le mie, riempiendomi con la sua lingua. Mia madre mi accarezzava i capelli. fece scorrere in me una sensazione inaspettata, i brividi che scorrevano sulla schiena e sulle braccia. Si abbassò con me, di fronte a lui passandoci il suo cazzo . Nel nostro palato si scontrava il suo sapore,
il suo membro pulsava con forza dentro le nostre bocche
Vi ho tutti e due, come ho sempre sognato! Ci disse.
Ansimava, gridava dal piacere mentre le nostre lingue sbattono sulle sue palle. Gemeva, stringeva i denti , per soffocare le urla. Mia madre si mese a cavalcioni su di lui, i suoi fianchi si mossero a ritmo col suo bacino. Lui infilò il suo organo che scivolare in lei, lentamente, trovandola umida e pronta. Allora glielo spinse tutto dentro, più e più volte, rapidamente e a fondo. Gridava , inarcandosi la schiena, la mia lingua senza freni tra suo scroto e i testicoli . Lui si muoveva dentro di lei, nella sua figa depilata, il suo corpo si contorceva in mezzo alle sue cosce pelose. Non riusciva a rimanere ferma. Mi misi di fronte il viso di lui , inchiodandomi alle sue labbra, facendo scivolare la mia mano sul suo petto sudato . Le mani di lui appesi sui suoi seni taglia quarta, che palpava a mano a coppa. Mi baciava , e succhiava i suoi capezzoli , mentre incalzava il suo ritmo, fino a farle raggiungere l’orgasmo. Il calore di tutto e tre diventò rovente e divampò in tutta la stanza consumandoci. Le nostre grida si univano, in uno solo. Mi fece mettere sdraiato a pancia in giù, aggrappato alla testata del letto. Il corpo di lui, coi lombi premuti contro le mie natiche, ero inchiodato al letto, scivolò dentro di me, penetrandomi con tutta la forza dei fianchi e della schiena.
Il corpo di lui si muoveva a ritmo serrato, entrando e uscendo da me; ogni volta che me lo spingeva dentro udivo il rumore delle nostre carni che sfregavano. Mia madre ci guardava, lo baciava , con le mani accompagnava il suo movimento premendo il suo bacino.
-Era quello, quello che avevo desiderato! Ansimava mio padre.
Mentre mi prendeva con forza, provai la prima ondata di piacere e temetti di venire troppo presto.
Sentendosi avvolgere da me, lui esitò, fermandosi per un istante. Sentii il suo cuore battere all' impazzata. Poi mi rientrò dentro, lo stavo risucchiando tutto il suo membro, . Lui si abbattè sopra di me, con tutta la parte anteriore del corpo premuta contro la mia schiena, ma le spinte tra le mie gambe non cessarono. I nostri corpi si fusero, potei sentirlo sprofondare nella mia schiena, davanti gli occhi di mia madre. Si fermò e assaggiò l' interno della sua bocca, incontrando la sua lingua. I loro baci erano caldi e umidi. Poi si mosse ancora dentro di me. Sentì il calore aumentare. Si fermò di nuovo per succhiarle uno dei capezzoli, facendolo indurire con le labbra.
Gemeva in continuazione. riprese a muoversi, lentamente ,poi si fermò ancora per baciarla. Si mosse ancora, poi giocò con l' altro capezzolo, leccandolo mentre la ruvidezza della sua lingua la faceva fremere.
Le prese il capezzolo tra le labbra.
il mio corpo tremante e in fiamme.
Gridò forte, urlando il suo nome più e più volte, ed io gridavo
Papà più e più volte
mentre mi possedeva. Non era ancora sazio , fece mettere mia madre accanto a me nella stessa posizione, a turno ci penetrava , dava una botta del suo cazzo a me, poi lei, poi a me, poi a lei , rispondevano alle richieste del suo clitoride umido, e del mio ano bagnato. Sembrava un animale affamato dei nostri corpi. Ci giró con forza , ci fece mettere supini, col il suo membro vicino le nostre bocche. Lo agitó con violenza tra le sue mani, gettando un urlo che fece eco nella stanza , fino a schizzarci in faccia il suo abbandonante seme, che raccolsimo con le lingue , dissentendoci da quella caloria che i nostri corpi emanavano.
Avevamo tutti quanti goduto , eravamo in estasi, sprofondammo nei baci interminabili ,intrecciando le nostre lingue . Ci distendemmo nel letto mio padre al centro, io e mia madre ai suoi fianchi , con le mani di entrambi che scivolavano nel suo petto. Ci addormentammo così…
Perché scegliere? Perché reprimere? Perché nascondere ciò che siamo ? Ciò che mi amiamo? Se alla fine ci fa stare bene? Così vidi come fui concepito, assaporando lo stesso seme.
Senza paura, senza temere di essere scoperto. L’amore tra me e mio padre era stato liberato, era venuto alla luce del sole, senza farne più a meno .
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