Lui & Lei
Una collega….inaspettata


12.03.2025 |
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"Con la faccia piena dei sui umori e preso dalla totale eccitazione, mi tolsi veolcemente tutto quello che si poneva ancora tra il mio cazzo duro e la sua fica..."
Mi chiamo Lorenzo 30enne sposato della provincia di Napoli.Qualche anno fa mi è successo questo episodio che voglio condividere con voi.
Il racconto è tratto da una storia vera. Ho aggiunto giusto qualche particolare di fantasia per rendere il racconto un po' più piccante.
Era una classica giornata di lavoro; un mercoledì se ricordo bene.
A causa di alcuni problemi amministrativi ero stato affiancato alla mia collega di vecchia data Emma per risistemare alcune carte che dovevamo collazionare per un cliente importante. Lei, più grande di me di una decina d’anni, è una donna minuta dall'altezza nella norma, capelli castani fino alle spalle, occhi neri ed uno sguardo intenso, una 4a di seno e un lato b che tiene ben nascosto dall’abbigliamento formale e altamente anti-sesso. Nonostante questo, però, Emma ha sempre avuto un ascendente particolare su di me; mi ha sempre stimolato certe fantasie.
Mi sembrava davvero il momento adatto che tanto cercavo, complice il fatto che era oramai risaputo che Emma era entrata in crisi con il suo fidanzato.
Si sa, l'occasione fa l'uomo ladro e complice la vicinanza quotidiana dovuta al lavoro che dovevamo svolgere, inizio ad entrare sempre più in confidenza con lei.
Giorno dopo giorno il lavoro andava avanti ed il nostro legame diveniva sempre più stretto e intimo. Ho scoperto una donna davvero fragile ma allo stesso tempo piena di repressione sessuale.
Avevo la sensazione di parlare con una tigre in gabbia che chiedeva disperatamente di essere liberata.
Qualche giorno più tardi, nel prosieguo delle nostre attività, eravamo applicati a concludere il lavoro affidatoci e non ci accorgemmo del tardo orario; oramai erano le 19 passate! Chi prima chi un po’ più tardi, tutti avevano abbandonato la nave lasciandoci completamente soli in ufficio.
Quel giorno Emma era vestita diversamente dal consueto look casto e formale: indossava un jeans stretto che metteva in risalto le sue forme sempre nascoste e che lasciava intravedere un piccolo lembo di perizoma nero, ricamato. Sopra indossava un maglione rosa stretto che metteva in risalto i suoi seni prosperosi.
La vicinanza con lei (lavoravamo fianco a fianco) in quel giorno ed in quelle condizioni, mi aveva eccitato oltremodo. Poco a poco si iniziava a vedere la forma generosa del mio membro che si faceva strada nei jeans gonfiandosi sempre più.
Ad un certo punto accadde l'inevitabile! Lei si accorse del grosso rigonfiamento dovuto alla mia eccitazione e con un filo di imbarazzo mi chiese:
“Lorè, non sarebbe il caso di allontanarsi un po’ data la tua situazione?”
Io mi feci totalmente rosso. Inizialmente risi per nervosismo e poi le dissi:
“Emma sono mortificato, non so cosa mi sia successo, ti chiedo scusa."
"Mi alzo e ne approfitto per andare anche un attimo in bagno a farmi una sciacquata di faccia”
Così mi diressi verso il bagno.
Per calmare i bollenti spiriti l’unica cosa da fare al momento era quella di masturbarsi.
E così feci.
Iniziai a cacciare fuori il grosso membro che pulsava da dentro i pantaloni, bramoso di sesso. Iniziai a segarmi pensando a quella bella porca che era a pochi passi da me, seduta in ufficio e che aveva notato il mio grosso cazzo rigonfio nei pantaloni. Ero fuori di testa, arrapato come non mai, talmente tanto che se fosse passata Emma Bonino mi sarei scopato anche lei in quel momento. Mi sentivo esplodere, continuavo a menarmelo e pensare ad Emma quando, all’improvviso, sento dei piccoli e quasi impercettibili rumori da dietro la porta del bagno. Capisco che è lei..forse incuriosita o “preoccupata” dal fatto che fossero trascorsi già 10 minuti da quando mi ero alzato. Faccio finta di niente e proseguo a masturbarmi ancora più eccitato dal fatto che lei stava osservando tutto dallo spioncino della porta fino a quando non vengo in una copiosamente su tutta la parete del bagno.
Una volta ricomposto e lavato, ritorno da lei in ufficio.
Appena mi vede mi domanda con un fare quasi ironico:
“We, tutt’a post, ce ne hai messo di tempo?”
A quella domanda decido di fare ALL-IN e, complice del fatto che ero ancora arrapato a bestia, le dico:
“Tesò, dovresti saperlo…mi hai spiato tutto il tempo! Non te lo negare, t’agg sentut’aret’a port!!”
”Embè, hai visto quanto mi hai fatto eccitare? Mentre mi segavo pensavo a te, pensavo a te mentre stavi a pecora e ti sfondavo il culo”
“Mi hai fatto sborrare come non mai”..”
Ric’a verità te piaciut guarda, eh!!?”
In quel momento, nonostante la sfrontatezza mostrata avevo dentro me il sangue ghiacciato dovuto alla tensione. Pensavo tra me e me che di li a poco avrei ricevuto una ginocchiata dritta nelle palle.
Emma rimase totalmente basita dalle mie parole. Era immobile e mi guardava agghiacciata, non so se per l’imbarazzo di essere stata scoperta a spiare o per le mie parole così dirette.
Ad un certo punto, dopo lo scossone interiore decisi di giocare il tutto per tutto: mi avvicinai a lei, la presi con forza iniziando a baciarla appassionatamente. Senza alcun indugio lei iniziò ad avvinghiarsi a me e ci perdemmo in un bacio tanto lungo quanto appassionato.
Complice il nostro arrapamento reciproco, iniziai a strapparle via il maglione che copriva i 2 generosi seni che di li a poco avrei finalmente preso tra le mani.
Baci, carezze e morsi sui capezzoli turgidi e lunghi.
Ce l'avevo fatta. Emma era MIA!
Oramai la nostra passione stava raggiungendo limiti assurdi; scesi con la mano accarezzandole il ventre, sbottonando il jeans ed infilandola dentro le sue mutandine fradice dei suoi umori. Iniziai ad entrare dentro di lei senza difficoltà con 2 dita, provocandole un piccolo sussulto di piacere…con passione iniziai a masturbarla sempre più forte…le abbassai totalmente il jeans, facendola sedere con il culo sulla scrivania ed alzandole le gambe dedicandomi assoluta bramosia a leccare la sua fica.
Dio che odore e che sapore.
Zucchero!
Iniziai un avido cunnilingus mentre con le mani masturbavo il clitoride facendola impazzire dal piacere. Ad un certo punto, preso dall’eccitazione, iniziai a leccarle anche l’ano con una dolce alternanza tra fica e culo. Lei era in estasi! Dopo la fica, anche il suo culo ebbe le stesse attenzioni mostrate fino ora alla fica e cominciai a masturbare anche il suo bel culetto entrando prima con un dito e poi con un secondo. Lei evidentemente presa dall’eccitazione iniziò a godere ed urlare come una cagna in calore:
“Siii mi piaceee, continuaaaaa cazzzo….sto per arrivare non fermarti non fermartiiiiiii!!!!”
In quel momento mi afferrò con violenza la testa spingendomela con forza fa tra le sue gambe:
“Sto arrivandoooo…siii sono la tua troiaaa, cazzoooo siiiii arrivooooooooo”
Ed in quel momento in tutto l’ufficio si sentii echeggiare unicamente il piacere di Emma, persa nel suo lungo ed intenso orgasmo.
Con la faccia piena dei sui umori e preso dalla totale eccitazione, mi tolsi veolcemente tutto quello che si poneva ancora tra il mio cazzo duro e la sua fica fradicia e senza nemmeno darle un attimo di respiro iniziai ad entrare dentro di lei sbattendo tutta la mia asta turgida con una forza tale da alzarle il culo dalla scrivania e facendola urlare dal piacere:
“Siii, ti piace? Dimmi che ti piace, porco…! Adoro il tuo cazzo, perché dopo anni lo stiamo facendo solo oraaaa”
Emma sembrava indemoniata, continuava a dirmi porcate su porcate:
“Sono solo tua, chiamami puttana, chiamami puttana!!!...non fermarti, voglio sentire le tue palle che mi sbattono dentro…e voglio che mi vieni dentro…ingravida la tua troiaaaa”
Eccitato da quelle parole sentii che oramai ero giunto quasi al limite della resistenza.
Mi fermai.
Presi Emma. La misi a 90°, prendendo il suo culo tra le mani ed iniziando un anal rimming degno di nota, leccando tutto il suo bel culetto ed entrando con la lingua fin dentro.
Ripresi il cazzo in mano e lo puntai con decisione in direzione del suo bel culetto…
Emma, presa da un momento di breve lucidità, mi disse con una voce labile, quasi fosse un dolce lamento:
“No Lorè…in culo no, sono vergine. Ce l’hai troppo grosso mi uccidi.”
A quel punto preso dalla depravazione le dissi:
“Emma te’a sta zitt! Sai da quant’e che to vogli’mettere ncul?”
Al termine di quella frase iniziai dolcemente ad entrare dentro il suo culo, allargando piano piano lo sfintere.
Lei iniziò a lamentarsi: un dolore commisto a piacere.
Il buco faceva sempre meno resistenza fino ad accogliere il mio cazzo duro.
A quel punto Emma iniziò ad urlare dal dolore:
“Aaaah mi fai male porco…continua continuaaa scopa la tua troiaa”
Galvanizzato dalle sue parole iniziai a spingere il mio cazzo sempre più forte dentro di lei, alternando la penetrazione di entrambi i suoi preziosisimi buchi.
Con una mano continuavo a masturbarle la fica per farla godere ancora di più…
Ero oramai al limite, stavo per esplodere.
Anche lei stava nuovamente per raggiungere l'orgasmi.
“Emma…ti sto per riempire il culo di sborra….” Esclamai arrapato.
“Siiii fallo….sto venendo…voglio venire con il culo pieno del tuo seme..”
In quel momento sentii il mio cazzo liberare una quantità indefinita si sborra regalandomi un godimento unico
“Aaaaah, si Emma sto venendoooo…ti sto riempiendo tutta, troiaaa”
“Sii…sento il tuo cazzo pulsare dentro di me….siiii vengo anche iooooo”
E stato uno degli orgasmi più intensi che abbia mai provato.
Dopo l'amplesso siamo stati 5 minuti l'uno dentro l'altra, immobili.
Piano piano sentivo il mio membro che si ritraeva, facendo spazio agli umori che scorrevano dal suo culo colando per le gambe.
Sentivo il respiro di Emma ancora ansimante. Soddisfatta. Appagata.
Quel momento catartico venne interrotto dallo squillo del suo telefono.
Era il suo compagno:
“Toh, il cornuto si è ricordato che esito”.
Rispose:
“Pronto.......? Ciao amò, si sto per venire”
"Massimo 10 minuti ed entro in auto"
..nel mentre parlava con il suo lui mi accarezzava il cazzo ancora pieno dei nostri umori.
Attaccò il telefono.
Iniziammo a baciarci nuovamente con passione ed eccitazione.
Le nostre lingue che si incrociavano e si esploravano avidamente.
“Adoro il tuo sapore” Esclamo io.
“Adoro il tuo cazzo dentro di me” Esclama lei.
S'era fatta ora,
Ce ne andammo stremati e contenti, ognuno alle proprie vite.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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