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Tutto iniziò....


di frank_pas_torino2
25.10.2017    |    1.358    |    1 9.8
"Ma da quel settembre alcune cose cambiarono, ed anche in fretta..."
Ho deciso di iniziare a scrivere una serie di racconti basati su fatti realmente accaduti al sottoscritto; ovviamente qualche parte sarà romanzata per rendere il racconto più coinvolgente

Si tratta di "storie di vita" che iniziano e finiscono nel medesimo racconto, quindi storie a sè, che hanno come unico protagonista il sottoscritto, di contenuto erotico omosessuale

Cercherò di pubblicarne il più possibile, in ordine cronologico di accadimento

Il mio primo racconto parla di come è avvenuta la mia prima esperienza omosessuale....

Avevo 11 anni, un pomeriggio estivo, per la precisione il 30 giugno....il giorno dopo sarei partito con la mia famiglia per un mese di vacanza Pietra Ligure (io sono di Torino).

Con i miei amici e coetanei Federico e Stefano stiamo giocando ai giardini, quando Federico disse "andiamo su a casa mia a bere e poi ci vediamo la nazionale" (c'erano i mondiali)

Saliamo, a casa sua come spesso capitava, non c'era nessuno....beviamo ed iniziamo a guardare la partita...dopo poco vedo Federico sorridere verso Stefano e poi dire "facciamo vedere a Francesco come giochiamo agli spadaccini?"

Tirano fuori i "pistolini" eretti e cominciano ad incrociarli ridendo...in realtà Fede, pur avendo la nostra età, era molto più grande di noi ed in effetti tra le gambe aveva tutto fuorchè un pistolino....iniziammo a giocare tutti e tre...ad un certo punto federico mi disse

"mettiti sul letto a pancia sotto e tirati giù mutande a pantaloncini...io lo feci, lui si sdraiò su di me e infilato il suo arnese tra le mie chiappe, inizio ad andare su e giù mugulando ad alta voce...tutti ridemmo, ma poi iniziammo a farlo uno con l'altro. sfregando sempre più forte....alla fine federico ci fece vedere che lui già eiaculava, ed in effetti dopo esserselo menato un pò, venne....

Il pomeriggio finì così, gli azzurri vinsero e io tornai a casa ancora un pò stranito da quello che era successo.....non sapevo che a settembre le cose si sarebbero evolute.....

Settembre arrivò e ricominciai le solite attività....scuola, basket, catechismo, montagna nel week end....ma la cosa successa a giugno con Federico e Stefano occupava i miei pensieri e le mie prime erezioni...

Stefano era davvero l'amico del cuore, elementari assieme, padri colleghi in banca, sorelle maggiori compagne di classe, assieme allo stadio, assieme ai giardini, assieme al basket...

Finiti i compiti andavo spesso a casa sua, subbuteo, commodore 64, stursky & hutch, calcio, figurine....i pomeriggio passavano così....ma da quel settembre alcune cose cambiarono, ed anche in fretta.

Ricordi come fosse ieri quel pomeriggio di fine settembre: andai a casa sua portandomi dietro lo scatolone del subbuteo, prospettando una fitta serie di partite. Lui mi ricevette sulla porta, era solo in casa....andammo in camera sua, disponemmo le squadre in campo, pari e dispari per la palla....poi lui disse "chi vince incula?"...silenzio...risate....partita....sconfitta....mi portò sul sul letto "adesso devi pagare...."

Mi tirai giù pantaloni e mutande, lui fece lo stesso. mi sdraiai sul letto e lui sopra di me inizio a spingerlo tra le mie natiche....poi scambiammo le posizioni e ancora e ancora....

Da quel giorno, ogni volta che lui era solo, il rituale era il medesimo: "chi vince incula"....addirittura una volta lo facemmo con sua padre nella stanza da letto influenzato che dormiva...

Andammo avanti cosi un paio d'anni finchè nell'estate di due anni dopo ci fu una grossa novità: dalle vacanze estive Stefano tornò in pieno sviluppo!

Era diventato più alto di me, più muscoloso, con brufoli sul volto e peluria sparsa qua e là.....e con un membro maestoso....ovviamente cambiarono un po le carte in tavolo, lui preferiva sempre più spesso fare "l'uomo" (e io lo lasciavo fare) ma sopratutto non gli bastava più spingere tra le mia chiappe, ma puntava dritto al buchino ed alla fine il suo respiro affannoso si trasformava sempre in urlo liberatorio quando mi veniva sulla schiena o sul culetto (altro novità estiva...)

Poi una domenica pomeriggio piovosa, dopo "tutto il calcio minuto per minuto", le cose cambiarono....iniziammo come sempre le nostre attività (facevamo giochi di ruolo, idraulico casalinga, professore studentessa ecc), lui si sdraiò sotto il suo letto (che era un pò rialzato) e si mise a fare il meccanico che ripara l'auto....io era la signorina che aspettava....iniziai a massaggiarlo sul pacco, lo tirai fuori ed iniziai a masturbarlo....era sempre più lungo e più duro, ormai era il pene di un uomo, mentre il mio era come quello di un bambino....ero attratto come non mai, non mi era mai successo di essere così eccitato....lo dimenavo ed intanto mi abbassavo con viso sempre di più...sempre di più....lui dalla sua posizione ansimava e mi guardava incredulo....anche se so bene cosa desiderava....

Lo toccai con la punta della lingua, gli diedi un bacio sul glande e mi accorsi che lui spingeva il bacino verso l'alto....presi coraggio e lo presi tutto in bocca, andando su e giu come avevo visto fare 1.000 volte sui giornaletti porno che ci passava Federico.....

andavo su e giù, sentivo i suoi fremiti e il suo sapore....poi mi alzai, mi spogliai nudo (lui odiava sta cosa, ma a me piaceva - e piace tutt'ora - essere nudo col mio/a partner) presi il suo arnese e me lo piazzai tra la natiche a spingere forte sul mio buchino, che si allargava sempre più (allenato com'era dalle dilatazione cui lo sottoponevo a casa con i legnetti sonori che mi aveva fatto comprare la professoressa di musica....)

Ad un certo punto mi fermò, mi disse "sto per sborrare" e andò in bagno...lo seguii e ripresi a segarlo finchè non venne dentro il lavello....ne produsse una quantità inenarrabile, tanto che poi si stese sul letto distrutto

Io mi rivestii, andai in salotto a guardare "90° minuto"...mi raggiunse in silenzio, guardammo i gol e poi andai a casa....fu l'ultima volta che facemmo sesso assieme.....poi lui di fidanzò con una ragazza e quindi fu del tutto naturale che i nostri pomeriggi avessero termine.

Ma io ormai avevo superato la soglia e capii subito (nonostante mille sforzi) che indietro non si tornava....
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