Prime Esperienze
Enrica, l'amica di mia sorella (1°parte)
di frank_pas_torino2
04.09.2022 |
2.230 |
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"Inebriato da tanto odore iniziai a scoparla da dietro con colpi forti, facendo sobbalzare in avanti e lei rispondeva ad ogni colpo incitandomi a..."
Erano i primi giorni di settembre, avevo 18 anni e un paio di mesi prima aveva fatto l’esame di maturitàPassavo quindi giornate serene, senza nulla da fare, nell’attesa dell’inizio dei corsi universitari; mi ero inoltre fidanzato da poco, ero felice, avevo qualche rapporto omosessuale, tutto girava al meglio.
Quella settimana i miei genitori erano andati a Venezia e come abitudine Enrica si era trasferita da noi
Enrica era una compagna di università di mia sorella, tutte e due erano quasi alla fine degli esami e quindi studiavano spesso assieme; in quel periodo in particolare lavorano su un esame comune e sulla tesi.
Io avevo inoltre la convinzione che tra loro due ci fossero stati episodi saffici, ma forse era una mia fantasia malata
Era spesso a casa nostra, veniva anche in vacanza con noi, e quando i miei non c’erano lei arrivava; non era molto simpatica a mia mamma che la trovava invadente e sgarbata, ma Enrica era fatta così, un po' con l’accetta.
A me invece era simpatica e mi piaceva molto: non era particolarmente bella, ma era alta, più di me, magra, con due tette enormi che mi facevano impazzire. Inoltre lei con me era sempre carina, quando mi vedeva studiare alla scrivania si appoggiava con le tette sulla mia schiena a da dietro mi abbracciava “ma guarda che bel giovanotto”, spesso me le cozzava sul gomito; l’estate appena finita era venuta al mare qualche giorno con noi in liguria e l’avevo vista in bikini, ed il suo fisico era esplosivo, alta, magra e tettuta
Tra l’altro era stata protagonista della mia prima vera sborrata qualche anno prima: era con noi in montagna ed io le avevo ceduto il mio letto, andando a dormire sul divano.
Ero però salito in stanza pensando non ci fosse nessuno per prendere dei vestiti dall’armadio e mentre ero in stanza entrò lei in reggiseno e slip: mi scusai ma lei mi disse di stare tranquillo che non c’era nulla di male
La notte stessa me la segai e sborrai per la prima volta violentemente.
Una sera di quella settimana tornai a casa verso l’una di notte; entrai, mi accorsi che loro due erano a dormire nel lettone dei miei, cosi non accesi la luce per non disturbarle e mi diressi in bagno.
Una delle due dormendo respirava pesantemente, quasi russava, e mi scappò da ridere…in bgno feci pipì, mi lavai i denti e mi tolsi i vestiti, mettendoli tutti nel cesto della roba sporca.
Nudo quindi mi diressi verso la mia stanza, entrai, chiusi la porta e mi diressi verso il letto, dove sotto il cuscino avrei trovare i pantaloncini del pigiama
Accesi quindi la piccola luce vicino al mio letto e quasi mi viene un mezzo infarto: sdraiata sul mio letto su un fianco tipo statua di Paolina Borghese c’era Enrica, tutta nuda….
Mi guardava e sorrideva, aveva le tette come le avevo immaginate, gonfie, con l’aureola stretta ed il capezzolo a punta, tipo chiodino…dalle gambe accavallate faceva capolino un ciuffetto di peli di figa
“Ma guarda che sorpresa….e guarda che bel giovanotto!”
“Ma cosa stai facendo?” le chiesi io incredulo, ancora tremante per lo spavento e l’imbarazzo di essere nudo.
“Pensavo che potevamo darci due coccole e divertirci un po’ assieme…e adesso che vedo questo ben di dio credo che ci potremmo divertire davvero…”
“Si ma di là c’è mia sorella e potrebbe…”
Lei mi interruppe “Siamo andate fuori a cena con amici, ha bevuto come un alpino, è stata male, ha vomitato, siamo arrivate a casa le ho fatto una tisana le ho date 10 gocce di calmante e adesso dormirà sino a mezzogiorno…senti come russa!”
Ok, la situazione era sotto controllo ma comunque strana
“Se poi non ti va me lo dici e tornò di là, nessun problema…”
“No scusa, sono solo confuso ed impaurito…”
“Dai allora avvicinati qui, vicino al letto”
Mi avvicinai al bordo del letto, lei era sdraiata sul fianco sinistro e sulla mano sinistra aveva appoggiato la testa, io ero in piedi davanti a lei…con la destra mi prese in mano l’uccello che era ormai barzotto ed iniziò a menarmelo lentamente…
In breve divenne duro, lei lo segava con dolcezza, mi guardava mentre lo faceva, io avevo gli occhi socchiusi, mi accarezzava le palle, mi sfiorava la cappella, poi riprendeva a segarmi… mi sorrideva..
“Come va?” chiese
“Tutto bene grazie”
“Allora perché non spegni la luce e vieni qui a letto con me?”
Spensi la luce ed e mi sdraiai di fianco a lei… ci abbracciamo ed iniziammo a limonare dolcemente, ad accarezzarci sui fianchi, ci stringevamo uno contro l’altro… sembravamo due innamorati che fanno l’amore e non due persone che vogliono farsi una bella scopata.
La stringevo a me, la baciavo sul collo, sulle spalle, le baciavo il seno ed i capezzoli, lei si faceva fare tutto questo e mi sussurrava “sono tua”
Mi prese di nuovo in mano il cazzo e iniziò a farmi una sega, io ricambiai accarezzandole il clitoride…avevamo le labbra vicinissime e respiravamo uno il fiato dell’altra…godevamo e gemevamo insieme, sembrava che l’avessi fatto da sempre….
Prendendo lei l’iniziativa si mise sopra di me mettendomi a disposizione le sue terga e iniziando un dolcissimo pompino…avvicinai la faccia alla sua figa e venni inondato da un odore fortissimo, irresistibile…iniziai a leccare era un misto di pipi e sperma, forte ma buono, selvatica…immersi la faccia in quel ben di dio ed iniziai a leccare infoiato come non mai, mente lei godeva e succhiava
Mollando la presa del mio uccello decise che era arriva il momento di farsi fottere, quindi salì sopra di me ed iniziò a farsi cavalcare…il cazzo era entrato benissimo nella sua vagina fradicia e lei andava su e giù come un’ossessa, si chinava in avanti e mi schiacciava con le sue tettone, quasi a soffocarmi….
Era arrivato il momento che fossi io a decidere il da farsi la spostai da sopra di me e la feci scendere dal letto, la misi sul pavimento a pecorina e nuovamente immersi la faccia nella sua figa….negli anni ho leccato un sacco di fiche e succhiato un sacco di cazzi, ho bevuto liquidi vaginali e sperma, e ognuno aveva un sapore differente, ma quello di Enrica non me lo leverò mai dalla testa...inebriato da tanto odore iniziai a scoparla da dietro con colpi forti, facendo sobbalzare in avanti e lei rispondeva ad ogni colpo incitandomi a continuare
Non stavamo più facendo l’amore, stavamo scopando selvaggiamente…stavo per venire, uscii da lei e mi alzai, le dissi di girarsi e di mettersi davanti a me…le regalai una sborrata unica, una serie di schizzi pieni e forti, fece un paio di urletti…
Accesi la lucina sul mio letto e la scena che mi presentò la ricordo ancora ora…lei inginocchiata, con le tette sporche di sborra, la bocca chiusa piena del mio seme, uno schizzo su naso e fronte, il mento lercio che gocciolava e le sue mani sotto a coppa a raccogliere le colate…la aiutai ad alzarsi e la portati in bagno, aiutandola a pulirsi…
(continua)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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