Gay & Bisex
Storia moderna
di renatino18
09.06.2009 |
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"Mi facevano crescere lontano dal peccato e in una scuola della parrocchia, trascurando totalmente il mio sviluppo caratteriale; crescevo in fatti timido, ..."
Storia moderna - Le nuove famiglie Adesso ho 27 anni, sono 175 di altezza per 68kili di peso, capelli biondo-mechati lunghi, occhi grandi e verdi, bocca grande, tumida, da vera provocazione sessuale, seno 4misura, vita stretta sopra un culo ad anfora che ha sempre eccitato tutti i maschi che impazzivano per poterlo palpare, due gambe lunghe e diritte, caviglie sottili e piedini molto aggraziati: francamente potrei essere definita un bellissima ragazza se fra le gambe non avessi un cazzetto con due coglioncini piccoli e poco sviluppati, capace comunque di erezione e di eiaculazione. non sono sempre stata così: ecco quindi la mia storia.
se a qualcuno potrà interessare, sono nato da una bellissima ragazza, Wanda, ancora adesso mia madre è una donna di una bellezza veramente notevole, quando lei aveva solo 18 anni, da padre ignoto..lei era colf presso una casa di signori al centro dove, per la sua aperta disponibilità e per la sua avvenenza, passava più tempo a scopare con il padrone, con il di lui figlio 15enne, senza negarsi alla padrona ed ai vari visitatori della casa....quando rimase incinta la liquidarono e lei rientrò in paese, fino alla mia nascita, fui messo a balia da una tata e affidato alla nonna…mia madre ritornò in città e preferì trarre vantaggio dalla sua esplosiva sessualità, dedicandosi al mestiere più antico del mondo, dove per la sua astuzia contadina e per la sua avvenenza ottenne grandi risultati in campo economico ed una discreta fama. Io crebbi sballottato fra la tata e la nonna, che vivevano insieme dato che ambedue erano vedove, donne di chiesa, che mi ritenevano quasi di essere il vero colpevole della cattiva vita di mia madre, colpevolizzandomi al massimo. mi facevano crescere lontano dal peccato e in una scuola della parrocchia, trascurando totalmente il mio sviluppo caratteriale; crescevo in fatti timido, insicuro, incapace di far male ad una mosca, arrossivo per un nonnulla, mi comportavo come una fanciulla spaurita…in più senza che se ne preoccupassero minimamente per ignoranza e perché di certe cose non se ne deve parlare, il mio sviluppo maschile rimaneva in arretrato, mentre i caratteri secondari femminili la facevano sempre più da padroni. così i bellissimi occhi, la bocca grande e tumida, il culo sempre più tondeggiante e sodo, con il solco sempre più pronunciato..pensate che si presentavano anche un abbozzo di tettine con pronunciati e sensibili capezzoli. tutto ciò che sapevano farmi era abbracciarmi e dirmi che crescevo bello come il sole e di stare lontano dalle cattive compagnie…io non avevo privacy e persino il bagno me lo facevano le due donne scambiandosi a voce alta il loro giudizi sul mio corpo…e non si preoccupavano affatto se il mio pistolino cominciava a dare segni di risveglio, al limite asciugandomi mi lavoravano fino a rimettermi calmo… …finite le elementari sono dovuto andare nella più vicina cittadina col pulman e ritornare la sera…ero ormai in terza media e con l’arrivo del buon tempo i ragazzi miei coetanei o più grandi correvano per i campi e si andavano ad infrattare per dare sfogo alla sessualità in esplosione..anche se non era punto facile riuscire ad catturare una qualche ragazzina che, se anche se recalcitrante alla voce, in pratica disponibile e curiosa, con la quale fare i primi esperimenti di sesso e trovare uno sfogo…. nella maggior parte dei pomeriggi era solo tutto un fai da te o comunque fra ragazzi. I più piccoli venivano usati come femminucce e a loro volta attendevano di crescere per cambiare ruolo .nel naturale ricambio generazionale… io pur evitando di frequentare queste piccole bande di ragazzetti per disposizione familiare , morivo dalla voglia di farne parte e di essere accettato dagli altri, inoltre anch’io cominciavo a sentire vive pulsioni sessuali, anche se più femminee che maschili, avevo capito qualcosa dal fatto che nella ressa del pulman c’era sempre qualcuno che mi si appiccicava dietro e si strusciava contro il mio già allora fantastico culetto, palpeggiandomi come se fossi una ragazza……io lasciavo fare e la cosa, pur imbarazzandomi, mi piaceva parecchio….Un pomeriggio, rientravo dal catechismo in netto anticipo perché la lezione non c’era stata e ciondolavo per le stradine della borgata in attesa di far l’ora per rientrare a casa, quando fui incrociato da un gruppo di grandicelli, guidati dal manesco Carlo, il più forte e quindi il capo indiscusso, incazzatissimi, perché la figlia del bottegaio, la Lisa, aveva dato loro buca..ed era considerata la più divertente perché concedeva già tette .bocca e culetto, anche se rifiutava di concedere la fighetta…che però si faceva leccare…Carlo mi guardò per la prima volta con interesse…poi commentò che forse ero più carino della Lisa, che sicuramente la mia bocca era più grande ed il mio culo più formoso..e così senza por tempo in mezzo mi convinsero ad andare con loro al vecchio fienile..strada facendo mi fecero sentire importante, mi accarezzavano dappertutto, mi promettevano che mi avrebbero fatto entrare a far parte della loro banda se fossi stato gentile con loro ,e poiché quella era la mia più grande aspirazione nascosta, mi facevo in quattro a promettere che avrei fatto tutto ciò che mi avrebbero chiesto garantendo il massimo segreto…ma ero lontano mille miglia dall’immaginare cosa si aspettassero realmente da me…arrivati nel fienile il gran capo pretese che brindassi con loro con un bicchiere di vino, non certo capace di stordire, ma per me che ero totalmente astemio si trattava di un qualcosa che mi tolse ogni voglia di resistere, poi tutti a fare pipì ..chi non piscia i compagnia o è un traditore od una spia…..e così mi trovai affianco al capo e potei rendermi conto che il mio pisello era si duro ma che era per dimensioni meno della metà di quello del capo, che a quel punto mi invitò ad accettare la cerimonia di iniziazione…….io pur un po’ spaventato mi sottomisi volentieri,………per prima cosa mi fecero toglier il pantaloncino e lo slip, poi mi misero a pecorina davanti al capo che pretese che gli leccassi il cazzo…cominciai a leccarlo, ma data la mia inesperienza lui dovette insegnarmi tutto, e pian piano cominciai a lavoralo bene, succhiandolo e facendolo entrare tutto, avvolgendolo tutto con la mia morbida e grande boccuccia ..e più lui mi lodava e più io mi impegnavo, lieto di soddisfarlo ed essere così accettato....godendo sia dell’eccitazione sessuale che della sua approvazione e del suo convinto apprezzamento …intanto per disposizione del capo il suo secondo mi segava dolcemente mentre con le dita si impegnava ad allargarmi il vergine culetto riempendolo di pomata…Carlo improvvisamente cambiò, di colpo mi abbrancò per la testa e cominciò a pomparmi furiosamente dentro la bocca, invitandomi a bere tutto il latte che mi avrebbe dato.. mi sentii schizzare due getti di calda sborra..sapore strano, ignoto, indeciso volevo staccarmi, ma lui non mi mollò e continuò a pomparmi ed io dovetti ingoiare tutto..però quando mi tolse dalla bocca il cazzo ancora semi eretto quasi quasi mi spiaceva, lui mi complimentò tanto poi mi disse che dovevamo passare al secondo tempo, stando sempre io nella stessa posizione i due mi girarono intorno ed io mi trovai con il cazzo del capo contro il mio culetto e quello del suo vice contro la bocca..con il culetto non sapevo assolutamente cosa fare e pertanto aspettavo passivo…..con la bocca invece ormai sapevo e quindi lo inghiottii cominciando a succhiarlo…fra le entusiastiche approvazioni del proprietario del cazzo così ben trattato…...il capo intanto, ormai infoiato, mi abbrancò per le anche e mi attirò contro il suo cazzo che prese a strusciarsi sul mio buchetto che non controllato più da me palpitava come ansioso della novità…il mio culetto era vergine, ma ero troppo eccitato, ben lubrificato ed il cazzo, anche perché non poi così eccessivo come dimensioni, cominciò a penetrarmi..dilatandomi lo sfintere..avvertii un po’ di fastidio..avrei voluto ritirarmi, ma non potevo muovermi , la bocca piena del cazzo e saldamente trattenuta e il culo ormai violato e bloccato dalle forti mani del Carlo, il mio primo sodomizzatore..mi lasciai andare ..e cominciai lentamente a godere, cominciò a piacermi..il cazzo mi entrava forte e sicuro, per poi ritrarsi lentamente, e sprofondare di nuovo di colpo fino a sentire i coglioni del mio inculatore contro le chiappe, ero vinto, dominato, posseduto, direi però felice e direi soddisfatto..infatti al momento in cui i miei maschi mi riempirono di sborra davanti e dietro e mi lasciarono libero accettai i loro convinti ed affettuosi complimenti e fui veramente felice di essere considerato molto, ma molto, più divertente della Lisa..ma la mia giornata non era certo finita..dovetti soddisfare anche altri tre, davanti e dietro…e alla fine se i pompini mi erano entusiasticamente piaciuti, il culetto mi bruciava veramente un po’……Al rientro a casa , durante il bagno la nonna e la tata si accorsero che avevo il culetto rosso e un po’ spanato, ma accettarono la mia spiegazione che avevo sofferto di stitichezza e me la cavai con un clisterino e con un massaggio con la fissan… .Da quel giorno feci parte della comitiva e per tutta l’estate mi godetti i compagni unitamente alla Lisa e le feci una concorrenza decisa , e ne uscii vincente e preferito…alla fine dell’estate era una vera puttanella molto bella,alta, slanciata,la mia bocca era sempre più arrapante e il mio culetto era ormai un monumento al sesso …e devo dire che mi sentivo sempre più una vera donna, capace di innamorarmi come una verginella… per quasi un anno amoreggiai con qualche compagno di scuola, mi concessi a pagamento, mi offrivano infatti denaro per convincermi ed io non vedevo nulla di male ad accettare,al parco durante le non infrequenti seghe a scuola ad alcuni pedofili feticisticamente innamorati del mio efebico corpo e del mio stupendo culone…mentre tutte le mattine e le sere al rientro nel pulman strapieno mi concedevo ad un rito, quello di lasciare che nella calca tutti quelli che lo desideravano potessero simulare il coito fra le mie chiappette…...Ma la vera svolta avvenne un sabato caldo e sonnolento al mercato della cittadina più vicina al mio paese..avevo marinato la scuola e mi aggiravo felice e curioso per il mercato, in vero un po’ eccitato per i tanti palpeggiamenti che il mio culetto aveva attratto sul bus affollato e ai quali io certamente non tentavo neanche di sottrarmi, anzi con l’esperienza infatti la cosa del sesso che più mi piaceva era essere inculato, dominato, sottomesso…ormai non ero più un adolescente,anche se non ero ancora adulto, e non ero più sotto l’asfissiante tutela della nonna e della tata che continuavano a credermi un ragazzino buono affettuoso, gentile e senza grilli per la testa, infatti studiavo con profitto e non mi facevo traviare dalle donne…se avessero saputo!!! dicevo del famoso sabato; passeggiavo indolentemente esibendo i miei fantastici jeans bianchi aderentissimi che facevano risaltare incredibilmente la bellezza del mio culetto e la lunghezza delle mie gambe, facendomi ammirare e sbirciando i migliori ragazzi, quando arrivai davanti ad un banco gestito da un uomo incredibile, bello, grande, arrapante, non troppo anziano, dotato di una muscolatura eccitantissima e che mi spingeva a fantasticare sulle dimensioni del suo cazzo…..cercai di farmi notare, interessandomi sia alle magliette che ai vestiti unisex o addirittura da donna, spingendomi verso il banco e facendo esplodere il mio culetto..lui mi notò e si diresse verso di me, i nostri occhi si agganciarono, evidentemente ci piacemmo..tanto che lui subito mi chiese se poteva aiutarmi nella scelta ..alle mie timide obiezioni sulle mia mancanza di mezzi finanziari, lui mi fece presente che essendo lui il padrone voleva assolutamente accontentarmi., bastava che scegliessi…magari potevo entrare nel furgone per fare le più opportune prove…i suoi occhi non mi lasciavano e le sue mani mi accarezzavano senza sosta..al’interno cominciò a complimentarsi con me per la mia bellezza, mi disse che le mie forme facevano impallidire quelle di tante troiette, magari anche sposate e magari anche con figli, che giravano per il mercato pronte a vendersi per un misero regalino..ma che a lui piacevo io per quello straordinario mix di femminilità calda ed arrapante e il mio essere pur sempre maschietto..ed intanto mi abbracciava , mi svestiva.. il suo fisico e suoi occhi mi avevano stregato.. aiutati da una manona che palpeggiava spudoratamente il mio culetto ormai semi nudo…..provai a rifiutarmi, a dire che non ero quello che mi stava dicendo,...che non volevo far sesso con uomini, fingendo di divincolarmi dalla sua stretta; finii di protestare quando la sua lingua mi entrò in bocca per un bacio che per la sua intensità e quasi novità mi sconvolse..ero suo..mi lasciò, scivolai in ginocchio ai suoi piedi e freneticamente gli estrassi un cazzo bellissimo, forse il più grosso e lungo che avessi mai visto, teso da temere un’eruzione improvvisa..non persi tempo le lo imboccai tutto succhiandolo e pompandolo frenetico…non mi ero sbagliato, lui di colpo mi prese per i capelli e mi tirò a sé, non sapeva che io non avevo bisogno di aiuto, e prese a pomparmi fino in gola..un secondo ed una serie di schizzi di calda e saporita sborra calmarono almeno in parte la mia eccitazione, ma volevo ben altro io,…. per fortuna il randello del mio uomo non accennò minimamente a cedere, pronto, prontissimo a continuare…mi girai e addossato ad uno scatolone gli offrii il mio culo, caldo, palpitante, aperto, invitante…uno feroce leccata con tanta saliva poi sentii la sua cappella spingere decisa..un gemito di piacere e di fastidio, così grosso non lo avevo mai preso, e il mio padrone e signore sprofondò in me…mi inculò in modo da farmi impazzire di gioia e di piacere , ma soprattutto mi fece apprezzare la fantastica durezza e le grandi misure del suo fratellone, godemmo insieme……alla fine mi lasciò scegliere un capo che deliberatamente presi fra indumenti totalmente bisex, facendo scattare in lui il bisogno di propormi di andare a trovarlo al mercato della città dove c’era due volte alla settimana per farmi apprezzare il piacere di travestirmi e di agire da puttanella con clienti danarosi che lui mi avrebbe trovato, in cambio voleva far l’amore con me ogni volta che ne avesse avuto voglia….gli promisi che fino a tutto settembre sarei venuto da lui al mercatino del sabato, mentre da settembre, trasferendomi nella grande città per frequentare gli studi, avrei sicuramente accettato la sua proposta…il problema che in città c’era mia madre…se mi avesse voluto con lei, come avrei fatto? La cosa trovò risoluzione facilmente quando ne accennai a Roberto…lui mi fece descrivere ben bene mia madre e quando gli dissi anche le generalità scoppiò a ridere e continuando ad incularmi con movimenti lenti ed appaganti mi confessò quale fosse il vero lavoro di mia madre..inoltre la conosceva bene, anzi, benissimo per i continui rapporti che intratteneva con lei, sia di affari che di sesso…poi per togliermi dallo shock prese ad incularmi a fondo e freneticamente..il piacere cancellò totalmente la mia tristezza..in fin dei conti ero una puttana figlio di una puttana, cosa c’era di strano? Come potevo permettermi di criticare mia madre? Per farla breve mi trasferii nella grande città, affittai un monolocale che usavo per accogliere i clienti inviatimi da Roberto o per travestirmi e godermi il mio piacere, mentre per vivere andai da mia madre con la quale si stabilì un affettuosissimo rapporto di complicità, dentro il quale ci raccontavamo tutto e in alcuni casi giungemmo ad scambiarci singoli clienti…una sola volta, per una cifra che mi vergogno a riferire accettammo di partecipare assieme ad un incontro di una coppia di depravati….in un viaggio di ritorno dal paese feci un incontro che mi riportò indietro nel tempo, seduti davanti a me la Lisa e Carlo, in viaggio di nozze verso la grande città, ci abbracciamo felici ed accettarono molto volentieri l’ospitalità che gli offrimmo mia madre ed io in un appartamentino in cui mia madre gestiva un bed&brakfest…mentre Lisa con mia madre si recavano in centro per acquisti io ne approfittai per presentarmi vestito da ragazza a Carlo che sembrò come colpito da un fulmine….meno di un minuto emi trovai a sbattuto sul divano, a culo scoperto, mentre il cazzo di carlo, divenuto decisamente grande, mi pompava come ai bei tempi.. dopo due ore di sesso furibondo, decidemmo di comune accordo di considerare chiuso l’incidente classificandolo come una semplice rimpatriata..non volevo certo togliere il marito a Lisa, volevo solo riaffermare la mia superiorità su di lei……quando ripartirono, mia madre ridendo mi confessò che la Lisa era veramente una gran troia…che avevano lesbicato fra loro più di una volta e che aveva accettato di farsi trombare in tutti i modi da Roberto con il quale avevano anche concordato di rincontrarsi al mercato del paese…io allora le confessai che mi ero fatto fare per due ore da Carlo e che lo avevo portato a giurarmi che preferiva sessualmente me a sua moglie… questa era la mia vita quando giunsi nuovamente ad una svolta, conobbi in università un ragazzo spagnolo bello come il sole, alto, atletico, in italia con il programma erasmus..diventammo amici e cominciammo a passare prima i pomeriggi, poi anche le serate assieme…io ero veramente presa da lui e gli avrei voluto urlare tutto il mio amore,…lui era strano, in certi momenti sembrava letteralmente felice di stare in mia compagnia, altre volte sembrava come reticente quasi timoroso di offendermi..io non riuscivo assolutamente a capirlo..avrei voluto sedurlo ma temevo di perderlo,e così continuavamo a fingerci amici…una sera mi decisi, era carnevale, gli proposi di partecipare ad una festa in maschera e gli chiesi se in caso di sua adesione si fosse scandalizzato ad accompagnarmi travestito da donna di mondo.. accettò entusiasticamente e mi avvisò che avrebbe sempre ballato con me…che era geloso..dopo mezz’ora di balli scatenati si passò ai lenti ed io e lui ci appiccicammo come due fidanzatini , io gli avevo passato le mie braccia intorno al collo e lo tenevo attaccato a me, lui mi aveva piazzato ambedue la mani sui miei bellissimi glutei e strusciandosi stretto contro il mio bacino mi faceva apprezzare sempre più imperiosamente la sua eccitazione, il suo desiderio sessuale..io cedetti, gli baciai e leccai l’orecchia, lui mi sussurrò che mi amava, che mi desiderava non solo sessualmente , mi fece una dichiarazione d’amore che mai avevo sentito..io mi sciolsi fra le sue braccia e gli giurai di ricambiare al massimo i suoi sentimenti…ci baciammo furiosamente e corremmo via alla nostra macchina..verso la nostra casa, durante il percorso ci giurammo eterno amore ci accarezzammo infoiati ed io arrivai a tirargli fuori lo stupendi cazzo per iniziare a succhiarlo..appena in casa io misi il disco della musica che ci aveva unito, e ballando, cominciammo a spogliarci a vicenda..nudi …le sue parole, le sue mani,la sua bocca, la sua lingua, il suo cazzo, tutti mi accarezzavano ovunque tutte mi facevano impazzire, fino a quando dopo un 69 che per me era quasi una assoluta novità , lui mi chiese se poteva possedermi. mi aprii come una troia e guidai io stessa dentro il mio fantastico culetto l’ imperioso cazzo, mi pompò senza soste, mi sborrò dentro un litro di calda sborra e lungi da cedere continuò lubrificato dalla sua stessa sborrata. quando lo tolse , avendomi già fatto impazzire di piacere, me lo dette da succhiare e mi sborrò nuovamente in bocca…ci rigiurammo eterno amore…io dopo essermi a lungo consigliata con mia madre, accettai la sua proposta ed ora viviamo a Madrid legalmente sposati, felici, fedeli l’uno all’altro, desiderosi di adottare almeno 2 bambini; forse siamo più felici e coesi noi di tante coppie etero.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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