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Gay & Bisex

Scambio culturale [ Pt. 2 ]


di alchest
14.01.2015    |    9.924    |    7 9.0
""Buongiorno peste", mi svegliava sorridendo..."
- 08.30 Lore:
Ciao fratellone, tutto bene da quelle parti? Io son qui in cameretta, la casa nuova è strepitosa! La mia nuova sorellina niente male, cresce decisamente bene. Il posto è bello, ho già cominciato a cercare lavoro e ho un colloquio per domani pomeriggio. Saluta mamma e papà, ti farò sapere domani come andrà! A presto!

Sorrisi leggendo il messaggio del mio fratellone pensando che, in effetti, un pò mi mancava. Erano pochi giorni che lui e Frederick si erano scambiati la famiglia, pochi giorni da quando, un'altra volta, salutai il mio fratellone. Un giorno in più da quando ci fu quell' episodio con Frederick. In realtà nulla di che, solo un modo per fare coming out tra noi due in modo diretto. ..no?
Nei giorni seguenti lui cominciò a stabilizzarsi, fece dei giri per conto suo in zona e cominciò i suoi circuiti d'allenamento. La mattina si svegliava, passava le sue due ore a correre e tornava per le 9.30/10.00 mentre noi avevamo già cominciato a far colazione. La mia sveglia? Lui che, tornando, mi lanciava un calzino arrotolato in faccia. "Buongiorno peste", mi svegliava sorridendo. "mmh... buon.. buongiorno.." gli sbiascicavo. Io ho il sonno di tomba, il risveglio è sempre drastico. Solitamente, ad esempio, per un'ora non fiato. Mangio, gioco al computer, mi faccio i cavoli miei.. poi forse comincio a parlare. Ma il suo sorriso no, me lo impediva, mi faceva parlare di prima mattina.
"Che ne dici di fare un giro, oggi? Direi che è ora di cominciare a girare la città, sono impaziente!" mi propose, sudato e col fiatone. "Sì, volentieri. Che ne dici di vedere il centro città per cominciare? Dimmi tu cosa vorresti vedere: monumenti, musei, pub.." "Qualche museo, soprattutto l'Egizio" mi rispose, con enfasi non velata.

All'ora di pranzo i miei mangiarono di corsa come al solito, partendo subito verso l'ufficio. Mia madre lavora come guida turistica alla reggia di Venaria, mio padre è il cuoco del ristorante. Lì si conobbero.
"Allora ragazzi, la cena è pronta dovete solo finire la cottura per una decina di minuti. Alle 8 saremo a casa come al solito, ok?" ci disse mia madre infilandosi la giacca e andando verso la porta di casa "Sì, mamma tranquilla.. Noi oggi facciamo un giro per la città, andiamo in centro.. è ok?" le chiesi, avevo pur sempre 16 anni e mi serviva ancora il permesso dei genitori anche se era sempre un sì. "Oh, ottima idea! Un giorno poi verrete con noi alla Reggia! Ciao ragazzi scappo o papà mi ucciderà!" disse correndo via.

Finito di pranzare, si mise alla tv e io lavai i piatti. Tempo una decina di minuti, finite le mansioni, mi unii a lui. "Allora, pronto per il nostro primo tour?" "Sì, certo! - mi rispose entusiasta scattando in piedi - andiamo dai". Ci cambiammo, una t-shirt e uno short e via.. alla fermata del pullman.

"Andiamo al fondo, in Italia si usa così! I fighi stanno al fondo!" gli dissi mentre timbravo i biglietti. "Allora tu che sei figo avrai il posto prenotato!" sorridendo, andai al fondo del pullman e gli indicai il posto a fianco a me per farlo sedere. Il pullman era un pò vuoto, erano le 14, quindi non c'erano molte persone. Lui si mise al finestrino, io a fianco. "Comodi sti posti, non ti vede nessuno e puoi fare cosa.. Siete furbi voi italiani" mi disse, ricordandomi con quel suo italiano perfetto che, lui, italiano non era. "Ahah sì, qua dietro puoi fare tutto... ridere, scherzare, fumare.. nessuno ti vede!" "Puoi fare anche questo, quindi?" disse slacciandosi il pantalone e prendendo il cazzo moscio in mano. "Ahah scemo mettilo via, sei vicino al finestrino!" "Non importa a me, tiralo fuori anche tu dai.. giochiamo un pò!" io mi guardai attorno, sul pullman non c'era nessuno ma per strada i passanti sì.. 'Chi se ne importa' pensai: zippai la bottega, tirando fuori il cazzo che per la trasgressione era mezzo duro. Me lo prese in mano e io presi in mano il suo cominciando a segarlo. "Queste cose mi mandano fuori di testa, sai? Dite così, qui?" "A me anche mandi fuori di testa, sei troppo pazzo!"
Scoppiammo a ridere quando una signora da fuori cominciò a fissarci, non ci eravamo accorti di essere fermi al semaforo!
"Ahahaha oh cazzo! Quella è la signora che prende sempre il pane sotto casa nostra... Se mi ha riconosciuto? Sei un pirla!" gli dissi tirandomi dentro il cazzo.

Scendemmo poche fermate dopo, abitavo a 20 minuti dal centro. Un giro in centro, in piazza Castello, poi da via La Grange arrivammo al museo egizio. Fatti i biglietti, cominciammo il tour. "La visita guidata è cominciata da pochi minuti, se correte riuscite ad aggregarvi" ci invitò la receptioner, così ne approfittammo correndo per il corridoio. "Eccoli!"
Ci aggiungemmo alla coda, stando al fondo così poteva avere il tempo di guardarsi tutto con calma. Io lo conoscevo a memoria, il mio museo preferito.
"Per ultimo, ecco la nostra nuova stanza, dedicata alle statue di sfingi e faraoni" spiegò la guida. La nuova stanza era bellissima: completamente nera, pareti lucide quasi a specchio, riflettori puntati sulle strutture. "Bellissimo" si lasciò scappare Frederick mentre era incantato dalla visione. "Facciamoci una foto!" gli dissi. Presi il telefono, aspettai che il gruppo svoltasse l'angolo per fare una foto solo io e lui con sfondo delle statue. "Vado eh" e quando scattai la foto, tac, la sua mano si infilò nel mio pantalone. "Niente" gli dissi ridendo "Sei proprio maniaco eh" "Disse quello che la prima sera mi leccò i piedi mentre dormivo" mi sussurrò ad un palmo dal viso. Io arrossii all'istante. "Touché"
Con la mano nel pantalone mi spinse avanti, guidandomi verso la prossima sala. "C'è il gruppo lì!" gli dissi preoccupato "E qui c'è la guardia della sala.. dove sono?" guardandosi attorno incuriosito "Cosa?" "Una di quelle stanze con il computer touch per il riassunto.. Al piano di sopra c'era! Ah, eccolo!" Mi diresse verso l'angolo della stanza nera con unica luce questo computer su una piccola colonna. "Ti prego apri il pantalone" mi sussurrò all'orecchio mentre rimase alle mie spalle e fece finta di navigare sul menù. Prese a baciarmi il collo, mentre io quasi sbottonai il pantalone col solo pensiero del mio desiderio.
"Oh cazzo sì.." mi sussurrò mentre scivolava con le dita tra le mie chiappe. Mi lasciai scivolare su di lui, col culo in fuori e la mano stretta alla sua. "Entra pure se vuoi" gli sussurrai a mia volta.
Cominciò ad entrare con un dito, poi due, lentamente, sentendo quanto fossi stretto. "Mi fai morire, sei così stretto" disse pochi istanti dopo. Scostò la testa, si guardò indietro e la guardia se n'era appena andata, quando guardai nella sua direzione. Forse era cascato nel nostro finto tour multimediale o forse era uno di mentalità aperta abituato ai maniaci del posto. Lui tornò al mio collo, cambiando lato, passando la mano sui miei fianchi e passando avanti, al pantalone aperto e il cazzo duro all'aria. "Oggi tocca a me" disse, girandomi dai fianchi e andando in ginocchio. Cominciò a succhiarlo, in quel modo che nessuno dei ragazzi con cui ero stato aveva mai fatto. La differenza tra i coetanei e un 23 enne si sentiva. Godevo come un pazzo e l'orgasmo non tardò a farsi sentire, ero pur sempre un ragazzino. "Sto per venire, aspetta" gli dissi mentre lo guardavo segarsi. Lui si alzò, mi girò, continuando a segarmi col mio cazzo insalivato e lubrificato. "Vieni sulla mia mano... posso entrare un pò?" "C- certo.." gli dissi, mentre le sue mani lavoravano davanti e dietro. Entrò con la punta, si sentiva la differenza tra cazzo e dita.. e lì, nel suo entrare con quel suo affanno di goduria nel mio orecchio, gli bagnai la mano col mio orgasmo contenuto. "Ricorda di pulire" mi disse mettendomi le due dita in bocca. E fu lì che anche lui venne, segandosi sul mio buco.

Ci pulimmo, continuammo il giro. Ma prima di uscire dalla stanza buia mi diede un bacio, col suo sorriso in volto. "Peste.." mi disse. Gli sorrisi, ancora in enfasi.

- 21.16 Tu:
Ciao Lore, qui tutto perfetto. Frederick è strepitoso: simpatico, di compagnia.. ti somiglia anche un pò! Mi manchi tanto, ma hai un ottimo sostituto. Spero che ti sistemerai presto e che quando verremo a trovarti potrai raccontarci del tuo nuovo lavoro.. A proposito, in bocca al lupo per il colloquio! Stendili tutti. Un bacio, Alessio.

Se avete letto i miei precedenti racconti e conoscete il mio stile, amo scrivere storie d'amore, un po reali e un po inventate, ma soprattutto molto perverse. Quindi, anche se la storia d'amore sta prendendo forma, come al solito la perversione non tarderà ad arrivare :)
Per qualsiasi suggerimento o critica, commenti e mess privati son ben accetti. Grazie a tutti per la lettura
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