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Gay & Bisex

Scambio Culturale [ Pt. 4 ]


di alchest
21.01.2015    |    7.148    |    4 9.8
"Quello tocca sempre a te" cominciai così a succhiargli il cazzo, in ginocchio, mentre scorrevo le mie mani sulle sue cosce fino ad entrare tra le sue..."
La settimana in Olanda era quasi finita, in due giorni torneremo a Torino e saluterò di nuovo Lore. Dopo l'episodio in camera di Frederick, io e Lore siamo molto più uniti. Quell'episodio è stato come se fossimo una coppia di amanti anziché due fratelli. E con Frederick anche.. eravamo tutti e 3 molto più complici, molto più 'teneri' tra noi.. In realtà c'era anche di più: si era ripetuto quell'episodio, avevamo di nuovo fatto sesso orale e sta volta Lorenzo l'avevo baciato in bocca. Frederick non si fece alcun problema, anzi.. lo baciò anche lui e poi ci baciammo tutti e tre assieme. Stava diventando una situazione ambigua e bizzarra, ma tanto tanto trasgressiva e intrigante.
Quando abbiamo ripetuto l'episodio ero appena uscito dalla doccia, entrai in camera con loro due a letto a giocare alla play e, siccome la mia biancheria era quasi tutta sporca, mentre cercavo nel borsone qualcosa da indossare Lore mi disse "Apri il primo cassetto del comodino, prendi un mio boxer e mettiti quello" io la presi come una cosa amichevole, da fratello maggiore. Così presi un boxer a caso e lo indossai. Lore e Frederick si guardarono ridacchiando, così quest'ultimo aggiunse "Mettiti il mio pantaloncino, quello blu che ho nel borsone". Cominciai a sentire odore di porcata così lo presi e lo indossai, prendendo anche la sua canotta nera. In pochi istante cominciarono a non contenere l'ormone, si trastullarono il pacco ormai evidente e mi fecero intendere di aver bisogno di scaricarsi. Mi ci fiondai! In mezzo a loro, ancora una volta a giostrarmi tra i loro cazzi. Mi sborrarono entrambi sul viso mentre, sentendo gli schizzi colarmi sulle guance, aprii la bocca leccando le gocce dolci dei loro semi. Loro mi ripulirono la faccia coi loro cazzi ancora turgidi, facendomela ingoiare tutta. Un'idea mi balenò per la mente e allora, fingendo di aver sudato, andai a farmi un'altra doccia. Presi il telefono, andai al bagno, lo posizionai a terra e, puntandolo verso di me cominciai a registrare un video in cui mi spogliavo sfilando via le calze e poi la canotta rimanendo in pantaloncini. Cominciai a strusciarmi il pacco, segandomi il cazzo sotto quei tessuti. Mi girai, li abbassai facendo intravedere il culo e infilai una mano portando avanti indice e medio che si fecero strada attraverso la fessura delle mie chiappe entrando fino al buco e portando giù le mutande. Cominciai a sditalinare il mio buco, portai a terra la testa stando a pecora con le spalle al telefono. Mi segai forte mentre le mie dita esploravano il mio buco. I gemiti uscirono dalla mia bocca, invocando i loro nomi.. "Lore... Frederick... vi voglio così tanto..." cominciai a dire girandomi verso l'obiettivo. I piedi in vista, il culo in aria.. E l'orgasmo ormai prossimo: venni a fiotti forti e abbondanti sui loro indumenti che stavano tirati tra le mie cosce. Li bagnai tanto, orgasmando a voce bassa per non farmi sentire. Mi leccai le dita inumidite del mio seme e così stoppai il video.
Mi infilai in doccia e tenni buono quel video.
Arrivò il giorno in cui saremmo dovuti partire. Io Lore e Frederick ci salutammo in camera, con un mega abbraccio affettuoso, le loro mani sul mio culo una chiappa a testa.. Io sorrisi, li guardai e li baciai entrambi. Poi abbracciai forte mio fratello, lo baciai a stampo. Frederick venne alle mie spalle, unendosi all'abbraccio e baciandomi le guance. Io allora guardai Lorenzo e lo limonai forte, passionale. "Mi mancherai fratellone, torna presto.. più presto che puoi" . Lui rimase stretto a me, senza parlare. Salutò Frederick con un abbraccio forte ma più amichevole. Non capivo il loro rapporto, ma penso che fosse un'attrazione fisica e un normale interesse. Non li vedevo indifferenti l'uno all'altro. Ma probabilmente ero io a tenerli uniti, il loro affetto per me.
Tornati a Torino, mamma e papà ebbero una settimana intensa per la settimana dei musei: una volta l'anno c'è il weekend dei musei in cui, per i residenti, l'entrata ai musei è gratuita, mentre per gli altri ci sono tour gratuiti ma non all'intero stabilimento. Alla reggia di Venaria in cui i miei lavoravano non si offriva un semplice tour gratuito, ma tour, banchetti e feste serali. Erano a lavoro dalle 15 alle 24, lasciando me e Frederick a casa da soli.
Decisi di mandare quel video a Frederick, mentre era in giro per il suo solito allenamento che aveva spostato al pomeriggio così potevamo allenarci assieme. Ma quel pomeriggio mi inventai di avere impegni e rimasi a casa. Presi il telefono e glielo inviai. Caricato, ricevuto, visualizzato. Aspettai due minuti, tre.. cinque, dieci.. ma nessuno risposta. Lasciai perdere, ma per soddisfazione personale lo mandai anche a Lore, lui mi avrebbe risposto magari. Andai in bagno, mi spogliai ed entrai nel box doccia. Io ci stavo le ore sotto l'acqua, calda bollente, rilassante. Non mi accorsi che Frederick era rientrato in casa. Entrò in bagno, lo vidi avvicinarsi così aprii la porticina per salutarlo e, affacciandomi, vidi la sua mano avvicinarsi per aprirla. La spalancò, mi prese dalle spalle con una mano e con l'altra si abbassò il pantalone. Cominciò a pisciarmi addosso, in testa e alcuni schizzi mi finirono in gola. Li sputai con l'acqua della doccia che mi scrosciava addosso, mentre lui mi guardava fisso e voglioso. Si spogliò completamente, si infilò con me in doccia e ci baciammo così passionalmente che quasi mi consumò le labbra. Era proprio infogliato, mi limonava, segandomi il cazzo e prese le mie mani mettendole sul suo culo. "Oggi voglio che mi scopi Ale, ti voglio. E voglio fare tutto con te, mi fai impazzire" Non mi chiese se volevo o meno, ma lo volevo eccome. Io sono versatile, dopotutto, e il suo culo mi aveva sempre fatto venire l'acquolina in bocca.. e al cazzo. "Non vedevo l'ora di scoparti" gli dissi. "In ginocchio non mi ci metto, però.. quello tocca sempre a te" cominciai così a succhiargli il cazzo, in ginocchio, mentre scorrevo le mie mani sulle sue cosce fino ad entrare tra le sue chiappe a stimolargli il buco. Mi alzai in piedi, presi a baciarlo e lo portai fuori dalla doccia fino a sopra al tappeto. "Voglio leccarti il culo, sdraiati" gli dissi, mettendomi in ginocchio mentre lui si sdraiava schiena a terra. Gli afferrai le gambe dalle caviglie, alzando le gambe in aria e addentrandomi nelle sue perfette e dure natiche. Cominciai a divorargli il buco, leccando a fondo come sempre facevo, ma sta volta per farmi strada. Gli infilai l'indice, alternandolo alla mia lingua. Mi alzai, percorrendo le sue gambe fino a tornare alle caviglie. Tenendo in alto le sue gambe, puntai il cazzo al suo buco e cominciai a spingere. Mi avvicinai, tirandomi indietro sforzando gli addominali che lui si allungò subito a percorrere con la sua mano. "Entra" mi disse, semplicemente. Mi feci quindi strada in quel buco stretto, ma era rilassato e la cappella la feci scivolare dentro grazie a tutta la saliva che gli avevo lasciato. Impugnai i piedi, presi a leccarli con vigore e li appoggiai alle mie spalle mentre spingevo gentilmente il cazzo dentro Frederick. Lui mi mise il piede in faccia, dandomi la libertà di segargli il cazzo con le mani. Alternavo movimenti di bacino alla mano sul suo cazzo. Si contorceva dal piacere, rilassando il buco che pian piano mi lasciava entrare sempre più. Il mio cazzo ormai era dentro, contando anche che era di una media lunghezza. I suoi piedi mi facevano impazzire, quasi perdevo il ritmo degli stantuffi alle sue chiappe mentre li leccavo. Godevo come un maiale e lui con me, sentivo il suo cazzo pompare e diventare sempre più tosto. "Fammi sborrare" mi disse prendendosi il cazzo in mano per segarlo, così gli misi le mani sui pettorali e riversai tutto il mio testosterone in quegli affondi nel suo culo caldo e stretto. Fu lì che cominciò a sborrarsi addosso, sull'addome vicino alle mie mani. Venni anch'io, nel suo culo, con la cappella ad orlo di buco che quasi usciva. Un piacere infinito, quasi i brividi. Crollai su di lui, esausto, svuotato, in preda alla soddisfazione. Lui si alzò subito, girandosi a pecora "Lecca Ale, pulisci" e così feci. Gli ripulì il culo, liscio e dilatato mentre la mia sborra colava fino alle palle. Era una visione celestiale. "Sappi che non accadrà più per un bel pò! Questo è stato un premio per quella figata di video che hai fatto a casa mia". Ecco la risposta che aspettavo, per messaggio non avrebbe reso di certo!

La sera, quando mamma e papà tornarono, mi chiamarono perché Lore era al telefono. Parlavo sempre prima io con lui. Andai in camera, a raccontargli cos'avevamo fatto nel pomeriggio mentre a fianco a me Frederick imbarazzato continuava a dire "Dai basta! Smettila! Poteva anche non saperlo!".
Dopo una mezz'ora di chiacchiere, il tono di Lore si fece più serio e mi disse "Ok, Ale.. Passami mamma e papà, devo parlargli di una cosa" un pò mi preoccupai, ma lui mi rassicurò che stava bene e che avrei saputo tutto l'indomani. Passai il telefono a mamma e li sentii urlare dopo pochi minuti.
"Cosa è successo? Sono preoccupato" dissi a Frederick facendomi piccolo a fianco a lui. Mi abbracciò forte "Andrà tutto bene".
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