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Gay & Bisex

Scambio Culturale [ Pt. 3 ]


di alchest
15.01.2015    |    9.803    |    2 9.5
"“Beh la situazione è strana, ma comunque non c’è problema..."
"Ecco a voi: 4 biglietti per Eindhoven e questo è il vostro resto. Buon viaggio e arrivederci"
Comprati, i 4 biglietti per me, mamma, papà e Frederick. In estate andremo a trovare Lorenzo dalla sua famiglia e Frederick si ricongiungerà coi suoi genitori. Ormai si sono scambiati i posti da 2 mesi, da Aprile, lui e mio fratello Lorenzo. Siccome ora sono abbastanza grande da impormi e il mio fratellone mi manca tanto, ho convinto i miei genitori ad andarlo a trovare ad Amsterdam. E’ Giugno ora, io e Frederick abbiamo stabilito un legame forte dettato sia dalla convivenza che dalla particolare intesa. Nella vita quotidiana siamo complici, viaggiamo all’unisono in casa e fuori, quando lo porto a visitare la mia città, i parchi, i musei.. Si è innamorato dell’ Egizio, come me, di piazza Vittorio e del colle della Maddalena dove, una sera, mi ci ha portato affittando un’ auto per stare tutta la notte sdraiati su di un prato a guardare le stelle. Dal punto di vista sessuale, siamo due furie: mi sveglia al mattino col calzino in faccia, sesso orale nei vicoli la sera quando usciamo a bere, la passione ci travolge ogni volta che facciamo sesso anale.. Ah quella notte al colle della Maddalena? Beh.. non abbiamo guardato le stelle ininterrottamente.. In piedi, vicino al dirupo della piazzola del colle, mi fece godere la vista di Torino dall’alto e del suo cazzo che mi penetrava.
La storia procedeva alla grande, io mi preoccupavo ben poco delle etichette quindi non pensavo a cose del tipo ‘siamo fidanzati’. Stavamo bene, punto.
“Buongiorno peste” mi svegliò col calzino in faccia. “Buon.. buongiorno.. rompi balle” gli risposi col solito tono da bell addormentato che sbava sul cuscino. “Hey, ascolta.. avrei bisogno di parlarti di una cosa” mi disse, abbassando il tono della voce. Io aprii un occhio, con l’altro schiacciato nel cuscino. Un po’ preoccupato ero, conoscendo quella frase e il suo significato. “…di?” mi si sedette vicino, sul letto, aspettando di vedere qualche mia reazione ma non pensavo a molte cose. Rimasi sdraiato, sollevando un po’ di più la testa semplicemente, mi girai a pancia in su. “Devo dirti una cosa riguardo me.. e un’altra persona – mi disse con un tono che fin’ora non aveva usato, di intimità ed imbarazzo. – saprai senz’altro, anche solo immaginando, che io ho avuto altri partner oltre te..” si fermò un secondo, aspettando un mio segno d’approvazione “Sì, beh ovvio.. come ne ho avuti io” replicai emulando la sua faccia che aspettava una conferma “Sì, anche se tu sei piccolino..” “Non sono piccolino, scemo - lo interruppi subito – dai arriva al dunque, mi fai venire ansia per nulla” “Va bene, sarò diretto. Quando la tua famiglia è salita a conoscere la mia, io e tuo fratello abbiamo avuto un rapporto” disse di getto, ma comunque con una calma e una sicurezza che mi mantennero calmo. Mi guardò ancora con quello sguardo, quello che aspetta una risposta. Ma sta volta non aspettò risposta, anzi.. fece una domanda diretta “La cosa ti secca?” ‘Non lo so’ gli avrei voluto rispondere. “No” gli risposi, invece. “Ma mi confonde.. non lo so” mi lasciai scappare comunque. “Perché?” si precipitò a chiedere. “Mh.. non capisco nemmeno questo.. Voglio dire: è una situazione ambigua.. Hai scopato con mio fratello.. e..” “No, aspetta - mi interruppe – niente scopato eh! Ci siamo fatti mezza sega a vicenda.. baciati, stop” “Mh.. ma scusa mio fratello è etero” gli dissi, anche se con un tono di dubbio “Anche tu per lui sei etero, no?”, mi rispose subito lasciandomi ancora più in confusione. Il mio fratellone mi nascondeva una cosa del genere? Con me parlava di tutto, è il punto di riferimento più forte per me nella famiglia.. ‘poveri mamma e papà’ pensai, con un po’ d’ironia. “Beh la situazione è strana, ma comunque non c’è problema.. voglio dire.. è una cosa passata.. e comunque non potevi sapere che ti saresti fatto anche l’altro fratello, no?” “No, al contrario.. Speravo fossi tu quello che andava a casa mia così che avrei potuto avere Lorenzo qui.. Per questo la prima sera, quando ti ho sorpreso a leccarmi i piedi ho lasciato fare.. Ho pensato fosse una cosa di famiglia!” mi disse sorridendo “Scemo.. ma quindi ti spiace che ci sia io qui anziché Lorenzo?” gli chiesi un po’ geloso “No, scemo.. con lui mi sarei divertito a segarmi qualche volta.. ma con te è tutt’altra cosa”. Sorrisi. Era la cosa più vicina ad un ‘mi piaci tanto’ che mi avesse mai detto.
Arrivò Luglio, arrivò la data scritta sul biglietto che ci avrebbe permesso di volare dal mio fratellone.. Ammetto di avere avuto tante domande da porgli, ma chiedevo anche a me stesso se fosse giusto farlo.. Non avrebbe creato in me alcuna conseguenza, non ero geloso né arrabbiato. Decisi quindi che avrei tenuto la bocca chiusa.
Dopo qualche ora, tra viaggio, imbarco e volo, arrivammo in Olanda; a casa, avrà pensato Frederick. Tratteneva l'euforia, ma appena gli rivolgevamo parola non riusciva a far scappare un sorriso. Mangiammo un boccone al bar dell' aereoporto e andammo a casa dei genitori di Frederick. Si conoscevano già tutti tranne me, io non ero venuto quella volta assieme alla famiglia. I genitori di Frederick sembravano tipi normali, caucasici, lei abbastanza giovane lui un pò meno. Inutile dire che quando vidi Lorenzo ci fu un attimo di imbarazzo da parte mia, ma gli saltai addosso con un abbraccio pieno di calore. "Come stai fratellino? Ho un sacco di cose da raccontarti! Ciao Frederick!" si salutarono con una stretta di mano "Bene, benissimo.. Mi sei mancato e sono felice di essere qui, raccontami tutto! Com'è il lavoro?" cominciammo a parlare del più e del meno, noi tre sul divano e i genitori a tavola. "Andiamo di là, ti mancherà la tua camera e la tua playstation, no?" disse mio fratello a Frederick.
Andammo in camera, dove ebbi modo di conoscere qualcosa in più su di lui e sulla sua vita. I poster sui mobili, i quadretti.. Mentre loro chiacchieravano e si misero sul letto, poggiati con schiena al muro. "Senti Lore, voglio essere chiaro con te da subito.." sentii dire da Frederick a voce bassa mentre, girandomi, vidi che Lore gli teneva una mano sulla coscia. "Cazzo allora è vero" mi lasciai scappar. Lore mi guardò in modo ambiguo, cercando di capirci qualcosa. Guardò me, poi Frederick... "Gliel'hai detto?" "Mh, sì.. ma c'è un motivo" gli rispose "Ma sei scemo? Non sa nulla di me, è un ragazzino.. Hai rovinato tutto! Ale ti prego scusami, non te l'ho detto perché sei giovane e avevo paura non capissi" "Scemo, sono gay anch'io" lo interruppi. Credo che sconvolgerlo in quel modo non era mai successo: era sempre lui a farmi scherzi, lasciarmi spiazzato.. Quella volta lo spiazzai, forse dimostrandogli che non ero più tanto piccino e ingenuo. "Intanto non sono gay.. sono curioso, non so.. capita di segarsi tra amici, sì.. Nulla di più. Comunque son contento che tu ne parli così apertamente, soprattutto con me" Ci mettemmo a ridere, abbracciandoci.. Tutto tornò come prima. Loro si misero a giocare alla play, io al cellulare sdraiato a pancia in giù dando loro le spalle. Avevo le cuffie alle orecchie, la musica alta.. stavo quasi per addormentarmi, quando si alzarono e muovendo il letto mi fecero riprendere dal dormiveglia.
Un cenno della mano mi chiamò, mi girai e c'era Frederick col cazzo in mano. Ne rimasi confuso, come sempre sono appena sveglio.. Ma in realtà non capivo davvero cosa stesse succedendo.
"...Vorrebbe dire?" gli chiesi, guardando entrambi. "Io e Lore abbiamo voglia.. vieni?" "Unisciti, fratellino.. ti va di fare con me quello che fai con Frederick?" mi scappò un mezzo sorriso, per quanto quella situazione fosse ambigua era super eccitante ed intrigante. "Sì, cazzo" gli risposi.
Lore si affrettò a tirare giù il pantaloncino elasticizzato facendo uscire il cazzo duro. Ripresero a giocare, io mi misi in mezzo a loro, seduto, e cominciai a segarli entrambi. Me li gustavo con gli occhi, duri e pulsanti tra le mie mani.. giocavo coi ritmi della sega, bagnando le cappelle appena gocciolavano.. Poi mi sdraiai, a pancia in giù, prendendo in bocca il cazzo di Frederick e continuando a segare mio fratello che, girandosi, sbirciava la situazione. Presi a succhiare fino al fondo, come piaceva a lui, tenendo la cappella fissa in gola e la lingua a stimolare le palle. Quando vidi Lorenzo sbirciare mi staccai, facendogli intendere che volevo lavorare anche su di lui. "Mh no aspetta, niente pompini a me.. te l'ho detto, solo qualche sega tra amici.." "Dai stai zitto non ci crede nessuno che non hai voglia.." gli risposi interrompendolo, e mi fiondai sulla sua cappella. Gli avvolsi le labbra carnose attorno al prepuzio, baciandolo come un lecca lecca.. poi giù, ingoiai l'intera asta giocando come facevo con Frederick. "E va beh.. se fai così duro ben poco.. sono sensibile fratellino" mi disse cominciando a dimenarsi. Frederick si alzò, avvicinandosi al mio orecchio per sussurrarmi "Lavora pure su di lui" e mi spinse la testa ancora più a fondo facendo gemere Lore. Lui continuava a giocare alla play, io succhiavo e Frederick si mise alle mie spalle, tirò giù il pantalone e cominciò a leccarmi il buco, alzandomi dai fianchi per impugnarli mentre lavorava. La sua lingua sul mio buco mi inebriava la mente, facendomi isolare dal mondo.. Ci sapeva fare come pochi.. "Ale duro ancora poco, te lo dico... cazzo come succhi bene.. " mi disse Lore, ma io non mi fermai, continuai a succhiarglielo mentre Frederick mi divorava il culo. Poi si alzò, mi lavorò il buco con le dita mentre, alzandosi, si posò con un braccio sulla mia schiena e a bassa voce disse a Lore "Vienigli in bocca.. voglio venire guardandomi la scena" si rialzò, cominciò a segarsi mentre Lore gemeva come un pazzo dei lavori della mia lingua. Lo presi in mano, impugnandolo dalle palle, poi salendo verso l'asta e cominciai a segarlo andando a fondo con la bocca a ritmo della sega. "Sì, ciao... Ale sei un pazzo..." mi disse gemendo mentre il suo succo mi fioccava in gola. "Uuhhh cazzo guarda che ne faccio tanta, atten...to... " sussurrò mentre continuava a fioccare.. Era veramente tanta, ma dolce. Sentii intanto Frederick bagnarmi le chiappe della sua crema bianca e densa.. Mi alzai verso di lui, baciandolo, con le labbra ancora umide dell'orgasmo di mio fratello.
Ci rivestimmo e tornammo a giocare, io in mezzo a loro, con la mano tra le gambe di Frederick e la testa poggiata al mio fratellone. Mi sentivo così amato e protetto..
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