Gay & Bisex
La mia prima volta
di giustinos
26.03.2021 |
22.649 |
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"Finito il lavoro, io super eccitatissimo dall’aver visto tutti i muscoli dell’allora nuovo sogno erotico, mi invita a salire per bere qualcosa e riposarmi..."
Come vi avevo annunciato nel mio primo racconto, ecco a voi il racconto della mia prima volta.Ero alla fine delle superiori e abitando all’epoca in una città piccola non avevo avuto esperienze con gli altri ragazzi, eccezion fatta per qualche sega in compagnia di amici, ognuno si segava il proprio chiaramente e purtroppo.
Non pensavo che ci fossero altri gay in città, o meglio, uno ce n’era, ma era grasso, viscido e vecchio e all’epoca mi immaginavo come possibile partner sessuale un uomo simile a quelli delle immagini dimostrative sulle scatole dei boxer. (Chi dice che non ci si è mai tirato una sega mente!)
Perció mi ero rassegnato ad una vita da segaiolo.
Un’estate, nella casa vicino alla mia, sfitta da molti anni si trasferisce un vicino inaspettato. Sulla quarantina, ma incredibilmente di aspetto giovane, alto, con dei bei occhi blu, magrissimo, metà emiliano e metà svizzero. Ancora oggi è un mistero perchè si sia trasferito lì, nella città più provinciale del Centro Italia. Un tipo eccessivamente fuori dagli schemi, a tratti strambo. Ricordo che non fu attrazione a prima vista, ma più una cosa graduale.
Essendo estate passavo parecchio tempo in giardino, cosa che faceva pure lui e giorno dopo giorno, la cortesia da vicinato si è tramutata in piacevoli chiacchiere. Non parlava ne di calcio ne di fica, ottimo, era molto colto, con la passione per le moto, per il buon vivere e per il giardinaggio. Era facile trovare argomenti in comune e con l’andare dei giorni mi accorgevo che lo cercavo, se non era in giardino lo aspettavo e quando lo vedevo ci attaccavo bottone. Contemporaneamente mi sono accorto anche del suo pacco e di quanto fosse sexy la striscia di pelo che da in mezzo al perto scendeva fin oltre l’ombelico. Stava spesso in pantaloncini senza maglietta.
Il vederlo così, spesso sudato mi provocava una forte emozione e spesso dueissime erezioni.
Un giorno, mentre tagliava un albero, viene lui da me a chiedermi aiuto per far saltare un ciocco di legno saldamente ancorato al terreno, accetto subito. Era un caldo bestiale e in due a picconare sotto il sole sudavamo come bestie, ci abbiamo messo due ore per rimuovere quel moncone.
Finito il lavoro, io super eccitatissimo dall’aver visto tutti i muscoli dell’allora nuovo sogno erotico, mi invita a salire per bere qualcosa e riposarmi. Accetto!
Salendo le scale, noto subito che ha una bellissima casa, sistemata con molta cura. Al centro della stanza principale un colossale divano bianco.
“Siediti pure!”
“No, tranquillo, ti sporcherei tutto!”
“Ahahah ma va! Non mi importa , figurati!”
Allora mi siedo, sul bordo, entrando in contatto con meno stoffa possibile per non insudiciarla.
“Io mi prendo una birra, te che prendi? Una coca? Un té?”
“Va bene una birra anche per me grazie!”
“Ma puoi? Sei abbastanza grande?”
Dice con aria di sfottò.
Annuisco.
Si siede accanto a me, indosso ha solo i pantaloncini da basket, stando seduto a gambe larghe adesiscono perfettamente al suo pacco, riesco ad intravedere la riga della cappella.
Bevendo chiacchieriamo, del più e del meno, faccio domande su casa sua, cose così. I miei occhi peró devono essersi posate fra le sue cosce qualche volta di troppo. Lui parlando inizia a fissarmi negli occhi e nel frattempo con la mano destra si gratta la peluria sopra il cazzo, che sporge dai pantaloncini.
Deglutisco, non so cosa fare.
Vedo che lui sorride sempre di più. Poi d’un tratto
“Se vuoi puoi toccarlo, non morde!”
“Cosa?”
Rispondo dissimulando in malo modo
“È un po’ che lo fissi, non mi sbaglio mai, ti piace?”
Dice strizzandosi il pacco e muovendolo lentamente.
Annuisco.
Mi prende la mano e se l’appoggia sul suo bozzo.
Inesperto com’ero lo strofino, accarezzandolo come fosse un gattino, tutt’altro che in maniera sensuale.
“Se ti va ci diamo una lavata e poi giochiamo un po’”
Dice accennando un movimento della testa verso il bagno.
Si alza, lo seguo meccanicamente.
Entriamo in bagno, abbassa la tapparella e chiude la porta.
Ora siamo uno difronte all’altro, lui in pantaloncini, io in maglietta e pantaloncini.
Lo guardo, mi guarda.
“Vuoi che ti spoglio?”
“Si!”
Rispondo in maniera quasi automatica.
Prima mi sflila la t-shirt, mentre io mi tolgo le scarpe senza usare le mani. Poi mi sfila i pantaloncini, ora la mia erezione è più visibile che mai coperta solo dalle mutande.
Mi sfila pure le mutande, il cazzo mi scatta come una molla, colpendolo quasi in faccia
“Woow! Bello!”
Esclama guardandolo
“Posso?”
Annuisco
Lo prende in mano e inizia a scappellarlo lentamente, avvicina le labbra, lo lecca, poi se lo infila turto in bocca.
Mi vergogno, ho sudato, puzza, lui me lo sta succhiando, ma a lui piace, quindi mi rilasso un po! È la prima volta che me lo succhiano.
Si stacca, si rimette in piedi, mi afferra la testa e mi bacia. La sua lingua è morbida, in bocca sua sento il sapore del mio cazzo.
Gli abbasso pure io i pantaloni e vedo i suoi boxer in cotone, lo guardo negli occhi e abbasso pure quelli.
Non avevo mai visto un cazzo così da vicino.
Non me la sento di succhiarlo, pure il suo è sporco ( tornando indietro ora mi ci sarei attaccato come un biberon), ma glielo prendo in mano, una bellissima sensazione, è la prima volta che tocco un cazzo e mi piace da matti!
Passiamo un po’ di tempo così, tengo la fronte sulla sua spalla mentre ci tocchiamo il cazzo a vicenda.
Poi accende la doccia ed entriamo sotto il getto.
Prende del sapone e mi insapona lui ovunque, io insapono la sua schiena mentre lui si passa il davanti.
Ora ha il cazzo bello pulito e mentre si fa lo shampo glielo tocco. Nemmeno ci penso e scendo a succhiarglielo, la sua cappella ora è sulla mia lingua, sono eccitatissimo. Con le mani poco dopo inizia a muovermi la testa, il mio primo pompino!
Mi rialzo, lo guardo...
“Ho voglia di scoparti!”
Mi dice a bruciapelo
“Ma io... veramente, sarei... verg..”
“Ah... ok!”
Forse non avrei dovuto dirlo
“Se ti va, puoi inculare tu a me!”
Annuisco.
Usciamo dalla doccia, ci asciughiamo un po’, poi per mano mi porta nella sua camera, ci mettiamo sul letto e riprendiamo a limonare.
Mi tocca il cazzo e io il suo. Il suo è più o meno grande come il mio, ma un po’ più spesso, con molta più pelle in punta, che scorrendo scopre una cappella violacea bellissima, larga. Sul pube ha una montagna di pelo, che nascondono un po’ pure le palle.
Flielo prendo ancora in bocca.
Lui si stende mentre lo pompo.
Poi con una mano mi stacca, alza le gambe e mi fa cenno di andare da lui o meglio sopra di lui.
Come nei film porno che avevo visto, mi metto le sue caviglie sulle spalle. Ora il suo buco del culo e il mio cazzo sono allineati.
“Sai come si fa?”
“Più o meno!”
Lui sorride, poi si sputa sulle dita, si lubrifica il culo, risputa e mi passa il pisello.
Tiene il mio pisello in mano.
“Ora spingi un po’”
Mentre spingo se lo accompagna al suo buco, fin quando non lo sento sulla punta del cazzo.
Una sensazione stranissima sentire il suo buco aprirsi e avvolgermi la cappella.
Pensandoci ora, già all’epoca era davvero sfondato, chissà quanti cazzi erano già passati li prima di me.
“Ora spingilo tutto dentro”
Obbedisco, il mio cazzo è dentro di lui, tutto, mi guarda negli occhi mentre inizio a scoparlo.
Mi piace un sacco, soprattutto guardare il suo viso mentre lo affondo.
Sono eccitatissimo, è la mia prima volta, non voglio venire subito.
Lui capisce il mio disagio e mentre lo scopo inizia a menarselo, fino a sborrarsi sulla pancia con un bell’orgasmo sonoro.
Mi tira a se, mentre continuo a scoparlo
“Ti prego, sborrami in culo!”
Mi dice all’orecchio
Carico come sono non finisce la frase che lo riempio di sborra.
Rimaniamo così appiccicati, pancia contro pancia con la sua sborra in mezzo e il mio cazzo nel culo, che piano piano torna normale.
Quell’estate ho trovato un nuovo passatempo e un amico che ancora scopa con me quando vado a trovare i miei!
Quella fu anche l’unica volta che feci l’attivo con lui.
Ancora oggi è un uomo bellissimo!
Questo assieme agli altri racconti lo trovate nella raccolta che ho pubblicato su Amazon
Titolo: La strada di L
Autore: Giu Stinos
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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