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Gay & Bisex

Il Ferramenta 4


di PassPa
22.05.2016    |    10.470    |    5 9.0
"Ero esausto, come anche i maschi che erano con me..."
Mi alzai dal letto guardando l’uomo che mi aveva fatto godere tanto la sera prima e che avevo sentito vicino a me per tutta la notte e vidi che nonostante dormisse emanava sesso da tutte le parti. Ora che lo vedevo bene potevo vedere che i suoi muscoli erano ben sviluppati, il petto possente, le labbra grosse, il suo cazzo in tutta la sua grossezza e turgidità, anche se a riposo. Dormiva beatamente e lo lasciai lì.
Andai a preparare il caffè per tutti e uscii con addosso solo dei calzoncini fuori dove Amir, Giorgio e Carmelo stavano sistemando i materiali appena portati per avviare i lavori.
Mi salutarono sorridendo (immagino che Amir gli avesse già raccontato tutto) e prendemmo il caffè mentre mi dicevano in che modo pensavano di procedere nei lavori. Finito il caffè assunsero un fare molto professionale e iniziarono a lavorare seriamente e senza fermarsi.
Le ore passarono velocemente e anche io li aiutavo come potevo. Arrivati all’ora di pranzo, Amir annunciò che il suo amico aveva preparato alcune cose per noi, così che potessimo riposarci un poco e mangiare. Non avevo in effetti visto l’amico uscire, e pensavo che stesse ancora dormendo. Invece si era alzato, aveva sistemato la stanza, fatto una doccia e iniziato a cucinare per i lavoratori. Amir fece le presentazioni e iniziammo a mangiare per poi fare una breve pausa sotto il portico al fresco. Passata circa un’ora si ripresero i lavori e l’amico si allontanò dicendo che sarebbe andato a prendere alcune cose per preparare la cena, dopo avere telefonato al suo posto di lavoro per organizzare le cose anche lì.
Io guardavo i tre maschi che erano a casa mia sollevare pietre, sacchi di cemento, terra e scavare senza fermarsi e più lavoravano più i loro muscoli si tendevano e il loro corpo si copriva di sudore rendendolo lucido e tremendamente eccitante.
A metà del pomeriggio l’orario di lavoro era concluso e la stanchezza si vedeva. Presi allora delle birre fresche e le portai a bordo piscina, così da rilassarci tutti quanti.
L’amico di Amir era andato via da un po’ e non se ne avevano notizie. Ma ci aveva promesso la cena e così eravamo tranquilli.
Prima di berci la nostra meritata birra a turno ci facemmo una doccia per togliere sudore e stanchezza e quindi sulle sdraio ci rilassammo. Si chiacchierava dei lavori, dei tempi che si prevedevano per finire i lavori. Passammo così circa due ore che servirono per riprendere le forze per affrontare la serata. La mia mente aveva fantasticato durante il giorno, visto che avevo quattro uomini in casa e che era una situazione che non mi era mai capitata (ma che mi eccitava molto). Due uomini di colore e due uomini bianchi. Bellezze diverse, ma tutte che emanavano sesso in forme diverse.
Stavolta lasciai che fosse qualcun altro a prendere l’iniziativa. E infatti poco dopo vidi Giorgio alzarsi e avvicinarsi a me. Si mise in ginocchio accanto alla mia sdraio e cominciò a leccarmi un capezzolo, succhiandolo e mordendolo prima piano. Le sue mani mi toccavano, mi stringevano l’altro capezzolo girandolo fino a farmi male, ma un dolore che mi piaceva. I miei occhi erano chiusi dal piacere, ma nel frattempo sentii qualcuno che si avvicinava e dall’odore capii che era Carmelo che cominciò a strusciarmi il cazzo sulle labbra. Il cazzo di Carmelo, oltre le note dimensioni, aveva anche un’altra caratteristica interessante, era subito bagnato e leccarlo era una vera goduria. Cominciai quindi a succhiarlo, cercando di passare la lingua anche sotto, sino ad arrivare alle palle che pendevano pesanti sotto.
Sentii dai suoi movimenti che si avvicinava alla mia schiena ma non capivo cosa voleva fare visto che ero disteso sulla sedia. Giorgio nel frattempo continuava a torturarmi i capezzoli facendomi provare dei brividi di piacere meravigliosi. Poco dopo capii cosa stava cercando di fare Carmelo. Mi stava legando i polsi insieme, per immobilizzarmi. Fui preso prima da un attimo di paura. Poi pensai che non avevo nulla da temere, invece, e mi lasciai andare.
Mi sollevarono dalla sdraio e mi legarono i polsi dietro e mi spinsero avanti sino a quando mi trovai in ginocchio davanti a loro legato. Amir non lo sentivo vicino e mi chiedevo che facesse. Allora aprii gli occhi e lo vidi sulla sua sdraio, con il cazzo in mano che si masturbava lentamente godendosi la scena. Poco dopo sentii rumori in casa e capii che l’amico di Amir era arrivato con la cena. Ma subito dopo lo vidi uscire anche lui sotto il portico e osservare la scena sorridendo. Non perse tempo e si spogliò del tutto mettendo in mostra quel cazzone che mi aveva fatto godere tutta la notte. Amir lo chiamò e appena gli fu vicino cominciò a succhiarglielo a fondo infilandoselo tutto in gola. Io ero sempre in ginocchio e Giorgio e Carmelo erano in piedi davanti a me con i due cazzi in tiro e ben lucidi. Iniziarono a scoparmi la bocca a turno, anche con una certa violenza devo dire, strattonandomi e prendendomi per i capelli per farmi cambiare cazzo. E mentre uno mi scopava in bocca, l’altro me lo strusciava sulla guancia per non fagli perdere consistenza.
Qualche istante dopo si avvicinarono anche gli altri due e mi presero di peso trascinandomi all’interno della casa sul letto della camera. Io sempre legato ero in balia di 4 maschi vogliosi e che odoravano di sesso.
Era come se avessero studiato tutto, come se fossero d’accordo….. penso avessero deciso di farmi una vera e propria festa. Io ero sempre legato con le mani dietro la schiena. Mi distesero sulla schiena mettendomi in modo che la mia testa restasse fuori dal lato del letto in modo che la posizione fosse comoda per loro. Iniziò Carmelo a scoparmi la bocca, infilando tutto il suo cazzone fino in fondo e muovendosi con forza. La dimensione del suo cazzo riempiva tutta la mia bocca e in quella posizione respiravo a fatica, producendo molta saliva. Ma lui non si curava di questo, pensava solo a godere. Dopo un po’ fu il turno di Amir e anche lui mi prese in quella posizione. Nel frattempo sentivo che due dita si insinuavano nel buco del mio culo, cui dopo poco se ne aggiungevano altre. Non sapevo di chi fossero, ma non importava. Mi stava allargando per bene e immaginavo il perché, ma decisi di godermi tutto. Amir mi scopava da qualche minuto e anche il suo cazzo era diventato duro e grosso. Fu il turno di Giorgio che appena Amir uscì da me ne prese il posto e prima lentamente e poi quasi con rabbia mi cavalcò la bocca sino a farmi quasi male….. mi toccava la gola con la sua cappellona che si gonfiava dentro la mia bocca. Altre due mani cominciarono a pizzicarmi i capezzoli, tirandoli e stringendoli facendomi godere.
Mancava un altro cazzo da succhiare, quello dell’ultimo arrivato e che ricordavo bene dalla notte prima. Ma non tardò ad arrivare prendendo il posto di quello di Giorgio e mentre mi scopava sentivo in bocca il sapore del suo presperma che fuoriusciva dal suo buchino. Ne avevo presi quattro in bocca e li avevo fatto godere. Ma sapevo che era solo l’inizio del loro godimento e anche del mio. A quel punto mi tirarono su e vidi Carmelo che si distendeva sul letto tenendosi il suo scettro dritto e pronto per me. Giorgio mi prese e mi posizionò sopra con le ginocchia piegate e pronto per calarmi sul quel palo di carne. Lo feci con piacere e lentezza, sentendolo tutto che entrava in me. Aiutato dagli altri maschi cominciai a fare su e giù, ma dopo un po’ nonostante le mani legate cominciai da solo a scoparmi cosa che a Carmelo non dispiacque per nulla, da quel che sentivo e vedevo. A poco a poco Carmelo mi attirava vicino a sé, fino a che il mio petto aderì al suo e la sua bocca si incollò alla mia, infilandomi la lingua dentro e roteandola. Nel frattempo sentivo il suo cazzone che entrava e usciva e le dita di qualcun altro che si insinuavano dentro il buco. Dopo poco capii che le dita erano state tolte e qualcos’altro cercava di farsi strada. Dal peso del corpo che da dietro mi premeva schiacciandomi su Carmelo, capii che era l’amico di Amir cosa che mi preoccupò, visto che i due cazzi che volevano entrare dentro di me insieme erano i due più grossi. Non entrò facilmente, ma a un certo punto, con uno scatto violento sentii che la cappella era entrata e subito dopo anche il resto si unì all’altro cazzone già dentro di me. Un istante per tenermi saldamente e iniziò a spingere e la doppia scopata ebbe inizio. Ammetto che il dolore era forte, ma anche il piacere aumentava a ogni colpo, e sentire due uomini dentro di me mi fece dimenticare il dolore lasciando posto solo al piacere. Pensavo che avrei goduto di due cazzi alla volta. Ma evidentemente i loro piani prevedevano altro.
Carmelo smise di baciarmi e tenne sollevata la mia testa. Poco dopo capii il motivo, vedendo Amir e il suo amico che si avvicinavano ai due lati del letto, mettendosi in ginocchio vicino a noi. Si tenevano i cazzi i mano, dritti e lucidi, con la cappella in bella mostra. La mia bocca si aprì e le cappelle cercarono di entrare dentro. Ma non ci entravano ovviamente tutte e due. E allora cominciarono a contendersi la mia bocca, scopandola alternativamente.
Ero talmente preso da tutto questo sesso su di me e dentro di me che non mi accorsi subito che avevo le mani sciolte e che tenevano i due cazzoni neri mentre li succhiavo. I versi che tutti quei maschi facevano erano bestiali e si capiva che godevano, e molto. I due cazzi che succhiavo erano sempre più duri e pulsanti e pensavo che sarebbero esplosi dopo poco. Invece quei due maschi resistevano e continuavano. Così come i due cazzoni che avevo nel culo che all’unisono entravano e uscivano da me.
Dopo poco a uno a uno uscirono dai miei buchi, tutti tranne Carmelo che rimasto dentro cominciò a cavalcarmi rovesciandomi sulla schiena e tenendomi le gambe larghe. Lo vedevo, sudato e magnifico che con gli occhi pieni di sesso violento mi esplose dentro con un grido animalesco continuando a esplodere più e più volte sino a quando il suo cazzo perse consistenza e scivolò fuori. A quel punto si spostò e Amir entrò in me e anche lui nella stessa posizione mi fotteva con violenza sino a quando sentii il suo sperma inondarmi l’intestino. Fu poi il turno di Giorgio che mi penetrò tenendomi sollevata solo una gamba, in modo da avere più presa. Anche lui sembrava trasformato, rispetto all’impiegato della ferramenta che normalmente mi serviva. Aveva gli occhi di fuori e i muscoli tutti tesi che si rilassarono solo appena mi esplose dentro più e più volte aggiungendo sperma a quello che già era dentro di me.
Sapevo che mancava l’ultimo e non tardò ad arrivarmi dentro. Decise, però, di prendermi da dietro. Mi voltò di scatto e mi mise un braccio attorno al collo e mi sfondò con la sua mazza dura e con le due grosse vene che mi solleticarono il buco del culo. Prese a scoparmi in maniera ancora più selvaggia degli altri, sino a quando decise che il suo sperma non si sarebbe unito a quello degli altri, ma che invece l’avrei dovuto sentire in bocca. Mi tirò di lato e venne con il cazzo in mano davanti la mia bocca, aprendomela a forza e sparando schizzi di sperma dentro. Fu una sborrata incredibile, densa e lunga. Ma del resto anche la notte prima avevo avuto modo di vedere quanto sperma producesse.
Ero esausto, come anche i maschi che erano con me. Io crollai, forse mi addormentai per qualche minuto. Appena riaprii gli occhi vidi che era rimasto solo Amir, che mi prese in braccio e mi porto sotto la doccia dove un getto d’acqua calda ci lavò da tutti gli umori. Mi asciugò dolcemente e mi portò a letto. Poi si distese dietro di me e tenendomi abbracciato mi diede un bacio sul collo e mi disse di dormire che l’indomani mattina presto si doveva ricominciare a lavorare……… Mi addormentai sentendo il suo corpo, e il suo cazzo, incollato a me. Una sensazione bellissima……. (continua…..)
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