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I miei due zii - Capitolo 7 e finale


di aramis2
29.01.2019    |    15.830    |    10 9.5
"Mi spostai sul letto e lo zio aprì le gambe per permettermi di mettermi in mezzo..."
Capitolo 7 - Ritorno dallo zio

Dopo la mia ultima visita a zio Berto non ero sicuro di voler tornare a trovarlo. Sapevo di non voler essere messo ancora sul tavolo ma quando ci pensavo il mio cazzo diventava duro all’istante! Non sapevo il perché ma sapevo che se in futuro gli avessi detto che sarei andato a trovarlo, non avrei potuto dimenticarlo. Era vacanza ed io ero annoiato, avevo poco da fare. C’erano i miei amici ma io volevo fare qualche cosa da solo, così scrissi un biglietto per lo zio e la lasciai nella sua cassetta per le lettere; gli chiedevo se potevo chiamarlo per vederci. Nel biglietto dicevo che ero in vacanza e l’avrei chiamato il giorno dopo. Non ricevetti risposta, la mamma notò che ero triste e mi chiese il perché! Risposi che non c’era niente ma quando disse: “Perché non vai a chiamare zio Berto, so che sarebbe felice di vederti.” Mi incazzai e dissi: “Uscirò in bicicletta” e me ne andai. Dannazione, io volevo vederlo ma lui non c’era! Ogni sera ero andato a dormire pensando a lui, guardando il mio cazzo e pensando che stesse diventando più grosso ma non sarebbe aumentato se lo zio non continuava a seminarmi.
Decisi che quella sera avrei visto lo zio.

Erano circa le otto quando bussai alla sua porta e sentii un rumore che proveniva da dentro. Bussai di nuovo ed aspettai e questa volta sentii una voce gridare:i “Ok, ok sto venendo!” Era lui. Era a casa! Il mio cazzo cominciò subito a diventare duro e rimasi davanti alla porta sorridente. La porta si aprì di alcuni centimetri e quando lui vide chi c’era, la spalancò per farmi entrare e poi la chiuse rapidamente. Aveva un asciugamano intorno alla vita ed era ovvio che stava facendo una doccia. Mi sorrise e mi arruffò i capelli dicendo: “Oh, così sei ritornato, huh. Sei venuto a trovare tuo zio” Lo avvolsi tra le braccia e mi sentii subito bene. Il suo corpo era caldo e lo sentivo diventare duro sotto l'asciugamano mentre mi stringeva a se.

Mi mise una mano sotto il mento costringendomi a guardarlo, si piegò e mi baciò, a bocca aperta ed io sentii la sua lingua contro le mie labbra; quando aprii la bocca la sua lingua entrò ed esplorò la mia bocca. Era bello ed il mio cazzo diventò duro come pietra!

Interrompendo il bacio indietreggiò, vidi l'asciugamano alzato dall’uccello e lui disse: “Ho appena fatto una doccia. Perché non fai il bravo ragazzo e la fai anche tu, poi potremo divertirci, sì?”

Toccai la sua durezza attraverso l'asciugamano e lui disse: “Vai a fare la doccia e poi potrai succhiarlo finché ti piacerà. Ok. Spogliati in camera da letto ed io ti troverò un asciugamano pulito.”
Praticamente corsi nella sua camera da letto per spogliarmi e fare la doccia. Lui era in casa! Io ero con lui! Lui aveva detto che potevo succhiargli il cazzo finché volevo. Ero in paradiso!

Ero insaponato e sotto la doccia quando sentii lo zio dire: ” Ecco il tuo asciugamano ragazzo. Lo appendo alla porta.”

Risposi: “OK” Ma poi lo zio disse: “Lasciami vedere cosa stai facendo.” Tirò indietro la tenda della doccia e spostò il getto da me contro il muro. Io ero tutto bagnato, lui prese del gel doccia, si insaponò le mani e le strofinò sul mio sedere e sul mio cazzo. Le sue mani erano forti e per non cadere mi appoggiai al muro. Lui aveva ancora l’asciugamano intorno alla vita ma vedere la protuberanza e sentire le sue mani su di me mi rese veramente duro.

Lui disse: “Oh sì figliolo. Ti piace non è vero e sai cosa ha tuo zio per te. Il tuo cazzo sta godendo, lasciami infilare un dito nel tuo buco e fammi sentire com’è stretto!”
La punta del dito era già all'ingresso del mio buco e mentre lo diceva lo fece scivolare facilmente dentro. Mi faceva godere mentre spingeva il dito più profondamente. Aveva ancora la mano sul mio cazzo mentre il dito si muoveva profondamente, era fantastico.
“Maledizione ragazzo, sei così stretto. Sei bello, sai?”
Io riuscii solo a rispondere: ” Oh zio. E’ così bello. Oh. Agh. Agh!” Sentii come se stessi venendo ma lo zio tolse le mani da me e disse: “Esci dalla doccia e vieni sul letto con me.”
Mentre se ne andava aggiunse: “Non farmi aspettare!”
Mi affrettai, mi tolsi il sapone e mi asciugai. Mi avvolsi nell'asciugamano ed andai in camera da letto.
Lo zio era là e mi indicò il letto: “Avvicinati e stai in piedi per un momento. Lasciati guardare.” Era sdraiato sul letto, un asciugamano sulla vita a nascondere il pene che tuttavia lo alzava, era ovvio che era duro.
Andai dove indicava e lui protese una mano verso il mio asciugamano. “Ora togliamolo e lasciamo che tuo zio ti guardi.” Tirò via l'asciugamano via e lo lasciò cadere sul pavimento.
Rimasi fermo mentre lui mi guardava, il mio cazzo uccello stava in piedi orgoglioso di fronte a me. Guardai i suoi occhi mentre si leccava le labbra. Disse “Avvicinati un po' e lasciami toccare le palle. Anche il cazzo non mi sembra male. Ma lasciami sentire le palle e poi voltati.”
Quando gli fui vicino mise le mani sotto di me e mi strinse delicatamente le palle. Vi passò sopra il pollice e disse: “Oh sì. Sono belle e hanno sopra un bel cazzo! Ora fai il bravo e voltati.”
Io mi voltai e lui disse: “Ora apriti il sedere e fammi vedere il tuo bel buco!”
Misi le mani dietro di me e mi allargai le natiche. Sembrò che gli piacesse: “Oh sì figliolo. Così. Ora piegati un po’, tieni le chiappe, allargale e rilassa il buco e poi stringilo.”
Non era facile ma io provai a fare il meglio che potevo, lui disse “Oh sì così va bene. Quel buco merita più tardi di aver dentro una bella lingua, ora vuoi venire sul letto con me?”
Mi girai per rispondergli ma prima che potessi dire qualsiasi cosa lui disse: “Vieni. Coccolami e poi toglimi l’asciugamano se vuoi.”
Quando lo raggiunsi sul letto mi tirò vicino a se, mentre io lo circondavo con le mie braccia, e mi baciò. Questa volta misi la mia lingua contro la sua e fu fantastico. Sentii la sua mano sul mio sedere tirarmi a se e le sue dita si mossero tra le mie gambe. Quando interrompemmo il bacio disse: “Forza. Guarda sotto l'asciugamano e fai quello che vuoi!”
Non avevo bisogno che me lo dicesse due volte. Mi spostai sul letto e lo zio aprì le gambe per permettermi di mettermi in mezzo. Gli tirai via l'asciugamano ed il suo cazzo e le palle pesanti ancora una volta mi sembrarono enormi. Lui prese la base del cazzo puntandolo verso di me, era veramente duro e la punta era bagnata permettendo al prepuzio di scivolare indietro a metà strada sulla testa. “Forza, leccalo!” Disse, io spostai la testa, aprii la bocca allargandola il più possibile e quando le mie labbra si spostarono sulla testa, fecero scivolare indietro il prepuzio, ora la testa era nella mia bocca e completamente esposta. Chiusi le labbra dietro la cresta e feci rotolare lentamente sulla mia lingua la testa gonfia, intorno alla cresta e sotto il prepuzio prima di colpire con la punta della lingua nella fessura che sentii aprirsi un po’ e colare una dolce pre eiaculazione. Sentii le gambe dello zio chiudersi intorno a me, capii che stava godendo e ne fui felice. “Oh sì, ragazzo. Come stai facendo godere lo zio! Prendi più del mio cazzo se puoi e poi succhiami un po’ le palle, Dannazione che bello, sei un succhiacazzi nato!”
Tentai di prendere un po’ più di cazzo, non riuscivo a prenderlo tutto ma quando cominciai a muovere la testa su ed in giù capii che stava godendone. Lo sentii agitarsi mentre la mia testa si muoveva lungo la sua asta e lo sentivo gridare: “Leccami le palle. Vai giù e leccami bene.”
Lasciai che il suo cazzo scivolasse dalla mia bocca, spinsi la faccia nelle sue palle con la bocca aperta e cominciai a leccarle. Il suo scroto era scivoloso ed odorava leggermente di gel di doccia. Lo leccai meglio che potevo e presto fu bagnato della mia saliva. La mia faccia vi era pigiata contro e sembravano due grosse susine in una borsa di pelle di seta. Allo zio continuava a piacere, presi una palla in bocca e la succhiai dolcemente prima di rilasciarla e compiere la stessa azione sull'altra. Quando ebbi finito lo zio disse: “Oh sì baby, è stato bello, bravo ragazzo.” Quando mi mossi per riportare la bocca sul suo cazzo duro, mi fermò: “No, alzati e girati”
Mi misi come pensavo che intendesse ma lui disse: “No, metti le gambe ai miei lati e girati verso i piedi”
Mi misi a gambe divaricate sul suo torace: “Ora puoi succhiarmi più facilmente ed io posso metterti dentro la lingua.”
Mentre riprendevo in bocca la punta del suo cazzo, mi allargò le gambe e disse: “Abbassa il sedere. Fammi vedere il buco.” Lo feci e lui: “Oh sì! Che piccola bellezza”, sentii che mi allargava le natiche e la sua lingua bagnata si mosse in cerchio intorno all'orlo del mio buco. Era fantastico e succhiargli il cazzo sembrava ancora meglio. Sentivo la sua bocca contro di me e la sua lingua esplorava stuzzicando più profondamente le sensibili terminazioni nervose nel mio buco. Continuò a leccare e succhiare, infilando la lingua più profondamente ed io potevo sentire il mio buco aprirsi e chiudersi da solo in risposta a questa attenzione. Mi piaceva e quando lo zio pigiò la sua bocca con forza contro di me e sentii la sua lingua muoversi dentro e fuori del mio buco come un serpente, sentii un dito scivolare lungo la sua lingua. Entrò così facilmente, fu così bello, il mio buco era caldo e bagnato per la saliva dello zio e per i miei succhi.
Smisi di succhiargli l’uccello, quello che stava facendo con me era tutto ciò che volevo sentire. Mi stava dando tanto piacere ed io appoggiai la testa sul suo stomaco, il suo cazzo era lungo la mia faccia e gemetti piano di piacere.
Lo zio capì l’effetto che quello che stava facendo aveva su di me: “Ti piace, non è vero? La mia lingua nel tuo buco stretto.”
Dissi solo: “Oh sì, zio. Mi stai dando tanto piacere al buco.”
Lui tornò a pigiare la bocca con forza contro di me ed infilò la lingua profondamente. Lo sentii toglierla, il mio buco era caldo e bagnato ed io volevo di più.
Avevo ancora le gambe intorno a lui e lui cominciò a spingermi verso i suoi piedi, si spostò e disse “Mettiti in ginocchio ragazzo, hai bisogno di essere inseminato di nuovo.”
Io ero praticamente in trance per il suo trattamento ma non volevo essere inculato: “Oh no zio. Lascia che ti succhi e prenda il tuo seme così”
Era dietro di me e tra le mie gambe con le ginocchia che me le allargavano.
“Ora non cominciare con queste assurdità. Fammi sentire il tuo cazzo”, mise una mano sotto di me e mi prese il cazzo. Lo sentii ridere piano: “Vedi, il tuo cazzo sta diventando più grosso e bel duro, questo vuole dire che lo vuoi, girati sulla schiena.”
Si spostò per permettermi di mettermi di schiena ed io mi sentii più tranquillo, non gli sarebbe stato facile incularmi. Come mi sbagliavo!
Lo guardai e lui mi sorrise, aveva in mano un cuscino e mi disse di mettermi le mani intorno alle ginocchia; quando lo feci con una mano spinse contro i miei piedi, mi costrinse sulla schiena e spinse il cuscino con l’altra mano sotto di me.
Le mie braccia ora erano ai miei fianchi e quando guardai lo zio lo vidi venirmi più vicino, l’uccello duro davanti a lui, ora usciva pre eiaculazione dalla punta appoggiata tra le mie gambe, sotto le mie palle.
Vide la mia reazione e disse: “Non restare teso ora. Rilassati, il buco è ben bagnato e pronto per essere seminato” Io scossi la testa e lo implorai: “Oh no zio. Lasciati succhiare.”
Mentre lo dicevo sentii la sua cappella dura contro il mio buco. Presi un respiro profondo mentre la testa cominciava ad entrare e tentai di rilassarmi più che potevo. Lui ora era dentro in parte e spingeva contro il muscolo interno. Aprii gli occhi e lo guardai . Stava guardandosi il cazzo che mi penetrava, poi mi guardò e disse: “Tranquillo ragazzo, è entrato facilmente, ora tossisci.”
Non capivo cosa volesse dire ma tossii lo stesso e mentre lo facevo la sua cappella dura e tesa, scivolò attraverso il mio muscolo interno, ancora più profondamente dentro di me e muovendosi lungo il mio canale stretto. Si fermò per un momento, lo guardai, lui guardò di nuovo giù verso il suo cazzo ed il mio buco mentre faceva scendere dalla bocca una goccia di saliva sopra l’uccello e le labbra del mio buco stretto ma ora allargato.
Lo sentii muoversi un po’ e poi andò ancora più profondamente. Mi fece un po’ male ma fu bello allo stesso tempo. Si muoveva lentamente, quando raggiunse il mio muscolo interno si fermò e poi si mosse di nuovo dentro. Ogni volta che si muoveva dentro di me potevo sentire strofinare qualche cosa e sentivo il mio cazzo perdere pre eiaculazione sopra il mio stomaco. Il dolore ora se n’era andata ed era rimasto solo il piacere.
Lo zio si muoveva dentro di me, io mi sentivo pieno del suo cazzo e mi rilassai di più per godere di quello che stava facendo. Qualche volta lo toglieva quasi completamente e lo ributtava dentro tutto, altre volte ne toglieva solo un po’ e poi rispingeva dentro con forza,non avevo mai sentito tanto piacere.
Tornai a guardarlo, lui sorrise e disse:”Ti seminerò per bene questa volta. Lasciami stringere il tuo cazzo.”
Prese il mio uccello bagnato di pre eiaculazione tra il pollice e due dita e mi carezzò. Era durissimo, lui dovette capire che non avrei potuto resistere più a lungo e prima che me ne rendessi conto, mentre il suo pene si muoveva con forza dentro di me, cominciai a venire. Il primo colpo mi colpì il mento, il seguente il torace e lo stomaco. Contemporaneamente lo zio lo spingeva dentro con forza tre o quattro volte e poi rimase fortemente pigiato contro di me. Sembrava che il suo cazzo fosse nel mio stomaco, mi sentivo così pieno e capii che ancora una volta stava seminandomi profondamente.
Mentre era ancora dentro di me si chinò e mi baciò e mentre mi teneva per i fianchi, misi le mie braccia intorno al suo corpo caldo.
Restammo sdraiati così per un po’ ed alla fine sentii il suo uccello scivolare fuori dal mio buco bagnato. Lo zio si tolse da me e disse: “Voilà, non è stato male, vero?”

Lo guardai ancora inginocchiato sul letto tra le mie gambe che ora erano ai suoi fianchi e dissi “No zio. E’ stato bello ed io ho il tuo seme dentro di me, non è vero?” Ora il suo cazzo era solo lievemente duro e stava pendendo sopra le sue palle. Era luccicante, bagnato ed ancora abbastanza grosso ma non come sapevo poteva diventare.
“Certo che l’hai e devi tenerlo, ricordi? Ora vestiti. Sta diventando tardi ed è meglio che torni a casa.”
Mi aiutò ad alzarmi dal letto e mentre mi vestivo mi mise una mano sul culo e vi infilò un po’ di un dito. Mi fermai e lui disse “Oh sì. Dovrò seminarti di nuovo. Ora vestiti rapidamente, è tardi.”
Mi vestii e quando mi voltai lo zio era davanti alla porta della camera da letto con un accappatoio aperto sul davanti. Era bello quando mi sorrise e vidi il suo uccello semi duro alzarsi lentamente ed abbassarsi sulle palle pendenti. Quando mi mossi verso lui, chiuse l’accappatoio e se lo allacciò dicendo: ”Vieni. Ti apro la porta a vai a casa, ok?”
Giunti alla porta lui mi mi abbracciò, io infilai una mano nell’accappatoio, gli presi il pene e sorrisi. Ce l’aveva duro! Disse semplicemente: “Ora vai e ritorna presto, chiamami.”
Ero felice mentre tornavo a casa in bicicletta e quando andai a letto pensai a come mi aveva dato piacere lo zio. Il mio cazzo era di nuovo duro e lo carezzai sdraiato sul letto, sentii il lo sperma fluire da me mentre sapevo che il seme di mio zio era dentro di me.

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