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Gay & Bisex

Cambiare Una Gomma Con La Chiave Giusta


di santoBEVITORE
22.11.2011    |    19.166    |    5 9.7
"Era rimasto solo il crick da abbassare e togliere..."
Achille mi tromba da quasi 6 mesi.
le prime 3 volte l'ho solo spompinato (e 2 volte su 3 ha sborrato due volte) poi un giorno che eccezionalmente avevo la casa libera è venuto a casa mia e dopo la prima schizzata in gola, una sigaretta e qualche coccola, l'ho fatto tornare duro con qualche leccata, mi ha girato e mi ha scopato vigorosamente.
da allora mi scopa ogni volta, anche in auto.

un paio di settimane fa ho dato un'occhiata al suo profilo aggiornato su annunci69.it ed ho scoperto che era curioso di provare esperienze con travestiti, così mi sono proposto per un incontro un po' speciale.

mi sono fatto trovare in auto con indosso solo tacchi alti, calze a rete e una parrucca, già disteso a pancia sotto sui sedili abbassati.
inutile dire che quando è arrivato Achille ha perso letteralmente la testa, mi ha immediatamente strappato le calze sul culo e mi ha subito sbattuto dentro il suo bel cazzo.
"che fica… che fica di culo che hai… ti rompo la fica!"
mi ha cavalcato con una potenza e una fregola che superava ogni nostro incontro. era indemoniato e mi ha chiavato per mezz'ora e quando poi, alla fine, mi ha fatto girare e si è accorto che avevo messo un gran rossetto da puttana, gli è salito il sangue al cervello e mi ha scopato in gola fino a che non mi ha riempito di sbroda.

ho già spiegato in altri racconti che non sono un travestito e che non cerco assolutamente una femminilizzazione, semplicemente mi eccito da matti quando so di realizzare la fantasia erotica di un bel maschio, qualunque essa sia.

insomma qualche sera fa Achille mi ha telefonato e mi ha detto di avere una voglia matta di aprirmi ancora il culo e di raggiungerlo subito a casa sua, a Livorno.
la faccio breve: per fargli una sorpresa mi sono presentato con un bel perizoma nero, calze e reggicalze, tutto nascosto sotto ai jeans.
appena entrato, ancora nell'ingresso, mi ha sbattuto in ginocchio e si è fatto leccare abbondantemente il cazzo, quando ha visto cosa indossavo sotto mi ha buttato sul letto, ha spostato da parte la mutandina senza togliermela e mi ha ficcato brutalmente l'uccello in culo. senza tante moine… tutto dentro e via a trivellare.
a dire il vero è stato bellissimo quando, dopo la seconda sborrata mi ha abbracciato e mi ha detto che in realtà lui vuole ME, che gli piaccio in ogni modo e che non c'è bisogno che indossi nulla di speciale, perché lo interesso e ho un culo splendido.

stavo tornando a casa tutto contento per il culo aperto e per le belle parole del mio maschione, canticchiavo con la radio… poi la macchina si è messa a sbandare e piano piano ho raggiunto un'area di sosta.
gomma a terra. vaffanculo.
cambiare una ruota non è mai il massimo, farlo di notte, a novembre, con un filo interdentale in culo e un reggicalze ad ingombrare sotto ai pantaloni è anche peggio. garantisco.
me ne stavo chino sulla ruota e affannavo a svitare i bulloni quando ho visto fermarsi un furgone, subito dietro alla mia auto.
ne è sceso un 35enne basso e ben piazzato, facile intuire il suo corpo muscoloso sotto al giaccone, con un bel pizzetto molto curato e lo sguardo gentile.
"ti serve una mano?"
mi sono alzato e gli ho stretto la mano
"ciao, sto cercando di cambiare la ruota ma con questa cazzo di chiave non ci riesco"
"sono quelle chiavi stronze che danno con la ruota di scorta, non servono a nulla, aspetta ne ho una migliore"
ha aperto il cassone del furgone e ne ha estratto una chiave a stella molto pesante.
"con questa facciamo in due minuti" ha detto
"perfetto, io la smonto e tu illuminami con la torcia"
sono tornato a chinarmi sulla gomma e mi sono dato da fare.
la chiave si è rivelata davvero utile e in pochissimi minuti sono riuscito a svitare i bulloni, sostituire lo pneumatico e riavvitarli.
era rimasto solo il crick da abbassare e togliere.
mi sono piegato sulla maniglia e ho iniziato a ruotarla… fino a che mi sono accorto di lavorare in ombra.
ho voltato la testa e mi sono accorto che il buon samaritano mi stava illuminando il sedere, che a forza di piegarmi stava rivelando l'attaccatura del perizoma e l'elastico ricamato del reggicalze.
nonostante la temperatura quasi invernale stava sudando… e quei suoi occhi inizialmente così buoni e dolci avevano assunto una nuova sfumatura e traboccavano bramosìa.
ho finito in fretta di abbassare la macchina (al buio) poi ho raccolto la sua chiave e mi sono spostato dietro al suo furgone aperto per riporla.
mi ha seguito come un cagnolino, senza smettere di illuminarmi il posteriore.
come mi sono allungato per depositare l'attrezzo l'ho sentito avvicinarsi e appoggiare la sua erezione stretta nei jeans.
il traffico scorreva li di fianco e lui si strusciava alle mie natiche, appena protetto dal portellone aperto.
"sali sù"
sono entrato e ho raggiunto il fondo del furgone.
mi sono messo a 4 zampe.
è salito ed ha accostato il portellone, si è avvicinato e l'ho sentito mettermi le mani sui fianchi.
era delicatissimo, tremava, mi trattava come una statuetta di porcellana.
molto dolcemente ha fatto scivolare in basso i miei jeans, lasciando scoperto il culo incorniciato in quella biancheria nera e sexy.
"che troia" ha detto, e subito dopo ha infilato la lingua nel buchino.
che bravo che era, che delizia sentirlo ravanarmi dentro e gemere.
"che troia" ha ripetuto "stai ferma"
in genere non apprezzo troppo quando usano il femminile, ma in quel momento volevo solo sentire il suo pistone e sono stato zitto.
si è apero i pantaloni e l'ho sentito posizionare la cappella.
non l'ho visto quel cazzo, ma l'ho sentito spingere e farsi strada nel mio sfintere.
sempre delicatamente, quasi timorosamente, l'ho sentito avanzare piano piano e piantarsi dentro di me.
ero già stato scopato meno di un'ora prima, avevo bisogno di qualcosa di più intenso.
"ficcalo tutto… sfondami" ho mormorato.
come risvegliato da una trance l'ho sentito trasformarsi, ha sbuffato e ha preso a trombarmi con forza.
da chiavatore esperto miscelava affondi rapidi e lente rotazioni, mi teneva per i lombi e mi pistonava.
"aspetta"
mi sono spostato, l'ho fatto uscire e mi sono tolto i jeans, poi mi sono posto supino, alzando le gambe.
"voglio guardarti mentre mentre mi scopi"
si è sputato sul cazzo e l'ha messo dentro di nuovo, a pigiare.
completamente vestito con solo il cazzo fuori mi sbatteva come una puttanella e si mordeva le labbra.
"prendilo… (un colpo) prendilo… (un altro colpo)…"
lo infilava e lo estraeva rapido e preciso.
"alza il maglione… voglio schizzarti sulla pancia" ha ghignato fra un ansimo e l'altro.
"non ti andrebbe di sborrarmi in bocca?"
le sue pupille hanno preso letteralmente fuoco
"che gran troia che sei…. ti farcisco la gola puttana"
una raffica di spinte intense e molto profonde mi ha profanato il culo, ossessivamente, convulsamente.
"apri la bocca troiaaaaaaaaaaaaa"
velocemente ha estratto l'uccello dalla mia tana calda e si è messo a cavalcioni sul mio torace
"tira fuori la lingua puttanaaaaaaaaaaaaaa"
SPRUUUUUUUUUUUZZZZZZZZZ!
un immenso fiotto di sborra ha raggiunto il mio palato, teneva il cazzo appena sollevato sulle mie labbra e sgrondava tutto il suo godimento sulla mia lingua e sulle labbra.
"bevi tutto puttana… bevi…"
ho ingoiato tutto il suo sperma caldo, vagamente amarognolo, ricco di aroma, poi ho spalancato le labbra e ho allungato il collo, imboccandogli tutta la minchia sporca di sborra.
"oooooh!"
in preda a un raptus mi ha preso la testa e l'ha accompagnata nella ripulitura del suo uccellone fino a che non ha finito di spruzzare e si è afflosciato sulla mia lingua.

ci siamo ricomposti e siamo scesi dal cassone del furgone.

"grazie davvero per l'aiuto"gli ho detto "sia per la ruota, sia per il culo"
ma lui era imbarazzatissimo e negli occhi gli era tornata la dolcezza e la timidezza di quando era arrivato.

ci siamo salutati frettolosamente, l'ho visto salire sul suo mezzo e lanciarsi nel traffico.
"poverino" ho pensato "invece di godersi una bella sborrata imprevista sta li a divorarsi dall'imbarazzo"

ho caricato la gomma cambiata in bauliera e sono tornato a casa.
almeno io ero felice.










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