Le due sorelle - Parte Seconda

Guardai Franca mentre era ancora in ginocchio sulla spiaggia dopo avermi ripulito il cazzo dallo sperma e dai suoi umori, aveva lo sguardo basso come conviene ad una schiava e aspettava che le ordinassi cosa fare. L’iniziazione era stata andata a buon fine! Le dissi di alzarsi in quanto era tardi e si doveva rientrare a casa. Si alzò e comincio ad indossare il costuma. Con voce gelida e tagliente le dissi “Cosa stai facendo cagna? Chi ti a dato il permesso di vestirti?” Si blocco immediatamente. “Ricordati che puoi fare solo quello che ti dica io. Da oggi non esiste per te una volontà. Non metterai più biancheria intima per essere sempre pronta ad essere usata. E adesso sali in macchina nuda. Passeremo per il paese e voglio che tutti sappiano che sei una troia e che sei la mia nuova schiava. “ Lei chinò il capo e non disse nulla. Le le predi un capezzolo tra pollice e indice e glielo ruotai in crudamente e le urlai “Come si dice cagna?” Lei grido per il dolore e sussurrò’ “Si Padrone “ Strinsi ancora più forte il capezzolo “Non ho sentito troia!!” Si contorse dal dolore e gridò “ Si Padrone! Grazie Padrone.” La feci sedere in macchina ordinandogli di tenere la cosce aperte per far vedere il suo sesso e le braccia appoggiate al sedile in modo che si vedesse bene che era nuda.
Andando verso casa si doveva passare sul porticciolo del paese a quell’ ora molto frequentato. Transitai molto lentamente in modo tale che Franca fosse esposta alla vista dei passanti. Lei non si mosse, ma vidi che cercava di evitare di piangere, la sua iniziazione al mondo della dominazione sessuale procedeva bene!! Arrivammo a casa e le dissi di coprirsi coll’asciugamano e di andare nella sua stanza e di aspettare che io la raggiungessi. La nostra casa consta di due edifici molto vicini, ma separati. Uno principale dove viviamo io e Teresa ed un altro per gli ospiti dove stava Franca. Salutai Teresa che seduta leggeva e le dissi che Franca s era divertita molto sulla spiaggia e che era andata a lavarsi e riposare nella sua stanza. Uscì come al solito a quell’ora per bagnare le piante del piccolo giardino. In breve entrai nella stanza di Franca e le dissi di mettersi in ginocchio e di succhiarmi i cazzo perche’ per lei era l’ora del suo aperitivo di sperma. Obbedì docilmente e comincio a leccare la cappella tesa e l’asta fino allo scroto. La presi per i capelli e cominciai a scoparla in bocca sempre più rapidamente fino a quando non esplose il getto di sperma. Non riuscì a tenerlo tutto in bocca e in parte colò sul pavimento. “ Che razza di schiava sei ? Devi ingoiare tutto e ringraziare che ti concedo di bere il mio sperma puttana, lecca subito il pavimento e non sprecare niente!!”
Lei obbedì senza fiatare. “ Domani mattina ti presenterò a Iorgo il nostro vicino di casa, lo farai divertire e io ti guarderò mentre fai la puttana. E vedi di comportarti bene altrimenti ti punirò duramente. “ Questa volta rispose subito “Si Padrone, grazie. Farò del mio meglio” Le diedi una sberla “Non del tuo meglio cagna, il tuo massimo. Non hai ancora capito che non esiste la mediocrità, ma solo l’eccellenza! Ricordati che devi essere sempre nuda sotto quello che indossi, niente intimo. E quando siedi non accavallare mai le gambe, ma tienile aperte, così si capisce che sei una troia pronta alla monta. “ Uscii ricordandole che a cena doveva sedersi davanti a me con le gambe aperte in modo che io potessi col piede nudo stimolare i suoi genitali. Lei chinò il capo e disse “Si mio Padrone”
Segue