bdsm
Le due sorelle
di Leonidasspartan
20.07.2024 |
3.540 |
5
"Le leccai i genitali fini a quando lei si irrigidì e comincio a mugolare..."
Erano anni che invitavamo Franca la sorella di mia moglie Teresa nella nostra casa in Grecia. Finalmente aveva accettato.Tra Teresa e Franca c’erano 14 anni di differenza. Teresa era piuttosto invecchiata e sfiorita, mentre Franca era ancora molto attraente nonostante i suoi 50 anni.
Alta, snella e tonica. Ventre piatto e tette piccole, culo ben proporzionato, gambe lunghe anche se con cosce un po’ grosse.
Si manteneva in forma con la palestra e una dieta stretta.
Aveva avuto un marito che aveva cornificato per anni con un intellettuale maritato, perché il cornuto non la scopava.
Poi visto che l’ intellettuale non si decideva lo aveva mollato, per cui era libera di venire con noi.
Era tempo che avevo il chiodo fisso di scoparla.
Contrariamente a mia moglie che era piuttosto frigida, mi dava l’idea che a letto fosse una gran troia.
Arrivati in Grecia, dopo un viaggio tranquillo, ebbi l’opportunità di osservarla in costume da bagno.
Mi si rizzò il cazzo immediatamente.
Sarebbe rimasta con noi 20 giorni, non c’era tempo da perdere.
Dopo due giorni di vita di mare a tre, Teresa si dichiarò piuttosto stanca e mi spinse ad accompagnare Franca al mare perché non si annoiasse.
Mai occasione avrebbe potuto essere più ghiotta.
Con la scusa del sole cocente e della sua pelle candida cominciai con l’offrirmi di metterle la crema solare. All’inizio sulle spalle. Poi, tenendola sempre bene al sole, sulle braccia e sulle gambe.
La massaggiavo con lentezza e ed accuratezza.
La mia mano scivolava leggera su tutto il corpo ed indugiava all’inguine, sopra i seni, sulle natiche. Infine su convinse a togliere il reggiseno per abbronzarsi uniformemente disse, la assecondai immediatamente asserendo che era una ottima idea. Naturalmente le massaggiai le tette con la crema solare indugiando sui capezzoli fini a farglieli diventare eretti.
La troia se la godeva con gli occhi chiusi. Tornai sulle cosce e, come per errore, infilai la mano sotto lo slip. Era depilata e mi accorsi che si era bagnata per l’eccitazione della stimolazione dei capezzoli.
Rimanemmo in spiaggia fino a tardi. In fine tutti i bagnanti si allontanarono e la spiaggia divenne deserta.
Era una spiaggia molto lontana dalla civiltà per cui ottima per scopare.
Ruppi gli indugi, anche perché la troietta ci stava chiaramente e le infilai due dita nel sesso mentre col pollice le massaggiavo il clitoride. Le sfilai gli slip e tirai fuori il mio cazzo che era già duro da tempo.
Mi sdraiai sopra di lei per un 69 conoscitivo. Come sospettavo era una pompinara esperta. Mi avvolse con la lingua la cappella rendendola ancora più dura e mi lecco l’asta , i testicoli e l’ano con evidente esperienza.
Le leccai i genitali fini a quando lei si irrigidì e comincio a mugolare. A quel punto non volli che avesse un orgasmo per cui la misi carponi esponendo i pertugi della vagina e dell’ano. Con un colpo secco la penetrai in vagina. Lei lanciò un urlo acuto e cominciò a incitarmi:
“Scopami porco, lo so che lo volevi fare da anni, sfondami, fammi godere…”.
La pompai per 10 o 15 minuti, poi senza dire molto, vista la posizione le entrai nell’ano, che era già stato ben usato. Dapprima inserii il glande dilatandole lo sfintere esterno.
Poi lentamente, ma decisamente feci forza sullo sfintere interno che cedette di colpo permettendo al mio cazzo di entrare interamente nel suo retto, i testicoli sbatterono contro le natiche con un rumore simile ad uno schiaffo.
Lei urlo dapprima di dolore e poi di piacere.
Presi a pomparla con violenza.
Era il momento di procedere col mio progetto di sottomissione di Franca che vagheggiavo da anni.
La volevo totalmente sottomessa ai miei voleri.
Ridurla ad un oggetto sessuale da abusare e da offrire ad altri per vederla abusata.
Per cui le urlai: “ Ti ho sodomizzata e con questo atto diventi la mia schiava sessuale, da ora in poi chiamami Padrone. Dovrai fare tutto quello che voglio io, quando è come lo voglio io, sarai solo una cagna che dovrà soddisfarmi”
Lei si voltò inviperita, ma le mollai un doppio ceffone in faccia e la penetrai fino all’intestino per farle capire chi comandava.
Smise di ribellarsi.
Tirai fuori il cazzo e glielo infilai in culo ripetutamente senza pietà fino a quando mi disse :”Basta …”.
Le diedi due altri ceffoni molto duri e le dissi “Basta cosa? Come ti permetti di rivolgermi la parola. Tu devi solo obbedire e farmi godere. Allora chi sono io cagna?” “Il mio Padrone” disse lei.
“Brava, adesso il tuo Padrone ti riempie il culo di sborra e poi tu cagna mi laverai il cazzo con la lingua”
Lei rispose:“Si”
Questa volta tre ceffoni:
“Si cosa?”
“Si Padrone”
Le ficcai di nuovo il cazzo nel culo ormai aperto e la pompai a lungo e profondamente fino a sborrare.
Tolsi il cazzo dal culo ammirando il risultato ottenuto.
L’ano era beante e fuoriusciva un rivolo di sperma dallo sfintere dilatato.
“ Dovresti vedere come ti ho ridotto il culo cagna. Aperto come un carciofo. E adesso lavami il cazzo e i coglioni con la lingua”
Docilmente prese il cazzo in bocca e con la lingua lo ripulì dei miei e dei suoi umori, continuando a leccare, succhiare ed ingoiare fino a quando le dissi di smettere.
Un altro ceffone e urlai: “Come si dice cagna?”. E lei “Grazie Padrone”. L’avevo domata e il seguito sarà ancora più interessante.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.