Le due sorelle - Parte quarta - La punizione

Ormai Franca era in Grecia con noi da una settimana. Quindi rimanevano ancora una quindicina di giorni per completare la sottomissione.
La attendeva la punizione promessa.
Decido di posticipare l’incontro con Iorgo ed organizzare invece la la sessione punitiva.
Ogni martedì un contadino del paese (Iannis) veniva a fare manutenzione del nostro piccolo giardino.
Me lo aveva presentato Iorgo. Non era un genio, ma quanto bastava per le nostre necessità.
Sempre Iorgo mi aveva raccontato un po’ di lui. La cosa saliente era che la figa era la sua ossessione. Era sposato, ma era sempre in cerca di femmine da montare.
Per la verità non era chiaro come potesse avere successo.
Era un uomo sui 50, ma ne dimostrava di più.
Non aveva una grande dimestichezza con il sapone. E si sentiva.
Sempre con la barba lunga, un sorriso con buchi da denti mancanti.
Lo ho sempre visto con la stessa camicia a quadri sbottonata e jeans sdruciti e sporchi. Spesso si riparava dal sole con un fazzoletto annodato alla cretese.
Insomma un disastro.
Teresa lo detestava perché secondo lei era un lurido (in tutti i sensi) maschilista.
Quando lui veniva lei non si faceva trovare. Andava preso in spiaggia o al paese e tornava quando se ne era andato.

Quindi era perfetto come seviziatore di Franca.

Avvisai Franca che non ci sarebbe stato l’incontro con Iorgo e di prepararsi a subire quello che le era stato promesso.
Le ordinai di farsi trovare nuda l’indomani nella sua stanza alle 9 (Iannis arrivava verso le 8:30). Lei,tremante per l’incertezza di quello che le sarebbe capitato, abbozzo’ uno sguardo interrogativo, due sberle e una robusta strizzata di capezzoli, la bloccarono.

Verso le otto dell’indomani Teresa se ne andò dicendomi di avvisarla quando Iannis se ne fosse andato.
Iannis arrivo preciso alle 8:30. A gesti e con quel po’ di Greco che conoscevo gli dissi che c’era una donna disponibile per lui nella stanza degli ospiti.
Lui mi guardò attonito ed incredulo.

Sempre con il linguaggio dei gesti e poche parole gli dissi che poteva fare quello che voleva di lei tranne incularla.

Gli occhi gli brillarono come non avevo mai visto.
Comincio a toccarsi la patta per sbrigliare il cazzo che evidentemente si era indurito.
Andammo insieme verso la casetta degli ospiti. E alle nove precise entrai da Franca lasciando ad attendere Iannis.

Franca era nuda, in piedi nel mezzo della stanza. Mandava un buon profumo di pulito ed era veramente desiderabile.

Le dissi che il suo aguzzino attendeva fuori dalla porta e che la avrebbe usata a suo piacimento. L’unica cosa che non poteva fare era sodomizzarla. Io sarei stato presente e avrei guardato come si sarebbe comportata. Alla fine l’avrei inculata.

Apri la porta e feci entrare Iannis.

Franca per poco non ebbe un mancamento, mentre Iannis si lecco le labbra. Sicuramente non aveva mai visto una donna simile.

Ordinai a Franca di aprire la patta di Iannis e fargli un pompino.

Ubbidì docilmente. Apri la cerniera e prese in mano il cazzo di Iannis, non completamente eretto e con la cappella coperta ancora dal prepuzio.

Sentii un olezzo molto forte e dissi a Franca di scappellarlo e pulirlo con la lingua. Ero certo che il prepuzio fosse pieno di smegma.

Franca scopri la cappella e ebbe uno scatto indietro. Lo strato di smegma bianco giallastro ricopriva quasi interamente il glande.

“Puliscilo con la lingua ed ingoia tutto cagna!!”

Intanto il cazzo era diventato duro ed aveva una cappella notevole. Franca dovette prima leccarlo per togliere lo spesso strato di smegma e poi succhio la cappella per finire di ripulirla. Ingoio’ tutto.

Grosse lacrime le solcavano il volto per l’umiliazione e il ribrezzo.

Iannis le strizzò i seni con le sue mani sporche di terra fino a farla urlare. Poi la stese a pancia in giù sul tavolo e la penetro’ con un colpo solo. Franca gemette e Iannis cominciò ad affondare il cazzo ritmicamente nella sua vagina.

Mi avvicinai e ghignando le chiesi se stava godendo, anzi, le dissi che se voleva le concedevo la possibilità di un orgasmo.

Le mi guardò con occhi supplicanti mentre Iannis la cavalcava selvaggiamente.

“Se ti fossi comportata bene non saresti stata punita. Hai voluto fare la stronza e adesso paghi. Devi capire che nulla ti sarà perdonato. Sei una troia sottomessa e come tale ti devi comportare. Vedrai che alla fine ti piacerà, Iannis ha una bella resistenza mi pare”
e scoppiai in una risata.

Fermai Iannis perché altrimenti avrebbe sborrato subito.

Ordinai a Franca baciarlo con la lingua in bocca e mi segarlo mentre lo baciava.

Iannis sembrava impazzito. Mentre Franca lo baciava e segava le infilo tre delle sue grosse dita nella figa e lei comincio a mugolare.

Era il primo segno che stava virando verso la sottomissione. Quando le schiave godono mentre sono maltrattate vuol dire che si stanno trasformando in cagne obbedienti.

Improvvisamente Franca urlo’ :
“Padrone posso godere?”

“Certo troia godi con questo cesso di uomo che ti sta usando. Sei finalmente una cagna da monta”

Comincio a tremare in preda ad un orgasmo incontenibile. Iannis tolse le dita dalla figa e la penetro cavalcandola ritmicamente.

La monto’ per una decina di minuti. Lei ebbe tre orgasmi e urlo’ il suo godimento. Feci togliere a Iannis il cazzo dalla figa e dissi a Franca di succhiargli fuori la sborra. Lui venne copiosamente e sperma uscì dalle labbra della donna.

“Sei la solita pasticciona, lecca tutto lo sperma di quest’uomo e preparati che ti inculo”

Iannis si sedette ansimante.

Franca era distesa a terra apparentemente senza forze. La presi per i capelli e la schiaffeggiai ordinandogli di mettersi alla pecorina.
Sputai sul suo ano e cominciai a passargli la cappella tra le natiche. Di nuovo incomincio’ a mugolare. Puntai il cazzo sulla rosetta dell’ano graziosamente chiusa.

“ Inculati da sola cagna infoiata”

Franca spinse indietro il culo e ricevette la cappella nell’ano. A quel punto la punizione!
Un colpo secco che la apri sverginandola per la seconda volta. Lo sfintere interno si aprì con uno schiocco e il mio cazzo le entro completamente nel retto. La sensazione di averla slabbrata fece indurire ancora di più il mio membro.
Presi a cavalcarla con regolare e profondo inserimento nel retto.
Quasi subito l’eccitazione le fece produrre una grossa quantità di umori rettali per cui il cazzo scivolava agevolmente e rapidamente nel retto provocandole un intenso piacere che manifestava gemendo sempre più acutamente.

Nel frattempo Iannis era nuovamente in erezione. Gli feci cenno di mettere il suo cazzo in bocca a Franca. Lei lo prese e la cappella le riempi la bocca
Con un cazzo in bocca e uno nel culo e il senso di appagamento sessuale che provava era diventata quello che volevo: una puttana sottomessa a mia disposizione.

La pompai fino all’orgasmo riversando il mio sperma nel suo retto.

Feci cenno a Iannis di chiavarla e di sborrarle nella figa. La volevo riempita di sperma. Sperma di maschi diversi.

Iannis le monto sopra e con colpi secchi e frequenti andò avanti per una decina di minuti.
Infine lancio un urlo ed esplose il suo sperma nella vagina di Franca.

Esausta Franca gemeva, i genitali e il culo in fiamme. La costrinsi a raccogliere il mio sperma e quello di Iannis che usciva copiosamente dalla vagina e dal retto in una ciotola.

“Bevi cagna, goditi le sborre che ti hanno riempita”

Era la massima umiliazione.

Franca bevve !