bdsm
La prima volta con la mia Padrona
di Leonidasspartan
01.12.2024 |
32 |
0
"Era inverno e faceva piuttosto freddo..."
Questo racconto è frutto di una esperienza autentica, in parte ovviamente rielaborata, ma reale nelle sensazioni provate e descritte. Era da tempo che volevo provare ad incontrare una Mistress. L’idea di farmi sottomettere da una donna mi stuzzicava. Alcuni tentativi via annunci su siti per puttane e altro erano stati deludenti. Solo chiacchiere e annunci mirabolanti. La realtà era poi stata una deprimente esperienza.
A forza di cercare in rete trovai un blog nel quale una tale Mistress Elena veniva descritta come una autentica professionista del FEMDOM e, cosa che non guastava, come un gran pezzo di figa.
Approfondii la ricerca e trovai un contatto via mail. Scrissi e, contrariamente a quanto mi aspettavo, in breve fui ricontattato:
“Ciao lurido verme, cosa vuoi?”
Un po’ imbarazzato risposi in modo approssimativo e la sua risposta fu immediata:
“Se non sai cosa vuoi non rompermi i coglioni, stronzo!”
Mi scusai umilmente e le dissi che volevo essere sottomesso e schiavizzato, quindi diventare un suo oggetto sul quale sfogare le sue pratiche.
“Molto meglio così, coglione! E non permetterti mai più di darmi del tu! Io sono la tua Padrona e tu solo uno schiavo, per cui dammi del voi. Ti potrò ricevere la prossima settimana e ti farò assaggiare i miei attrezzi da tortura. Preparati adeguatamente. Depilati cazzo e coglioni e svuotati l’intestino. Perché sappi che io finisco sempre la mie sessioni inculando i miei schiavi. “
Mi diede un appuntamento per le 17 di un giorno infrasettimanale. Era inverno e faceva piuttosto freddo. Mi fece aspettare all’aperto per una buona mezz’ora, poi finalmente mi mando’ un sms:
“Ti apro lurida merda”
Salii le scale intirizzito e intimorito, ma anche curioso ed eccitato.
Bussai e mi apri la porta.
Era veramente un gran bel pezzo di figa. Vestiva un body attillato che metteva ben in evidenza un bel seno, calze a rete auto reggenti e stivali con tacco alto. Un tanga microscopico copriva la figa e lasciava in bella evidenza un culo ben tornito. Capelli rosso fuoco. Bel viso, truccato in modo sobrio, labbra a cuore con rossetto rosso intenso. Occhiali da vista che le davano un tocco particolare.
Mi squadro’ e mi disse ridacchiando : “Ti ho fatto ben congelare stronzetto? Avrai un cazzetto microscopico adesso!”
Poi senza preavviso mi diede una ginocchiata al basso ventre dicendo: “Questo è solo il benvenuto stronzo”
Caddi in ginocchio, mi aveva centrato con precisione i coglioni provocando un dolore intenso.
“Leccami gli stivali schiavo! E fallo con accuratezza altrimenti ti prendo a calci nelle tue inutili palle.”
Obbedii sperando di soddisfarla con la mia lingua.
Si fece lucidare a lungo gli stivali e poi mi ordinò di spogliarmi completamente.
Rimasi nudo davanti a lei che si era seduta sul suo trono dorato e mi aveva osservato mentre mi denudavo.
“Vieni qui verme!!”
Mi avvicinai e quella che ormai era diventata la mia padrona mi afferrò i coglioni con la mano destra stringendoli con forza, mentre con la sinistra mi schiaffeggiava violentemente il volto dicendo:
“Sei uno schiavo disordinato e maleducato, hai sparso tutti i tuoi lerci vestiti sul pavimento. A casa mia deve essere tutto in ordine, non tollero il casino. Piega tutto e mettilo in ordine su quella sedia.”
Continuando a stringere i testicoli con forza crescente mi disse : “Non ringrazi la tua padrona che ti insegna l’educazione lurida merda?”
Sussurrai :”Grazie padrona”.
Strinse ancora di più i coglioni: “Non ho sentito stronzo!”
Urlai: “Grazie padrona “
Dopo un’ultima robusta strizzata dello scroto,
dolorante ed umiliato raccolsi i vestiti, li piegai e li appoggiai ordinatamente su una sedia.
Nel frattempo una potente erezione era sopravvenuta e non sapevo cosa fare per mascherarla.
“Vedo che il tuo inutile cazzo si è risvegliato! Lo voglio duro per tutta la sessione. Mi divertirò molto a massacrarlo”
Mi mise un collare ed un guinzaglio e mi fece camminare a quattro zampe per la stanza. Aveva in mano un frustino e con quello mi frustava schiena e natiche. Essendo accucciato a quattro zampe i miei testicoli erano ben esposti e ricevettero alcune robuste frustate e un paio di calci. Ululavo di dolore e la Mistress se la godeva ridendo.
Si tolse il tanga e mi mostrò la sua figa. Era notevole con le piccole labbra turgide che sporgevano dalle grandi labbra, come un fiore di carne.
“Guardala, ma sappi che non potrai mai averla. Se sarai bravo al massimo te la farò leccare”
Mi masturbai il cazzo che era durissimo nonostante il dolore ai testicoli.
Una precisa frustata sui testicoli mi tolse il fiato: “Chi ti ha detto di segarti? Non prendere iniziative senza miei ordini!”
Mi fece stendere a terra sul pavimento gelido e con un frusta di cuoio lunga e sinuosa mi frusto’ su tutto il corpo, con evidente piacere si concentrava sul mio membro eretto.
Dopo qualche minuto che mi sembrò eterno smise e si avvicinò a scrutare il mio cazzo.
“Discreto lavoro, il tuo inutile cazzo comincia a sanguinare. Quando avrò finito sarà solo un pezzo di carne massacrato! Tirati su e mettiti in ginocchio!”
Obbedii immediatamente. Mi si mise davanti e aprendo le gambe mi spalancò il suo sesso davanti alla bocca (era senza mutandine da prima).
“Ti piacerebbe leccarla vero, inutile ometto da monta? “
“Si Padrona” dissi.
Scoppiò in una risata crudele.
“Non sperarci stronzo! Guardala e sbava!! Senza alzarti vai a distenderti sul letto che ti elettrifico il cazzo.”
Muovendomi ginocchioni arrivai al letto ricoperto da un lenzuolo di silicone nero e mi distesi supino.
Mi lego caviglie e polsi in modo da impedirmi ogni movimento.
Ero alla sua totale merce’.
Mi misi due elettrodi sullo scroto e li collego’ ad un aggeggio che emetteva scariche elettriche a breve intervallo l’una dall’altra, a intensità crescente. Ad ogni scarica sobbalzavo irrigidendomi scatenando l’ilarita’ della Mistress. Il dolore ed il piacere sembravano compenetrarsi e la mia erezione rimaneva potente, con grande soddisfazione della Mistress.
“E’ giunto il momento di vedere come sopporti il dolore”
Mi mostro’ un attrezzo simile ad un corto manganello con un manico nero e l’estremità rossa.
“Sai cos’è lurida merda?”
Scossi la testa accennando un diniego.
“Si tratta di un elettro stimolatore, ti farò provare l’emozione di una bella serie di scariche elettriche sulla cappella.”
Aumento’ al massimo l’intensità delle scariche sui coglioni e comincio’ a torturarmi la cappella con l’elettro stimolatore.
Le scariche sullo scroto si rivelarono una carezza rispetto a quello che mi somministrava sulla cappella.
All’inizio l’intervallo tra una scarica e l’altra mi faceva riprendere dal dolore, poi in pratica non vi fu intervallo tra le scariche. Continuo’ per un tempo che mi sembrò eterno.
Ridendo ed insultandomi quando chiedevo pietà.
Si fermò e mi lasciò prostrato e dolorante legato sul letto mentre lo stimolatore sui coglioni continuava a fare il suo lavoro.
Si sedette sul suo trono godendosi lo spettacolo della mia totale sottomissione.
Poi si alzò e dopo avermi liberato dalle funi che mi avvincevano al letto mi ordinò di mettermi in ginocchio davanti a lei a testa china.
“Hai sete piccolo stronzo ? Penso di sì! E anche se non sei assetato ti farò bere il mio divino champagne! “
Urino’ in un grosso calice di vetro e me lo mostro’.
“Vedi come è pieno? Adesso lo berrai tutto, fino all’ultima goccia! “
“Bevi verme strisciante!” E mi porse il calice .
Segue ……
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.