Lui & Lei
la zia luigina
di amolafi
04.04.2013 |
24.909 |
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"Una delle due, in particolare, continuava a guardarsi intorno forse per prendere spunto su cosa dire alla sua vicina..."
La scorsa settimana si è sposato uno dei miei ragazzi e, naturalmente, c'ero anch'io.In chiesa mi ero messo nelle ultime file e durante la funzione religiosa mi ero messo a guardare la "fauna" degli invitati. La cicciona trasandata, la figona di classe, il burino con jeans e giubbino da moto, l'elegantone ecc. Poi la mia attenzione era stata attratta da due signore sui 55/60 anni che non la smettevano un momento di parlare. Una delle due, in particolare, continuava a guardarsi intorno forse per prendere spunto su cosa dire alla sua vicina. I nostri sguardi si erano incrociati più volte ed ogni volta, per lunghi istanti, avevamo retto lo sguardo l'uno dell'altra. Nonostante l'età era ancora una bella donna, formosa ma non troppo, ben truccata e vestita in modo molto elegante.
A tavola ci eravamo ritrovati a poca distanza, era seduta dall'altra parte del mio tavolo spostata di un paio di posti sulla sinistra e nei discorsi con gli altri invitati non ci aveva messo troppo ad intromettersi. Comunque era molto brillante e simpatica. Anche a tavola i nostri sguardi indugiavano ogni volta che si incontravano e quando cominciò la musica la invitai subito a ballare. Tanghi, valzer e poi ci eravamo lanciati in uno scatenato, per la nostra età, boogie che aveva strappato gli applausi degli altri invitati, poi, finalmente, i lenti.
Ci eravamo presentati e mi aveva detto tutto di se. Era la zia della sposa, la zia Luigina, vedova da nove anni, teneva molto alla cura del suo corpo e della sua salute, le piaceva ballare e divertirsi. Mentre pronunciava la parola "divertirsi" avevo notato un che di birichino nel modo di dirlo. Dovevo provarci.
Le chiesi se mi concedeva di accompagnarla a casa al termine della festa e mi chiese tempo per liberarsi degli altri parenti che l'avevano accompagnata e dopo una decina di minuti mi fece l'occhiolino facendo segno di si con la testa.
Appena partiti le chiesi se le andava di andare da qualche parte a bere qualcosa ma lei mi rispose che era meglio se la portavo subito a casa. Arrivati nelle vicinanze del piccolo paese dove abitava decisi di stringere i tempi e accostai a lato della strada girandomi verso di lei. Le misi un braccio dietro le spalle e la attirai a me baciandola. Rispose al mio bacio e mi abbracciò. Le carezzai la schiena e poi le misi una mano sul seno toccandoglielo delicatamente ma lei mi tirò via la mano.
"Cosa fai? se ci vede qualcuno divento la barzelletta del paese. Andiamo."
Arrivati davanti a casa scesi con lei e mentre le aprivo il cancelletto di casa le chiesi se la potevo accompagnare fino alla porta di casa. Mi guardò e sorrise.
"Scommettiamo che quando siamo sulla porta di casa mi chiedi di entrare?"
Appena entrati in casa mi fece accomodare sul divano e mi chiese di scusarla ma doveva andare assolutamente in bagno.
Sentii scorre l'acqua del water e poi quella del rubinetto. Dopo pochi istanti arrivò e si sedette vicino a me chiedendomi cosa mi potesse offrire.
La abbracciai, la baciai e mentre le accarezzavo la schiena sentii che non aveva più il reggiseno.
"Buon segno." Pensai
Mentre continuavo a baciarla andai giù con la mano sui fianchi e poi lungo la gamba per risalire all'interno delle cosce. Toccai il pelo umido e capii che l'acqua del rubinetto era quella del bidet e che non si era rimessa le mutande. La maiala.
Le aprii la camicia e cominciai a baciarla sul seno mentre lei si era lasciata andare contro lo schienale del divano e mi stava accarezzando la testa. Scesi giù sul ventre e, saltando la gonna arrotolata in vita, andai sul pelo. Profumava di sapone. Le aprii le cosce e con piccoli colpi della lingua cominciai a giocare con il clitoride. Si lasciò scivolare sul divano e spalancò completamente le gambe mentre la mia lingua cercava di farsi strada nella sua figona ormai fradicia. Continuai a leccarla a lungo con il mio cazzo che, poverino, soffriva chiuso nelle mutande dentro ai pantaloni.
Mi alzai e mi misi in piedi di fronte a lei che mi slacciò la cintura e, dopo avere abbassato la cerniera, me lo tirò fuori prendendolo subito in bocca. Con le pompe ci sapeva fare, me lo leccava, lo baciava e lo ciucciava da vera bocchinara mentre con le dita mi stuzzicava l'ano provocandomi dei brividi di piacere.
Si sdraiò allargando le gambe e mi invitò a prenderla. Mi sfilai completamente i pantaloni e andai sopra di lei mettendoglielo dentro fino in fondo con decisione. Era bella morbida e il mio cazzo ci stava proprio a suo agio. Cominciai a pomparla lentamente fino a fondo mentre la baciavo sulla bocca e sul collo e le sue mani sui miei fianchi accompagnavano il movimento avanti e indietro. Mi rialzai e la feci sedere sopra di me girata di spalle in modo da vederle il culo mentre se lo stantuffava dentro e fuori. Era una visione che mi prendeva di brutto e glie lo accarezzavo e lo palpavo con forza. Le infilai un dito nell'ano e non ebbe nessuna reazione, continuava a pompare godendo nell'impalarsi sul mio cazzo. Insistetti e con il dito andai a fondo fino a infilarglielo tutto e muovendolo avanti e indietro ma era come se neanche se ne fosse accorta. La sollevai e la feci scendere posizionandola con il cazzo contro il suo culo e lei scese lentamente fino a quando fu tutto dentro e poi riprese a muoversi su e giù. Sentivo che godeva ma non avevo notato in lei gli spasimi dell'orgasmo. Quando non riuscii più a resistere le dissi che stavo venendo. La sua reazione fu sorprendente.
"Era ora, io sarò già venuta almeno quattro o cinque volte."
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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