Lui & Lei
il "commesso della tintoria"
di amolafi
25.07.2013 |
21.762 |
3
"Una volta ero molto bella ed ero sempre piena di spasimanti..."
Come ogni primavera, anche se quest'anno è arrivata un po' in ritardo, porto i miei capi invernali a lavare alla tintoria di una mia cara amica d'infanzia, in un comune vicino. Come al solito ci perdiamo in lunghe chiacchiere sulle nostre famiglie, sui ricordi e su quanto ci offre l'attualità.Come altre volte in passato, mentre me ne stavo andando, Rina mi ha chiesto se le facevo il favore di fare una consegna. Feci finta di reclamare e poi presi il pacco con la pesante coperta da consegnare. Mi diede l'indirizzo e aggiunse:
"Vedrai che poi mi ringrazierai per la mancia."
Era una villetta a schiera e quando suonai il campanello una voce femminile mi disse di entrare io perché lei non poteva uscire.
Entrai in casa e mi trovai davanti una donna sulla cinquantina un po' in carne e con un trucco da troiona strizzata dentro un accappatoio dal quale spingevano per uscire due belle tettone abbondanti. Mi disse di accomodarmi per un aperitivo, era il tardo pomeriggio e, dopo avere versato nei bicchieri due analcolici, si sedette vicino a me.
Da come lasciava che l'accappatoio si aprisse tra le sue gambe cominciai a capire quale avrebbe potuto essere la mancia alla quale si riferiva Rina. Fece finta di niente anche quando, forse volutamente, si aprì anche la parte alta e lasciò quasi scoperte le tette.
"Possiamo darci del tu? Vedi oramai sono una povera vecchia (?) e mi ritrovo sempre da sola senza che nessuno venga a trovarmi. Una volta ero molto bella ed ero sempre piena di spasimanti. Mi telefonavano a qualunque ora del giorno e della notte mentre ora sono io che devo chiamare e spesso mi sento dire che sono occupati e non hanno tempo."
Visto che la troiona voleva il complimento per poi, era chiaro, "ringraziare", andai giù piatto:
"Io non ti trovo affatto vecchia, tutt'altro, scusa se te lo dico ma da quello che vedo dalle apertura del tuo accappatoio possiedi un ben di Dio che ogni uomo sarebbe felice di metterci le mani. Se non fosse che mi ha mandato la Rina e non voglio fare fare brutte figure, ci avrei già provato. Sei una donna molto eccitante. Sarà che ti immagino nuda sotto l'accappatoio ma ho le mani che mi tremano dall'eccitazione."
Mi carezzò la mano e si protese verso di me scoprendo ancora di più le tette.
"Dici così per galanteria."
Le misi il braccio intorno alla spalla e la tirai a me attaccandomi alla sua bocca. Mentre la baciavo, senza che lei facesse la minima resistenza, le slacciai la cintura dell'accappatoio e glie lo levai. Mentre le infilavo una mano in mezzo alle gambe le dissi di spogliarmi e lei cominciò subito a farlo in modo frenetico. Pensai che con la mia pancetta forse l'avrei un po' delusa ma lei non mostrò di farci caso. Senza che glie lo chiedessi, andò subito giù con la testa prendendolo tutto in bocca e cominciando a pompare velocemente. Le dissi di fare più adagio altrimenti rischiava di farmi venire subito senza fare l'amore.
La feci sdraiare sul divano e le salii sopra infilando la mia testa fra le sue gambe mentre lei continuava a succhiarmelo. Dopo pochi colpi di lingua, le sue mani presero la mia testa e la strinsero forte contro la sua figona inondata. Ad ogni colpo di lingua era un gemito e quando le presi il clitoride tra le labbra stuzzicandolo con la punta della lingua rischiai di soffocare per la sua mano che mi schiacciava contro il suo pube tappandomi il naso. Mi divincolai e, dopo averle dato un altro paio di colpi con la lingua, mi girai e le andai sopra mettendoglielo dentro tutto con un colpo deciso. Fu come se l'avessi frustata, inarcò le reni sollevandomi mentre mi aveva preso con forza le natiche per attirarmi contro di lei per sentirlo tutto dentro. Cominciai a pomparla a fondo con colpi lenti ma decisi. Ad ogni affondo emetteva quasi un grido di dolore e mi girai per controllare che le finestre fossero chiuse, se qualcuno avesse sentito quei gemiti avrebbe potuto pensare che le stavo facendo del male, la pompai a lungo sbattendola sempre più forte con suo grande godimento poi le alzai le gambe al cielo e cercai il suo ano infilandolo con un colpo forte e deciso. Sembrava non si fosse accorta del cambio di buco, continuava a gemere e godere. Le pompai a lungo anche il culo fino a quando, stremato per la lunga cavalcata, venni dentro di lei e mi abbandonai sulla sua schiena mentre lei continuava ad agitare il sedere per sentirlo dentro.
Dopo essermi lavato,mentre mi rivestivo, mi propose di fermarmi da lei a cena per poi passare la serata insieme:
"Se vuoi puoi fermarti anche a dormire."
Le dissi che, purtroppo, ero sposato e non mi era possibile e lei mi disse che ogni volta che avessi voluto stare un po' con lei la porta era aperta.
Il giorno dopo telefonai a Rina per ringraziarla della "mancia" dicendole che non mi aspettavo, a 66 anni, di fare colpo in quel modo e lei mi disse che la signora è una ninfomane al massimo stadio che non guarda né l'età, né la bellezza o qualsiasi altro parametro.
"Basta sapere che in mezzo alle gambe c'è quell'affare lì."
Mi disse anche che le aveva preannunciato il mio arrivo con una telefonata. Ecco perché era già nuda.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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