Lui & Lei
Potere e resa
di MadidaCalla
01.07.2018 |
776 |
3
"Mi si apre la figa al solo pensiero, del tuo cazzo che mi allarga e mi invade il culo..."
Ho voglia di prendere il tuo cazzo nel culo. E le tue dita. Da giorni. E’ ormai quasi più forte della voglia di prendere cazzo e dita nella figa. Sarà che sono costantemente eccitata e non mi posso sfogare. Sarà perchè l'ultima volta prenderlo in culo è stato meglio che prenderlo in figa e ho questi continui flashback che non fanno che aumentare la mia già parossistica eccitazione.Riesco a sentire le tue dita che mi toccano e mi preparano. Le sento, una, due, che entrano un poco alla volta, allargandomi. Non provo più dolore, non ne ho mai davvero provato. Il mio buchetto si apre volentieri, accoglie le mie dita, i miei giochi, le tue dita ma più volentieri di tutto il tuo bel cazzo. Sembra fatto apposta per quello. Quando lo punti lì, io ormai ho solo voglia che tu ti spinga dentro. Mi allargo per prenderti, mi espando per accoglierti. Mi si apre la figa al solo pensiero, del tuo cazzo che mi allarga e mi invade il culo. Me lo riempie di gioia. Me lo riempie di piacere. E la figa si bea delle sensazioni che arrivano dal mio culo occupato. Spero che non ti dispiaccia perdere tutto quell'immaginario che si compiace del culo rotto, violato, dolorante, sporco, umiliato, privato della funzione ludica in nome di un atto sessuale feroce e dominante. C'è comunque una componente più selvatica nel sesso anale, questo l'ho sentito fin dalla primissima volta. C'è questo piacere che pulsa, si dilata, si va a prendere la testa e la figa. E’ un piacere lineare e inelegante. E’ una resa al tuo essere maschio, al tuo cazzo duro. E’ fiducia e obbedienza. E’ anche sottomissione, quella che a volte anelo, quella che mi rende corpo, carne ignorante se non della sua funzione primaria. E’ una sottomissione che mi concedi, che mi regali. E’ un potere che acquisisco, dandotelo. Quando mi scopi il culo, mi togli catene e blocchi, mi togli pudore e decenza. Se il mio buco si è aperto per le tue mani e il tuo cazzo, significa che ho ceduto, ancora una volta, alla tua carne di uomo, alla tua dominazione che mi rende animale gaudente, ansimante, docile e ancora più affamato. E’ bizzarro il mescolamento di sentimenti che deriva da questa attività che sfiora il triviale: vorrei urlarti di sfondarmi senza ritegno, come mi merito per la troia che sono e vorrei anche dirti di stare comunque attento, di prenderti cura della parte più delicata che ti concedo di usare. Sono molto più lucida e concentrata di quando mi scopi la figa eppure mi perdo completamente nella massa di sensazioni che si scaricano nel corpo e, soprattutto, nella testa. Se così non fosse, sarebbe un'esperienza sostanzialmente priva di senso. La mia figa gode nonostante tutto, si sbrodola solo a vederti. Potrei chiudere gli occhi e abbandonarmi a te e godere copiosamente per un tempo decisamente dilatato. Il culo, no. Il culo vuole la testa presente, altrimenti non gode, altrimenti si perde il piacere per strada. E più ne scrivo, più aumenta il bisogno che accada di nuovo, presto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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