Lui & Lei
Lo sconosciuto in aereo
di MadidaCalla
01.03.2018 |
1.819 |
5
"Mi blocco, pronta a reagire, ma sei tu..."
Ti appoggi a me in modo quasi impercettibile. Sento il calore che emana il tuo corpo, prima ancora del tocco del tuo braccio. Siamo seduti vicini, in questo volo notturno che è partito in ritardo e sembra non arrivare mai. Sono mezza addormentata, stordita dal rumore dei motori, distratta dal libro che sto cercando di leggere. Eppure, tu ti sei mosso verso di me e non ti sei più allontanato, e i miei sensi sono tutti all'erta. Ti ho dato uno sguardo veloce, prima, mentre ti sedevi accanto a me. Mi sei sembrato piacevole, ma onestamente non mi ricordo il tuo aspetto. Non porti il profumo, questa cosa mi piace. Sento solo il tuo calore e il tocco del tuo braccio. Inizi a farmi un certo effetto, ma non capisco come mai. Non ti ho quasi guardato in faccia. Ho apprezzato il fatto che non mi sgomitassi nel fianco tutto il tempo. Chissà come reagiresti se ti toccassi anche io. Non l'ho mai fatto prima, non ho mai pensato di interagire in questo modo con uno sconosciuto, ma insomma, mi stai toccando tu per primo, quindi mi sento autorizzata a sfiorarti la mano e a non spostarmi. Secondo me hai una bella mano. Chissà come sarebbe guardarti mentre ti meni il cazzo con quella bella mano, prima di infilarmelo dentro. Apro leggermente le gambe, di modo da toccarti col ginocchio, e anche stavolta non mi sposto. Non ti sposti nemmeno tu. Rimaniamo così fino a quando il volo, finalmente, arriva a destinazione e ti perdo di vista, nella confusione dello sbarco e del ritiro bagagli. Mi dispiace un po', avrei potuto chiederti almeno il nome, e guardarti in faccia, per potermi ricordare meglio di te. Mentre esco dall'aeroporto, sento che qualcuno mi arriva da dietro, mi si affianca e mi prende la mano. Mi blocco, pronta a reagire, ma sei tu. Sei tu, non ho dubbi. Mi dici che non potevi lasciarmi andare senza chiedermi almeno il nome e che ti faccio un effetto strano, che non riuscivi a non toccarmi, anche se sapevi che era da matti, e che devi rivedermi. Mi sembri tutto sommato un uomo a posto. Ti chiedo, così, di slancio, di salire sul taxi con me e venire a casa mia. Tu accetti. Vivi qui, non hai nessuno che ti aspetti a casa stasera, mi racconti. Io non voglio parlarti di niente, ma mi accorgo che mi piace ascoltarti. Mentre andiamo verso casa, mi dici il tuo nome, scopro che sei un po' più giovane di me e che ti guadagni da vivere facendo il capo di gente da qualche parte, che vivi in campagna e che hai un cane. Mi basta. Mi hai raccontato anche troppo. Entriamo in casa, mollo la borsa per terra e, mentre mi giro per baciarti tu mi intercetti e mi sbatti con delicatezza addosso al muro. Mi schiacci, mi respiri forte sul collo, io giro la testa e tu, finalmente, mi baci. E' un bel bacio, che mi fa desiderare di sentire la tua bocca sulle mie altre labbra, un po' più in basso. Averti addosso, così, mi eccita moltissimo. Muovo il culo per sentire la tua erezione, che tu mi sbatti addosso. La sento tra due strati di vestiti, e sento che mi sto bagnando molto. Incoraggiato dal mio dondolio, mi stringi forte e mi tocchi la figa da sopra i jeans. Usi un dito, segui la cucitura dei pantaloni come se la volessi aprire. Me li slacci, i pantaloni, e infili una mano direttamente dentro i miei slip. Mi frughi un po' con le dita, mentre mi spingi il cazzo duro tra le natiche. Scopami, ti dico. Ti fermi di colpo, mi spogli a metà, mi allarghi le gambe e mi penetri col tuo cazzo durissimo e grosso. Mi fai quasi male. Quasi. Mi ci vuole poco per adattarmi alle tue spinte forti, profonde, è come se il tuo cazzo, che devo ancora vedere, peraltro, fosse fatto su misura per me. Mi regali un orgasmo velocissimo e abbastanza potente, che mi lascia stordita per un momento. Mentre fai per sfilarti, accompagno il movimento e ti prendo il cazzo in mano. Ti guardo bene in faccia, finalmente. Sei bello sai, serio e bello. Mi inginocchio di fronte a te e ti prendo quel bel cazzo grosso e duro in bocca, e inizio a succhiartelo. Sai di buono, e sai di me. E' grosso, faccio un po' di fatica a farlo entrare tutto, ma mi pare che per te non sia un problema, visto come tiri indietro la testa e apri la bocca, sospirando di piacere. Ti passo la lingua sulla cappella, te la succhio, tiro la pelle, ci passo i denti, pianissimo. Ti sento rabbrividire, ansimare. Ma non voglio ancora farti venire. Ti prendo per mano e ti porto sul letto. Ti spoglio, tu mi lasci fare. Mi guardi, hai degli occhi molto belli, che adesso sono scuri di desiderio. Mi ecciti da morire. Ti stendi sul letto, io finisco di spogliarmi, ho la figa allagata e i capezzoli durissimi. Ti salgo sopra, ti passo la figa bagnata sul cazzo, avanti e indietro, sto quasi per venire di nuovo. Ti prendi in mano il cazzo e io mi ci siedo sopra. Mi penetri fino in fondo, ti sento piantato dentro e mi muovo sopra di te, intorno a te. Mi prendi in mano le tette, mi strizzi i capezzoli, poi ti sollevi un po' e me li prendi in bocca, uno alla volta, mi mordi, mi succhi, mi arrivano scosse di piacere direttamente al clitoride. Sto per venire di nuovo, quasi urlo, mi sento persa nel mio piacere, era da tantissimo tempo che non godevo così intensamente. Ma non mi lasci tregua, mi giri sulla schiena e mi sali sopra tu, mi pianti di nuovo il cazzo nella figa bollente e mi scopi con forza, con movimenti decisi e profondi, io allaccio le gambe dietro la tua schiena e mi abbandono alle sensazioni che mi fai provare, non mi importa più di nulla, solo di te che mi scopi e mi regali livelli di piacere che non avrei immaginato. Vengo di nuovo, ancora, sento i muscoli della figa che si contraggono intorno al tuo cazzo, il tuo sguardo è sempre più scuro e feroce e intenso. Ti sfili, lasciandomi ansimante e aperta e tremante. Ti stendi di nuovo e mi dici che adesso me la vuoi leccare, vuoi bere i miei umori mentre io ti succhio il cazzo. Vuoi venire così, mi dici, dentro la mia bocca. Mi metto a cavalcioni sopra di te, mi prendi i fianchi e mi fai mettere la figa sulla tua faccia, mentre mi allungo a prenderti in bocca il cazzo. La tua bocca e la tua lingua mi lavorano talmente bene che fatico un po' a concentrarmi. Mi lappi con gusto, mi penetri la figa fradicia con la lingua, mi titilli il clitoride, io mugugno con la bocca piena del tuo cazzo che ormai è caldissimo e sempre più duro e pulsante. Sento che stai per venire, finalmente, e io potrò bere il tuo succo. Un momento prima che succeda, mi succhi il clitoride così forte che esplodo, e ti godo in bocca. Mentre ancora tremo, sento che sei al limite, mi affondi le dita nei fianchi e mi inondi la bocca di sperma, che ingoio felice.
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