trio
Noi e lei
di MadidaCalla
19.03.2018 |
999 |
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"Tu la giri, di modo che lei mi guardi, le prendi le tette tra le mani e le strizzi i capezzoli, forte..."
La stanza è in penombra. Io sono nuda, inginocchiata a terra e tu, tutto vestito, seduto in poltrona. Non ci parliamo. Finalmente, qualcuno bussa alla porta. Ti alzi con calma e vai ad aprire, io raddrizzo la schiena e sento che già mi sto eccitando.Lei entra, è bella. Non troppo alta, non troppo magra, è come l'ho sempre, morbida, con i capelli bruni e la pelle bianchissima. Tu chiudi la porta a chiave, la prendi per mano e la accompagni di fronte a me. Lei mi guarda, sorride, ha gli occhi grandi e non vedo l'ora che sia nuda. "Alzati e spogliala", mi dici. Ubbidiente, mi alzo e mi avvicino a lei. Ha un profumo buono, appena percettibile. Le sbottono la camicetta, non porta il reggiseno. Ha delle tette decisamente invitanti, sode e alte e i capezzoli sono già duri. Mi trattengo dal prenderglieli in bocca, primo devo finire di toglierle i vestiti. Le sfilo la gonna e la camicetta e poi mi inginocchio di nuovo per toglierle le mutandine. Non è rasata, ma molto curata. E' davvero bellissima. Quando l'abbiamo incontrata la prima volta, per caso, durante la nostra ultima vacanza, e abbiamo passato la serata a bere e chiacchierare, non avrei mai osato sperare che un giorno sarebbe arrivato questo momento. Sentivo che c'era attrazione. Mi guardava e mi sorrideva e io ero incantata dalla sua intelligenza e dalla sua sicurezza. Aveva queste tette meravigliose che premevano contro la maglietta leggera e vedevo che anche tu la osservavi divertito. Invece di ingelosirmi, avevo iniziato ad immaginarmi tu che la scopavi e io che vi osservavo toccandomi la figa bagnata. Tenevo le gambe accavallate e mi sentivo prossima all'orgasmo, mentre la guardavo ridere di gusto per qualcosa che le avevi appena raccontato. Purtroppo, quella sera non era successo nulla, io e lei ci eravamo scambiate i numeri di telefono con la promessa di incontrarci ancora, se fossimo capitati di nuovo in città. Quella notte, rientrati in albergo, ne avevamo parlato. Ci eravamo eccitati ad immaginare come sarebbe stato se lei fosse tornata con noi e avessimo potuto averla nel nostro letto, per godere tutti e tre di quell'incontro fortunato. Mi avevi scopata fino a farmi urlare di piacere, e poi mi avevi riempito la bocca di sperma, godendo anche tu in modo più rumoroso del solito. Qualche mese dopo, io l'avevo ormai dimenticata, mi aveva mandato un messaggio, chiedendomi come stavamo e se avevamo voglia di incontrarla in una città vicino alla nostra, dove lei sarebbe stata qualche giorno per lavoro. Ci eravamo visti a cena e, complici il vino e un senso di intimità che spesso si crea tra semisconosciuti, avevamo trascorso gran parte della serata a parlare di sesso. Ad un certo punto, tu le avevi chiesto se le sarebbe piaciuto baciarmi. Lei aveva esitato un momento e poi aveva chiesto "Dove?". Tu, d'un tratto serio, mi avevi guardato e avevi detto: "Tra le gambe". Io mi sentivo il viso in fiamme e la figa pronta. E mentre ancora ti guardavo, lei aveva risposto: "Sì, da morire. Ma non stasera. Vi contatto io". Poi si era alzata, sorridendo, e se n'era andata. E non si era più fatta sentire, fino all'altro ieri, quando mi è arrivato un messaggio con il nome di un albergo, la richiesta di prenotare una stanza e di farci trovare lì stasera. Avremmo dovuto comunicare il nostro assenso rispondendole con il numero della camera e l'orario. Non ne abbiamo nemmeno discusso, perchè era già da parecchio tempo che ne parlavamo e la includevamo nelle nostre fantasie. E finalmente è qui, nuda e disponibile, e io sono leggermente tesa mentre tu mi sembri molto a tuo agio, e questo mi tranquillizza. Ti guardo, vedo che sei eccitato anche tu, a vederci nude entrambe, io inginocchiata di fronte a lei. Lei divarica leggermente le gambe e si passa le dita tra i peli della figa, per poi allargare le grandi labbra. Poi me le offre, le dita bagnate, e io gliele prendo in bocca e le succhio. Sa di buono e di salato, come me. Tu mi ordini di salire sul letto e allargare le gambe, perchè vuoi vedere quanto sono bagnata e chiedi a lei di spogliarti. Lei esegue l'ordine, veloce e sicura, e quando ti libera il cazzo, che è già durissimo, te lo prende in bocca. Ti assaggia, ti succhia un po', ti lecca la cappella poi si alza e ti bacia sulle labbra. Tu la giri, di modo che lei mi guardi, le prendi le tette tra le mani e le strizzi i capezzoli, forte. Lei geme e tu le sussurri: "Vai a baciare lei, tra le gambe, come ti sarebbe piaciuto fare quella sera". E la spingi delicatamente verso di me, sempre strizzandole i capezzoli. Poi la lasci andare, lei sale sul letto e si china verso di me. Io ho la figa aperta, la sento già molto bagnata. Lei inizia a leccarmi e io credo di non aver mai provato nulla del genere. E' bellissimo, lei mi spinge la lingua dentro, io inarco la schiena, percorsa da ondate di piacere. Tu ti avvicini e le passi una mano sulla figa, gliela allarghi, e poi ci infili dentro due dita. A lei piace, perchè sento che intensifica il movimento della lingua sul mio clitoride. Sto per venire, tu lo capisci e muovi le dita dentro di lei più forte, fino a quando senti che anche lei sta per venire. Io non resisto più e le godo in bocca e lei ti gode sulla mano. Lei, ancora ansimante, si allunga su di me e mi bacia, a lungo, e io sento il mio sapore nella sua bocca sento che l'eccitazione sale di nuovo. Tu la fai stendere accanto a me e mi prendi una mano, facendomi alzare e mettere a carponi. Mi prendi così, da dietro, mentre lei mi viene sotto e mi succhia un capezzolo, mentre stringe i suoi tra le dita. Mi scopi con gusto, e sento che sta per arrivare un altro orgasmo. Ti bagni le dita nella sua figa fradicia e usi i suoi umori per inumidirmi il buco del culo, e ci infili prima un dito e poi due. Quando mi senti rilassata a sufficienza, ci infili dentro il cazzo e chiedi a lei di toccarmi il clitoride. Mi ci vuole davvero poco per godere di nuovo, è un orgasmo devastante che mi lascia senza fiato. Quando ti sfili dal mio culo, io mi stendo di nuovo sul letto per recuperare un minimo di lucidità. Il tuo cazzo è grosso e ancora durissimo e so dove vuoi finire. Prendi lei per le caviglie e la tiri verso di te. Ti metti le sue gambe sulle spalle e la penetri senza delicatezza. Le piace, chiude gli occhi e ansima forte. Io allungo una mano fino a trovare il suo clitoride e la masturbo mentre tu la scopi. Ad un certo punto la sento tendersi e so che sta per venire. Le metto una mano sulla bocca mentre lei urla tutto il suo godimento. Vieni anche tu, godendole sulla pancia e sui peli della figa. Mi ordini di leccare tutto, di non lasciarne nemmeno una goccia. Io eseguo, ubbidiente e felice. Vai a farti una doccia e noi ti raggiungiamo. Ci laviamo ridendo, poi lei si riveste, ci bacia e se ne va.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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