Racconti Erotici > Lui & Lei > Willow, Gabriel e Dylan. EPILOGO
Lui & Lei

Willow, Gabriel e Dylan. EPILOGO


di LadyAA
31.12.2024    |    416    |    0 9.3
"“Ci sono davvero tanti modi per soddisfare una puttana come te, devi solo dirmi da quale cominciare…” "Voglio assaggiare il tuo cazzo duro, ” mormorò, ..."
Erano passati alcuni mesi da quando Willow, Gabriel e Dylan avevano ripreso a fare sesso, ma, nonostante le ripetute monte e le innumerevoli sborrate nella figa della ragazza da parte del patrigno, non era ancora rimasta incinta.
Quella sera Gabriel aveva un’importante riunione di lavoro e Willow e Dylan erano rimasti soli in casa.
Willow, dopo aver messo a letto la piccola, si sdraiò sul divano, la mente riandò immediatamente a quella mattina, quando lei e Gabriel avevano scopato nel piazzale della scuola, appena prima che lei corresse in classe con le gambe bagnate e appiccicose. Era contenta che anche la nuova scuola avesse un grande piazzale in cui lei e Gabriel potessero fare sesso prima delle lezioni. Trovava la cosa eccitantissima e nn avrebbe smesso per nulla al mondo.
Quei pensieri peccaminosi le fecero venire voglia di toccarsi, si tolse allora i vestiti, spogliandosi completamente. Dylan era nel suo studio e, anche se ne fosse uscito, non avrebbe fatto alcuna differenza, anzi, probabilmente l’avrebbe voluta scipare seduta stante, appagando le sue perverse voglie.

Era arrivata al terzo orgasmo quando sentì qualcuno applaudire dal vano della porta.
“Brava puttanella... ti sei goduta ogni secondo..."
Willow sorrise, chiuse le gambe e si mise a sedere.
“Oh, non devi certo fermarti a causa mia, tesoro,” le disse avvicinandosi. “Anzi, sarei proprio tentato di darti una mano a godere ancora di più.”
“In che modo?” gli chiese maliziosa.
“Ci sono davvero tanti modi per soddisfare una puttana come te, devi solo dirmi da quale cominciare…”
"Voglio assaggiare il tuo cazzo duro,” mormorò, inginocchiandosi davanti a lui. Le sue mani si allungarono immediatamente verso la cintura dei pantaloni, come un riflesso condizionato.
"Cazzo sì, succhiamelo tutto," ansimò, afferrandole i capelli.
Willow prese il suo membro eretto tra le labbra, succhiando avidamente, la lingua che scivolava lungo l'asta. "Mmm," mugolò, guardandolo con occhi lascivi.
"Così, sì, brava troia," grugnì Dylan spingendo i fianchi. "Succhiamelo più forte."
"Sì," ansimò Willow. "Voglio succhiartelo come una brava puttana."
"Oh dio, che bocchinara che sei," ansimò l’uomo togliendosi la maglietta. "Continua così, puttana."
Willow non si tirò affatto indietro prendendo l’enorme cazzo in gola fino alla base.
“Che ne dici se ti scopo prima che torni mio fratello?” le chiese con un ghigno malizioso.
“Lo sai che non vuole che scopiamo da soli, ha paura che tu mi metta incinta venendomi dentro la figa.”
“Mmm, davvero gli hai promesso che non ti avrei sborrato dentro?”
Willow annuì senza interrompere il pompino.
“Io davvero non vi capisco. Tu e quel coglione di mio fratello siete davvero strani, lasciatelo dire.”
La ragazza sorrise lasciando che la sua lingua corresse lungo l’asta sempre più dura e gonfia. “Perché?”
“Lascia perdere, piuttosto sdraiamoci sul divano, così almeno ti restituisco il favore. Lascia che assaggi quella bella figa che ti ritrovi.”
Dylan le sollevò le cosce e le fece appoggiare i piedi sul letto, poi le aprì un po' di più le gambe. Willow gemette piano quando sentì la lingua calda di Dylan sfiorarle l'apertura. "Oh sì," ansimò stringendosi i capezzoli. "Non ricordo nemmeno più l’ultima volta che me l’hai leccata..."
“Dio santo, sei completamente fradicia,” le disse cominciando a leccarla con gusto, la lingua piatta che le accarezzava la pelle umida tra il buco del culo e la figa.
Willow ansimò, le gambe tremanti, la testa che le girava.
“Ti farò sbrodolare così tante volte che mi chiederai pietà,” le promise prendendole le natiche con entrambe le mani e sollevandole il bacino verso il suo viso, le dita che affondavano nella carne morbida e soda.
Immerse il viso tra le labbra della sua figa assaporandone il dolce sapore e il profumo irresistibile.
“Mmm, la tua figa ha un odore e un sapore meravigliosi, vorrei averli sempre addosso.” Aveva ora una mano sulla sua pancia in modo da tenerla ferma e impedirle di dimenarsi per il piacere.
Willow emise un lungo sospiro estasiato. "Oh dio, sì! Leccami tutta, fammi godere!"
"Ti piace quando te la lecco così, vero troia?"
"Oddio sì, non fermarti!"
"Stai tranquilla, non ne ho alcuna intenzione," ammise lui. "Voglio farti squirtare nella mia bocca. Apri di più queste gambe, piccola."
Willow obbedì, tremando d'eccitazione, mentre afferrava Dylan per i capelli e gli spingeva il viso contro la figa. Sentì la lingua penetrarla più e più volte e il suo respirò si fece affannoso.
Dylan le stava scopando la figa con la lingua e lei gli venne in bocca due volte prima che l’uomo si decidesse a darle un attimo di tregua.
"Sono fradicia."
"Cazzo sì, mi piace da morire," sorrise lui. "I tuoi orgasmi sono spettacolari, sembra quasi ti stia pisciando addosso da quanto vieni."
"Non è vero," si lamentò lei, ma in realtà ne era perfettamente consapevole.
"Sì, invece. È una delle cose che più mi eccita."
"Che stronzo."
"Sì, lo sono,” rise divertito l’uomo. “E me lo fai venire duro da morire, te lo giuro, ragazzina."
“Se…” cominciò lei.
“Dimmi…”
“Se mi prometti di non venirmi dentro, possiamo scopare…” gli disse, sospirando leggermente.
"Ah, ecco la puttanella che conosco…" rise lui. “Sei sicura che Gabriel non se la prenda?”
Willow fissò un punto indefinito dietro le spalle dell’uomo, sorridendo debolmente.
“Sicurissima…”

Dal vano della porta Gabriel osservava il fratello montare la sua piccola troia e il cazzo gli stava esplodendo nei pantaloni. Fortunatamente la riunione era durata meno del previsto e lui era arrivato a casa giusto in tempo per gustarsi lo spettacolo. Quando Willlow lo aveva fissato furtivamente pochi minuti prima, lui aveva annuito silenziosamente.
Dylan, ignaro della sua presenza, la stava scopando con insolita dolcezza. Quella ragazzina, ne era sicuro, aveva cambiato anche quel bastardo del fratello, ne era più che certo. Era diventata più di un buco da fottere e riempire anche per lui, e non poteva che dargli ragione. Nonostante entrambi usassero ancora trattarla come una troia e riempirla di insulti, lo facevano più per il bisogno di Willow di essere trattata in tal modo che per loro esigenza. E lui avrebbe continuato a farlo per sempre, o almeno finchè la sua piccola lo avesse desiderato.
Si tolse la giacca e cominciò a slacciarsi la camicia mentre ascoltava i due darsi da fare sul divano del salotto.
"Aah, mi piace da impazzire," gridò Willow. "Sono la tua puttana, usami come vuoi!"
Dylan la afferrò per i capelli. "Così va bene, piccola zoccola. Prendi tutto il mio cazzo."
"Sì, sono la tua piccola troia," gemette Willow. "Fammi vedere quanto sono puttana."
"Ti piace quando ti tratto come la zoccola che sei, vero?"
"Cazzo sì," ansimò Willow.
"Puttanella," ringhiò Dylan spingendosi più a fondo. "Il tuo buco del culo è fatto solo per essere scopato."
Willow gridò di piacere. "Più forte, cazzo! Sfondami come una vera troia!"
"Zoccola," sibilò lui. "Ti inculerò finché non potrai più camminare."
Solo a quel punto Gabriel palesò la sua presenza, cogliendo di sorpresa il fratello, impegnato ad allargare lo sfintere della ragazza con profonde spinte.
“Gabriel, bentornato, ti stavo solo preparando il terreno,” disse con un sorriso malizioso, senza interrompersi nemmeno per un secondo.
Gabriel gli rispose che era arrivato già da tempo e che andava tutto bene, la sua piccola gli aveva chiesto silenziosamente il permesso e lui aveva acconsentito senza problemi.
“Ora però fammela scopare perché mi avete messo addosso una voglia tremenda.” Si sdraiò sul divano posizionando la piccola Willow sopra di lui in modo da poterle penetrare la figa, mentre Dylan si faceva largo tra le gambe della deliziosa ninfetta, riprendendo immediatamente ad incularla.
"Sei mia," mormorò Gabriel con voce roca, stringendo Willow contro il suo corpo muscoloso. Le sue mani scivolavano lungo le curve morbide di lei, accarezzandola con passione crescente. Willow gemette piano, inarcando la schiena per andare incontro ai colpi di entrambi. I loro respiri si fecero più pesanti mentre i corpi cominciavano a sudare e a farsi scivolosi.
"Baciami, papà" gli sussurrò lei, attirandolo più vicino.
"Tutto quello che vuoi, amore mio," mormorò Gabriel, appena prima di infilarle la lingua in bocca. Le sue mani scivolarono lungo quel corpo giovane e sensuale, esplorandone ogni curva. Lei sospirò di piacere al suo tocco esperto. Le dita dell’uomo trovarono il punto più sensibile di lei, stuzzicandolo delicatamente e Willow gemette contro le sue labbra, il corpo che fremeva di desiderio.
"Ti prego," sussurrò lei con voce roca.
Gabriel sorrise maliziosamente. "Cosa vuoi, tesoro?"
"Voglio venire, adesso, ti supplico," ansimò lei, il seno che si agitava a causa dei colpi possenti che riceveva nella doppia penetrazione.
Gabriel raddoppiò gli sforzi, il cazzo che la penetrava brutalmente mentre con le dita le martoriava il clitoride gonfio.
"Così va bene, piccola zoccola?" le sussurrò all'orecchio. "Ti piace sentirti così piena?"
"Mmm, sì papà..." gemette Willow mentre si avvicinava velocemente all’orgasmo.
Dylan, dal canto suo, non smetteva di stantuffarle il buco del culo, con il cazzo che rischiava di sborrare ad ogni spinta.
"Sto per venire!" gridò lei ad un tratto, contorcendosi di piacere, persa nell'estasi di essere usata da quei due uomini possenti e capaci. "Non fermatevi!"
“Godi amore mio, godi come la troia che sei, ti amo da impazzire.”
Willow inarcò la schiena, venendo copiosamente sul cazzo del patrigno che le stava violando la figa arrossata e bollente.
"Brava puttana, così... inondami l’uccello,” disse compiaciuto vedendola godere così intensamente.
Non passarono che pochi minuti che i due fratelli la riempirono di sborra quasi contemporaneamente. Soddisfatta, ma non ancora del tutto appagata, Willow si alzò dal divano con la figa e il culo che perdevano il caldo liquido di cui erano colmi.
Li spinse entrambi sul divano e si inginocchiò davanti a loro, pronta a ripulire completamente i loro grossi cazzi.
“So che ti piace succhiare un cazzo appena ti è uscito dal culo, quindi comincia pure con quello di Dylan, amore.”
Willow non se lo fece ripetere due volte. Lo prese in bocca avidamente, succhiandolo con passione mentre l’uomo si mise ad accarezzarle i capelli. Più lo leccava e lo succhiava, eccitandosi sempre di più, più la sua figa pulsava di desiderio. Gabriel ormai la conosceva talmente bene che assecondò le sue voglie senza aver bisogno che lei parlasse. La fece sdraiare sul divano e, mentre lei continuava imperterrita a pompare il cazzo del fratello, cominciò a leccarle la figa, lentamente e profondamente.
“Però, se ti lecco via ora tutto il mio latte caldo, poi dovrò riscoparti per metterti incinta,” le disse infilandole un paio di dita nella figa per raggiungere la sborra che era arrivata in profondità.
Willow annuì, per nulla delusa dall’affermazione dell’uomo.
“Che ne dici se, la prossima volta che ovulerai, ti facessi venire dentro dallo zio?”
Willow si bloccò per un attimo, sorpresa da quella proposta.
“Cosa stai dicendo papà?”
“Esattamente quello che credi, bambina mia.”
“Sei serio, fratello?” chiese Dylan spingendo il bacino contro il viso di Willow e tenendole ferma la testa in modo che lei non potesse sottrarsi all’invasione dura del suo cazzo in gola.
“Sono serio, lo vedo come vi piacete nonostante facciate finta di nulla davanti a me. Per me non sarebbe un problema se tu la mettessi incinta, e per te piccola puttanella?”
Willow, incapace di parlare perché aveva il cazzo di Dylan infilato in gola fino alla basa, fece segno di no con una mano.
“Oddio sarebbe fantastico,” mormorò l’uomo sborrandole in bocca.
"Mmmpfh!" gemette Willow, la bocca piena. “Potevi almeno avvisarmi.”
“Scusami tesoro, è che mi sono eccitato come un porco al pensiero di metterti incinta e sono venuto all’istante. Apri quella bocca per me, puttana, che ti aiuto ad ingoiarla.”
Si baciarono a lungo, come non avevano mai fatto in tutti quei lunghi mesi di monte ed eiaculazioni dentro ogni orifizio della giovane ragazzina.
“Ti adoro, troietta,” le disse prendendole il mento con una mano e facendole colare la saliva mista a sborra in bocca.
“Ti adoro anche io, porco,” rispose lei guardandolo dritto negli occhi dopo averla ingoiata.
E mentre Gabriel continuava a scoparle la figa con la lingua, un sorriso si fece largo sul suo volto, la sua bambina era davvero una grandissima troia e lui ne andava matto.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Willow, Gabriel e Dylan. EPILOGO:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni