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Lui & Lei

Willow e Dylan


di LadyAA
18.12.2024    |    1.733    |    2 8.0
"Altri tre uomini e Dylan si masturbavano guardando la scena, in attesa del loro turno..."
Dove cazzo era finita Willow? Si chiese Gabriel per l’ennesima volta quella mattina. La sera precedente era uscito a fare un po' di spesa dato che sua moglie si trovava in Florida per lavoro da oltre un mese e lo aveva lasciato a casa a badare alla sua piccola troia per tre interi mesi. Non poteva nemmeno crederci alla fortuna che aveva avuto. Solo che ora era abbastanza adirato con la sua puttanella. Da quando l'aveva lasciata a casa da sola la sera precedente non l'aveva né più vista né più sentita. Aveva chiamato Willow infinite volte al telefono, ma la stronzetta non aveva mai risposto. Negli ultimi giorni, era diventata un po’ restia a scopare, forse, pensò, era dovuto al fatto che mancavano meno di due settimane al parto e i suoi movimenti erano diventati meno fluidi e più impacciati. Ma a lui non importava minimamente, anzi, adorava vederla scopare con il pancione, cavalcargli il cazzo mentre lui le spremeva i capezzoli gonfi.
Fece un ultimo tentativo, qualcosa le diceva che la puttanella non gliela raccontava giusta.
“Dylan, sono io, dimmi se Willow è li da te, subito!”
La risata sguaiata del fratello gli fece capire immediatamente di averci visto giusto. “Maledetto bastardo!” disse mentre chiudeva la telefonata e si dirigeva verso la propria auto.
Non aveva mai percorso la distanza che separava la sua abitazione da quella del fratello in così poco tempo, probabilmente aveva preso diverse multe per aver superato il limite di velocità, ma non gliene importava un cazzo, doveva raggiungere Willow prima che il fratello se la montasse più volte di quanto potesse sopportare o, peggio ancora, prima che condividesse la figa di Willow con altri bastardi come lui.
Quando arrivò al ranch, suo malgrado, vide diverse auto e alcuni pick up parcheggiati all’esterno e il suo umore peggiorò ulteriormente.
Entrò in casa come una furia, e quello che vide nell’ampio salotto, lo lasciò senza fiato.
Gabriel rimase paralizzato sulla soglia, incredulo davanti alla scena perversa che gli si presentò. Al centro della stanza, nuda e in ginocchio, c'era Willow. Dylan e altri cinque uomini la circondavano, tutti a torso nudo con i pantaloni abbassati e il cazzo duro in mano.
Osservò, tra l’inorridito e l’eccitato, un tizio mentre si svuotava sulla faccia di Willow, ricoprendola di sperma. Lei leccò la sborra calda avidamente, supplicando per averne ancora.
"Succhialo, puttanella!" grugnì un altro degli uomini, spingendo il suo cazzo gonfio contro le labbra di Willow. Lei obbedì prontamente, prendendolo in bocca mentre con le mani accarezzava i membri di altri due ai suoi lati. Gemette di piacere intorno al cazzo che aveva in bocca. Altri tre uomini e Dylan si masturbavano guardando la scena, in attesa del loro turno.
Gabriel sentì la rabbia montare dentro di sé. "Che cazzo sta succedendo qui?!" urlò, attirando finalmente l'attenzione su di sé.
“Stai zitto Gabriel e unisciti a noi, tua figlia non vede l’ora di succhiarti il cazzo,” ghignò Dylan, dandole una sonora sculacciata sul sedere.
Willow lo guardò con occhi languidi e annuì, eccitata dalla sua sola presenza.
“Stai godendo, piccola?” le chiese avvicinandosi e accarezzandole la testa.
Willow annuì nuovamente, senza smettere di succhiare il grosso cazzo che aveva piantato in gola.
“Vuoi che papà ti aiuti a godere ancora di più?
Willow fece il segno di ok con una mano, riprendendo poi a massaggiare le palle dell’uomo che aveva alla sua destra. Bastò quel gesto per fargli dimenticare il proposito di sole alcune settimane prima, il piacere che quegli uomini le stavano dando gli fece decidere che l’avrebbe fatta scopare da chiunque glielo chiedesse. La amava da morire, ma amava ancora di più vederla godere come la troia che era.
Gabriel sorrise, gli occhi che brillavano di una luce perversa. "Allora continua, puttanella," ordinò con voce roca. "Voglio vederti prendere tutti questi cazzi, uno dopo l'altro." Le afferrò i capelli, spingendola verso un altro cazzo. "Succhia!" le intimò.
Lei aprì maggiormente la bocca, accogliendo avidamente anche il nuovo membro. "Oh dio, che bocchinara!" esclamò l'uomo. "Lo sta ingoiando tutto!" Poi iniziò a muovere i fianchi più velocemente, scopandole la bocca con foga. "Guardate come succhia questa vacca!" urlò, palpeggiandole il seno gonfio per la gravidanza avanzata.
“Gabriel, voglio vedere tua figlia grondare di sborra da ogni buco,” gli disse il fratello cominciando a giocare con il buco del culo di Willow.
Poco dopo la fecero distendere sul tavolo, la circondarono e abusarono di lei in ogni modo possibile, riempiendole contemporaneamente bocca, figa e culo. I gemiti di piacere della ragazza si mescolavano alle grida oscene degli uomini.
"Prendi tutto, puttanella!" urlò Dylan, spingendo con forza dentro la sua figa bagnata. "Ti piace essere riempita da tutti questi cazzi, vero?"
"Più forte!" gridò lei. "Scopatemi tutti insieme, riempitemi di sborra!"
Gli uomini si alternarono freneticamente, penetrandola in ogni buco appena si rendeva disponibile. Willow sembrava insaziabile, implorando di essere usata come una vera troia.
Dylan era dietro di lei, penetrandola violentemente. "Ti piace essere scopata come una cagna, nipotina?"
"Succhialo, puttanella," ringhiò un uomo biondo con il cazzo lungo e venoso, spingendoglielo nella bocca. Lei gemette, le labbra strette intorno all'asta mentre un altro uomo sdriato sotto di lei le penetrava il buco del culo con violenza.
"Che buco accogliente che hai," grugnì quello, aumentando il ritmo delle spinte. "Quanti cazzi hai già preso, eh?"
Gli altri si masturbavano guardando la scena, in attesa del loro turno. Willow ansimava e gemeva, il corpo scosso dalle penetrazioni brutali.
"Guardate come gode la troia," disse uno. "Non ne ha mai abbastanza."
"Riempitela," comandò Gabriel agli altri. "Voglio vederla grondare di sperma, e tu guardami mentre ti montano." Lei obbedì, fissandolo con sguardo languido mentre raggiungva un orgasmo dopo l’altro.
Gli uomini non se lo fecero ripetere. Si avvicendarono su di lei, penetrandola a turno e riempiendola sempre più ad ogni monta. Willow gemeva e si contorceva, sopraffatta dal piacere. Per l’ora successiva, Gabriel osservò rapito mentre Willow veniva penetrata e riempita ripetutamente.
Quando l'ultimo ebbe finito, lasciandola ansimante e gocciolante, Gabriel si avvicinò. "Ora tocca a me," disse, slacciandosi i pantaloni. Willow si leccò le labbra ancora ricoperte di sperma e inghiottì tutto quello che la sua lingua riuscì a raccogliere.
“Sei stata meravigliosa, bimba, ora fatti scopare dal tuo papà… voglio affondare il mio cazzo nella sborra che ti riempie la figa,” le sussurrò afferrandola per i fianchi.
“Oh, papà, fottimi fino a farmi gridare di piacere," gli disse abbracciandolo forte. Gabriel le infilò prontamente la lingua in bocca, assaporando il sapore della sborra degli uomini che le erano venuti in gola.
"Come desideri, piccola porca," rispose lui, preparandosi a penetrarla.
"Sei così fottutamente piena," ansimò, spingendosi dentro di lei con un’unica potente spinta, accarezzandole il pancione prominente.
Gli altri cinque uomini si stavano rivestendo, mentre si godevano lo spettacolo di quella ragazzina insaziabile che veniva scopata per l’ennesima volta durante quella lunga giornata, nessuno aveva detto a Gabriel che quella non era la prima gang che la ragazza subiva quel giorno.
Gabriel spinse più forte, affondando duramente dentro di lei. "Ti piace sentirmi così a fondo, puttana?" ringhiò.
"Sì... sì!" urlò Willow. "Scopami come una cagna in calore!"
“Perché fino ad ora come ti hanno scopata?” rise luì, aumentando ancora il ritmo delle spinte.
Willow sorrise, guardandolo con occhi pieni di desiderio. "Mmm, papà, sto per venire..." sussurrò, leccandosi le labbra.
"Così, brava puttanella..." gemette Gabriel. “Vienimi sul cazzo, amore.”
"Oh sì così, così dai, continua!" urlò Willow, mentre Gabriel la penetrava con forza crescente.
"Sei una piccola, meravigliosa troia.” Lei annuì, in quel momento incapace di parlare. Lui le accarezzò il viso, eccitato dalla vista. "Brava bambina, goditi ogni secondo..." mormorò, prima di baciarla con passione.
“Vieni anche tu, dai, voglio che veniamo insieme.” disse lei appena ebbe ripreso fiato.
Gabriel sorrise, la cappella che sfregava conto le pareti brucianti della figa di quella piccola pervertita.
"Mmm, sì amore," gemette spingendosi più a fondo, le palle gonfie che sbattevano sul culo di Willow.
“Sei pronta a prenderla tutta?" ansimò, sentendo l’orgasmo arrivare.
"Oh sì papino, riempimi!"
In quel momento, Dylan tornò nella stanza, una birra in mano e con l’altra si masturbava l’enorme cazzo ancora perfettamente in tiro. "Ma guarda, guarda, ti stai facendo fottere ancora," disse. “Certo che sei proprio una maiala, mia cara nipotina. Ti sei fatta scopare da oltre una dozzina di uomini oggi e ancora non ne hai abbastanza?”
A quelle parole, Gabriel si fermò interdetto. “Una dozzina? Che cazzo stai dicendo Dy?” chiese al fratello.
“La tua cara figlioletta, si è fatta montare in quattro diverse gang tra ieri e oggi, non te lo ha detto?” lo prese in giro Dylan.
Gabriel guardò Willow con il volto serio chiedendole silenziosamente se quella fosse la verità o una cazzata inventata da quel coglione di Dylan.
Willow abbassò lo sguardo, colpevole. “Perdonami, papà. Sono solo una lurida puttana!"
"E già, tua figlia è una zoccola insaziabile," rincarò la dose Dylan.
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