Lui & Lei
Lily e il suo nuovo capo
di LadyAA
31.12.2024 |
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"”
“Sei la mia troia, la mia meravigliosa troia dissoluta e perversa..."
La sua nuova stagista stava giocando con il fuoco, per tutto il tempo della riunione non aveva fatto altro che infilarsi la penna in bocca e mordicchiare il cappuccio. Una volta rimasti soli, lui non perse tempo a farle capire l’effetto che gli aveva fatto.“Se aprì così la bocca piccola, mi viene voglia di infilarci dentro il cazzo.”
“E allora fallo,” rispose lei tirando fuori la lingua con una mossa estemamente eloquente.
“Dio santo, tu vuoi farmi impazzire. E dimmi, tesoro, come preferiresti prendermelo in bocca?”
Dopo che gli ebbe descritto all’orecchio quale fosse la posizione migliore per lei, il suo uccello iniziò a pulsare vigorosamente. Si spogliarono in men che non si dica, senza nemmeno preoccuparsi di chiudere la porta a chiave.
Si mise sopra di lei e mentre Lily gli prese in bocca il cazzo, lui cominciò a leccarle la figa. Dannazione, era davvero brava, se lo faceva arrivare fino in fondo alla gola per poi estrarlo lentamente e leccarlo, dall’asta fino alla cappella gonfia. Lo teneva con entrambe le mani e lo masturbava leggermente, poi lo ingoiava di nuovo fino in gola. Lo stava facendo impazzire e rischiava di venirle in bocca prima ancora di scoparsela.
“Lily, se continui così ti sborro in bocca.”
“Mmm, va bene.”
“Aspetta, aspetta, che hai detto?” Non credeva alle proprie orecchie. Le ragazze che, nel corso degli anni, si erano fatte venire in bocca poteva contarle sulle dita di una mano.
“Ho detto che va bene, puoi schizzarmi in bocca.”
Lui si girò di scatto, inginocchiandosi accanto a lei e infilandole un paio di cuscini sotto la testa, poi la prese per la nuca e cominciò a scoparle la bocca con forza.
Gli mancava davvero poco, e la bocca di lei glielo stava risucchiando in maniera divina.
“Sto per venirti in gola, piccola! Se non vuoi dimmelo ora.”
Per tutta risposta lei gli afferro le natiche con entrambe le mani e lo inghiottì ancora più a fondo mentre con la lingua gli sfiorava l’asta dura e gonfia.
“Oh, sì, così, piccola viziosa.”
Spinse il cazzo dentro e fuori da quella bocca peccaminosa ancora e ancora senza smettere di guardare Lily negli occhi.
“Sei meravigliosa, non smetterei mai di guardari mentre lo prendi tutto fino in gola” le disse con il respiro corto e affannato.
“Sei pronta per bere la mia sborra?”
Lily annuì e lui si prese il cazzo in mano estrendolo per metà dalla bocca di lei. Si masturbò profondamente mentre le diceva di aprire bene la bocca e tirare fuori la lingua.
“Brava, così…”
Bastarono soltanto ancora un paio di colpi e il cazzo cominciò a schizzare nella bocca aperta di Lily, sulle sue morbide labbra e sulla lingua vellutata che glielo aveva leccato a lungo.
“Vengo, vengo ancora…” Lei non si mosse, se non per raccogliere la sborra con la lingua e ingoiarla.
“Dio santo che sborrata, piccola. Ora meglio che mi dia una pulita, prima di sporcare tutti i cuscini.”
Ma lei non gli diede il tempo di fare alcuna mossa, gli riprese il cazzo in bocca e tra una succhiata e una leccata, raccolse fino all’ultima goccia di sperma.
“Non berla tutta, aspetta.”
Fece come lui le aveva ordinato e trattenne la sborra in bocca. Quando lui cominciò a baciarla, capì finalmente che cosa aveva in mente di fare, aprì leggermente la bocca, quel tanto che gli bastò per infilarle la lingua e insieme presero a giocare con la sborra che lei non aveva ancora ingoiato. Se la passarono di bocca in bocca finchè, colma di sborra e saliva, lui le ordinò di bere.
“Sei davvero, davvero…” si interruppe, non voleva dire la parola che aveva sulla punta della lingua, non voleva che lei si offendesse.
“Dillo…” gli ordinò succhiandosi un dito.
“Sei davvero una gran troia.”
“Voglio essere la tua troia. Voglio che mi scopi ogni volta che ti tira il cazzo. Ovunque siamo e in qualunque momento.”
“Puoi contarci piccola, d’ora in poi sarai la mia troia. Qui in ufficio e in qualunque posto mi venga voglia.”
Le tolse i cucini da sotto alla testa e le aprì le gambe, tenendole le ginocchia spalancate con le braccia. “Ora però non abbiamo finito, non ti ho ancora scopato la figa.”
Gli occhi di Lily si illuminarono di piacere.
“Ma guarda un po’ qui cosa abbiamo… hai fatto un bel laghetto con i tuoi umori, mettertelo dentro sarà un vero piacere.”
Entrò in lei con una leggera spinta del bacino, nonostante fosse fradicia, incontrò comunque una debole resistenza, non era vergine ma poco ci mancava. Sentire la sua figa stringersi attorno al cazzo gonfio e alla cappella supersensibile gli provocò un brivido di piacere che rischiò di far finire tutto prima ancora di cominciare.
“Sei strettissima, quante volte ti hanno scopata?”
“Poche, ma spero di recuperare presto…”
“Sfacciata, sfacciata e viziosa” le disse cominciando a spingere più forte. “Quanti orgasmi hai già avuto oggi?”
“Ho perso il conto,” rispose lei maliziosa.
“Dimmelo piccola, quante volte sei venuta? Tre, quattro?”
“Di più,” disse lei inarcandosi contro il suo bacino.
“Più orgasmi o vuoi che ti scopi più forte?
“Entrambi,” gemette afferrandolo per i glutei sodi.
“Mi fai impazzire troietta.”
“Mmm...”
“Smettila di fare quel verso o perdo ogni controllo.”
“Mmm...” ripetè lei di proposito.
“Dio santo, l’hai voluto tu.”
Le mise le mani sotto al culo e spinse il suo cazzo completamente dentro di lei. La penetrò con spinte profonde e ritmiche e sentiva la sua figa farsi sempre più bagnata e accogliente. Gli risucchiava l’uccello ad ogni affondo e lui non voleva smettere di scoparla per nulla al mondo.
“Sto venendo di nuovo,” gli disse lei ad un tratto cominciando a tremare. “Sto venendo ti prego non fermarti.”
“Non mi fermerei nemmeno se mi pregassi di farlo” le assicurò affondando in lei sempre più velocemente. “Vieni piccola, vienimi sul cazzo.”
“Dimmelo,” ansimò lei.
“Dirti cosa?”
“Dimmelo,” gemette accarezzandosi le tette.
“Vienimi sul cazzo, troia.”
“Ah, sì, ancora, ancora.”
“Sei la mia troia, la mia meravigliosa troia dissoluta e perversa.”
“Mmm, sì.”
“Lo sai che non devi fare quel gemito.”
“Mmm, ok.”
“Sei una grandissima…” si abbassò a leccarle l’orecchio “Troia.”
“Speravo tanto di diventarlo.”
“E ci sei riuscita perfettamente, ora però basta chiacchiere, sto per sborrarti dentro.”
“Sì, ti prego, fallo.”
“Prendi la pillola, piccola?”
“No, ma non importa,” disse lei candidamente.
“Che vuol dire non importa?”
“Che voglio che tu mi riempia la figa.”
“Sei sicura?” le chiese lui con il cazzo che pulsava dolorosamente, ogni parola di quella ragazzina lo stava mandando al creatore.
“Sì, dai non fermarti, vienimi dentro, dai.”
“Chiudi la bocca o mi tocca riscopartela,” l’avvisò puntellandosi sui gomiti e spingendo il cazzo dentro fino alle palle.
“Continua a scoparmi, sei fantastico.”
“Anche tu, piccola.” Ancora pochissimo e avrebbe schizzato per l’ennesima volta in quella serata fantastica. “Dammi la lingua e fammi sborrare.”
Lei smise di mungersi il seno e gli mise le braccia nuovamente sui glutei, gli leccò le labbra con la lingua biricchina e gliela infilò in bocca.
“Sai di cazzo e di figa, mmm.”
“Che troia,” le disse aumentando ancora il ritmo dei colpi del suo uccello. “La tua figa non è più tanto stretta ora, scommetto che potresti benissimo prendere due cazzi contemporaneamente senza il minimo problema.”
“Mmm, dovrei provare.”
“Non ti azzardare nemmeno per scherzo. Hai voluto diventare una delle mie troie, ed ora sei solo mia.”
Con un’ultima spinta le venne dentro, riempiendole la figa di sborra calda e densa.
“Wow, che bella scopata, piccola.”
Si alzò dal divano dell’ufficio con il cazzo ancora di pietra e la guardò con occhi bramosi, era completamente nuda, le gambe divaricate e la figa arrossata da cui colava lo sperma. “Rimani ferma così, sei magnifica.”
Si inginocchio tra le sue gambe e cominciò a leccarle la sborra che usciva raccogliandola sulla lingua, per poi sollevarsi e fargliela gocciolare in bocca. Ripetè la stessa azione più e più volte finchè la sborra smise di colare fuori.
“Ingoiala ora,” le ordinò e lei lo fece, ma solo dopo averci giocato a lungo con la lingua.
“Sei una delle mie troie migliori,” le disse poco dopo.
“Cosa mi manca per essere la tua preferita?”
“Ti manca esserti fatta inculare.”
“Non l’ho mai preso nel culo, ho paura di sentire dolore.”
“Bambina mia, certo che se lo fai fai con qualcuno che non è capace sentirai dolore, ma con me non hai di che preoccuparti.
“La prossima volta mi scoperai il culo allora?”
“Se lo vorrai, sì” le disse accarezzandole le natiche e il buco del culo con un dito.
“E diventerò la tua preferita?”
“Chi lo sa?” le rispose lui enigmatico, ma già sapeva che quella ragazzina gli era entrata nel sangue e nel cuore.
“Vado a farmi una doccia, sono tutta… bagnata.”
“Certo. Non ti dispiace se vengo anche io?”
“Assolutamente no,” rispose lei, sculettando verso il bagno.
“Credo che non aspetterò la prossima volta per aprirti il culo,” mormorò lui tra sé e sé, seguendola.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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