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Lui & Lei

Gabriel e Willow 2


di LadyAA
23.09.2024    |    1.058    |    17 9.6
"Ormai, ogni volta che la madre si recava al lavoro e loro rimanevano soli a casa, era l’occasione per scopare, finchè non era ora che lei tornasse..."
Ormai, ogni volta che la madre si recava al lavoro e loro rimanevano soli a casa, era l’occasione per scopare, finchè non era ora che lei tornasse. Lui la prendeva ovunque, nel suo letto, in bagno, perfino sul tavolo della cucina o in piedi sulle scale, non ne aveva mai abbastanza di lei e Willow non vedeva l’ora di sentire quel grosso cazzo dentro di sé.
Quel fine settimana sua madre sarebbe stata fuori fino alla domenica sera, impegnata in alcune conferenze fuori città e l’aveva lasciata a casa con Gabriel, del tutto ignara di cosa stava accadendo tra lei e il suo caro marito.
Sentì l’acqua della doccia spegnersi e poco dopo la voce profonda di Gabriel chiamarla dal bagno in fondo al corridoio. Non lo fece attendere a lungo, si spogliò completamente durante il tragitto e aprì la porta completamente nuda.
“Brava la mia piccola troia, noto che non vedi l’ora di farti fottere per bene anche oggi!”
Willow annuì, come sempre.
“Dimmi amore, non ti è ancora venuto il ciclo?”
Willow scosse vigorosamente la testa.
“Bene, bene, domani andremo a comprare un test di gravidanza. Speriamo che tu sia incinta, sarebbe un bellissimo regalo per il mio quarantesimo compleanno.”
Le si avvicinò baciandola dolcemente sulle labbra e sentendola già sciolgliersi tra le sue braccia, Dio quanto amava quella sua arrendevolezza contrapposta alla sua lussuria.
“Siediti lì,” le disse indicando una poltroncina vicino alla finestra. “E girati guardando verso l’esterno.”
Lei fece come le aveva detto e si sedette in silenzio.
"Toccati per me, voglio vederti mentre ti masturbi."
Lei obbedì prontamente, portando una mano tra le gambe e iniziando a strofinarsi il clitoride con movimenti circolari. Gemette forte quando Gabriel si chinò su di lei a succhiarle e leccarle i piccoli seni. Le ordinò di non fermarsi e di infilarsi dentro tante dita quanto le era possibile. Willow si penetrò prima con il solo medio, poi, man mano che la sua figa si bagnava, infilò anche l’indice e l’anulare.
“Brava, continua così, troia, voglio guardarti venire,” le disse aprendo l’accappatoio e cominciando a massaggiarsi il cazzo già duro. "Adoro la tua figa arrossata e bagnata, piccola puttana." Le morse i capezzoli inturgiditi per poi tirarli con i denti, rise quando la sentì urlare.
"Sì, così," grugnì, mordendola ancora più a fondo. "Più forte, amore mio. Fai sapere a tutti quanto stai godendo." Lei continuò a masturbarsi finchè, con un grido acuto, venne davanti a lui.
"Apri la bocca, amore voglio leccarti la lingua." Lei obbedì prontamente, socchiudendo le labbra e Gabriel catturò la sua bocca in un bacio profondo e appassionato, le loro lingue si intrecciarono freneticamente. Il sapore di lei lo inebriava, accendendo ancora di più il suo desiderio.
"Oh dio sì, sei davvero fantastica, piccola!" le disse spogliandosi del tutto. “Che ne dici ora di prendermelo in bocca?” Willow si inginocchiò ai suoi piedi e aprì la bocca, non ne aveva mai abbastanza di lui e del suo enorme cazzo. Gabriel l’afferrò per i capelli e le appoggiò la cappella sulle labbra. "Voglio sentire la tua lingua leccarmi per bene il cazzo."
"Mmm, il tuo sapore è così buono," mormorò lei tra una leccata e l’altra.
"Nessuna mi ha mai leccato così bene," ansimò lui, con voce roca di desiderio. "Sei incredibile, ora però succhialo," le disse spingendolo più a fondo e facendo gemere Willow di piacere.
"Brava troia," ansimò, spingendosi più a fondo nella sua gola. "Prendilo tutto."
Lei obbedì, ingoiando il suo cazzo fino alla base mentre lui le tirava i capelli. Interminabili minuti dopo lui glielo tolse di bocca riatraendosi all’improvviso. “Tira fuori la lingua, cagnetta in calore,” le ordinò mettendosi a masturbarsi velocemente sopra il suo viso. "Voglio vedere il mio sperma colarti in gola."
Willow gli massaggiò le palle bagnandosi ampiamente nel vederlo chiudere gli occhi per il godimento. Vide la cappella pulsare più volte e si preparò aprendo la bocca e tirando fuori la lingua.
"Ecco il mio sperma, puttanella. Bevilo tutto, ingoia fino all’ultima goccia." Fiotti densi e bianchi schizzarono dalla cappella gonfia, colandole sulla lingua e le labbra. Lei gemette di piacere, assaporando il sapore salato. "Mmm, la tua sborra è così calda e buona," mormorò leccandosi le labbra.
Gabriel scivolò verso il basso, lasciando una scia di baci ardenti lungo il corpo tremante di Willow. Raggiunse il suo sesso umido e pulsante, separando delicatamente le labbra con le dita. La sua lingua trovò il clitoride gonfio, iniziando a lambirlo con movimenti circolari. “Anche il tuo di sapore non è niente male.”
Willow ansimò forte, inarcando i fianchi verso la sua bocca e Gabriel intensificò la stimolazione, succhiando e leccando con maestria. La assaporò profondamente, bevendo i suoi succhi con avidità.
Il ritmo di Gabriel divenne frenetico, quasi bestiale. I suoi occhi ardevano di lussuria mentre spingeva con forza sempre maggiore le sue dita all’interno di quella calda fessura. “Ora non sei più tanto stretta come la prima volta che ti ho masturbata, guarda ci entrano quattro dita, non vedo l’ora che tu riesca a prendere tutta la mano, piccola troia.”
Willow sentiva il suo corpo tendersi, pronto all'esplosione finale. "Sto per venire," ansimò afferrandogli la mano che la stava facendo godere così intensamente. Gabriel accelerò ancora, spingendo la lingua e le dita sempre più in profondità. Quando sentì la sua figa pulsare e stringersi attorno a lui sorrise soddisfatto.
“Amore, ce la fai a scopare o ti ho già sfinita?” le chiese beffardo.
Willow in tutta risposta lo afferrò per i capelli intimandogli di fermarsi se ne avesse avuto il coraggio.
Con un movimento repentino Gabriel la fece girare sulla poltroncina, mettendola a carponi. Willow lo guardò con occhi imploranti, tremante d’anticipazione.
"Ti voglio prendere da dietro," le sussurrò all’orecchio con voce carica di desiderio. "Voglio penetrarti a fondo." Le accarezzò la schiena, afferrandola per i fianchi.
"Sei pronta?" chiese con voce roca.
"Sì," sussurrò lei. "Ti prego.”
La penetrò con un colpo deciso, strappandole un gemito di piacere. "Sì, così," ringhiò lui, aumentando immediatamente il ritmo delle spinte. "Sei così maledettamente recettiva che mi fai pulsare già il cazzo.”
Continuò a spingere con foga, il suo corpo possente che si muoveva in perfetta sincronia con quello di Willow. Tra i gemiti e i respiri affannosi, le sussurrò con voce carica di lussuria: "Voglio possederti completamente, anima e corpo. Sei mia."
“Mmmmh” mugulò Willow rapita dal piacere.
"Ti piace sentirti così piena, vero puttanella?"
"Sììì!" urlò lei in estasi. "Fammi godere come una troia!"
Lui le afferrò i fianchi, spingendosi ancora più a fondo. "Sei la mia piccola porca," ansimò. "La mia bimba da scopare come e quando voglio."
Willow sentiva ondate di piacere attraversarle il corpo. "Non fermarti!" implorò.
"Vuoi che ti scopi più forte?"
Willow annuì, incapace di parlare.
"Ti piace così, puttana? Ti piace quando ti scopo da dietro?"
Lei annuì ancora.
Lui la afferrò per i capelli, tirandole indietro la testa. "Voglio riempirti di sborra."
"Sì, sì, fallo!" mormorò lei. "Continua, non fermarti!"
"Voglio sentirti urlare," ringhiò. "Urla per me, troia!"
Willow urlò come mai aveva fatto prima di allora. Gridò il nome di quell’uomo che la stava montando come una cagna in calore, gridò tutto il piacere che le stava facendo provare.
"Cazzo, sei proprio una bimba obbediente," ansimò Gabriel, spingendosi sempre più a fondo.
Per alcuni minuti si sentirono soltanto i loro gemiti e i loro corpo impegnati nell’amplesso, poi Gabriel si fermò, chinandosi su di lei.
“Voglio scoparti il culo, piccola troia, che ne dici?”
Willow gemette, non lo avevano mai fatto e non sapeva che cosa rispondere.
“Amore, dammi il culo, voglio aprirtelo, allargarlo con il mio cazzo e farti godere come una vera cagnetta.”
Lei gli sorrise lentamente, quel bastardo sapeva esattamente come farla capitolare. Quando la vide afferrarsi il sedere con le mani, sospirò soddisfatto.
“Dio santo, sei proprio una porca, amore mio.” La accarezzò con bramosia, passando più volte le dita attorno alla rosea apertura, separando contemporaneamente le natiche.
"Che bel buchetto stretto," mormorò. "Non vedo l'ora di infilarci il mio cazzo."
Willow abbrividì quando sentì il respiro caldo di Gabriel sulle sue natiche. La sua lingua calda e umida che le lambiva l'apertura posteriore, facendola sussultare di piacere. Poi, senza ulteriori preamboli, premette la punta della lingua contro il buco. Willow trattenne il respiro mentre lui spingeva, forzando l'ingresso.
Dopo quella che le parve un’eternità lui sostituì la bocca con il cazzo. Le puntò la cappella sul buco del culo spinse fino a che non lo sentì cedere e risucchiargli lentamente il cazzo.
"Rilassati," le ordinò sentendola agitarsi. Affondò lentamente nel suo ano vergine, ma lei gridò ugualmente per il dolore. “Devi resistere, amore, vedrai che tra qualche minuto comincerà a piacerti.”
Dopo alcuni minuti di questo trattamento, i muscoli del buco cominciarono a cedere lentamente e la sentì rilassarsi e iniziare ad assecondare le sue spinte.
"Comincia a piacerti, vero?" le chiese, aumentando il ritmo. "Senti il mio cazzo che ti sfonda il culo?"
“Sì, oh sì” rispose lei ansimando.
"Cristo, che troia."
Bastò ancora qualche spinta e i loro corpi sudati presero a scontrarsi freneticamente. Gabriel la possedeva come una bestia in calore, determinato a farla venire.
"Prendi tutto il mio cazzo," ansimò. "Voglio sentirti urlare quando ti riempirò."
"Oh dio, sì!" esclamò lei, spingendo il sedere contro di lui. "Continua così!"
"Grida per me," ordinò, la voce roca di desiderio. "Dimmi quanto ti piace, dimmi che sei la mia piccola puttana."
"Mi fai impazzire! Sono la tua puttana, solo tua!" gridò lei appoggiando le mani al vetro della finestra per mantenere l’equilibrio.
“Oh, sì, la mia piccola troia insaziabile.”
“Adoro sentire il tuo cazzo sfondarmi il culo.” urlò lei, abbandonando ogni inibizione.
“Godi, mia dolce puttana, ti inculerò finchè non mi supplicherai di smettere. Il tuo culo stretto mi sta facendo perdere la testa.” Le diede una sculacciata sulle natiche, affondando in lei come un coltello caldo nel burro.
"Sono tua, la mia figa è tua, il mio culo è tuo!" gridò. "Fottimi finchè vuoi!"
La montò senza sosta finchè la sentì venire, quindi rallentò gradualmente fino a fermarsi.
“Anche la tua bocca è mia vero, puttana?” Willow non potè far altro che annuire.
"Allora assaggiami l’uccello," ringhiò, estraendo il membro rovente da lei. Con un movimento rapido, l’afferrò per i capelli e le spinse il cazzo in bocca. Lei lo accolse avidamente, prendendolo fino in gola.
"Brava puttanella, prendilo tutto." Gemette di piacere sentendo la sua lingua calda avvolgerlo. "Guarda come divori il mio cazzo, troietta affamata, sei nata per essere usata così," le disse mentre le sborrava in bocca.
“Non ti darò tregua piccola mia, ti scoperò ogni giorno. Ti farò godere come la troia che sei, amore mio,” le promise prima baciarle la bocca ancora piena di sborra e portarla a letto, ricominciando tutto da capo.
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