Lui & Lei
Le stagiste - Parte prima
di 68maxim
27.11.2024 |
3.940 |
7
"Glieli presi tra indice e pollice e gli strinsi forte, urlava e si sbatteva ancora più forte, sentivo che stava per godere ancora e all'improvviso..."
Arrivai, come supervisore elettro strumentale, in un cantiere in Toscana.Appena entrato in fabbrica , non potei non notare la presenza di ragazze in tuta da lavoro e con tutti i DPI usati.
Facevano lo stage di montaggio meccanico.
Erano una decina sia italiane che dell'est Europa, ma perfettamente integrate.
Sarei dovuto li per un paio di settimane al massimo e da quel porco che sono averle intorno mi eccitava molto.
Passati un paio di giorni e le due ragazze che attirarono la mi attenzione furono due.
La prima italiana di nome Angelica, intorno hai 25 anni alta più o meno un metro e 75, tette piccole ma un gran culo che lei amplificava con un pantalone da lavoro aderente, capelli biondicci che lei raccoglieva in due trecce separate, la tipica faccia de "non te la do neanche morta".
La seconda rumena di nome Elena, intorno hai 20 anni molto più alta sicuramente più di un metro e 80, una terza di seno, anche lei con un bel culo, che però nascondeva con pantaloni larghi, ma quando si piegava a 90 gradi veniva tutto fuori, capelli biondi che teneva in un unica treccia, il suo viso molto bello ma si vedeva che quello che faceva non le piaceva.
I giorni passavano e la voglia aumentava, poi capitava di averle affianco e con gli da maiale le fissavo in tutte le posizioni che esaltavano la loro femminilità.
Piegate a 90 gradi, a pecorina, alle volte si intravedeva il perizoma, a gambe aperte, era davvero eccitante ma anche un sacrificio immane.
Gli sguardi si incrociavano sia con Angelica ma, soprattutto con Elena.
Quando un giorno successe che nel momento di pausa intermedia, dove tutti uscivamo per ricrearsi, Angelica era davanti a me di un paio di metri con le mani in tasca e il culo sempre bello duro, estrae la mano destra dalla tasca e gli cadde qualcosa.
Lei prosegui non accorgendosi della perdita, io che ero li e piegai a raccogliere una bustina trasparente con della polvere bianca.
Rimasi esterrefatto, e si era proprio quello che pensate, e potevano essere 50 grammi.
La misi in tasca e feci finta di niente continuai a camminare, e le nostre strade si divisero, per il momento.
Avevo una bella idea per la testa.
Ritornammo dentro il capannone, e notai subito che Angelica era molto nervosa camminava avanti indietro ed era uscita molto probabilmente per ripercorrere la strada che aveva fatto.
Uscii anche io, e me la ritrovai davanti piangendo.
Le dissi : "Angelica perché piangi?"
E lei: "Credo di avere perso una cosa e non so come fare."
Ed io: "Facciamo che ci vediamo Al Bar centrale appena finito di lavorare, che ho io quello che hai perso."
Lei mi guardò non so se con rabbia o con diffidenza e disse: "E vero l'hai trovata tu, dammela ora. ti prego farò tutto quello che vuoi, ma mi seve averla adesso, se no succede un casino."
La guardai, alla fine poteva essere mia figlia, ma da quel porco che sono l'obiettivo era scoparmela anche se con un baratto.
Presi e gliela consegnai: "Grazie davvero, mi stai togliendo dal casino che sarebbe potuto succedere, poi stasera ti racconto, grazie a stasera."
ci scambiammo il contatto ed ognuno per la sua strada.
Non so se sono un bastardo, ma alla fine stiamo parlando di un bel pò di soldi che secondo me altri se la sarebbero tenuta.
La giornata lavorativa finì. tornai nel residence, doccia e poi qualche pratica lavorativa da sbrigare e si fecero le 19.
Stavo per telefonare ad Angelica, quando mi arriva un suo messaggio: "Massimo ci vediamo tra mezz'ora al bar Centrale."
Gli rispondo "OK".
Per dire la verità, mi sono fidato ciecamente di lei e spero non ci sia niente di losco.
Mi preparo e salito in macchina mi avvio, arrivato puntuale alle 19.30, parcheggio e scendo dalla macchina ed entro nel bar.
Mi giro intorno ma non la vedo, quando all'improvviso noto una ragazza al bancone con un leggings color rosa che esaltava un gran culo.
Era sicuramente lei, infatti la chiamo e si gira e dice: "Ciao Massimo cosa bevi?"
Rimasi attonito, vederla cosi era uno spettacolo, sopra un top che metteva in mostra la seconda di seno ma, soprattutto due capezzoli turgidi che bucavano il top.
Per non parlare della sua folta chioma stiratissima e il suo sguardo occhi azzurri e labbra carnose, mi si era già diventato duro.
Risposi: "Bevo quello che stai bevendo tu."
Ordino il negroni al barista e ci accomodammo ad un tavolino.
Mi racconto un pò la storia della "NEVE", mentre io non smettevo di guardarla in tutta la sua bellezza.
Ad un punto disse: "Ve be, tanto lo so cosa stai pensando, che mi vuoi scopare, vero?."
Facendo il signore le dissi: "Non voglio obbligarti a fare niente che non vuoi, ma devo dirti che sei fantastica."
Lei sorrise è disse: "Massimo, tu forse non ti immagini cosa mi succedeva se tu non mi avresti restituito quello che avevo perso, non perso che se l'avesse trova chiunque altro, non me l'avrebbe restituita. Stiamo parlando di 5.000 euro. E soprattutto il casino che poteva succedere. No è brava gente a chi doveva dargliela e come ti ho spiegato per fare un favore ad un amico. Quindi andiamo che ho voglia di cazzo anzi, del tuo cazzo spero proprio che ci sai fare."
E così ci alzammo pagò lei e entrati in macchina con me la portai in albergo da me.
Entrati mi chiese se poteva andare in bagno, cosa che naturalmente fece.
Nel frattempo versai del prosecco in due bicchiere.
Dopo un pò usci dal bagno e vi assicuro che era da svenimento, aveva indossato un body bianco aperto nei punti vitali e autoreggenti da paura con tacco 12.
Si avvicinò a me prese il bicchiere del prosecco ne bevve un pò mi strinse a se e mi bacio trasferendo il prosecco nella mia bocca le nostre lingue si avvinghiarono intensamente.
Mi spoglio in men che non si dica si inginocchiò davanti al mio boxer e noto subito il gonfiore lo abbasso e usci fuori proprio davanti alla sua bocca.
E disse: "Hai capito al supervisore che gran cazzo che ha. E chi lo avrebbe detto."
La sua lingua inizio a leccarlo, dalla cappella fino ad entrambe le palla lo stava insalivando tutto. si fermò alle palle iniziando a succhiarle prima una e poi l'altra, un palla alla volta in bocca tirandole a se, poi tutte e due insieme a togliersi il respiro, infatti le lascio dopo una decina di secondi, ansimava.
Allora la presi per la testa e gli infilai tutto il cazzo in bocca fino in gola, ed iniziai a scoparla in bocca con vigore e profondità. mentre i suoi occhi mi fissavano gradendo il mio trattamento.
La mollai e lei ebbe un rigurgito la presi e la portai sul letto mettendola con la testa in giù a bordo del letto e gli rinfilai il cazzo in bocca continuandola a scopare, mentre io mi adagiai su di lei e aprendole le gambe iniziai a leccarle la figa sentivo il suo piacere mentre continuavo a violentarle la bocca, entra con il primo dito era un lago, poi il secondo ed il terzo, vibrava e mugolava con la bocca piena.
Arrivo il suo primo orgasmo violento, tanto violento da togliersi il cazzo dalla bocca ed urlare dal piacere.
Mi stesi sul letto e con un sguardo le feci capire di venirmi sopra.
Così fece, faccia a me si impalo sul mio cazzo e ancora vibrante dell'orgasmo avuto, iniziò a scoparsi dicendo con la voce tremante: "Massimo, cazzo sei un gran porco cazzuto e mi hai devastato la bocca come mai nessuno, ed ora mi sto gustando il tuo cazzo nella mia fighetta slargata, me lo sto prendendo tutto."
I suoi capezzoli si erano inturgiditi ancora di più e sporgevano in modo esorbitante, mentre si sbatteva sul mio cazzo.
Glieli presi tra indice e pollice e gli strinsi forte, urlava e si sbatteva ancora più forte, sentivo che stava per godere ancora e all'improvviso stringendoglieli li tira.
L'urlo fu devastante, come il suo secondo orgasmo molto più lungo del primo e molto più bagnato era vicina a squirtare.
Si lascio andare affianco a me sul letto guardandomi e dicendo: "Massimo sei un pazzo cosi mi fai morire ed hai ancora il cazzo duro ma quanto duri cazzo."
Le dissi: "Angelica lo vedrai e lo sentirai."
Così dicendo scesi dal letto la presi per le gambe e portata a bordo del letto con il culo mi abbassai e partendo a leccare e bere dalla sua figa arrivai al buco del culo, appena senti la mia lingua solleticarla disse: Massimo non l'ho mai dato a nessuno ma con te voglio provare ad essere inculata perché te lo meri sia per quello che hai fatto ma soprattutto per come mi stai facendo godere, spaccami porco."
Le risposi, fermandomi di leccare e iniziando a infilargli il dito medio nel culo: "Sono davvero onorato di sverginarti il culo, rilassati che ti piacerà."
Il dito si fece strada nel suo buchetto e iniziai a fare aventi e indietro, iniziai a roteare,
La mugolare era arrivato il momento di penetrarla, mi alzai e le puntai la cappella al buco del culo, mentre lei mi guardava implorandomi di fare piano.
La cappella faceva fatica a sfondare il suo buchetto stretto, mi presi il mano il cazzo e diedi un colpo più deciso, la cappella era dentro e lei urlo e diceva di fermarmi.
Restai fermo così, aspettando che lei rilassasse i muscoli del culo, si stava abituando le offrii le mie mani lei le prese con le sue, li senti il culo rilassarsi era il momento.
Il colpo di reni fu fulminate gli entrai quasi tutto nel culo, ovviamente urlò e mi strinse le mani cosi forte che le sue unghie mi graffiarono cosi da farmi sanguinare.
Usci dal suo culo completamente, mi lasciò le mani e in quell'attimo glielo infilai, stavolta, gli è entrato tutto e iniziai a scoparle il culo, urlava ma io continuavo.
Il movimento era lento ma continuo, i suoi occhi che mi stavano guardando con odio stavano cambiando e sentivo che accompagnava il mio movimento le stava piacendo.
"Cazzo Massimo mi hai rotto il culo, ma ora continua che mi piace, sento un piacere diverso."
E mentre le scopavo il culo le infilai due dita nella figa, muovendole sempre più veloce mentre le si toccava il clitoride, era un unisono, anche il movimento del mio cazzo nel suo culo divenne più intenso,
Stava per godere ancora, ma stavolta la vedevole mancava il fiato e continuava ad incitarmi a non fermarmi.
Affannosamente diceva: "Massimo e troppo bello non so cosa mi sta succedendo e un piacere diverso mi sento un troione nelle tue mani sto per godereeeeeeeeeeee."
Questa volte le urla erano di piacere e cosi che squirtò inondami con il suo getto, mentre continuavo a sfondargli il buco del culo.
Stavo per godere anche io, lo usci dal culo e anche se era sfinita si inginocchio e inizio a succhiarmelo, forte fino a farselo arrivare in gola.
"Dai maiale dammi la tua sborra in bocca."
Si mise la cappella in bocca roteando la lingua e succhiando, me la stava tirando dai coglioni la puttanella ci sapeva fare.
E cosi arrivò il mio piacere: "Godoooooooo puttana godo, prendi tutta la mia sborra." E così il primo getto diritto in gola affogandola, ma tenne botta e continuava a tenerlo in bocca prendendosi gli altri getti, si ritrasse solo per farmi vedere la bocca piena di sborra e ingoiarla tutta.
Poi riprese a leccarmelo tutto e continuo fino a pulirmelo tutto per bene.
Ci stendemmo sul letto guardandoci sodisfatti.
E lei disse: "Massimo mi sento tutta aperta, soprattutto il culo, ma sei stato fantasticamente porco."
Gli risposi: " Angelica anche tu hai tenuto il ritmo giusto e mi hai preso sempre senza tirarti indietro, t va di fare la doccia insieme?"
Senza pensarci troppo e ci avviammo in bagno dove la doccia era molto capiente .
Aperto l'acqua ed arrivata a una buona temperatura ci infilammo dentro, chiusi e subito i getti d'acqua ci invasero entrambi, chiudendo l'acqua presi il sapone e glielo versai tra le sue mani ed io lo versai nelle mie, iniziai ad insaponarla iniziando dai suoi seni e le fece altrettanto sul mio petto.
I suoi capezzoli ritornarono turgidi e il mio cazzo duro.
E lei subito lo prese in mano dicendo: "Massimo è più duro di prima!!!"
Inizio a menarmelo ed io scesi tra le sue gambe infilandole un paio di dita nella figa che era già un lago.
La feci girare le feci girare il mio cazzo era già all'altezza del suo culo tondo, la piegai leggermente e gli infilai il cazzo tutto nel culo, sobbalzo ma ormai era ben aperto. appoggio le mani sulla parete della doccia e iniziai a martellarla ancora più forte tenendoli i capezzoli tra le dita.
Le palle glia sbattevano sulla figa che lei inizio a toccarsi.
Nella doccia vi era una specie di panchina in ceramica, mi sedetti e le dissi: "Vieni qui puttanella siediti sul mio cazzo."
Lei obbedì se lo infilo nella figa le dissi: " No stronzetta te lo devi mettere nel culo."
E lei lo fece dicendo: "Porco sei un bastardo, me lo stai sfondando, il mio culetto ,con il tuo cazzone sempre duro."
E così si impalo il mio cazzo tutto nel culo ed inizio un su e giù veloce e violento aveva imparato a godere con il culo.
Io con le mani le sgrilletavo il clitoride e gli tenevo la figa spalancata.
Era un ossessa, si dimenava come in preda ad orgasmi continui.
Gridava: "Si maiale mi piace essere inculata, continua con il clitoride on ti fermare, si stronzo fottimi."
Appena disse cosi la feci mettere a quattro zampe e la montai come una vacca, ora la stavo sfondando davvero.
Ansimava: "Si Massimo continua sfondami il culo sono la tua troia, si si si sto godendo, godooooooooo cazzo godoooooo."
Per quanto ero preso dal suo ansimare e dalle sue parole ho goduto insieme e gli venni nel culo lasciandomi andare anche io.
Ancora più distrutti di prima ci lavammo finalmente e uscimmo dalla doccia e ci rivestimmo.
Sorseggiando il prosecco restante mi guardava intensamente e disse: "Sarà difficile in officina domattina non guardarti e non pensare a quello che mi hai
fatto , specie il culo non si potrà mai dimenticare d te, del tuo cazzo e come scopi da Dio."
Gli risposi: "Angelica sei un gran bel pezzo di figa, sei stupenda e stai certa che neanche io potrò mai dimenticare la tua freschezza ma anche quanto ti piace
il cazzo, sei stata davvero fantastica. Specie nel bagno mi hai trascinato nel tuo orgasmo e non sono riuscito a trattenermi e non è da tutte credimi, e poi resto qui un' altra
settimana, quindi dipende da te se vuoi vuoi ancora essere scopata."
E lei: Mi sa che voglio approfondire la cosa."
E così dicendo uscimmo e la riaccompagnai alla sua macchina dicendoci ci vediamo domani mettendoci a ridere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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