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Lui & Lei

La babysitter


di kalahan
18.09.2019    |    1.198    |    0 9.0
"Le dissi:"Incominciamo? Se vuoi devi dire verde, altrimenti mi fermo qui, ma tu non saprai mai cosa avrei potuto farti e fino a dove il tuo piacere si..."
Quanti sono annoiati dalla vita coniugale e, per trovare il modo di uscire e avere la serata libera per rimorchiare, inventano scuse a volte poco credibili con le proprie mogli? spesso è sufficiente essere attenti e bravi a cogliere l’occasione giusta, che può capitarci tra le mani quando meno ce lo aspettiamo.
Ecco una storia di passione in cui un marito annoiato è riuscito a dare un tocco frizzante alla sua voglia di sesso senza insospettire la moglie.

Se c’è un aspetto che io e mia moglie abbiamo certamente in comune, è la voglia di fare carriera.
Fin qui, nulla di negativo, se non che la nostra scelta di vita ci costringe ad orari diversi e, di conseguenza, ad avere pochissimo tempo da dedicare a noi. Ma non finisce qui.
Da un anno e mezzo siamo infatti diventati genitori di una bellissima bambina, una cosa che mi rende molto felice ma che toglie ancora più tempo alla nostra intimità.
Ecco che, senza quasi rendermene conto, mi sono ritrovato a navigare su vari siti di incontri, alla ricerca di una donna con orari ed esigenze compatibili con i miei. Ho trovato un sacco di persone interessanti e con alcune ci ho anche parlato e fissato appuntamenti ma, alla fine, il mio senso del dovere di marito e padre mi ha sempre fatto fare un passo indietro all’ultimo momento.
Finché, non è successo qualcosa!
Su idea di mia moglie, abbiamo deciso di cercare una baby-sitter per la nostra piccola e in un paio di settimane siamo riusciti a trovare la persona giusta: una bella e gentile ragazza bionda di 26 anni, con molto tempo libero a disposizione e a 5 minuti di macchina da casa nostra!
Fortuna nostra, ragazza non sposata e senza fidanzato, molto prorompente, una bellissima ragazza alta 170 per 50 kg messi tutti nei punti giusti, una bella terza di seno e un sedere che, solo a guardarlo, fa sognare.
Il primo mese, mia moglie, lo ha passato a impartire le regole e le abitudini di nostra figlia a Laura, la baby-sitter, che sempre più, fa parte della famiglia. La nostra giovane baby-sitter si ambienta molto bene e incomincia ad affezionarsi alla bimba e a mia moglie questo piace molto lasciandola venire e andare liberamente da casa nostra addirittura lasciandola anche, a volte, dormire da noi, anche se non ce n'è bisogno.
Io, di tutto questo, ne apprezzo sempre più le evoluzioni degli eventi, sempre però tentando di rimanerne fuori per non far vedere a mia moglie i pensieri che sempre più prendono possesso del mio corpo.
Vedere una ragazza di 26 anni girare per casa non è una cosa che lascia indifferenti, sopratutto con l'arretrato di sesso che piano piano vado ad accumulare.
Dopo alcuni giorni pieni di pensieri e dubbi , la mia mente ha cominciato a creare situazioni eccitanti ma proibite per un uomo sposato, dove i protagonisti eravamo proprio io e la sexy baby-sitter.
Non c’è voluto molto perché io cedessi.
Una sera, rientrai a casa da lavoro intorno alle 20.30. Lei era li ad aspettarmi, intenta a far addormentare la mia piccola bambina.
Mia moglie quella settimana, per lavoro, si trovava fuori e, a quel punto, decisi di provarci offrendole un bicchiere di vino, che accettò volentieri.
Dopo due abbondanti bicchieri a testa, i nostri freni inibitori erano molto calati.
Io, non sapendo fin dove mi potevo spingere, con una scusa banalissima le dissi di fermarsi a dormire, visto che l'indomani mi sarei dovuto svegliare molto presto per lavoro e così facendo le evitavo di farle fare avanti e indietro da casa nostra.
Lei accettò di buon grado.
Mi misi a preparare la cena per noi due, mentre lei andò a farsi una doccia.
Il mio corpo pulsava in ogni dove e a malapena riuscivo a connettere, stavo sempre più metabolizzando l'idea di tradire mia moglie.
Messa sul fuoco la cena mi diressi in camera per potermi fare una doccia e prepararmi alla serata, ma passando per il corridoio notai la porta del bagno di servizio aperta, dove Laura si stava facendo la doccia.
Mi soffermai davanti, gustandomi lo spettacolo che la ventiseienne mi deliziava.
Dal vetro semi trasparente potevo ammirare lo stupendo corpo, che con molta sensualità stava insaponando, quando per un mio sussulto urtai contro la porta facendola cigolare.
Tentai di allontanarmi, ma venni bloccato dalla sua voce. "Ma davvero vuoi andare via così ". Un fulmine mi percosse tutto, una sensazione che da anni non avevo più avuto, il piacere di sentire, una ragazza mozzafiato che mi intimava di restare.
Laura con la più grande naturalezza si girò verso di me e nel farlo appoggio i seni al vetro facendoli mostrare nel suo più glorioso aspetto, bianchi con una aureola scura grossa come una moneta da due euro e un capezzolo grosso come una punta di una penna, il dito stava scrivendo qualcosa sul vetro appannato della doccia, mentre io a fatica tentavo di fare qualcosa che ancora oggi non saprei dire cosa.
La scritta era inequivocabilmente chiara "PRENDIMI".
Ancora vestito da ufficio mi avvicinai alla doccia e le dissi :" Così possono farlo tutti, io voglio essere diverso, voglio essere speciale.
"
La presi per mano e la feci uscire dalla doccia, la girai di spalle e accarezzandola lungo la schiena notai i sui primi brividi, continuai ad accarezzarla lungo tutto il suo corpo senza mai toccarla sul seno e sulla sua rosellina, mi soffermai molto sul collo e sulle orecchie dove incominciai a baciarla e a strusciarmi con la bocca.
Sentii sempre più i suoi respiri che si facevano sempre più intensi e volli procedere con un mio sogno che mi promettevo sempre di far avverare e che in quella circostanza poteva diventare realtà .
Mi tolsi la cravatta e la usai per bendarla, ma mi prese per un braccio " Cosa vuoi fare?." "Se vuoi interrompere quello che sto facendo, in qualsiasi momento, basta che mi dici rosso, se sto esagerando ma vuoi continuare devi dirmi giallo, per tutto il resto voglio solo sentirti ansimare e fremere dal piacere, nessuna altra parola devi dire!" Queste furono le mie parole di risposta, secche, concise.
Dopo aver finito di bendarla con un movimento rapido, la presi per i polsi e le portai le braccia dietro la schiena.
Le dissi:"Incominciamo? Se vuoi devi dire verde, altrimenti mi fermo qui, ma tu non saprai mai cosa avrei potuto farti e fino a dove il tuo piacere si sarebbe potuto spingere."
Non credevo che sarei mai riuscito a fare e a dire quello che stava accadendo, il mio corpo era percorso da brividi che mascheravo per non sminuire quel mio aspetto autoritario che volevo tenere.
Stavo per mollare la presa pensando che avevo esagerato, quando con un filo di voce Laura pronunciò " verde ".
Strinsi ancora di più la presa sui suoi polsi, la feci girare verso la porta e la condussi in una stanzetta, luogo, che avevamo adibito a semi palestra, una cyclette e una panca da pesi con bilancere.
La feci sdraiare, ancora tutta bagnata, a pancia in su, sulla panca. Le gambe semi piegate e divaricate le legai ai montanti della panca, le braccia legate ai sostegni del bilanciere.
Lei non proferì parola, i suoi seni si erigevano dal torace rilassato sulla panca, erano belli tondi di un colore chiaro lucido con le gocce d'acqua che scendevano dalla pelle, i capezzoli, li vidi diventare belli turgidi, segno che la cosa stava piacendo.
Le mie mani, incominciarono ad esplorare il corpo perfetto di Laura, passarono lungo i fianchi, accarezzandoli dolcemente, quasi da solletico, le braccia i seni, il volto, la pancia e fin giù ai piedi, poi dal cassetto di un comodino lì vicino estrassi un fazzoletto di seta che, usandolo come piuma, incominciai a passarglielo sulla pancia, il ventre e l'interno coscia.
Una pelle liscissima, con a volte un segno di inturgidimento, dovuto ai brividi che il massaggio provocava, dalla bocca di Laura solo respiri lunghi e profondi.
Mi fermai un attimo per ammirare il fiorellino tatuato sul l'interno coscia, quando vidi, dalla sua rosa, uscire un po' di liquido, segno che si stava eccitando sempre più.
La sua rosa era completamente diversa da quella di mia moglie, aveva due labbra belle carnose, completamente depilata, solo un ciuffetto come un disegno sull'alto ventre e cosa che mi fece eccitare moltissimo un piercing al clitoride.
In quell'istante provò a dire qualcosa di diverso dalle due parole che poteva proferire e allora le dissi :" per quello che hai provato a dire sarai punita, ti avevo detto che dopo verde, le uniche due parole che potevi dire,sono giallo e rosso!.", detto ciò le mollai uno schiaffo non troppo forte ( era anche la mia prima volta ) sul l'interno coscia.
Si lamentò e come un tic, le mollai un altro schiaffo sull'altro interno coscia dicendole:" ti ho detto di non parlare, solo rosso o giallo devi dire, Hai Capito", lei annuì con la testa.
Mi sentivo eccitatissimo, con la consapevolezza che anche dall'altra parte c'era una ragazza alla quale stava piacendo il mio sogno.
Visto il grado di sottomissione che ero riuscito ad ottenere, mi portai allo step successivo.
Dal cestino dei panni presi delle mollette e con delicatezza andai a metterne una su ogni capezzolo. Vidi il volto di Laura storcersi, ma dalla sua bocca non proferì nulla, solo dopo qualche secondo un sospiro.
Volli vedere fin dove mi potevo spingere, prima di sentire una delle due parole che mai avrei voluto sentire.
Con le mollette ben ferme sui capezzoli, incominciai a tirarli verso l'alto e in circolo prima con movimenti lenti, ma poi sempre più forti, Laura incomincio ad ansimare. Presi altre mollette, le andai a mettere sulle grandi labbra e fu lì che notai il clitoride che aveva assunto dimensioni considerevoli.
In tutta la mia vita sessuale, non avevo mai incontrato nessuna donna con un clitoride grosso come quello che stavo osservando, si mostrava in tutta la sua durezza e altezza aveva al suo apice come una mini cappellina che sporgeva in altezza dalle grandi labbra di almeno due centimetri con un diametro di una biro, un vero e proprio cazzetto in miniatura.
La tentazione di torturarglielo fu fortissima, ma volli prenderglielo per gradi.
Corsi in camera matrimoniale e presi dal cassetto dei giochi hard, il gel e tutti i vari giochini che io e mia moglie, nelle pochissime volte che ci coccolavamo, usavamo.
Versai a goccia sul clitoride il gel lasciandolo scendere piano piano dalla mini cappella fino giù alla base, mentre col dito bello bagnato con movimenti circolatori lo passavo sulla punta che a scatti scappava dal massaggio che praticavo.
Fortissimi fremiti percorsero il corpo di Laura che sempre più si dimenava sulla panca, tentando di liberarsi dai lacci delle braccia e delle gambe.
Continuai a infierire con piccoli colpetti alla base del clitoride e un rigagnolino sempre più abbondante si fece presente alla base delle grandi labbra, scorrendo sino al buchino del sedere che con la schiena inarcata per gli spasmi, si poteva vedere nel suo intero splendore.
Improvvisamente l'allarme in cucina si mise a suonare.


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