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Miriana e Jessica, sorelle trans – Capitolo 3: La madre Florinda in visita dall’amica Gabriela – Parte I


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
14.06.2020    |    5.036    |    1 9.8
"E’ da quando erano piccole che non le vedo..."
Nei Capitoli 3 e 4 è protagonista Florinda, madre di Miriana e Jessica. Pur se esse non appaiono, questi due racconti sono propedeutici, anche per ciò che si dicono le due protagoniste, ai capitoli successivi.


Dopo la visita al Louvre del pomeriggio, mentre Carlos e le figlie rientrarono a casa (per dedicarsi a piacevoli attività, come raccontato nel capitolo 2), Florinda prese un taxi per recarsi in visita alla sua cara amica Gabriela.
Le due si conoscevano sin dai tempi dell’università, quando erano inseparabili. Entrambe con orientamenti bisessuali, avevano avuto una forte attrazione lesbica giovanile e condiviso non solo la camera al campus universitario, ma anche l’intimità dello stesso letto ed i giochi erotici, tra loro e con amiche e compagni di corso.
Durante il tragitto in taxi che la portava da Rue de Rivoli verso la meta, oltre che ammirare i luoghi celebri di Parigi che le si offrivano alla vista come Place de la Concorde, gli Champs-Elysées e l’Arco di Trionfo, Florinda stava ripensando a quei momenti felici e spensierati di tanti anni fa.
Poi dopo l’università i fatti della vita le separarono, lei si sposò con Carlos che aveva conosciuto lì, e Gabriela dopo qualche anno fece altrettanto con un importante dirigente di una compagnia petrolifera francese, con il quale si trasferì a Parigi. Comunque erano rimaste sempre in contatto anche tramite gli attuali strumenti multimediali, e Florinda era stata di conforto alla sua amica quando purtroppo il marito perì in un incidente aereo un paio d’anni prima. Ora questo suo viaggio a Parigi ospite delle figlie era l’occasione giusta per rivedere finalmente la sua amica del cuore.

Il taxi arrivò all’indirizzo di Avenue Foch, nel 16° arrondissement uno dei quartieri più prestigiosi della “Paris bon chic, bon genre”, la Parigi-bene dell’alta borghesia.
Florinda entrò nell’ingresso dell’elegante palazzo di fine ottocento; il portiere in livrea le aprì l’ascensore e la indirizzò al piano.
L’amica Gabriela l’aspettava già sul portone a braccia aperte:
“Flori!”
“Gabri!”
“Che piacere rivederti dopo tutto questo tempo! Vieni qui, fatti abbracciare!”
“Il piacere è tutto mio! Sono emozionata essere qui da te!”
Le due amiche si strinsero in un forte abbraccio, per poi baciarsi prima sulle guance, ma poi Gabriela cercò subito le labbra di Florinda, che non respinse affatto quel bacio affettuoso, ricambiandolo.
Scese qualche lacrimuccia per la gioia di ritrovarsi e come sfogo della saudade brasiliana che era rimasta in ognuna per l’altra.

Dopo questi calorosi saluti iniziali, la padrona di casa accompagnò Florinda verso il salotto, attraversando il grande ed elegante appartamento con vista sull’Arco di Trionfo, che Florinda guardava con ammirazione.
“Che magnifico appartamento, complimenti!”
“Grazie, devo dire che è una bella casa. Tutto merito di mio marito, che purtroppo non c’è più”
“Eh purtroppo, quando l’ho saputo mi è dispiaciuto moltissimo. Ho pianto per te. Ma bisogna farsi coraggio, la vita va avanti. E poi, hai i tuoi figli che ti danno forza.”
“Grazie cara Florinda, il tuo sostegno morale, anche a distanza, è stato molto importante per me.
Ma adesso, bando alla tristezza, questo è un momento felice per stare tra noi come ai vecchi tempi in Brasile…”

Le due amiche presero il caffè con pasticcini, sedute vicine e guardandosi negli occhi.
In quei momenti, pur continuando la normale conversazione, entrambe stavano ripensando, senza avere il coraggio di dirlo, ai dolci momenti passati insieme ed a quanto c’era stato tra loro, un legame rimasto nel tempo.
Essendo coetanee avevano entrambe 53 anni: Florinda era mora, piuttosto magra solo con qualche lieve rotondità, una bella 4a di seno che esibiva con orgoglio e un lato-B ancora sodo pur se lievemente abbondante, tipico bum-bum brasiliano. Gabriela invece bionda, fisico tonico da ex-modella, una 3a di seno ed un culetto perfetto a forma di 8 rovesciato. Indossava un bell’abito estivo chiaro, scollato senza reggiseno ed attillato che evidenziava il suo bel corpo. Florinda la guardava con ammirazione e qualcosa di più, ma sentendosi un po’ a disagio, dato che era vestita in modo semplice, da turista.

Fu Gabriela a toglierla dall’imbarazzo ed a rompere gli indugi.
“Flori, hai bisogno di rinfrescarti prima di andare a cena?”
“In effetti sì, grazie, ne avrei bisogno, abbiamo girato tutto il giorno per la città e a visitare il Louvre, e sono un po’ accaldata, anche se non solo per questo …”
“Allora vieni, non fare complimenti, andiamo nella sala da bagno principale” disse Gabriela prendendo per mano l’amica, accompagnandola in quello che definire bagno era riduttivo, essendo grande come un salone delle feste, con tutte le attrezzature necessarie compresa una sauna e un’ampia vasca idromassaggio.
Florinda non riuscì a trattenere un’esclamazione di ammirazione:
“Uaooo! Che bagno! E’ più grande dell’appartamento delle mie figlie …”
“Flori, qui trovi tutto l’occorrente, asciugamani, bagnoschiuma di tutti i tipi, spugne …”
E avvicinandosi a lei aggiunse, soffiandole all’orecchio: “Ma se tu volessi, potremmo fare insieme un bagno rilassante nella Jacuzzi come ai vecchi tempi … Che ne dici?”
Florinda non fu del tutto sorpresa da quella proposta, in qualche modo se l’aspettava che l’amica tentasse un approccio ed a lei non dispiaceva affatto.
“Certo cara, con piacere, io e te come ai vecchi tempi...”
“Splendido!... Vorrei tanto darti un bacio come facevamo una volta, posso?”
“C’è bisogno di chiederlo? Certo, Gabri. Anch’io vorrei baciarti come si deve!”
E così, le due amiche ritrovarono all’istante la loro complicità e l’attrazione di un tempo. Le loro labbra si unirono prima fugacemente, quindi in modo sempre più approfondito, lasciando poi le lingue umide libere di andarsi a cercare reciprocamente e riunirsi come trent’anni prima.
Si spogliarono una di fronte all’altra, senza imbarazzi, anzi ammirandosi reciprocamente.

“Quanti bei piercing che hai Gabri, una volta ne avevi solo due; adesso vedo che sono aumentati!” In effetti l’amica aveva due barrette ai capezzoli, un gioiello sull’ombelico, due anelli su ogni lato delle labbra vaginali ed uno sul clitoride che ornavano una passerina completamente glabra, mentre Florinda pur depilandosi teneva una striscetta superiore, in stile Brazilian wax.
“Sì, in effetti ne ho aggiunti alcuni; piacevano a mio marito ed anche me. Mi stimolano e rendono le parti più sensibili ad ogni tocco delle dita... Prova pure a toccarmi!”
Florinda diresse allora le dita verso il seno dell’amica, stringendole delicatamente i capezzoli:
“Mmm… Gabri, che belle tette che hai, sono così lisce e toniche che sembrano quelle di una ragazzina. Le mie invece stanno cominciando a cedere... “
“Ma cosa dici Flori! Hai un magnifico seno morbido e naturale, che molte ti invidierebbero. E dei capezzoli duri che sembrano due chiodi!”
Così dicendo iniziò a stringere con le dita quei due chiodi, facendo trasalire Florinda.
Si guardarono negli occhi e dopo un attimo di silenzio si baciarono nuovamente con passione.

“Dai Flori, continuiamo nella Jacuzzi: ci rilassiamo, parliamo e stiamo in intimità tra noi…”
Si immersero nell’acqua tiepida, tra schiuma e bollicine dell’idromassaggio, che le massaggiava delicatamente, rimanendo abbracciate strette strette.
Ognuna stringeva i seni dell’altra e Gabriela non poteva resistere anche a succhiarli e mordicchiarli; Florinda aveva gli occhi socchiusi e lasciava fare, mentre sentiva che la sua vulva cominciava ad essere in ebollizione come l’acqua della vasca.
Gabriela se ne accorse ed allungò la mano sinistra lì in basso, andando a cercare con le sue agili dita quel delizioso pertugio che ben conosceva, avendolo frequentato ed esplorato a fondo tanti anni fa.
Le dita si infilarono nella vagina, muovendosi delicatamente avanti e indietro, poi si spostarono sul clitoride turgido e voglioso di essere stimolato.
Florinda sospirava sommessamente, era da tempo che non riceveva un massaggio vaginale da una donna così ben fatto e disse sottovoce:
“Oh sì Gabri, continua … continua …”
L’amica con l’altro braccio le cingeva le spalle e le stringeva il seno destro, e continuava a baciarla
dove sapeva che le piaceva: sul collo, dietro le orecchie e ovviamente in bocca.
Poco dopo, Florinda lanciò un gemito, raggiungendo un rapido orgasmo inaspettato e molto sentito, specie a livello mentale segnando la ritrovata intesa sessuale con la sua amante giovanile.
“Oh Gabri … mi hai fatto godere subito ... non credevo fosse possibile … ti voglio bene come un tempo … ti ho sempre voluto bene …Anzi, anche se sono sposata ti amo come una di persona di famiglia!”
“Anch’io Flori ti voglio bene e ti amo allo stesso modo. Ci facciamo una promessa? Adesso che ci siamo ritrovate, io e te ci saremo sempre l’una per l’altra qualunque cosa accada, e che ogni volta celebreremo il nostro legame fisico e mentale anche nell’ambito delle nostre famiglie … “
“Certo Gabri, lo prometto solennemente!” e la baciò amorevolmente.

Le due rimasero abbracciate per qualche minuto, cullate dal turbinio dell’acqua dell’idromassaggio.
Poi Gabriela disse:
“Cara Florinda, dato che siamo così tranquille e rilassate, prima di continuare a divertirci, vorrei parlati di una cosa molto personale, quasi una confessione …. Posso?”
“Ma certo Gabri … dimmi pure.”
“Ecco, da quando mio marito è scomparso in quell’incidente due anni fa, io ho avuto per parecchio una specie di blocco. Poi, ho superato il lutto ma non mi sono avvicinata ad altri uomini e senza fare sesso. Finché …”
“Finché?”
“In quel periodo ho avuto molto conforto e sostegno dai miei figli, Jacques e Corinne, gemelli di 23 anni, e così ho riversato l’amore che avevo verso mio marito tutto sui miei figli, che mi hanno capita e ricambiata …”
“Certo, l’amore per i figli è sempre al primo posto, come avviene a me con le mie figlie, ma non ho capito cosa intendi dire …”
“Ecco, intendo dire con i miei figli non è solo l’amore affettivo e spirituale, ma anche fisico... Insomma, ti confesso che faccio sesso con Jacques e Corinne! Anzi, Jack e Cori, come li chiamo affettuosamente. Io sono sempre stata di mentalità aperta, come te del resto, e ho capito che il sesso in famiglia è la forma d’amore più completa che si possa avere. Mio figlio mi soddisfa come unico uomo della mia vita e mia figlia nei miei desideri saffici; entrambi sono bisessuali.
Ecco, adesso che l’ho detto a una persona cara e fidata come te, mi sento meglio. Spero che mi capirai.”
“Cara Gabriela, certo che ti comprendo e ti sono vicina. Mi fa piacere che hai voluto condividere con me questa tua situazione. Se è quello che desiderate e siete consenzienti, non ci vedo niente di male”
“Oh Flori, sono contenta che capisci il mio stato d’animo. Ma visto che consideri benevolmente il nostro amore libero in famiglia, vorrei chiederti: hai avuto esperienze anche tu in questo senso?”
A questa domanda, Florinda ebbe una specie di scossa e di turbine mentale. Le si affollarono tanti pensieri, tutto e il contrario di tutto. Cercò di razionalizzare e disse:
“Beh, esperienze reali mie finora no, ma in famiglia sì: le mie figlie-trans sono tra loro molto unite e fanno tranquillamente sesso come amanti l’una con l’altra e da teen-ager hanno avuto il loro primo rapporto con il padre, come da tradizione della nostra terra d’origine. E ti confesso che a vederle girare per casa sempre mezze nude, così giovani, così belle, con quei corpi che uniscono il meglio di una donna e di un uomo, qualche volta un pensierino indecente di cosa potrebbe succedere in effetti l’ho fatto. E poi io e mio marito a volte facciamo scambio di coppia e frequentiamo certe amiche trans, con le quali ci divertiamo entrambi, quindi forse tutto sarebbe possibile...”
“Florinda cara, questa volta sono io ad essere contenta che hai voluto raccontarmi questi tuoi pensieri. Dato che tu, come me, non hai inibizioni né tabù ed hai tanti desideri sessuali, mi verrebbe da dire che se lo desiderate tutte voi e ci fosse l’occasione giusta potrebbe essere anche per te l’inizio di una nuova fase dell’amore verso le tue figlie.
Tra l’altro, mi piacerebbe rivederle da grandi. E’ da quando erano piccole che non le vedo.
Da come mi avevi detto, ora vivono qui a Parigi vero?”
“Sì, vivono qui da qualche hanno. Hanno fatto la loro scelta di vita e fanno incontri di professione.
Non che mi dispiaccia, anzi. Io e mio marito le abbiamo sempre sostenute. E quello che mi hai detto mi fa pensare. Chissà, se dovesse succedere, probabilmente non mi tirerei indietro...
Anzi, mi farebbe piacere anche a me rivedere i tuoi figli; li avevo visti da bambini prima che ti trasferissi definitivamente a Parigi. Chissà che bei ragazzi saranno ora...”
“Jacques arriverà più tardi, quindi potrai conoscerlo qui, mi farebbe piacere. Invece Corinne è nella nostra casa al mare a Deauville sulla costa atlantica, in vacanza con alcune amiche; tornerà tra qualche giorno. Ma finché tu rimani a Parigi potremmo organizzare qualcosa per ritrovarci e far conoscere tutti i membri delle nostre famiglie...”
“Oh sì, è un bella idea. Dopo pensiamo a come organizzare la cosa”
Dopo queste confessioni reciproche a cuore aperto, le due amiche si abbracciarono e si baciarono ancora con passione.

Allora Gabriela prese la bottiglia di champagne di gran marca che aveva portato in precedenza, lasciandola sul bordo vasca, riempì due calici e porse uno a Florinda, dicendole:
“E’ il momento di brindare! A noi due, al nostro amore ed al sesso libero!”
Sorseggiarono lo champagne, guardandosi negli occhi e ogni tanto scambiandosi qualche passata di lingua bagnata in bocca.
Poi Gabriela con uno sguardo malizioso prese la bottiglia e disse:
“Adesso con questa facciamo qualche giochino....”
Versò un po’ di champagne sul seno e sul corpo di Florinda, quindi cominciò a leccarla con sommo piacere per entrambe.
“Che buon sapore le tue tette al gusto di champagne...”
Poi Gabriela si mise a pecorina a bordo vasca con il culo alzato, porse la bottiglia a Florinda e le disse:
“Mi versi lo champagne nel culetto per fare un bel clisterino?”
Florinda rimase sorpresa ma eccitata all’idea. Leccò subitamente quel buchino così invitante, che tanto stretto non era, prese la bottiglia, appoggiò l’imboccatura sull’ano facendola entrare leggermente; quindi agitò leggermente la bottiglia tenendola inclinata in modo che fuoriuscisse il liquido in pressione.
Gabriela sentì che lo champagne cominciava a riempire l’ampolla rettale. Era una piacevole sensazione di leggero bruciore, essendo alcolico, ma contemporaneamente anche di fresco riempimento.
“Mmm, sì.... che gusto che dà... Adesso lo scarico su di te!”
Si concentrò e cominciò ad espellere il liquido, spruzzandolo sul viso e sul corpo di Florinda dietro di lei, che cercò di raccoglierne il più possibile con la bocca per continuare a sorseggiare champagne direttamente da quella fonte che gli dava in più quel delizioso aroma di... culo!
Dopo che Gabriela finì di liberarsi, le due si lavarono nella vasca, felici e giulive di quell’esperienza particolare.

Poi Florinda disse:
“Gabri, adesso vorrei prendermi cura io di te. Che ne dici se usciamo dall’acqua e ci mettiamo comode per continuare i nostri giochi?”
“Ma certo, vieni. Ci asciughiamo e andiamo in camera da letto.”
Quindi, uscite dal bagno Gabriela portò l’amica nella sua ampia camera da letto, un ambiente molto elegante come tutto l’appartamento.
Ma questa volta a Florinda non interessava l’arredamento. Si gettò subito sul letto addosso all’amica presa da un furore inaspettato. Cominciò a baciare ovunque quel corpo flessuoso, le strinse i seni mordicchiandole i capezzoli perforati dai piercing, le fece alzare le braccia per leccare le ascelle profumate in un modo delicato che ad entrambe piaceva molto, scendendo fino ai piedini per i quali Florinda aveva un passione nascosta.
Quindi, risalì per adorare il sesso di Gabriela. Baciare e leccare quella vagina, ora ornata da tanti piercing, era per lei tornare finalmente in una natura che ben conosceva. Passò delicatamente la lingua prima sulle labbra poi verso l’interno, quindi si diresse verso il clitoride già turgido e stretto dall’ennesimo piercing. Gabriela non poteva resistere a quelle amorevoli attenzioni, cominciò a sospirare riassaporando quei momenti che tanto spesso avevano vissuto in gioventù, nel mentre i suoi succhi vaginali fluivano in abbondanza raccolti e gustati dalla lingua di Florinda, la quale continuò l’opera dedicandosi a leccare anche il buchino posteriore, anch’esso pulito e profumato come fosse un invito a profanarlo.
E allora Florinda continuò infilando un ditino nel culetto inumidito dalla saliva e due nella fighetta già bagnata di umori, e cominciò a muovere le dita in modo da stimolare entrambi i pertugi.
Dopo qualche minuto di questo esercizio, Gabriela, gemendo di piacere, raggiunse l’orgasmo corroborato da alcuni getti di squirt che Florinda raccolse subito in bocca.
Entrambe erano sempre più eccitate e pronte per continuare con nuove fantasie.


3- CONTINUA


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