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Storia di Natalia, madre-trans


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
01.03.2021    |    20.649    |    17 9.6
"Oggi mi è successa una cosa molto bella..."
Natalia era una splendida creatura femminile di 38 anni: alta, snella, gambe lunghe, una quarta di seno ed un lato-B rotondo e sodo, viso di una bellezza intrigante con occhi verdi e lunghi capelli biondi.
Ma là dove doveva esserci una delicata farfallina, in realtà vi era un volatile di abbondanti dimensioni.
In effetti Natalia era una trans, ed era molto felice di esserlo, sentendosi pienamente realizzata ed a proprio agio con il suo corpo e la sua natura intima.
Ma della sua vita maschile precedente rimaneva un retaggio molto importante, che dava un significato alla sua esistenza.

Nata in Polonia nei primi anni ottanta (all’epoca c’era ancora il regime totalitario), quando era ancora un ragazzo di nome Natan intorno ai 17 anni, pur iniziando ad avere i primi turbamenti esistenziali sulla sua identità sessuale, ebbe una storia estemporanea con una ragazza che si chiamava Kasandra, sua coetanea ed un momento di passione reciproca fu fatale: lei rimase incinta e dopo 9 mesi nacque un bel bambino che venne chiamato Florian. Natan riconobbe il figlio ma non se la sentiva di sposarsi, avvertendo sempre più una diversa identità sessuale, e così il bambino rimase alla madre alla quale comunque non le fece mancare il sostegno economico da parte della propria famiglia.
Ma un tragico destino si abbatté sulla ragazza: pochi anni dopo la povera Kasandra perì in un incidente stradale, e così, dato che lei aveva da tempo perso i genitori, il piccolo Florian di tre anni fu affidato necessariamente a Natan ed alla sua famiglia.
Nel frattempo, dopo la caduta del regime e la riapertura delle frontiere, il padre di Natan divenne un diplomatico della nuova Repubblica di Polonia e fu trasferito a svolgere il suo incarico in Italia, dove si stabilì con la famiglia.
Alla soglia dei vent’anni, Natan aveva già in corso il suo processo di transizione e le relative cure ormonali, grazie anche alla comprensione ed all’appoggio della famiglia di mentalità molto aperta. Una volta in Italia, imparò subito la lingua e fece l’intervento per avere finalmente il seno che tanto desiderava e quant’altro necessario per ottenere il corpo femminile che voleva, divenendo così Natalia ed ora si sentiva appagata e contenta. Lei era anche molto religiosa, come da tradizione del suo paese d’origine, e considerava la sua natura particolare come un dono della Provvidenza.
Essendo una persona molto determinata e capace, aveva comunque portato avanti gli studi di giurisprudenza prima in Polonia e poi in Italia, dove conseguì brillantemente la laurea, a cui seguì un master di specializzazione in diritto internazionale e comunitario, di cui ora era una esperta.
Così, subito dopo gli studi, fu assunta in una grande azienda multinazionale diventando ben presto la responsabile dell’ufficio legale estero, lavoro che la portava spesso in trasferta nei vari paesi dove operava l’azienda.

Intanto, il piccolo Florian cresceva avendo accanto a sé i nonni e la figura femminile di Natalia, che lui ovviamente chiamava “mamma”.
E Natalia si calò subito nel ruolo di madre: amava quel bambino con tutta sé stessa e avrebbe fatto qualunque cosa per Florian, che rappresentava il legame di sangue con la sua natura maschile di un tempo. Pur se era quasi sempre fuori sede o all’estero per lavoro, rimaneva costantemente in contatto con lui e quando rientrava a casa per il fine settimana o per le ferie, per lei era il momento più bello per poterlo riabbracciare e stare il più possibile insieme.
Date le sue conoscenze giuridiche ed i contatti giusti, per Natalia era stato agevole regolarizzare i documenti anagrafici propri e del figlio.
Così Natalia crebbe il figlio amorevolmente da buona madre, condividendo i momenti belli e le preoccupazioni che un adolescente poteva darle, essendo anche un ragazzo molto sensibile ed un po’ insicuro.
Ma pur avendo un rapporto così stretto con il figlio, Natalia non aveva ancora trovato il giusto modo per rivelare la sua reale natura di transessuale e raccontargli la vera storia, o forse non ne aveva avuto il coraggio. Pensava spesso a quali fossero le parole più opportune e l’occasione migliore per non traumatizzarlo, ma non riusciva a decidersi, rimandando il tutto a quando Florian sarebbe stato maggiorenne. Dato che in sua assenza il ragazzo stava spesso con i nonni, anche con loro, i suoi genitori che tanto l’avevano sostenuta ed accettata nella sua scelta di vita, aveva il patto di non dire nulla al figlio fino a che non lo avesse fatto lei stessa.

Nel mentre il figlio cresceva, Natalia oltre al lavoro ed alla famiglia, si dedicava anche ai piaceri della vita, ed aveva un’intensa attività sessuale,
Essendo così libera e bella riceveva spesso avances e proposte indecenti, anche sul lavoro dove peraltro era molto stimata e ben voluta e dove non era certo un segreto la sua natura (d’altronde la sua voce, dal tono grave e particolare, tradiva un po’ la sua essenza d’origine), che anzi la rendeva attraente sia per gli uomini che per le donne che la conoscevano.
Natalia infatti faceva sesso liberamente e senza remore indifferentemente con maschi, femmine ed anche con amiche trans. Aveva avuto storie sentimentali più o meno durevoli, e quando portava a casa alcuni degli uomini che frequentava, li presentava al figlio come “fidanzati” del momento.
Ma ora era felicemente single, libera di cogliere tutte le opportunità che le si presentavano.

Intanto, Florian era in quell’età in cui si sviluppavano i turbamenti adolescenziali anche riguardo al sesso, verso il quale egli mostrava un interesse crescente ma anche alcune incertezze esistenziali.
Più volte Natalia aveva scoperto il figlio a guardare film porno di vario genere e, inevitabilmente farsi una sana sega, ma avendo un rapporto libero ed amorevole non lo aveva mai rimproverato né voleva spaventarlo, anzi si era sempre mostrata indulgente ed accondiscendente, dicendogli dolcemente:
“Stai tranquillo Florian, alla tua età è normale interessarsi al sesso e guardare quelle cose... Vedrai che poi quanto ti sentirai di farlo davvero tutto sarà più semplice e naturale, senza morbosità...”
Lui era contento di avere una madre così comprensiva e così vicina ai suoi pensieri, come una confidente, e sempre più l’ammirava anche come la bella donna che era, e della quale era orgoglioso di averla come madre.
Ma anche Natalia era fiera di suo figlio che era proprio un bel ragazzo: alto, magro, atletico, occhi azzurri e con tanti capelli biondi.
Florian non si faceva problemi a farsi vedere nudo dalla madre, quando si cambiava o faceva la doccia, ed in quella situazione o quando al mattino lei lo svegliava mentre ancora dormiva trovandolo nudo ed in piena erezione, spesso lo sguardo di Natalia indugiava su quel giovane corpo maschile da cui spuntava un membro di buona consistenza che se non fosse stato suo figlio ci avrebbe fatto un pensierino.

Un giorno, Florian (all’epoca aveva poco più di diciassette anni e mezzo) era rientrato a casa tutto euforico e disse a Natalia:
“Ciao Mamma... oggi mi è successa una cosa molto bella...”
“Ah sì?... E cosa ti è successo?”
“Ecco... vedi... oggi ho fatto l’amore per la prima volta con una ragazza... Giulia una mia compagna di scuola un po’ più grande di me... Ero andato da lei per studiare... poi ci siamo baciati a lungo e quindi lei ha voluto farlo...”
“Bene, Florian caro... sono molto contenta per te!... E dimmi, ti è piaciuto?”
“Beh... sicuramente sì... ma non ho altre esperienze simili per fare un confronto... non vedo l’ora di rifarlo con lei o con altre amiche ma...”
“Ma cosa?.... Vedrai che più lo farai più ti piacerà...”
“Ecco vedi...sì, le ragazze mi piacciono, certo... ma mi accorgo di guardare anche i maschietti... ad esempio in palestra o in piscina spesso guardo i miei compagni nudi con i loro uccelli di fuori e sento che mi attirano... Cosa mi succede mamma?”
Natalia abbraccio teneramente il figlio e disse:
“Oh caro... non succede niente di brutto, anzi... capita spesso alla tua età che non si abbiamo le idee chiare sulle preferenze sessuali, su cosa ci si senta più attratti... e anche se ti capitasse di voler provare con un maschietto non fartene un cruccio, lascia che le cose si svolgano come più te la senti... Poi, col tempo e con l’esperienza vedrai che troverai la tua strada, capirai cosa ti piace essere e chi ti attrae di più...”
“Tu sei sempre molto comprensiva e mi sei molto vicina... Grazie, mamma!” rispose Florian, abbracciandola a sua volta strettamente.

Nei mesi successivi, il ragazzo continuò a frequentare la sua amica Giulia ed a fare altre esperienze con lei; sembrava oramai avviato ad avere una relazione stabile con la ragazza che aveva più volte invitato a casa facendole conoscere la madre.
In seguito, per il diciottesimo compleanno del figlio Natalia organizzò una bella festa con amici e parenti; Florian pareva molto felice ma sempre con un ombra di inquietudine interiore.

Un paio di mesi dopo, rientrando a casa per il fine settimana Natalia trovò il figlio steso sul divano
pensieroso e con lo sguardo nel vuoto.
“Ciao Florian... come va?... Ti vedo preoccupato...”
“Ciao mamma... no, non sono preoccupato... ma è successa una cosa e non so cosa pensare...”
“Cosa è successo caro?”
“Mah... non so se è il caso di parlarne con te...”
“Perché no?... Siamo molto aperti tra noi... Dai, dimmi... forse posso aiutarti...”
“Ecco... oggi tornando dall’allenamento in piscina, dato che lì non funzionavano le docce, un mio amico mi ha invitato a casa sua per farla insieme... Lì per lì non pensavo ci fosse niente di male, ogni tanto succede anche in piscina per scherzare tra noi... Ma poi da soli nella doccia io e lui.... ecco, ci siamo eccitati.... e lui, che è un po’ gay, mi ha baciato e ha preso il mio uccello in bocca e poi io gli ho succhiato il suo... Lui avrebbe voluto continuare ma poi stava arrivando sua madre e abbiamo dovuto smettere... E adesso non so più cosa pensare... se mi piacciono più le femmine o i maschi... o entrambi...”
“Caro Florian... come ti avevo detto qualche tempo fa non ti devi preoccupare... anzi... evidentemente sei attratto da entrambi i sessi e non c’è niente di male... vivi la tua vita e le tue relazioni ed esperienze anche sessuali liberamente e senza condizionamenti.... “
“Grazie mamma... trovi sempre le parole giuste per confortarmi...”
“Ma posso chiederti se ti è piaciuto con il tuo amico?”
“Devo dire di sì... anche se abbiamo fatto solo una cosa orale... non sesso completo... anche se mi piacerebbe provare... Mamma, già che siamo sull’argomento posso chiederti se anche tu alla mia età hai avuto questi dubbi esistenziali sul sesso e sulla relazioni da intraprendere?”

Natalia ebbe una scossa, non si aspettava quella domanda, ma temeva che prima o poi gliela avrebbe fatta. In un attimo le vennero in mente mille pensieri e forse era il momento e l’occasione giusta per dire la verità al figlio.
“Oh sì, certo. Tutti abbiamo avuto le nostre inquietudini giovanili... Poi... vedi... nella vita tutto passa, tutto cambia... ed il passato non è mai come sembrava che fosse. Per esempio, io potrei non essere come appaio ed avere un passato diverso da come si può immaginare... anche per quanto riguarda il sesso....”
“Cosa vuoi dire?... Non capisco...” chiese Florian sorpreso da quelle strane parole.
Natalia fece un sospiro, gli prese le mani e con voce emozionata disse:
“Adesso ti devo dire una cosa importante... aspettavo che tu fossi maggiorenne e consapevole... Anche se ho un aspetto femminile, io non sono nata donna, in realtà sono una transessuale!...
E tu sei nato da una mia relazione giovanile con una ragazza in Polonia... ecco io sono il tuo genitore biologico, ma ti ho sempre amato e cresciuto come tua mamma...”
Finì la frase con le lacrime agli occhi.
Il figlio la guardò, rimanendo senza parole e cercando di capire. Dopo qualche attimo di silenzio, finalmente comprese la confessione materna e, anche lui con voce tremante dall’emozione, disse:
“Vuoi dire che tu in realtà sei mio padre? Ed ora sei una trans?.... E allora mia madre chi è?”
Allora Natalia, cercando di rimanere calma, disse:
“Adesso ti racconto... tutto è cominciato in Polonia vent’anni fa....” continuò a parlare lungamente, e vedeva che più parlava più il figlio, inizialmente scioccato, si rasserenava, e concluse con:
“... e persino Papa Luciani, Giovanni Paolo I, una volta disse “Dio è padre e più ancora è madre”... ecco, allora, nel mio piccolo, anche se ti ho concepito come padre io ti ho sempre allevato e cresciuto come madre e lo sarò sempre con tutto il mio amore!”
Alla fine entrambi avevano le lacrime agli occhi, il ragazzo l’abbracciò e disse:
“E’ una bellissima storia... quasi incredibile... adesso mi spiego alcune cose: il tuo tono di voce particolare, che non ti fai mai vedere in costume né ho mai visto la tua carta di identità, che non mi hai mai parlato di chi fosse mio padre, e altre situazioni che adesso ricollego... Ma per me sei sempre la mia adorata mamma, e ti continuerò a chiamare così, di cui sono orgoglioso e ti voglio ancora più bene!” e le diede un bacio affettuoso sulle labbra che lei ricambiò con altrettanto sentimento.
Poi venne ora di cena, dopo di che i due continuarono a parlare sul divano in modo tranquillo, brindando con lo champagne a quel momento così significativo per la loro vita familiare.
Florian dimostrò subito di comprendere la reale natura della madre ed accettare di buon grado quella situazione particolare, fugando così i timori di Natalia su cosa sarebbe potuto succedere.

Nel prosieguo della conversazione, Florian che ora guardava la bellezza della madre sotto una luce diversa ma trovandola ancor più attraente, disse:
“Mamma, anche se sei una trans sei più bella di una donna...”
Natalia gli rispose:
“Grazie caro, i tuoi complimenti e il tuo affetto mi rendono felice...”
Ma il figlio, forse per effetto dello champagne, cominciava ad avere pensieri più intimi sulla sua natura:
“Ma, se sei una trans... vuol dire che lì sotto hai il... il... “ alludendo con lo sguardo all’inguine di lei.
Natalia, sorridendo, rispose con naturalezza:
“Sì caro... ho un pene... proprio come il tuo...”
A quel punto a Florian scattò qualcosa: una curiosità irrefrenabile o un’eccitazione latente, che lo portò a dire:
“Quasi da non credere... in un corpo di donna così... sono curioso: me lo faresti vedere?”
Natalia non rimase sorpresa più di tanto; prima o poi se l’aspettava una richiesta di quel tipo, anche a seguito dell’outing del figlio attratto sia da maschi che da femmine. Tentò una debole resistenza:
“Capisco la tua curiosità, ma è una richiesta un po’ birichina e poco riguardosa verso tua madre, non trovi?”
“Dai mamma... ti prego... sarò forse l’unico ad avere una madre così e vorrei rendermi conto davvero della tua natura...” insisté il ragazzo portandosi a stretto contatto con lei.
Natalia non se lo fece ripetere; in fondo anche per lei era una liberazione aver rivelato com’era realmente al figlio:
“E va bene... ma non vorrei che ti turbassi...”
“No, anzi... ne sarei ancora più sereno...”
E così Natalia sollevò la corta gonna che lasciava scoperte le sue cosce tornite senza calze, abbassò gli slip che celavano la sua dote e finalmente estrasse il suo membro, già semieretto e scappellato.
Florian sgranò gli occhi, rimase un attimo in ammirazione e disse:
“Uaooo... che bel cazzo!... E’ davvero magnifico e più grosso di tutti quelli che ho visto...” e quasi di riflesso si chinò verso quello scettro che si ergeva sotto i suoi occhi, non resistendo ad allungare le dita per cingerlo alla base. Poi, lui in piena tempesta ormonale e mentale disse:
“Oh mamma... vorrei tanto succhiarlo, posso?”
“Ma cosa dici Florian?... Sei pur sempre mio figlio... e certe cose non si fanno... “disse Natalia senza troppa convinzione. Infatti, le attenzioni del ragazzo e l’atmosfera che si era creata stava creando anche in lei una crescente eccitazione, complici anche gli effluvi dell’alcool bevuto che allentavano i freni inibitori, procurandole così una completa erezione.
“Dai mamma, solo un pochino.......resterà una cosa tra noi... guarda come ce l’hai duro, magari piacerà anche a te...”
E senza attendere la risposta di Natalia, Florian si avventò sul cazzo materno prendendolo in bocca il più possibile. Lo succhiava, lo leccava, lo baciava: era in adorazione di quell’oggetto del desiderio che rappresentava la vera natura della madre che gli era stata rivelata e che ora voleva approfondire fino in fondo.
“Mmm... che buono... mi piace tanto gustare un cazzo così... è fatto proprio per essere succhiato... Mamma, a te piace così?”
Natalia oramai aveva ceduto alle attenzioni del figlio e stimolata dalla sua bocca disse:
“Sììì... figlio mio... mi piace... e adoro che sia tu a farlo... dai continua... “
Il ragazzo non se lo fece ripetere; pur non avendo esperienza, le stava facendo un bel pompino ma con un po’ troppa foga. Natalia gli diede qualche indicazione:
“Un po’ più dolcemente, caro... apri bene la bocca e fai attenzione ai denti... muovi anche la lingua... ecco, bravo... così.... poi lecca un po’ anche le palle... bene...”
Intanto, Natalia si era slacciata la camicetta liberando le sue belle tette (dato che in casa non portava il reggiseno) e dicendo:
“Dai, ora leccami un po’ anche queste!”
“Mmm... che belle tette mamma... sono così morbide... ma sono finte?... Che misura sono?”
“Beh... sono rifatte ma direi che sono venute bene, no? Sono una bella quarta... Dai succhiami i capezzoli, guarda come sono duri!”
Florian oramai era partito di testa, eseguì prontamente. Trovarsi di fronte al magnifico corpo nudo materno lo aveva eccitato ai massimi. Si tolse in un attimo maglietta e pantaloni e snudò il suo cazzo ben duro, menandoselo con la mano.
“Oh figlio mio... anche tu hai proprio un bel cazzo... complimenti!” disse Natalia allungando la mano per afferrargli l’uccello e dicendo:
“Ora tocca a me assaggiare il tuo cazzo... vuoi che io te lo succhio un po’?”
“Oh sì mamma... mi piacerebbe tanto mettertelo in bocca... dai!”
Così Natalia si dedicò all’uccello del figlio, iniziando un pompino magistrale. Iniziò dapprima lentamente leccando quel giovane membro dalla base alle punta, per poi dedicarsi alla cappella prima con passate delicate di lingua e poi affondandolo in bocca con abile savoir-faire, fino a ingoiarlo tutto fino in gola.
Florian era in piena agitazione sessuale, nessuno gli aveva mai fatto un servizietto del genere e disse:
“Oh mamma... è stupendo... come lo fai bene... si vede che sei un’esperta!... Sono eccitatissimo... non resisterò ancora per molto...”
Natalia annuì guardandolo negli occhi mentre continuava a sbocchinarlo.
Sentiva quel cilindro di carne viva pulsare nella sua bocca; capì che stava per venire e voleva farlo godere fino in fondo. Diede ancora dei potenti risucchi finché il cazzo del figlio eruttò in una intensa sborrata liberatoria che Natalia raccolse il più possibile in bocca, gustandola e ingoiandola.
“Oh Florian che gran sborrata che hai fatto... mi è piaciuta... è proprio buona sai?!”
Così dicendo raccolse con un dito qualche goccia di sperma che ancora colava dalla propria bocca per passarla sulle labbra del figlio.

Il ragazzo era in estasi ed in preda a una smania erotica. Aveva appena goduto ma ora voleva di più.
“Oh mamma... quello che mi hai fatto è stato bellissimo... Ho goduto tanto, ma adesso vorrei continuare con te... ho un desiderio finora inconfessabile...”
“Amore di mamma... quello che abbiamo fatto è piaciuto anche a me... Ora dimmi pure.. farò tutto quello che vuoi...”
“Ecco... vorrei fare sesso anale... finora non l’ho mai fatto completo... ho usato solo un vibratore...
Mamma, mi vuoi sverginare il culo?”
“Oh figlio mio... sono così felice che tu me l’abbia chiesto... farò di tutto per soddisfarti... vedrai, ti piacerà... ma ti avverto, una volta che l’hai fatto non potrai più farne a meno!” poi aggiunse:
“Sai, l’ho visto il tuo vibratore... un giorno rifacevo il letto ed era rimasto sotto il cuscino... sono stata contenta che il mio bambino volesse provare i piaceri del sesso anale... ma ora ci penso io a te... Dai, adesso per continuare andiamo in camera mia... a letto staremo più comodi!”
Giunti in camera, disse dolcemente al figlio:
“Ora preparati! Mettiti alla pecorina!”
Il ragazzo obbedì prontamente, mettendosi in posizione. Natalia ammirò quel giovane culo atletico e liscio che si offriva a lei. Cominciò a leccare il buchino, dal sapore maschile ma delicato, fino a che non fu completamente inumidito. Quindi infilò un dito, iniziando ad esplorare quel territorio vergine; lo sfintere era effettivamente stretto ed occorreva lubrificarlo.
Prese subitamente da un cassetto un tubetto di lubrificante, ne depose un po’ sull’orifizio, spalmandolo e spingendolo in profondità. Ora era più scorrevole e diventava gradualmente un po’ più malleabile. Infilò anche un secondo dito, per un massaggio alle pareti anali delicato e costante che consentiva all’ano di rilassarsi.
“Oh sì mamma... mi piace sentire le tue dita nel culo... dai continua...”
Natalia continuò con le dita per qualche minuto. Vedendo come le riceveva bene, pensò che fosse arrivato il momento della penetrazione.
“Adesso Florian la mamma ti penetrerà... all’inizio potresti sentire un po’ di dolore, ma poi diventerà piacere... solo piacere!”
“Sì mamma... dai, voglio sentire il tuo cazzo in culo!”
Natalia mise ancora un po’ di lubrificante sul buchino e sul suo membro. Quindi appoggiò la punta sullo sfintere e cominciò a spingere piano ma in modo costante, fino a che la cappella riuscì ad entrare.
“Ecco... sono entrata... lo senti?... Vado avanti?”
“Sì mamma... lo sento, tira un po’... è grosso... mmm, sì... vai avanti, mettimelo tutto dentro!”
Natalia, da abile inculatrice qual’era, sapeva come fare con i giovani culi alle prime esperienze.
Continuò a spingere delicatamente il suo membro duro all’interno, finché centimetro dopo centimetro la grossa asta entrò tutta all’interno.
“Ecco amore... sono tutta dentro di te... che bel culo caldo che hai... adesso la mamma ti scopa!”
Natalia prese a scoparlo con un ritmo lento e delicato. Sentiva il suo cazzo affondare in quel culo vergine inizialmente stretto ma che piano piano cominciava a cedere sotto i suoi colpi, acquistando una certa elasticità.
Così, aumentò gradualmente la spinta fino a fare ogni tanto degli affondi più forti che facevano sussultare il ragazzo.
“Oh sì mamma... che bello sentire un cazzo così potente in culo, fino in fondo.. mi piace da impazzire... dai, continua!”
Natalia continuò a sodomizzare il figlio alla pecorina ancora per parecchi minuti, mentre lui si menava il cazzo subito tornato ben duro. Poi estrasse delicatamente l’uccello per cambiare posizione. Quando lo tolse, ammirò il buchino che era rimasto assai allargato. Lo leccò e ci infilò tre dita, dicendo con soddisfazione.
“Caro mio... ti ho finalmente aperto il culo... se vedessi quanto è bello così dilatato... Ora girati, che ti voglio scopare da davanti... Su, alza le gambe!”
Il ragazzo, non avendo esperienza, ci mise qualche istante a trovare la posizione giusta. Poi, si stese con le gambe aperte sostenute dalle braccia, ed offrì di nuovo il suo culetto appena sverginato al cazzo materno.
“Sì mamma... dai, continua ad incularmi!”
Adesso Natalia lo scopava con forza, senza troppi riguardi. Oramai gli aveva aperto il culo e voleva goderselo anche lei, fottendolo a dovere. Essendo sopra di lui, le tette ballonzolavano ad ogni affondo in faccia al ragazzo, al quale disse:
“Dai, mentre ti scopo accarezzami le tette e stringimi i capezzoli... mi eccita ancora di più!”
Lui non se lo fece ripetere; adorava vedere le tette della madre ed ora ci poteva giocare a suo piacimento.
Dopo aver continuato a scoparlo lungamente in questa posizione, Natalia sentiva che si avvicinava il momento del suo godimento. Di solito era molto resistente e duratura, ma in quella occasione particolare e con le pareti anali vergini del figlio che avvolgevano strettamente e premevano sul suo cazzo, si avvicinò ben presto verso l’orgasmo.
Così, diede ancora alcuni colpi piuttosto potenti ed esclamò:
“Sì... Florian, figlio mio... sto venendo... ti sborro nel culo!”
Un fiume di sperma caldo invase la cavità anale del ragazzo che, come in stato in trance, disse:
“Mmm... oh sì mamma... la sento... tutta la tua sborra che scorre nel mio culo... è bellissimo!”
Poi aggiunse: “Mi piacerebbe assaggiarla...”
Allora Natalia dopo aver estratto il cazzo da quell’ orifizio che oramai era grande quasi come un buco nero, vi si avvicinò e cominciò a raccogliere con la lingua lo sperma che ne fuoriusciva.
Poi, appoggiò le labbra a quelle del figlio e vi fece colare la sborra ancora calda.
“Ecco amore... la sborra di mamma... ti piace?”
Lui fece passare la lingua sulle labbra per gustarne ogni goccia e disse:
“Oh sì mamma, è buonissima... Mi fai succhiare anche il cazzo per leccare ancora quella che rimane?”
“Certo caro... eccolo!... Succhiami pure il cazzo al sapore del tuo culo!” e gli porse l’uccello, che era rimasto piuttosto consistente dopo l’eiaculazione ed ancora gocciolante.
“Mmm... che buono... adoro questo cazzo che mi ha appena inculato per la prima volta!”

Dopo un attimo di pausa per riprendere le forze, Natalia vedendo che il figlio era ancora in piena erezione pensò che era da fargli provare un’esperienza completa. Così, gli prese il cazzo in bocca, glielo insalivò ben benino, e guardandolo negli occhi, gli disse dolcemente:
“Florian... dato che sei ancora eccitato... vuoi completare la tua prima volta di sesso anale?...
Vorresti essere tu ora a scoparmi?... Vuoi inculare la mamma?”
A quelle parole il cazzo del ragazzo divenne ancora più duro. Nelle sue fantasie da adolescente si era più volte segato pensando al bellissimo culo della madre, ed ora lei glielo offriva su un piatto d’argento:
“Oh sì mamma... non avrei mai osato chiederlo ma ora lo vorrei tanto!”
“Su dai... leccamelo un po’... se vuoi puoi infilarci le dita...”
Il ragazzo, visibilmente emozionato, si avvicinò a quell’oscuro oggetto del desiderio. Lo leccò con foga, ne gustò subito il dolce sapore, di buono e di pulito. Poi vi infilò un dito e subito si accorse che più che un pertugio era una voragine, in cui vi inserì con facilità quattro dita. Ci giocò un po’ e disse:
“Ehi mamma... il tuo culo è proprio ben aperto... lo devi usare molto, eh?”
“Beh certo!... E’ la mia figa anale... passa tutto di lì... Vedrai che se continui, anche tu lo avrai così dilatato...”
“Oh sì... mi piacerebbe molto avere un culo largo come il tuo!”
“Dai, adesso mettimelo dentro... incula la mamma!” così dicendo Natalia si mise a pecorina per agevolare la penetrazione del figlio. Il quale si posizionò dietro di lei e in un sol colpo spinse il cazzo nell’ano materno, entrando senza difficoltà.
Appena dentro, iniziò a spingere con tutta la sua foga giovanile. Era eccitatissimo e non sapeva bene come regolarsi nei movimenti. Natalia se ne accorse e disse:
“Calma Florian... fallo più dolcemente, specie all’inizio... così ti abitui anche tu al movimento... spingi avanti e indietro così lo sento scorrere bene dentro di me... poi aumenta il ritmo e se vuoi dai dei colpi più forte...”.
Lui cominciò a prendere le misure per quella forma di amplesso su cui ancora non aveva esperienza, fino a trovare il giusto ritmo.
“Ecco bravo... così... hai proprio un bel cazzo da sentire in culo... dai, continua!”
Dopo di un po’ Natalia volle cambiare posizione e disse:
“Adesso tu stenditi che vengo io sopra di te”
Il ragazzo obbedì senza sapere bene il da farsi; Natalia si accovacciò su di lui impalandosi sul suo cazzo a smorzacandela:
“Mmm.... sì, così lo sento fino in fondo... adesso ti cavalco io!” ed iniziò a muovere il bacino dolcemente facendo scorrere le pareti anali sul cazzo del ragazzo.
Essendo vis-à-vis ogni tanto lei si chinava per baciarlo, mentre lui allungava le mani per stringerle le tette ed i capezzoli.
In quella posizione, con il peso del corpo materno che si concentrava sul cazzo, Florian sentì la pressione interna aumentare improvvisamente e non riuscendo a controllarsi disse concitato:
“Oh mamma!... sto per venire... sì... vengo... ti sborro nel culo!”
Natalia sentì la scarica di sperma che le inondò l’intestino, ma continuò il movimento su di lui ancora per un po’ finché si accorse che l’uccello che aveva dentro di sé cominciava a perdere consistenza.
“Florian caro... è stato bellissimo sentire che sei venuto nel mio culo... ora vuoi ripulirmelo?”
Così dicendo si sfilò da lui, si girò e mise il culo in faccia al figlio facendogli colare in bocca tutta la sua sborra che aveva dentro.
Lui questo non se lo aspettava ma cercò di prenderla in bocca ugualmente. Poi la madre, si abbassò amorevolmente verso di lui e disse:
“Aspetta, ti aiuto...” ed iniziò a leccare lo sperma che aveva sulle labbra; quindi gli infilò la lingua in bocca a cercare quella del figlio per scambiarsi il dolce sapore delle ultime gocce rimaste.

I due si stesero sul letto rimanendo abbracciati. Dopo qualche attimo per riprendersi, Florian disse:
“Mamma, fare l’amore e la prima esperienza anale con te è stato bellissimo... Non potrò farlo allo stesso modo con altri, femmine o maschi che siano... Sei magnifica, ti voglio tanto bene!”
“Anch’io ti amo, figlio mio!... E’ stato stupendo anche per me... Abbiamo condiviso il nostro amore tra madre e figlio nel modo più completo, liberamente e senza inibizioni... Anche se tu farai poi la tua vita e avrai relazioni con altre persone, io per te ci sarò sempre, come madre amorevole... anche se trans!”
“Oh mamma!... Trans o no, per me sei la migliore madre del mondo... Ti amo!”


FINE


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.


P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.



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