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Angelica e i suoi figli - Capitolo 11: Orgia in famiglia - Parte II


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
07.05.2020    |    8.122    |    3 10.0
"Diede ancora qualche colpo più forte, finché le riempì lo sfintere di caldo sperma dicendo: “Ecco..."
CAPITOLO 11 – ORGIA IN FAMIGLIA – PARTE II: TUTTI IN AZIONE!


Un applauso spontaneo scaturì da tutti i presenti, ognuno cercava di farsi spazio per abbracciarla e baciarla. Angelica era davvero contenta e commossa del calore che la circondava.
Tutti avrebbero voluto iniziare i giochi con lei, come lei con ognuno degli altri. Per non far torto a nessuno, disse:
“Non vorrei fare favoritismi, e allora lasciamo scegliere al caso. Scrivo qui in questi bigliettini i vostri nome, e ne estrarrò uno con cui aprirò le danze. Poi naturalmente sarò disponibile per ciascuno di voi.”
Uscì il nome di Giovanna, alla quale disse: “Giovi, sei tu la fortunata. Dai che facciamo vedere come ci amiamo tra sorelle!”
Sì avvicinò a lei, si baciarono a fondo passandosi la lingua sul palato, e la cominciò a spogliare.
Stava per togliersi anche lei il suo completino sexy, ma la sorella la fermò:
“No, ti prego, lasciati il vestitino. E’ così bello e mi eccita vederti così”.
Allora se lo tenne volentieri, perché anche a lei stessa si piaceva così e si sentiva ancora più porca, iniziando a dedicarsi a stringere le tette e i capezzoli della sorella e poi baciarle e leccarle anche le ascelle:
“Oh sì Angie. Che gusto che mi lecchi così. Le ascelle sono molto sensibili e mi piace sentire la tua lingua lì, anche se mi fa il solletico…” .
Quindi piano piano scese verso l’inguine cominciando a leccarle con dolcezza la passerina già piuttosto umida e a stuzzicarle il clitoride, certo meno sviluppato del suo ma ugualmente sensibile e appetitoso.
“Come sei dolce Angie… sì…. continua così con la tua lingua fino in fondo…dai…”
Poco dopo, Angelica si girò mettendosi sopra la sorella, in modo che ognuna potesse leccare la fighetta vogliosa dell’altra, ed anzi Giovanna voleva dedicarsi all’ano della sorella, ma vi era ancora inserito il plug.
“Angie, vorrei tanto dedicarmi al tuo splendido culetto ma è già occupato. Posso togliere il plug?”
“Sì certo, Giovi. Poi, mi raccomando, leccami bene il buchino e infilaci pure le dita…”

A fronte di questo spettacolare 69, tutti gli altri convenuti furono presi da un’eccitazione crescente, mettendosi nudi e superando ogni remora ed i residui freni inibitori. Le donne si stavano toccando le vagine bagnate, e gli uomini e trans si tenevano in mano i loro cazzi oramai duri.

La prima a prendere l’iniziativa fu Sofia. Lei era una bella ragazza di 25 anni, capelli neri alle spalle con frangetta che le davano un’aria da porca, una 4a di seno, ed un culo notevole.
Vedendo la madre così impegnata in quel groviglio saffico, lei si eccitò ulteriormente e disse:
“Papi, a vedere mamma così mi è venuta una gran voglia di qualcosa di buono. Mi dai il tuo cazzo?”
Il padre Matteo, un bell’uomo di 55 anni con fisico piazzato, brizzolato e oramai stempiato, si avvicinò in piedi davanti a lei, dicendo:
“Certo piccola mia. Anch’io ho voglia della tua boccuccia. Ecco, succhialo tutto come sai fare tu!”
Sofia prese a spompinare con molto impegno l’uccello del padre, facendolo sparire fino in gola, e
contemporaneamente gli massaggiava i testicoli gonfi e con un ditino cercava di insinuarsi nell’ano paterno.
“Cosa vuoi fare con quel dito?”
“Oh, andiamo papi, sappiamo che ti piace sentirlo lì e che il tuo culo è abituato, come il mio, a prendere ben altro. Mi sa che dopo qui qualcuno vorrà approfittarne …”

Nel mentre la prima metà dei partecipanti era così impegnata, i figli di Angelica e le loro ragazze si apprestavano ad entrare in azione. Ma sarebbe stato troppo ordinario, in un evento fuori dalle regole come quello, che ognuno si dedicasse alla propria abituale partner. E infatti, l’intraprendente Lorena disse al suo Michele:
“Michi, dato che oggi c’è un’atmosfera particolare, se sei d’accordo mi piacerebbe provare a giocare con tuo fratello, che ancora non conosco bene.”
“Certo Lorena, accomodati pure. Non abbiamo problemi a scambiarci le partner, anzi; tanto resta tutto in famiglia. Vorrà dire che io mi dedicherò a Elena, sempre se non le dispiace.”
Lei era ancora un po’ titubante ma eccitata all’idea. Cercò con lo sguardo il suo Leonardo, che le diede senza indugio un segno di approvazione, così si tranquillizzò e disse.
“Sì Michele, fa piacere anche a me. Con Leonardo abbiamo parlato spesso di un possibile rapporto a partner invertiti, e ora sono pronta, vieni!”
Così i due fratelli in piedi affiancati porsero i loro notevoli cazzi ognuno alla partner dell’altro, le quali vi si dedicarono di buon grado: Lorena, più abituata in precedenza ad avere più amanti, con molta vigoria; Elena invece con modi più dolci, per prendere gradualmente conoscenza di quel nuovo uccello.

Dopo questa prima fase di approccio, le varie coppie cominciarono a fare più sul serio.
Le due sorelle erano oramai completamente fradice, dopo essersi lungamente stimolate a vicenda con lingue e dita. Quindi, Angelica disse:
“Giovi, vorrei provare il nuovo dildo a due punte che mi hai regalato. Pare fatto su misura per noi!”
“Oh certo, te l’ho portato apposta. Anch’io non vedo l’ora di usarlo insieme!”
Così Angelica prese lo strumento, si stesero sul letto con le fighe aperte vis-à-vis, e lo infilò prima alla sorella e poi a se stessa. Si avvicinarono ancora di più, le due punte di quasi 20 cm. erano completamente dentro di loro, riempiendole deliziosamente.
“Ecco Giovi, ce lo abbiamo entrambe tutto dentro. Adesso spingiamo insieme, scopiamoci a vicenda!”
Cominciarono così a spingere reciprocamente, trovando la sincronia nei movimenti, con ritmo crescente.
“Sì Angie…dai … prendiamo insieme questi due cazzi… continua a spingere…”
Alla vista di quella penetrazione reciproca, la piccola Sofia, che si era appena tolta di bocca l’uccello del padre, si avvicinò a loro dicendo:
“Mamma, zia… come siete belle a vedervi così. Non resisto, voglio leccarvi tutte!”
Si chinò prontamente su quelle due vulve che si stavano scopando, cominciando a passare la lingua dappertutto, sulle punte del fallo che entravano e uscivano, sui loro clitoridi turgidi stuzzicandoli e mordendoli, leccando i succhi che fuoriuscivano in abbondanza e passando un po’ del loro sapore in bocca baciando prima la madre e poi la zia.
Mentre era in quella posizione, praticamente alla pecorina, disse al padre:
“Dai papi, adesso scopami! Voglio il tuo cazzo, prima in figa e poi in culo!”
“Certo Sofia, eccolo è tutto per te!” così dicendo glielo infilò in un colpo solo in quella giovane fighetta che aveva avuto l’onore di sverginare. Cominciò così a scoparla con la dolcezza ed il riguardo di un padre verso la figlia, ma con la necessaria forza che sapeva che piaceva alla sua bambina.
“Oh sì così papi… fammelo sentire tutto fino in fondo alla figa… è tutta per te… scopami bene con quel cazzo che mi ha generata!”
Intanto le due sorelle stavano aumentando il ritmo per arrivare contemporaneamente all’orgasmo:
“Dai Giovi… sto per venire… manca poco… lo sento… sì… sì… sto godendo! …Sborro!. Sborro!“
e spruzzò come una fontana in bocca alla nipote, china sopra di lei, che non aspettava altro.
“Sì Angie, sto venendo anch’io mentre ci stiamo scopando!...Oh sì… è bellissimo godere così insieme…sono un lago di umori…”
Intanto anche Sofia, mentre gustava i succhi del piacere di madre e zia, aveva avuto un primo orgasmo appena il padre aveva aumentato il ritmo, conoscendo come far godere la figlia.
“Sì… papi… che bravo… mi hai fatto già godere….Ma adesso ne voglio ancora di più. Adesso lo voglio dietro… dai, sbattimelo nel culo!”
Il buon Matteo era contento di soddisfare al meglio le voglie della figlia. Prima di penetrarla le leccò il buchino, certo ancora un po’ strettino ma caldo e invitante, aggiungendo un po’ di lubrificante.
Quindi, appoggiò la punta dell’uccello, già impregnata dalle secrezioni vaginali della figlia, e lo spinse dentro. Dopo una prima resistenza, quel giovane sfintere accolse senza troppe difficoltà il cazzo paterno che l’aveva già sverginata anche analmente.
“Sì piccola mia…. ecco, ti sto inculando… so che ti piace tanto, ma sarò delicato con te…”
“Non aver paura papi… spingi con decisione… lo voglio sentire tutto… voglio arrivare ad avere un culo molto aperto…Dai, inculami forte!”.

Quell’orgasmo eccitò ancor di più Angelica. Prese allora il suo strap-on, lo indossò e si avvicinò alla sorella.
“Ho voglia di scoparti ancora! Dai girati!”
E senza tanti complimenti la penetrò da dietro in un colpo solo, cominciando subito a spingere forte come sua abitudine.
Non contenta, prese anche uno dei suoi dildo lubrificandolo appena, lo porse alla nipote, anch’essa alla pecorina a fianco a lei, dicendole:
“Sofia cara, me lo infileresti nel culo mentre scopo tua madre?”
Lei si illuminò di eccitazione: “Con molto piacere zia! Però dopo mi fai provare ad usare lo strap-on?”
“Ma certo, porcellina della zia...”
Così, si completò un delizioso quadretto familiare: Matteo stava inculando la figlia, la quale era intenta a sodomizzare con il dildo Angelica, a sua volta dedita a scopare la sorella!
Angelica in queste combinazioni erotiche si esaltava e non riusciva a trattenersi, anzi sentiva che le sarebbe presto giunto un altro orgasmo, e allora aggiunse un ulteriore tocco:
“Giovi, dato che tua figlia e io lo stiamo prendendo nel culo, ora tocca a te, non c’è due senza tre!”
E così dicendo, estrasse il suo fallo dalla vagina della sorella e lo spostò direttamente nell’orifizio anale, così invitante.
“Oh... cazzo, è grosso!... Mi devo abituare un attimo prima di spingere... Mmm... però mi piace...
Sì Angie... dai adesso inculami pure!”

Nel vedere questa scena di tre donne sodomizzate sotto di lui, Matteo raggiunse presto il limite.
Diede ancora qualche colpo potente e venne abbondantemente nel culo della figlia:
“Ecco... sì....sto venendo.... Sofia, amore di papa... ti sto sborrando nel culo!...”
“Sì papino... lo sento... dai... riempimi tutta... mi piace tanto sentire la tua sborra dentro di me...!”
Poco dopo Matteo sfilò l’uccello da quel delizioso orifizio, lo porse alla figlia che glielo ripulì con la bocca in un attimo:
“Che buon sapore il tuo sperma, papi!....Mi piace tanto!”

Allora Angelica disse: “Bravo Matteo, sei stato il primo maschietto a venire oggi. Sofia girati verso di me, che voglio assaggiare anch’io questa sborra così buona che sta colando dal tuo culetto!”
Quindi, le infilò un dito e poi la lingua raccogliendo quel liquido: “Mmm... si effettivamente ha proprio un gusto gradevole, simile a quella dei miei figli..”
Poi aggiunse: “Sofia, se vuoi provare lo strap-on, ecco te lo passo volentieri così mi scopi tu come vuoi, che poi vorrei fare un’altra cosa con voi due...”
La nipotina indossò così la cintura fallica e dato che Angelica era ancora appoggiata con le ginocchia sul letto le disse: “Zia, già che sei in posizione, comincerei dal tuo bellissimo culetto!”
“Certo amore della zia... Inculami pure!”
Così Sofia prese a stantuffare il culo oramai ben aperto di Angelica, sentendo l’effetto che su di sé faceva il fallo interno:
“Oh zia, avevi ragione... con questa cintura è un doppio piacere... scopare te e sentirlo anch’io...
Hai un culo stupendo, è già molto aperto da vera troia, ma voglio sfondartelo di più!”
Contemporaneamente Angelica si dava da fare come al solito, leccando il clitoride della sorella sotto di lei e infilandole le dita in figa, prima due, poi tre fino ad inserire la mano intera.
“Ecco Giovi... ti piace sentire la mia mano dentro di te?... E’ entrata subito senza difficoltà...”
“Angie, sei tremenda!... Questa te la farò pagare... Ma è stupendo continua, che tra poco mi farai venire!”

Dopo qualche minuto di questo trittico-lesbo, le tre donne vennero una dietro l’altro, in una mare di secrezioni vaginali che le loro vulve eccitate continuavano a far fuoriuscire in continuazione.
Quindi, si accasciarono esauste tutte e tre sul letto, abbracciandosi e baciandosi.

Intanto, sull’altro campo di battaglia (in camera di Leonardo) l’altro quartetto era ugualmente in piena azione.
Dopo l’iniziale assaggio orale dei loro uccelli, i due fratelli ricambiarono dedicandosi ad esplorare il corpo delle partner scambiate: Michele leccava con dolcezza la fighetta di Elena, che, mugolando, già si era abbondantemente bagnata mentre Leonardo stava succhiando con gusto il bell’uccello di Lorena. Era una cosa che non faceva abitualmente, ma non gli dispiaceva affatto.
“Oh Leo... sei proprio bravo... allora ti piace il mio joujou... dai continua, non ti fermare.... Se vuoi infilami pure un dito o due in culo, così sono pronta per prendere il tuo cazzone!”
Le due erano oramai pronte e vogliose per essere scopate. Si misero entrambe stese sul letto con le gambe alzate, ed i due fratelli si posizionarono di fronte a loro alla missionaria iniziando così a scoparle senza tanti indugi.
Il membro di Michele era avvolto dalla deliziosa fighetta di Elena, che pareva tanto delicata e fragile ma in realtà era molto elastica, calda e bagnata. Il ragazzo si trovò subito a suo agio in lei, ed anche Elena aveva oramai superato l’iniziale timidezza, dicendo:
“Sì Michele, mi piace... dai continua pure... mi trovo molto bene con te... sei così bravo...”
Analogamente, Leonardo aveva appena penetrato Lorena e stava facendo conoscenza con la sua figa anale, che accolse il suo cazzone senza troppe difficoltà.
“Leonardo, hai un cazzo portentoso... così grosso e duro....Sì, continua...fammelo sentire tutto in culo fino in fondo... Scopami forte!”
I due fratelli sembrava quasi che facessero a gara a chi le stesse scopando con più forza; Elena e Lorena sotto di loro erano entrambe in preda a fremiti di piaceri, rispettivamente vaginali e anali.
Poi Michele ebbe l’intuizione di far cambiare posizione ad Elena, mettendola a pecorina sopra a Lorena. In quel modo, senza bisogno di dirglielo, Lorena poteva leccare il clitoride e la figa di lei mentre veniva scopata, e da sopra Elena si impossessò del joujou di Lorena, succhiandolo con veemenza e gusto.
Ogni tanto, da dietro, Michele estraeva il cazzo dalla figa di Elena e lo passava in bocca a Lorena, che così poteva avere contemporaneamente i cazzi dei due fratelli, uno in bocca l’altro in culo.
Poi Michi, all’ennesimo dentro-fuori, lo volle reinserire nel culetto di Elena, che fece un sobbalzo.
Inizialmente il pertugio pareva strettino, ma poi si rivelò adeguatamente elastico (del resto aveva già accolto l’uccello ancora più grosso di Leonardo).
Così i due ragazzi continuarono a sodomizzare a lungo ognuno la partner abituale dell’altro.
Poi, a sorpresa Elena disse:
“Questa situazione e tutti questi nuovi giochi mi hanno eccitata molto. Non credevo fosse tanto bello fare sesso così liberamente. Adesso mi piacerebbe provare anche il cazzo di Lorena, che ha un così buon sapore! “
“Oh certo Elena! Mi fa molto piacere che me lo chiedi! Sei una così bella ragazza che mi attrai molto.” Le rispose compiaciuta la trans.
Elena si mise così alla pecorina con Lorena che cominciò a scoparla in figa da dietro. Ma Michele voleva continuare l’opera che aveva in corso ed a sua volta si mise dietro Lorena cercando e trovando la strada verso il suo buchino.
“Ma Michi che fai?... Mmm....Oh sì, che bello! Scopare ed essere inculata! E’ stupendo, dai continua!”
Rimaneva Leonardo che in quella posizione poteva solo dare in bocca il suo cazzone ad Elena, che in fondo era la sua ragazza abituale, ma che in quel momento pareva alquanto imputtanita!
Michele era oramai quasi al limite. Il culo di Lorena lo stimolava molto e non volle resistere ancora.
Diede ancora qualche colpo più forte, finché le riempì lo sfintere di caldo sperma dicendo:
“Ecco...Lorena...sto venendo!... Ti sto sborrando in culo!....”
Lei si fermò per fargli completare la venuta, e si sfilò da Elena. La quale a quella vista, oramai senza limiti, disse:
“Lorena, girati per favore, vorrei leccare il tuo culo sborrato!... Mmm... che buona la tua sborra Michele, ha lo stesso sapore di quella di Leonardo... si vede che siete fratelli...”
Non contenta, la giovane ragazza aggiunse: “Lorena e Leonardo: adesso voglio prendere i vostri cazzi insieme e poi sentire anch’io la vostra sborra dentro di me! “
Leonardo era incredulo: “Ma Elena, amore, cosa ti è successo? Non hai mai parlato così!”
“Si vede che in questa atmosfera particolare mi sono trasformata. Ho imparato da bravi porcellini come voi!”
Leo in fondo era contento che Elena si fosse rivelata una vera porca, così avrebbero potuto continuare i loro giochi in famiglia anche in seguito, e fu ben lieto di accontentarla.
Si distese sul letto, Elena si accovacciò su di lui, impalandosi sul suo grosso cazzo; poi si chinò in avanti per offrire il culo a Lorena che entrò senza difficoltà in quel luogo oramai profanato.
La ragazza realizzò così la sua fantasia erotica: il cazzo del suo ragazzo in figa e quello della nuova amica trans in culo, che stavano spingendo all’unisono facendole crescere l’eccitazione ai massimi e colare di piacere. Inoltre, Michele le si avvicinò porgendole in bocca il suo cazzo, ancora barzotto, ma lei lo succhiò ugualmente con gusto, carpendo le ultime tracce della sua precedente venuta.
Tutti e tre erano oramai un corpo solo: con uno sguardo d’intesa Leonardo e Lorena cercarono di sincronizzarsi per venire contemporaneamente. E gestendo abilmente i colpi e lo stimolo crescente ci riuscirono: vennero uno dietro l’altra riempiendo di sborra le due cavità di Elena, anch’essa profusa in un intenso godimento!
“Oh sì... che bello... sentire i vostri cazzi dentro di me... sborrare contemporaneamente... stupendo!... Dopo lo racconto ad Angelica... spero sia contenta di me!”
“Ma certo Elena! Anche tu sei stata splendida!” e tutti e tre la baciarono dolcemente.
Poi si recarono in bagno, per riposarsi qualche momento e distendersi insieme nella vasca idromassaggio.


Frattanto, Angelica aveva subito ripreso le forze dopo i ripetuti orgasmi precedenti, anzi era già in preda a nuove smanie erotiche. Sentiva i suoi antri del piacere entrambi in fiamme, che dovevano essere in qualche modo placate. Avere accanto a sé la sorella e la nipote la stimolava per altri giochi-lesbo.
“Ragazze, ho ancora voglia di voi. Mi avete già scopato con dildo e strap-on, ma adesso sarete voi stesse a possedermi letteralmente con le vostre mani. Voglio sentirvi entrambe dentro di me.
Coraggio, vedrete come entreranno bene le vostre manine!”
Madre e figlia si guardarono sorprese ed eccitate. Oramai non si stupivano quasi più delle fantasie erotiche senza fine di Angelica, ma questo ancora non se lo immaginavano!
“Angie, se abbiamo ben capito vuoi che ti penetriamo con le mani? Tutte e due insieme?!”
“Si care, è così. Voglio che mi facciate un doppio fisting, in figa e in culo! Sono entrambi ben aperti!”
“Uaooo zia, che donna eccezionale! Vorrei essere anch’io come te!”
“Credo proprio che tu sia sulla buona strada! Dai vieni qui, comincerai tu rompendomi il culo!”
Così dicendo, Angelica si posizionò supina, con un cuscino sotto il sedere per sollevarlo, alzò le gambe all’indietro fino alle spalle, con le sue parti intime spalancate e pronte all’intrusione.
Sofia si lubrificò la mano ed iniziò l’inserimento delle dita in quell’ano che si offriva oscenamente a lei. Si stupì di come entrarono subito facilmente, per poi ritrovarsi interamente all’interno fino al polso!
“Oh zia Angelica! E’ incredibile ho tutta la mano dentro di te fino all’avambraccio! E la posso muovere comodamente! Sei proprio sfondata. Magnificamente sfondata!”
“Si Sofia, ti sento. Muovi dolcemente la mano avanti e indietro e ruotala. Già sento che presto godrò ancora!... Ma adesso ci vuole anche l’altra mano. Dai Giovi, tocca a te. Infilami la tua nella figa!”
La sorella a quella vista si stava già masturbando il clitoride, e non se lo fece ripetere.
Il lubrificante non serviva, tanto era bagnata la vagina di Angelica. Entrò senza alcuna difficoltà.
“Angie! Sono già dentro di te!... Così mi vendico di quello che mi hai fatto prima!...Ma tu sei molto più larga di me!... Sento come se la mano fosse in un ambiente liquido! Non sei solo un lago, sei un fiume in piena che sta esondando!” disse Giovanna,
Così l’indomabile Angelica aveva realizzato la sua fantasia di avere una mano in figa e una in culo,
e si stava strofinando freneticamente il clitoride.
Matteo osservava sornione la scena, menandosi l’uccello che però, dopo la venuta di poco prima, non erano ancora tornato in piena erezione. Ma Angelica gli fece cenno di avvicinarsi per prendere ugualmente il suo cazzo in bozza, che così stimolato riprese gradualmente vigore.
Madre e figlia ci avevano preso gusto e avevano coordinato i movimenti delle loro mani per stimolare il più possibile Angelica. Che poco dopo ebbe un violento orgasmo squirtando tutto il succo del suo godimento in bocca alla sorella china su di lei.
Estrassero le mani da quelle enormi cavità e si baciarono con passione tutte e tre.

11- CONTINUA


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