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Angelica e i suoi figli – Capitolo 15: Una vacanza a Parigi – Parte III: Angelica al Théâtre Érotique


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
19.10.2020    |    2.876    |    1 9.9
"La penetrò in un sol colpo iniziando subito a scoparla forte..."
La mattina successiva, Angelica si risvegliò fresca e riposata. Si estrasse il plug anale, controllando che fosse pulito, compiaciuta che il buchino restasse dilatato pensando ai prossimi cazzi che avrebbe preso.
Fece colazione con i figli e le loro ragazze, rimanendo sempre mezza nuda, con solo una vestaglietta trasparente lasciata aperta; anche Elena e Lorena erano a seno nudo senza alcun imbarazzo.
Ma non avevano tempo per certi divertimenti; tutti si prepararono rapidamente perché dovevano proseguire le visite alla città; infatti lei disse:
“Buongiorno cari, oggi abbiamo in programma la visita del Museo del Louvre. Forza, muoversi, le altre cose le faremo stasera...”

Vi si recarono all’ora di apertura, entrando dalla suggestiva piramide di vetro. Iniziarono dalla Grande Galerie con la pittura rinascimentale italiani. Qui ad Angelica tornarono in mente in un colpo le reminescenze scolastiche (aveva studiato all’Istituto d’Arte) e quindi apprezzò in modo particolare quelle opere. Anzi, di fronte ad alcune di esse rimase quasi incantata, in una sorta di sindrome di Stendhal. I suoi figli, quasi sorpresi di quell’attenzione e passione ritrovata per l’arte, cercarono di scuoterla.
“Ehi mamma, ti senti bene? Ti piacciono davvero tanto questi quadri...”
“....Ehm...sì Leo, sto bene, è che sono in ammirazione di queste magnifiche opere d’arte che avevo studiato a scuola e ora le riscopro dal vero. Davvero stupende! Sai, tra le belle cose della vita non c’è solo il sesso... Poi, vedi, se tu ti chiami Leonardo come il grande artista e scienziato, non è un caso. E qui ci sono tante opere del Maestro che possiamo ammirare, non solo la Gioconda.”
Quindi, Angelica iniziò a spiegare per sommi capi ai suoi familiari le principali pitture e opere d’arte che vedevano nelle sale del Museo, denotando una insospettabile cultura e passione artistica che consentì anche agli altri di apprendere qualcosa.

E così, il gruppo passò l’intera giornata all’interno del grande Museo, per una visita resa ancora più piacevole dalle spiegazioni di Angelica.
A metà pomeriggio, uscirono dal Louvre per concedersi una pausa ristoratrice presso la rinomata sala da thé “Angelina” in Rue de Rivoli, un bel salone in stile Belle Époque in cui gustarono thè pregiato e dolci di pasticceria.
Poi rientrarono nel loro appartamento a Montparnasse, e Angelica disse con aria sorniona:
“Ragazzi, stasera facciamo qualcosa di divertente tutti insieme?” era sottointeso quello che aveva in mente.
Ma i ragazzi avevano altri programmi; rispose infatti Leonardo:
“Mi dispiace mamma, ma Elena vorrebbe fare una cena romantica noi due soli ed una passeggiata a Montmartre per farci fare il ritratto dai pittori di Place du Tertre. Vediamo quando torniamo.”
Intervenne poi Lorena:
“Angelica, mi scuserai, ma stasera avevo previsto di andare finalmente a trovare la mia amica Miriana e la sorella Jessica, di cui ti avevo detto. Se non rientro troppo tardi, possiamo fare un giro
notturno qui in zona.” ma già immaginava che poi Angelica si sarebbe dedicata a fare ben altro.
Angelica, leggermente delusa, rispose:
“Certo ragazzi, mantenete pure i vostri impegni. Non preoccupatevi, qualcosa di divertente lo trovo da fare, in attesa del vostro rientro.” Ed a Lorena aggiunse:
“Ricordati che mi piacerebbe conoscere le tue amiche trans, in tutti i sensi...”
Poi rimasta sola con Michele, gli disse:
“Michi, allora rimani solo tu con me. Mi porti a vedere uno spettacolo per cui Parigi è famosa?
Ma non roba per turisti, qualcosa di più particolare... magari di più spinto...”
“Mmm... mamma, capisco cosa hai in mente... Fammi pensare... ecco, potremmo andare a vedere
uno spettacolo in un théâtre érotique... forse l’ultimo rimasto; si chiama Chochotte.
Che ne dici?”
“Certo Michi! Che bella idea! Proprio quello che vi vuole. Vorrà dire che mi preparerò adeguatamente...” rispose la madre abbracciandolo e baciandolo.
Così, a sera, salutati Leonardo ed Elena diretti a Montmartre e Lorena andata a trovare le sue amiche, rimasero madre e figlio.
Angelica si era preparata come si deve per l’occasione: un vestito aderente molto sexy con gonna corta. Naturalmente non aveva né perizoma né reggiseno e le tette con i piercing in rilievo strabordavano dall’ampia scollatura. Prese giusto uno scialle per salvare le apparenze uscendo in strada.
Appena la vide, Michele le sorrise compiaciuto, dicendo:
“Mamma! Devo dire che ti sei vestita proprio in modo adeguato! Ma che intenzioni hai? E’ uno spettacolo, non un’orgia...”
“Michi caro, mi eccita andare in giro vestita cosi, da zoccola. Penso che in un locale di quel tipo nessuno sarà in imbarazzo, anzi. Poi, se dovesse maturare qualcosa, io sono già pronta e devo dire già vogliosa, ho inserito anche il mio fedele plug anale... quindi preparati!”
Così dicendo lo baciò con la lingua in bocca, strusciandosi sul suo cazzo.

Presero un taxi, dato che non era proprio il caso di prendere il metrò con quell’abbigliamento succinto. Arrivarono rapidamente al Chochotte, situato nel Quartiere Latino, a due passi da Place Saint Michel.
Il teatrino era situato in un seminterrato, un piccolo ambiente in penombra arredato in stile boudoir ottocentesco (salottino femminile), con tappeti, cuscini, drappi e ornamenti dorati, che creavano un’atmosfera intima e voluttuosa. Vi erano dei divanetti su cui sedersi e lo spazio centrale adibito alle esibizioni con musica di sottofondo.
C’era solo un’altra coppia e alcuni uomini da soli, con l’aria di habitués del locale.
Angelica si guardò intorno, accorgendosi che gli altri spettatori la guardavano intensamente come se fosse lei ad esibirsi, e disse:
“Un bell’ambientino accogliente e gradevole; mi piace. Immagino che tu qui ci sia già stato, è così?”
“Sì, ci sono già stato in un viaggio precedente un paio di anni fa. Per questo ti ho portato, vedrai che ti piacerà. Lo spettacolo è elegante e non volgare, ci sono diversi numeri in sequenza. Le ballerine sono belle e simpatiche, e non solo...”
Si sedettero in prima fila, Angelica lasciando le gambe scoperte e leggermente divaricate ed abbracciando suo figlio.
Poco dopo, apparve, scendendo le scale, la prima ballerina, una bella biondina che si esibì in un strip-tease e poi in una lap-dance. Tra una evoluzione e l’altra, la protagonista passava tra i divanetti, abbracciando gli spettatori ed anche stendendovisi sopra, parlando con loro e facendosi tranquillamente anche toccare, mentre lei stessa si toccava la vulva che aveva solo un triangolino di peluria rada.
Angelica rimase subito attratta da quel tipo di esibizione. Disse a Michele:
“Tu lo sapevi che fanno così?”
“Certo mamma, è la caratteristica del locale; le ballerine si calano e interagiscono con gli spettatori.
Quando si siede sopra a me, mi viene subito il cazzo duro! Puoi toccarle e farti toccare anche tu, se vuoi.”
“Lo sento, mio bel porcellino! E certo che anch’io voglio toccare con mano queste belle donnine!”
gli rispose Angelica, tastandoli l’uccello da sopra i pantaloni, senza timore di farsi vedere dagli altri.

Tra le altre artiste che si esibivano durante la serata da sole o in duo-lesbo, ci fu Martine, una attraente mora sui venticinque anni, con fisico scolpito, una terza di seno ed un culo che parlava da solo. Mentre si esibiva nel suo numero usando anche un dildo, Angelica la guardava intensamente e, non tanto inconsciamente, scostava sempre di più le gambe tirandosi più in su la gonna già corta in modo che la ballerina non poteva non vedere la sua passerina esposta all’aria, che già cominciava ad inumidirsi.
Infatti poco dopo, Martine si stese sopra Michele ed Angelica, sorridendole e cominciando ad accarezzarla. Prese la mano di Angelica e la guidò verso la sua vagina, iniziando a sditalinarsi dolcemente a due mani. Con l’altra mano Angelica cominciò a tastarle i seni, mentre Michele le accarezzava le cosce aperte, avvicinandosi al buchino posteriore.
A distanza così ravvicinata, tra le due iniziò subito un dialogo:
“Moi je suis Martine. Vous-êtes italienne, Madame?”
“Oui, Martine! Mi chiamo Angelica.”
“Bene, io parlo un poco italiano che ho studiato all’università! Sei molto bella Angelica! Mi vuoi aiutare con questo?” continuò Martine porgendole il dildo di scena.
Così Angelica prese il vibratore e glielo infilò delicatamente nella vulva, mentre Martine allungò la mano verso di lei, scostandole il succinto vestito per accarezzarle le tette, attratta dai piercing ai capezzoli che cominciò a stringere delicatamente.
Le due erano molto prese l’una dall’altra, incuranti degli altri spettatori.
Angelica cominciò a fremere e disse al figlio: “Michi, mi sto eccitando. Lei mi piace molto!”
“Lo vedo mamma, anche tu a lei...” Non finì la frase, che Martine sussurrò ad Angelica:
“Volete venire nel privé con me?”
Madre e figlio si guardarono un attimo, Michi la tolse dal dubbio:
“Ma certo, dai mamma andiamo, te la prenoto per mezzora!”
Martine prese per mano Angelica e la accompagnò al piano di sopra; Michele pagò il supplemento per l’ingresso al privé ed i servizi della ragazza ed entrò con loro in un salottino piccolo ma accogliente, con divano e poltrona.
Le due subito si abbracciarono e si baciarono, attorcigliandosi le lingue. Martine tolse subito il succinto vestito di Angelica, tastandola ed accarezzandola dappertutto.
Le strinse i seni, leccandole i capezzoli e stringendole sempre più i piercing, mentre contemporaneamente con l’altra mano andava a cercare la vagina di Angelica, sempre più bagnata.
Michele a fronte della passione scoccata tra le due, si sbottonò i pantaloni tirando fuori il suo uccello già duro, cominciando a menarselo.
“Vieni Martine, ti presento mio figlio Michele.”
“Tuo figlio? Pensavo fosse il tuo giovane compagno! Non hai problemi a farti vedere da lui, ne c’est pas ?”
“Oh no, nessun problema, in effetti è anche il mio amante!”
“Vuol dire che fai sesso con tuo figlio?”
“Certo cara, anche in tre! Vuoi provare?” rispose Angelica, facendo un gesto a Michele di avvicinarsi.
Martine a queste parole le sussurrò un “Tu es vraiment une grande salope!... Sei proprio una grande troia!”, baciandola ancora.
Poi afferrò il cazzo in tiro di Michele a pochi centimetri da lei ed iniziò a succhiarlo con decisione.
Si avvicinò anche Angelica per un pompino salivoso a due bocche, alternandosi nel succhiare quel gran pezzo di membro maschile.
Poi Angelica lasciò l’uccello del figlio a Martine per rivolgersi alla sua figa che non vedeva l’ora di leccare. Nel girarsi mostrò il culo alla francesina, che nel vedere il plug in posizione rimase stupita e chiese:
“Angelica, cosa hai lì?”
“Oh, è il mio plug anale, lo uso spesso, così ho il culetto sempre pronto!... Se vuoi toglimelo, vedrai il buchino come è aperto!”
Martine era incredula. Pur se per il suo lavoro di donne e uomini ne aveva incontrati tanti, non aveva mai conosciuto una persona così disinibita e con una tale carica erotica.
“Tu sei una donna incredibile! Sono molto attratta da te. Sono contenta di averti conosciuta!”
Così cominciò ad estrarre piano piano il plug, che uscì senza difficoltà lasciando un ano deliziosamente dilatato. Martine ne fu irrimediabilmente attratta; lasciò l’uccello di Michele e si avventò sul lato-B di Angelica leccandolo avidamente ed infilandoci due dita.
Le due oramai erano avvinghiate in un intenso 69, con Angelica che finalmente si dedicava alla figa calda di Martine,la quale ci aveva preso gusto a giocare con il culo di Angelica.
Di fronte a quel duo-lesbo, Michele era certamente eccitato ma non voleva fare solo da spettatore.
“Mamma, va bene che tu ti diverti, ma vorrei partecipare anch’io”
“Certo caro... vieni qui! Martine, vuoi vedere come mi faccio scopare da mio figlio?”
“Oh magari Angelica, mi ecciterebbe moltissimo!”
Così Michele si posizionò davanti alla madre, che si era stesa a gambe larghe. La penetrò in un sol colpo iniziando subito a scoparla forte.
Nel vedere la scena, Martine era incredula, e pensò fra sé e sé:
“Mon Dieu, la mère qui se fait baiser par son fils!” (“Mio Dio,la madre che si fa scopare dal figlio!”)
Sempre più eccitata da quanto vedeva, Martine prese il suo dildo di scena lo porse ad Angelica posizionandosi sopra di lei e disse:
“Me lo metti dentro mentre ti lecco il clitoride?”
“Sì cara, te lo infilo volentieri; tu leccami e stringimi il clito mentre Michi mi scopa, mi eccita ancora di più!”
Così, le due nuovamente una sopra l’altra, mentre Michele continuava a martellare la vulva materna.
Dopo oltre dieci minuti di quel gioco intenso, Angelica raggiunse l’orgasmo, squirtando il suo piacere in faccia a Martine che non ne volle perdere nemmeno una goccia.
La ragazza sentiva la sua fighetta sempre più bagnata e ora voleva anche lei la sua dose di cazzo.
“Angelica, mi piacerebbe provare la bitte, come dite in italiano... il cazzo di tuo figlio. Posso?”
“Ma certo cara, fai pure. Così io mi riposo un momento dopo che ho goduto.”
Martine prima succhiò un po’ il cazzo di Michele, ancora intriso dei succhi vaginali materni, poi si mise così alla pecorina, offrendo un’incomparabile vista del suo magnifico culo agli occhi di Michele, il quale vi si stava appunto dirigendo, ma lei disse:
“No Michele, il mio buco di culo non è abituato a un cazzo grosso come il tuo. Ti prego, baise-moi dans la chatte... scopami nella figa, che sto per godere!”
Così Michele infilò l’uccello in quella giovane passerina, che effettivamente era già un lago di umori.
“Oh sì... che bel cazzo che hai.... Capisco tua madre che la rendi felice!”
Mentre Michele la scopava da dietro, Martine aveva il viso immerso nella figa di Angelica, che si era subito ripresa dalla goduta di poco prima, leccandola avidamente.
Martine era così eccitata dalla situazione e dai molteplici stimoli, che sotto i potenti colpi della mazza di Michele non resistette ancora a lungo. Così con un sospiro intenso e un gemito, arrivò all’orgasmo, gridando, in francese, il suo piacere:
“Mmm... Je viens.... je viens... oh oui, je jouis!” poi aggiunse in italiano: “Oh sì... ho goduto molto intensamente... grazie a voi!”
Michele però non aveva ancora goduto, il suo cazzo era quasi pronto ad esplodere ma voleva dare ancora qualche colpo. Angelica capì le sue intenzioni e disse:
“Michi, vogliamo far vedere a Martine come mi inculi?”
“Certo mamma, non aspettavo altro!”
Così Angelica dopo essersi spruzzata un po’ di lubrificante-spray che aveva nella borsetta, si mise alla pecorina e disse:
“Dai Michi, sbattimelo nel culo!”
Il cazzone di Michele entrò senza difficoltà in quell’altro che ben conosceva. Cominciò a spingere subito forte, come piaceva alla madre. Sentiva che le pareti anali si erano subito allargate intorno al suo membro, avvolgendolo comodamente.
Martine era ipnotizzata ad ammirare la scena, toccandosi il clitoride.
Michele sapeva bene con che ritmo sodomizzare la madre per farle provare più piacere, e quindi si impegnava a fondo.
Oramai Angelica era tutta presa dal sentire il cazzo del figlio dentro di lei, eccitata anche dalla situazione e dall’essere osservata da Martine:
“Dai Michi, continua così... inculami forte... che sto per godere!”
“Sì mamma... anch’io tra poco vengo...”
Così Michele diede gli ultimi colpi e venne in un’abbondante sborrata che riempì il culo materno,
proprio mentre anche Angelica ebbe un ulteriore orgasmo con un gemito di piacere.
“Martine, vuoi raccogliere lo sperma di Michi che esce dal mio culo e poi me lo passi?”
La ragazza capì subito e immerse la lingua in quel buco completamente aperto; raccolse quanto più sperma possibile, ne gustò il buon sapore e si avvicinò ad Angelica e glielo riversò in bocca, cercando la sua lingua per un ultimo bacio profondo.

Dopo qualche minuto per riprendersi, Martine si rimise le poche vesti di scena e anche Angelica e Michele si rivestirono; quindi si salutarono calorosamente.
“Martine, venire qui è stata una bella esperienza e tu sei stupenda. Spero di rivederti.”
“Angelica, per me è stato un grande piacere conoscerti. Non ho mai incontrato una persona come te. Torna a trovarmi quando vieni a Parigi.”
Le due si diedero un bacio d’addio e ancora un ultimo saluto.

Uscendo, Michele chiese alla madre:
“Mamma, ti è piaciuta la serata? Ci siamo divertiti abbastanza, non trovi?”
“Certo Michi, con Martine è stato bellissimo. Ma adesso torniamo a casa, ho una gran voglia di scopare ancora!”


15 - CONTINUA


DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (TITOLI E SUDDIVISIONE PROVVISORI):

CAPITOLO 16 - LORENA IN VISITA DALLE AMICHE TRANS

CAPITOLO 17 – ANGELICA INCONTRA MIRIANA E JESSICA, SORELLE TRANS


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