Angelica e i suoi figli - Capitolo 3

CAPITOLO 3 – IL DESTINO SI COMPIE

Finché una sera accadde.
Qualche mese dopo questi episodi, la sera di Ferragosto Angelica rientrò a casa un po’ brilla dopo una cena con le amiche, dove aveva bevuto più del normale. I figli erano usciti con gli amici.
Andò in camera sua, si tolse il vestitino elegante che aveva indossato per la serata, e si mise a letto completamente nuda, come sua abitudine d’estate. Era stanca, ma aveva un sonno agitato. Nel cuore della notte si svegliò, doveva andare in bagno a fare la pipì a causa delle bevute della cena. Rientrando dal bagno, sentì degli strani rumori provenire dalla camera di Michele sita dall’altra parte del corridoio. Si avvicinò alla porta rimasta socchiusa (la maniglia era rotta da tempo e non chiudeva bene) e quello che vide la pietrificò:
Leonardo e Michele, i suoi due figli, stavano facendo sesso tra loro!

Michele era steso con le gambe alzate menandosi l’uccello duro, e il fratello lo stava inculando con il suo cazzone con movimenti intensi. Michele gemeva, dicendo con un filo di voce: “Sì, dai, mi piace, continua, voglio sentirti tutto fino in fondo come fai con le tue amiche troie...”.
E Leonardo: “Certo, ti riempo tutto, mi piace anche fare il culo agli uomini, non solo alle ragazze!”.
Angelica era paralizzata, un turbine di sentimenti contrastanti la stava attraversando: sorpresa, emozione,dolore, dispiacere, collera, ma anche un’eccitazione crescente.
I figli presi dalla loro azione non si erano accorti di lei. Prese coraggio, aprì la porta ed entrò, trovando la forza solo per dire: “Ma cosa fate? Siete impazziti? Porci! State scopando tra voi! Ma vi rendete conto? Siete fratelli! Con tutte le donne che potete avere proprio questo dovete fare?
Non me lo sarei mai aspettato. Mi date un grande dolore!”
E tornò di corsa in camera sua, piangendo e singhiozzando. Chiuse la porta a chiave, si buttò sul letto in piena crisi emotiva, non sapeva cosa pensare e non riusciva a ragionare lucidamente.
Intanto i due ragazzi, colti sul fatto, dopo aver quietato la foga dei sensi, parlottarono un momento tra loro e decisero di andare dalla madre a chiarire la situazione. Bussarono. “Mamma, siamo noi, vogliamo parlare con te, spiegarti le cose. Non volevamo crearti un dispiacere”.
Angelica lì per lì non voleva farli entrare, loro insistevano. Alla fine gli aprì. Le era leggermente passata l’agitazione e cercava di metabolizzare la situazione.
Disse loro: “Ma com’è possibile? Fare sesso tra voi! Non avrei mai pensato di avere due figli froci!”
E Michele, provando a sdrammatizzare: “Ma che froci e froci, al massimo bisex. E poi anche tu hai avuto le tue esperienze con altre donne. Ecco siamo moderni e aperti a ogni situazione. Ci piacciono le donne ma anche i giochi particolari tra maschietti. Ce l’hai insegnato tu stessa che il sesso è uno dei piaceri della vita da vivere in tutte le sue forme. Non è vero?”
Solo in quel momento, si resero conto di essere tutti e tre nudi. I fratelli ancora eccitati e con il cazzo duro in mano, la madre nuda sul letto offrendo la vista del suo corpo come fosse una preda indifesa in un momento di debolezza.
Lei, calmatasi un momento, cercò di coprirsi ma il lenzuolo era a terra, e rimanendo nuda di fronte a loro disse: “Sì, è vero che vi ho sempre detto così, ma tra voi proprio....E poi come fate a sapere che ho esperienze bisex?”
Leonardo allora le disse: “Beh, l’abbiamo saputo da nostra cugina Sofia, che tu e zia Giovanna ogni tanto vi divertite insieme... “
E lei, un po’ stupita: “Ma che, vi siete scopata anche Sofia? Che nipotina porcellina...”
Il figlio maggiore continuò: “In effetti sì, abbiamo fatto sesso con lei, che ci ha raccontato alcuni segreti di famiglia.... Comunque, io e Michele ci vogliamo bene e condividiamo tutti i nostri sentimenti e il nostro piacere. Ma vogliamo ancor più bene a te, più di ogni altra persona, e vorremmo che tu fossi felice”.
Poi, dopo uno sguardo d’intesa con il fratello, aggiunse:
“Vuoi che ti aiutiamo ad essere felice? A soddisfare i tuoi bisogni di donna?”
“Ma cosa dite? Aiutare come? Quali bisogni?”
“Beh, sappiamo che ti piace usare quei dildo – indicando i vibratori che spuntavano dal cassetto del comodino lasciato aperto - ma non sono meglio due membri maschili veri di carne?”
“Ma quali membri? Cosa dite?” Oramai la parte razionale della sua mente non capiva più niente,
e la parte emotiva stava prendendo il sopravvento.
“Questi, mamma, i nostri cazzi sono pronti per te! Carne della tua carne. Vuoi prenderli?”
“Ma sono vostra madre! No ragazzi, è pazzesco! Vi rendete conto? State dicendo cose assurde!”
“Sì, mamma, ci rendiamo conto. Di come spesso ci guardi non come madre ma come donna, di come ti avvicini a noi, di come ci desideri quando cerchi il piacere da sola di notte. Noi siamo pronti. Ti vogliamo!”
“Ma figli miei, come possiamo farlo? E’ vero, ho dei desideri di donna repressi, ma non posso pensare di farlo con i miei figli” Nel dire questo, la sua vulva si stava bagnando vistosamente, il clitoride si inturgidiva, i capezzoli sempre più eretti.
“Mamma, si vede che ti stai eccitando! Lasciati andare, sarà bellissimo.! Dai è il momento giusto”
Angelica rimase qualche istante in silenzio, guardò tremante i figli negli occhi che si avvicinarono a lei, portando i loro cazzi a pochi centimetri dal suo viso.
Ed infine, dopo un ultimo sospiro, cedette.
Tra le lacrime di emozione e di gioia, come la sventurata monaca de I Promessi Sposi, con un filo di voce la svergognata rispose:
“Sì, figli miei, lo ammetto. Vi voglio, vi ho sempre desiderato. Ho bisogno di voi, del vostro amore, del vostro sesso. Se questo è il destino della nostra famiglia, non possiamo fermarlo, che si compia!”.

3 – CONTINUA

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