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Prima la figlia, poi la madre, infine entrambe – Parte II


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
25.03.2021    |    15.063    |    4 9.8
"Ma non ti preoccupare, ci siamo sentite oggi, mi ha fatto gli auguri..."
Venne il sabato, Claudio si presentò puntuale all’ora convenuta, vestito sportivo pur con una certa eleganza. Portò una bottiglia di vino pregiato ed un dolce.
All’ingresso lo accolse proprio Marisa:
“Buonasera signora, sono Claudio... piacere di conoscerla.”
“Benvenuto Claudio, piacere mio... mi chiamo Marisa... prego, entra pure.”
Marisa era una donna ancora di bell’aspetto, pur di età matura. Alta, magra, un viso ancora fresco,
capelli lunghi fino alle spalle tinti di biondo; Claudio pensò che assomigliasse un po’ all’attrice Gloria Guida avente più o meno della stessa età.
Dopo i convenevoli, i tre rimasero a parlare in salotto prima di iniziare la cena.
“Claudio, mia figlia mi ha parlato parecchio di te, che lavorate insieme e l’hai molto aiutata nel suo inserimento in azienda, e di questo ti sono molto grata...”
“Sì signora, è così... Carla è una ragazza molto determinata ed intelligente e si è subito inserita bene... e poi, vede, da cosa nasce cosa e così è nata una liaison...”
“Eh sì capisco... mia figlia parla così bene di te... come persona seria ed equilibrata da cui si sente protetta...E comunque dammi pure del tu...”
La conversazione andò avanti tranquilla, durante la quale Claudio si accorse che Marisa lo guardava in modo attento, quasi per studiarlo ma non come possibile fidanzato della figlia, ma come uomo.

Tra una portata e l’altra, madre e figlia si ritrovarono in cucina e Marisa disse sottovoce:
“E’ proprio un bell’uomo il tuo moroso... E a letto com’è?... E’ anche ben dotato?”
Carla rimase sorpresa da quella uscita della madre, pur conoscendo il suo modo di fare disinibito e la mentalità aperta rispetto al sesso.
“Ma mamma... cosa dici?”
“Oh su, cara... si fa per parlare tra noi e per conoscerlo meglio... E allora?
La ragazza non voleva rispondere, ma a fronte delle insistenze della madre, con un certo imbarazzo disse:
“Beh sì... è ben messo anche sotto quell’aspetto... e tra noi le cose funzionano bene anche nell’intimità... ma sono cose mie, mi sento a disagio a parlarne...”
“Va bene... ho capito, non vuoi dirmi di più... però se è così bravo, quasi quasi me lo farei anch’io!....”
A quelle parole Carla rimase a bocca aperta; cercò di troncare il discorso dicendo:
“Spero che tu stia solo scherzando!... Non mi piacciono questi discorsi!... Dai, portiamo in tavola il secondo che è pronto...”

Poi, a un certo punto della cena, dato che erano seduti in un tavolo quadrato con lui in mezzo alle due donne, sentì che qualcuna di loro gli stava facendo ripetutamente piedino e venendo dalla parte opposta di Carla non poteva certo essere lei!
Guardò sorpreso Marisa che con nonchalance continuava a mangiare e parlare come se niente fosse, ma ne colse per un attimo uno sguardo prolungato e malizioso. Claudio abbozzò un sorriso sommesso, e fece finta di niente non sapendo come comportarsi.
Ma poco dopo, mentre Carla era andata in cucina a preparare il caffè, Claudio sentì ben altro sotto il tavolo: la mano di Marisa si stava furtivamente allungando a cercare il suo pacco ed una volta lì iniziò a massaggiarlo delicatamente. Il suo uccello reagì istintivamente, iniziando ad irrigidirsi. Divenne rosso in volto, in un silenzioso imbarazzo.
Guardò Marisa, con occhi diversi immaginandola una donna vogliosa ed ancora attraente. Lei ricambiò con uno sguardo ammiccante e gli sussurrò:
“Claudio, sento che qui sotto c’è qualcosa che a me piace ancora tanto...”
Stava per avvicinarsi di più a lui, ma sentì che la figlia stava tornando con il caffè. Così, Marisa lasciò la presa e si ricompose.
Poi, i tre conclusero la serata con altre chiacchiere, con Carla sempre presente. Quindi, a tarda ora, Claudio le salutò con un bacio per la buonanotte, da fidanzatini con Carla e teoricamente più formale con Marisa, la quale però, in un momento di distrazione della figlia, gli infilò furtivamente la lingua tra le labbra facendogli sgranare gli occhi per quell’inattesa effusione.

Claudio rientrò a casa un po’ confuso. La madre della sua ragazza gli aveva palesemente fatto delle avances. Non se lo aspettava e certo non gli dispiaceva, ma ora sorgeva il problema di come gestire la situazione. L’idea però lo eccitava, Marisa era una donna con il fascino della maturità e lui apprezzava assai le milf ed anche le granny.
A questi pensieri, steso sul letto, con l’uccello diventato duro cominciò lentamente a masturbarsi, e poi prese uno dei suoi vibratori per un delicato massaggio anale, che era una sua passione nascosta condivisa con Carla, facendosi penetrare abitualmente da lei.

Dopo qualche settimana, ci fu una svolta nella situazione.
Dato che Carla aveva mostrato ottime capacità sul lavoro, l’azienda la promosse ad un livello superiore incaricandola di seguire l’attività commerciale delle varie filiali nelle diverse regioni italiane. Pertanto, lei era sempre in trasferta per tutta la settimana lavorativa, rientrando solo per i week-end e neanche sempre.
Così, gli incontri con Claudio si fecero necessariamente meno frequenti. Quando riuscivano ad incontrarsi, cercavano di recuperare tutto l’arretrato con focose notti d’amore, però la lontananza ed il venir meno del contatto quotidiano sul lavoro e a casa cominciavano a pesare.

Claudio aveva mantenuto i contatti con Marisa, con la quale, a parte l’episodio del tavolo, aveva un buon rapporto cordiale oramai da membro acquisito della famiglia.
Un giorno, Marisa lo chiamò e gli disse:
“Ciao Claudio, come stai? Ti sentirai solo in questi giorni che Carla non c’è... Sai, mia figlia manca anche a me, ogni tanto discutiamo ma ci vogliamo bene... Senti, dato che siamo soli entrambi, ti vorrei invitare a cena. Domani è il mio compleanno e non vorrei passarlo da sola... Che ne dici, ci vieni?”
Claudio lì per lì non pensò alle possibili implicazioni. L’invito in occasione del compleanno gli parve spontaneo e quindi accettò subito, anche perché la signora cucinava bene.
“Sì certo Marisa... grazie per l’invito, vengo con piacere...”
Continuarono a parlare tranquillamente al telefono per qualche minuto per poi salutarsi.
L’indomani, Carlo comprò un regalino da compleanno per Marisa, i fiori ed una torta.
Si presentò puntuale e trovò Marisa ad accoglierlo. Era vestita piuttosto provocante, con un abito aderente e scollato da cui spuntavano due capezzoli assai pronunciati, trucco e parrucco molto curato. Pareva proprio una cacciatrice di uomini pronta ad aggredire la sua preda.
Lui rimase sorpreso da quella mise, la salutò con un rispettoso bacino ‘da compleanno’ sulla guancia e dandole i fiori ed il resto.
“Ecco Marisa... un pensierino per il tuo compleanno.... Tanti Auguri!”
“Oh grazie Claudio... che carino e gentile che sei!... Un vero gentiluomo... Dai, accomodati!”
Poi aggiunse con un tono allusivo: “Ti piace questo vestito?... Sai per farmelo stare bene addosso, non ho messo niente sotto...”
E lui, con un certo imbarazzo: “Ehm, sì...ti sta molto bene... sei.. ehm... molto attraente... complimenti!”
Poi cercò di sviare il discorso: “Peccato che Carla sia in trasferta per lavoro e non possa essere presente anche lei per il tuo compleanno...”
“Eh sì, mi dispiace che mia figlia non ci sia... ma non ti preoccupare, ci siamo sentite oggi, mi ha fatto gli auguri... E comunque, l’importante è che stasera ci siamo noi due...”
Durante la cena, Claudio provò a rimanere distaccato ma si era accorto delle sempre maggiori attenzioni della donna nei suoi riguardi e dei discorsi sempre più intimi, del tipo:
“Claudio, con mia figlia va tutto bene?... Sessualmente, intendo!?... Quella zoccoletta ti soddisfa?...
Sai, le ho insegnato quasi tutto io...”
Così dicendo, lo abbracciò e gli sparò la lingua in bocca e contemporaneamente gli strinse l’uccello sotto ai pantaloni. Lui rimase esterrefatto, non fece in tempo a pensare che lei gli disse:
“Senti Claudio... te lo dico chiaramente... tu mi attizzi assai... e non mi interessa se sei il moroso di mia figlia... anzi, ciò rende la cosa ancor più stimolante...”
“Ehm... Marisa... mi fa piacere che mi trovi... interessante... ma non so più come dovrei comportarmi...”
“E me lo chiedi?... Voglio farmi scopare da te!... Ti devo fare un disegnino?... Dai, andiamo di là che stiamo più comodi...”
Lo prese per mano e lo portò in camera da letto; Claudio la seguiva senza opporsi e con la mente annebbiata, ma con il suo membro che a seguito di quella situazione stava prontamente reagendo.
Marisa lo spinse sul letto e subito gli sbottonò i pantaloni per estrarre l’uccello già semieretto, che in un attimo prese tutto in bocca. Lo succhiava con gusto e con passione, sentendolo ingrossarsi sempre di più. Ogni tanto lo estraeva, per leccarlo delicatamente ed insalivarlo, per poi ricacciarselo dentro, fino in gola.
“Mmm.... che bel cazzo che hai Claudio... mia figlia è fortunata ad averlo sempre a disposizione...”
“Oh Marisa... anche tu sei molto brava con la bocca... si vede che tua figlia ha preso da te...”
“Eh sì, tale madre, tale figlia...”
Quindi, dopo il prolungato spompinamento, Marisa si tolse il vestito, rimanendo completamente nuda. Anche se aveva una certa età, facendo palestra ed attività fisica manteneva tuttora un fisico tonico, pelle liscia, una seconda di seno ancora piuttosto sodo con quei capezzoli scuri e lunghi che subito attirarono Claudio:
“Che bei capezzoli duri! Posso leccarli?”
“Ma certo caro, con me puoi fare tutto quello che vuoi!... Pensa che lì succhiava il latte la tua fidanzata, e ora tu...”
Poi Marisa disse:
“E adesso leccami la figa!... Voglio sentire la tua lingua stimolarmi come si deve!”
Claudio si diresse volentieri verso quella vulva con pelo rado castano, e labbra piuttosto pronunciate. Da abile linguista, cominciò prima con delicate passate di lingua poi a lappate più decise e profonde, per poi passare a stringere il clitoride e succhiarlo avidamente.
“Oh sì... come lecchi bene... dai continua... che mi sto bagnando tutta...”
In effetti, dalla fregna colavano abbondanti umori vaginali che Claudio raccolse il più possibile con
passate di lingua su tutto l’inguine.

Claudio continuò ancora e le infilò le dita per esplorare quell’ambiente così caldo e umido. Si accorse che quella vagina era assai più larga di quella della figlia, e vi inserì una dopo l’altra quattro dita, iniziando a muoverle abilmente.
“Sì... dai continua... anzi, adesso leccami anche il culo e infilami due dita anche lì!”
La lingua di Claudio passò così dal lato-A al lato-B, trovandolo pulito, profumato ed accogliente. Una volta insalivato, vi infilò due dita, lasciando il pollice in figa.
Le dita si muovevano all’unisono, e quasi si toccavano all’interno di quelle cavità, separate solo da una sottile membrana. Marisa era in estasi:
“Oh sì.... così mi fai impazzire... dai, che sto per venire...” e dopo qualche altro minuto di quel trattamento, con un sussulto sospirò:
“Mmm.... godo... sì, sto venendo...sìììì....”
Dopo qualche attimo, Claudio estrasse le dita inzuppate dagli effluvi del godimento di Marisa, le leccò e poi le porse in bocca a lei, per poi baciarla a fondo.
“Oh Claudio... era da tempo che non venivo nel farmi leccare...grazie, sei stato bravissimo...”
Quindi aggiunse: “Adesso continuiamo, ma prima vorrei che ti mettessi queste!”
Così dicendo prese da un cassetto delle calze di nylon ed un reggicalze.
Lui rimase sorpreso, non gli era mai passato per la mente di indossare indumenti femminili.
“Ma non ho mai messo queste cose... non sarei a mio agio...”
“Dai, ti prego... mettile... farmi scopare da un uomo in reggicalze mi fa impazzire!”
Così, un po’ riluttante, Claudio mise calze e reggicalze; si sentiva un po’ ridicolo, ma nell’inconscio la cosa lo eccitava perché il suo cazzo divenne ancora più duro.
“Ecco, vedi? stai benissimo così... E adesso scopami!”
Così dicendo, Marisa si mise a gambe larghe, tenendosi la figa aperta con le mani. Claudio vi diresse il suo attrezzo e senza tanti riguardi lo inserì in un sol colpo fino in fondo. Quella vagina navigata lo accolse agevolmente, aprendosi al suo passaggio.
“Sì... lo sento il tuo cazzone fino in fondo... Dai, sbattimi forte!”
Claudio iniziò a pompare con foga, entrando e uscendo per farglielo sentire ancora meglio e per vedere quella figa dilatata e vogliosa.
Dopo questo primo passaggio, Marisa disse:
“Adesso mi metto alla pecorina, così mi scopi da dietro!”
Detto fatto, lui la prese per i fianchi e prese a fotterla ancora più forte. Contemporaneamente le mise due dita nel culo, muovendole all’unisono con i suoi colpi. Quindi, disse.
“Marisa, da questa posizione non posso resistere a non mettertelo nel culo!”
Lei sorprendentemente apparve un po’ restia: “Sì caro, a te lo concedo... ma sai, preferisco la figa... però usa il lubrificante...” glielo porse prendendolo dal cassetto del comodino.
Lui ne spalmò un po’ con il dito sull’ano e all’interno; vi appoggiò la cappella e spinse deciso pensando che entrasse subito. Invece, fu sorpreso di trovare una certa resistenza; allora si mosse con più attenzione finché il suo membro entrò quasi interamente.
“Sì... è tutto dentro... dai, inculami piano... che poi, ricambierò il favore...”
Lui lì per lì non capì cosa intendesse con quest’ultima frase, ma seguì le sue indicazioni e la sodomizzò con un ritmo delicato, sentendo le pareti anali che avvolgevano il suo uccello.
Dopo qualche minuto, Marisa disse:
“Caro, adesso vorrei cavalcarti io per farmi venire dentro... Dai, stenditi!”
Quindi, Claudio si stese sul letto e Marisa si accovacciò su di lui restando vis-à-vis; prese il cazzo duro, appoggiò la cappella sulla figa bagnata e si lasciò scivolare lentamente fino ad averlo tutto dentro.
“Oh, sì... così mi piace tanto...adesso ti monto io, mio bel cazzone!”
Così lei cominciò a muoversi su e giù, sempre più intensamente, su quel cazzo che sentiva pulsare dentro di lei mentre si sfregava il clitoride. Ogni tanto si chinava per baciare Claudio, il quale, nel ricambiare, le stringeva i capezzoli duri, provocandole un ulteriore fremito.
Marisa continuò a cavalcarlo per parecchi minuti, finché la pressione del proprio corpo concentrata sul membro di Claudio ed il movimento divenuto sempre più frenetico, ebbero la meglio sulla sua pur strenua resistenza.
“Oh Marisa... così mi fai venire... si...godo...sborrooo!”
“Sì Claudio... dai... riempimi di sborra... la voglio tutta dentro di me... che adesso godo anch’io...”
Nel sentire lo sperma che le stava inondando la vagina, si lasciò andare e raggiunse l’orgasmo, e con un gemito prolungato disse: “Siii... vengooo...”
Poi Marisa si fermò e si accasciò su di lui, abbracciandolo e baciandolo. Dopo un lungo minuto di silenzio, lei estrasse il cazzo gocciolante e ancora semiduro dalla vagina e cominciò a leccarlo ben benino per gustare il sapore del suo sperma.
“Mmm... buono il sapore della tua sborra!” Così dicendo, raccolse con la mano un po’ di liquido seminale che le stava colando dalla vulva e quindi se la passò avidamente in bocca, leccandosi le dita.

Dopo aver goduto, Marisa non si era affatto quietata; anzi le era subito voglia di provare nuove fantasie.
“Claudio, adesso voglio fare altri giochini su di te... Alza le gambe che ti voglio leccare il culo e poi penetrarti!”
Lui obbedì come un automa, era un po’ in confusione mentale e non riusciva a negare nulla a quella donna che da suocera stava diventando un’amante.
Marisa si avventò con la lingua sul culetto di Claudio e cominciò a leccarlo con gusto.
“Mmm.... mi piace tanto leccare il culo sia di uomini che di donne... e il tuo ha un buon sapore!”
Dopo averlo insalivato ben benino, vi infilò un dito e, dato che entrava facilmente, un secondo.
“Ehi, vedo che il tuo culetto è piuttosto aperto... Vuol dire che ti piace infilarti qualcosa, non è vero?”
“Ehm... sì... in effetti mi piace usare il vibratore, da solo o anche da tua figlia...”
“Ah sì?... Ti fai inculare dalla mia bambina?... Allora adesso ti faccio vedere io...”
Prese da un cassetto un dildo di notevoli dimensioni, lo lubrificò e lo appoggiò sull’ano.
“Ehi, cosa fai? Quello è un po’ troppo grosso per i miei gusti...”
“Silenzio!... Adesso sei mio e ti apro il culo!... Adoro inculare i maschietti!”
Così infilò la punta del fallo nell’ano di Claudio, che dopo qualche manovra di assestamento cedette ed accolse quel grosso randello.
“Ecco!... E’ entrato quasi tutto!... Mi eccita vederti con un cazzo in culo!... Ti piace?”
“Mmm... sì... lo sento... in effetti, adesso mi sto abituando e devo dire che... sì, mi piace... mi eccita farmi possedere da una donna!”
Infatti, il cazzo gli era tornato subito duro e Marisa mentre gli spingeva il dildo avanti e indietro, gli aveva ripreso il cazzo in bocca succhiandolo con fervore.
“Mi piace succhiare il cazzo mentre ti sto inculando!... E’ rimasto impregnato dal tuo delizioso sapore di sperma!”
Dopo qualche minuto, Marisa estrasse il dildo ammirando soddisfatta l’ano oramai dilatato. Vi infilò tre dita e disse:
“Ti ho aperto il culo proprio bene!... Adesso ti voglio scopare come si deve”
Aprì l’anta del comodino e prese uno strap-on con un fallo di dimensioni simili al dildo precedente.
In un attimo lo indossò e disse:
“Dai, mettiti a pecorina... adesso sei la mia puledra e ti inculo con questo!”
Lui, oramai succube della donna ma in fondo contento, si mise in posizione e lei da dietro lo penetrò in un colpo solo, tanto il culo era aperto. Iniziò così a scoparlo con forza, con un sorriso soddisfatto da dominatrice.
Continuò a sodomizzarlo da dietro per vari minuti, tenendolo per i fianchi; poi lui disse:
“Marisa, sento che il tuo strap-on mi sta stimolando... tra poco sborrerò ancora... vuoi finire di scoparmi da davanti?!”
“Ma certo caro!... Così quando vieni prendo tutta la sborra in bocca!”
Si misero in posizione, Claudio alzò le gambe per offrire nuovamente il proprio ano oramai sfondato alla sua padrona, che riprese ad incularlo senza pietà, mentre lui si menava il cazzo sempre duro ma oramai al limite, finché disse:
“Oh... sento che sto per venire...”
Marisa allora estrasse il fallo, sostituendolo con due dita, si chinò su di lui, prendendogli ancora il cazzo per un ultimo pompino, finché non le esplose in bocca in una intensa sborrata che lei ingoiò tutta con soddisfazione.
“Uaooo... che sborrata!... mi piace finire così in bocca quando vengo inculato!”
“Sì, caro... davvero abbondante e buonissima... l’ho gustata tutta!... E, complimenti! Hai davvero un bel culetto aperto a tutto!”

I due rimase così distesi a letto l’uno accanto all’altra, a pensare ed a parlare.
Claudio era un po’ frastornato; era stato sedotto da sua suocera, che si era rivelata una vera assatanata e tra l’altro lei gli chiese:
“Dai Claudio, raccontami come scopi con mia figlia... che mi eccita...”
Lui un po’ imbarazzato, cominciò a raccontarle i loro amplessi, finché Marisa disse:
“Eh, da come dici anche Carla è proprio porcellina, mi piacerebbe vederla in azione... Da una parte sono contenta, è giovane e bella e si deve divertire... e ora tu potrai continuare a scoparci entrambe!... E la cosa mi eccita!... Quando lei è fuori per lavoro verrai qui da me ed io sarò sempre pronta ad accoglierti...”
“Sì, certo Marisa... Da te verrò sempre con piacere, ma come mi regolo con tua figlia?... Io le voglio bene e non vorrei che si sentisse tradita...”
“Per ora non dire nulla a Carla di noi... vedremo come andranno le cose... magari un giorno riusciremo a fare dei giochi tutti e tre insieme!... E poi non è un tradimento, io non la sostituisco nel tuo cuore... al più ci alterniamo nel fare sesso con te!”


II – CONTINUA


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

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