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Serata con coppia amica, in giro per Torino e poi.........


di Membro VIP di Annunci69.it civorrebbe1amico
30.12.2015    |    1.891    |    3 9.3
"Poi la feci sdraiare sul tavolo e iniziai a leccarle la figa, ci mise un attimo ed esplose nella mia bocca..."
Per correttezza non citerò né nomi né nick della coppia. Ci siamo conosciuti su questo sito e sentiti al cell per una conoscenza iniziale. Essendo una coppia che non ha problemi a giocare da subito abbiamo concordato il luogo e orario dell'incontro. Il lui (ottimo complice ) mi aveva dato due dritte soprattutto spiegandomi che non amavano perdere tempo e quindi sarei dovuto essere il più deciso possibile con la lei. Appena arrivati al posto stabilito era già buio, ci siamo affiancati con le vetture, siamo scesi noi maschietti per salutarci e lei è rimasta in macchina, io ho aperto la portiera e lei mi è apparsa in un abbigliamento veramente sexy. Indossava un vestitino tutto abbottonato sul davanti, i bottoni fino al canaletto del seno erano sbottonati e mettevano in risalto due tette molto belle tenute da un reggiseno che ne risaltavano le forme e rotondità. La stessa cosa avveniva dal basso verso l'alto dove i bottoni si fermavano a metà coscia esibendo le sue gambe ben fatte inguainate da calze velate nere e dal reggicalze. La sua postura era intrigante e sensuale. Le porsi la mano per farla scendere e appena in piedi la baciai sulle labbra carnose e contornate da un rossetto delicato. Le nostre lingua si cercarono e il mio corpo si avvicinò al suo. Ero già eccitato e lei lo avvertì subito e iniziò a strusciarsi al mio cazzo duro. La mia mano scese lungo il vestito fino ai fianchi e poi andò dritta a cercare il suo sesso. Era bagnatissima, fradicia di umori. gemeva e si muoveva in maniera sensuale e gemeva facendo sollevare quel petto che scoppiava nel reggiseno. Liberai un seno e iniziai a ciucciarle il capezzolo mordicchiandolo, succhiandolo, baciandolo, bagnandolo con la saliva, era turgido e lei era sempre più un lago. Non indossava le mutandine e non mi fu difficile entrare in lei iniziando a penetrarla con le dita e a giocare con il suo clitoride gonfio di piacere. Lei aveva messo le mie mani dentro i pantaloni e da sopra gli slip mi carezzava il cazzo. Venne in maniera copiosa, tra le mie dita mordendomi le labbra per soffocare un urlo che sarebbe stato udito a distanza. Suo marito era lì che si godeva lo spettacolo e controllava la situazione. L'aiutai a sedersi sul sedile della macchina con le gambe di fuori aperte e mi piazzai davanti a lei. Le presi le mani e le portai sulla mia patta che sbottonò tirando fuori il mio cazzo che iniziò a ciucciare, leccare, mordere delicatamente e a gustarselo dentro quella bocca calda. Ci sapeva fare e io adoro i pompini di quella fattura. Sul più bello le staccai la bocca dal mio cazzo e le dissi che per il momento poteva bastare. Come concordato in precedenza con il marito, chiusi la mia auto e salii sulla loro accomodandomi al posto di guida mentre lui dietro si sarebbe gustato il tutto in diretta. Lei ci guardò un attimo cercando di capire ma la rassicurai dicendole: "Tranquilla, è tutto a posto". Lei guardò un attimo il marito che annuì e così avviai l'auto. Mentre guidavo per le strade di Torino le toccavo le cosce, le infilavo la mano nella figa masturbandola oppure mi facevo succhiare il cazzo, il tutto caricati dalle parole del marito. Lei aveva cercato di ricomporsi, ma le dissi di lasciare il seno scoperto e i vestito completamente sbottonato anche se accostato. Lo fece senza esitare, poi, messe le sicure alle portiere, presi un controviale e mi fermai vicino ad un tizio e abbassato il finestrino chiesi se sapesse dove si trovava una via (inesistente) le avevo aperto il vestitino e lui si trovava a dover ammirare quel ben di Dio e a non sapere che pesci prendere. Impacciato rispose che non era di Torino. Ringraziai e proseguii. Le misi le mani in mezzo alle gambe ed era un lago. Compresi che l situazione l'aveva eccitata e senza dire nulla continuai. Stavolta mi fermai davanti ad un bar, c'erano 4 amici fermi, la situazione fu la stessa, si avvicinarono tutti e quattro guardando increduli a quello che gli si presentava davanti, speravo che qualcuno si facesse avanti con qualche avance (sapevo che a loro non sarebbe dispiaciuto una situazione multipla), ma niente. Andammo avanti e ogni volta la sua figa era sempre più bagnata e il mio cazzo più duro, me lo facevo ciucciare di tanto in tanto. Poi dissi a loro se andavamo in un bar a prendere un caffè seduti al tavolo, capirono subito dove volevo parare e il marito mi disse di andare io e lei da soli. Lui sarebbe entrato prima ma da spettatore. Le dissi di comporsi ma di lasciare il più possibile del suo corpo in vista e lei così fece. aveva tolto il reggiseno ed era quasi tutto in bella mostra, stessa cosa fece in basso. Entrammo, non c'era molta gente ma ci notarono immediatamente. Ci sedemmo con lei rivolta verso la gente. Le dissi di far di tutto quello che le avrei detto e lei disse: "con piacere". Le dissi di accavallare le gambe e far vedere che aveva il reggicalze e le calze, lo fece da gran signora; la gente iniziò a guardare e qualcuno si toccava la patta. Arrivò il barista per prendere l'ordinazione del mio caffè e dell'acqua tonica per lei, vedendolo arrivare e notando che non toglieva lo sguardo da lei le dissi di allargare le gambe facendo vedere la figa. Lei lo fece con una classe estrema. Era impacciato, paonazzo soprattutto quando sbirciò la scollatura e vide i capezzoli che premevano sul tessuto quasi a volerlo bucare, ci portò i caffè e lei fece la stessa cosa di prima dicendole con voce sensuale un grazie che deve averlo fatto venire nei pantaloni. Il tutto sotto lo sguardo compiacente del marito. Poi le dissi di andare in bagno e far finta di darsi il rossetto ma di alzarsi in modo che si vedesse parecchio d lei e lei lo fece. L'esca funzionò e appena la porta si chiuse dietro di lei, uno che era più vicino si alzò ed entrò, allora io feci lo stesso. La stava baccagliando ma appena mi vide se ne andò imbarazzato. La baciai le toccai la figa era bagnata fino alle cosce. Mi disse che aveva voglia e allora la presi per mano e feci che andare a pagare. Il barista mi disse che aveva pagato un signore che era andato via e che ci ringraziava per lo spettacolo che aveva visto. Capii che era stato il marito. Non ci staccarono gli sguardi di dosso e ci dirigemmo in macchina e appena usciti dal bar le alzai il vestitino da dietro facendo vedere a tutti quel culo da favola. Saliti in macchina lei mi disse di portarla nel posto che le avevo detto perché stava impazzendo. Nel tragitto mi disse di fermarmi perché le scappava di fare la pipì. Accostai e lei, inginocchiatasi rivolta verso noi, si fece ammirare mentre urinava. Poi la asciugai con un fazzoletto di carta e la portai nel posticino tranquillo. Chiusa la porta sbottonai i pochissimi bottoni rimasti e le tolsi il vestitino. Lei rimase con scarpe nere con il tacco, calze nere velate e reggicalze. la poggiai con il culo sul tavolo e iniziai a baciarla in bocca e a toccarle la figa mentre lei mi tolse tutto e poi si impadronì del mio cazzo che spompinò avidamente. poi la feci sdraiare sul tavolo e iniziai a leccarle la figa, ci mise un attimo ed esplose nella mia bocca. Da lì fu un continuo cambiare posizioni, e posti, sul letto, sulla sedia, sul davanzale ecc. Il tutto ripreso e fotografato dal marito. I suoi orgasmi non riuscimmo a contarli, terminammo con una bella doppia con il mio cazzo nel suo favoloso culo e quello del marito in figa. Poi, dopo una doccia ritornammo al parcheggio e ognuno a casa propria con un arrivederci a presto.
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