tradimenti
Un incontro GRADITO e INASPETTATO durante le ferie
di civorrebbe1amico
09.09.2016 |
2.011 |
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"Una sera notai un tizio entrare con due donne, molto normali all’apparenza ma che sapevano il fatto loro in campo di come farsi notare..."
Quest’anno in vacanza è successa una cosa di cui voglio rendervi partecipi. Originario della Calabria zona più a sud, negli anni passati (da circa una 15na) durante le ferie approfittando del fatto che un mio amico ha un bellissimo locale con terrazza a strapiombo sul mare mi facevo qualche serata extra per aiutarlo. Preciso per dovizia di particolari che il locale effettuava il seguente orario. Dalle 19 pizzeria e ristorante sulla terrazza, dalle 24 fino all’alba Discoteca. Il locale è bellissimo e la gente accorreva a fiumane. Tutti i venerdì, sabato e domenica era il delirio. Io facevo parte della vigilanza di cui si serviva per l’ordine. Eravamo una ventina di persone tutte minute di trasmittente auricolare per comunicare tra di noi. Ogni sera c’era un casino di BELLSSIME DONNE, ma anche tanti cessi. Quasi tutte però facevano a gara ad essere intriganti, vestite e truccate da farsi notare e ammirare e per avere gli occhi degli uomini su di loro. Inutile dire che dopo un paio di drink alcolici e super alcolici (allora non c’erano i controlli di oggi) spesso qualcuna si appartava nei meandri del locale per qualche pompino o sveltina. Il locale aveva una scalinata che portava al mare e che uscendo e rientrando offriva buone occasioni per queste cosa. Ovviamente noi eravamo “OBBLIGATI” a controllare e quindi spesso ci capitava di fare i guardoni. Una sera notai un tizio entrare con due donne, molto normali all’apparenza ma che sapevano il fatto loro in campo di come farsi notare. Quella sera le tampinai per tutto il tempo. Lui il classico tipo “ragazzi, quello che volete fare con loro FATELO”, loro le classiche donne che sanno cosa vogliono, cosa hanno e cosa cercare. Pertanto, dopo un paio di bicchieri tosti, il tipo si sedeva in uno dei divanetti e loro si scatenavano in pista dove davano il meglio di sè. Erano sensuali, suadenti, si strusciavano con i loro corpi ai maschi eccitandoli e provocandoli. Era come se avessero la calamita. Poi, ad un certo punto, prima la più grande di età (45 anni) si spostò seguita da un paio di tipi e lei al momento opportuno ne scelse uno e poi la seconda (39anni) seguì le orme dell’altra. Seguii la prima, la vidi uscire dal cancelletto che portava alla scogliera con il tipo da lei scelto. Li seguii con discrezione prima con lo sguardo e poi fisicamente. Ogni tanto lei si fermava e si faceva baciare, palpare dappertutto visto che indossava un mini-abito. Arrivati in un posto che immagino lei conoscesse BENE, le aprì con violenza la patta dei pantaloni e iniziò a spompinarlo con sapienza. La luna favoriva la visuale. Poi si fece scopare a lungo e penso si sia fatta fare anche il culo perché il tipo le diceva che un culo così non lo aveva mai avuto. Avevo il cazzo duro, gonfio, la voglia di gettarmi tra loro era enorme, ma non lo feci. Me lo presi in mano e mi segai a lungo venendo. Poi, ritornai al mio posto e mentre giravo per il locale, un mio collega mi disse; sai, lì dietro c’è una troiona che se ne sta facendo tre in una volta. Non so perché ma il mio pensiero andò subito alla giovane. Gli dissi vado a vedere Lo spettacolo era incredibile. Tutti e tre la sbattevano come una cagna in calore. Era a 90° e mentre uno la scopava da dietro in piedi, un altro era seduto e si stava facendo spompinare mentre lei con una mano segava il terzo. Era uno spettacolo, il cazzo mi tornò duro e la voglia di segarmi era tornata ma non lo feci perché ero troppo in vista al contrario di loro. Dopo un bel po' di tempo le due donne tornarono dal loro accompagnatore, si sedettero e una lo baciò in bocca. Bevvero qualcosa e poi ripresero a scatenarsi in pista. La cosa si ripetè tutte le settimane. Una volta o due la settimana tutti e tre arrivavano, bevevano, lui si sedeva su un divanetto, loro ballavano e poi ….. si facevano sbattere ben bene. Una sera, decisi che avrei dovuto iniziare a conversare con lui. Quando notai che la più grande stava per finire mi avvicinai a lui e attaccai bottone aspettando che la Lady tornasse. Non aspettai molto e così fu. Ci presentammo e lui andò a prenderle da bere dicendole: cara ti lascio in buone mani. Non persi tempo e iniziai a farle un bordello di complimenti tutti veritieri e le feci capire elegantemente che qualcosa delle sue seratine sapevo e avevo visto ma senza esagerare. Poi arrivò anche l’altra e così scoprii che erano sorelle. Buon sangue non mente pensai io. Così continuammo la nostra conversazione ma non potendomi dilungare a lungo mi congedai dicendole che mi sarei deliziato di vederle ancora ballare e chissà. La sposata mi rispose che per quella sera avrebbero soltanto ballato perché il resto della serata era stato più che soddisfacente per lei e la sorella.
Per tutto il mese fu così, poi l’ultima settimana tentai il tutto per tutto. La settimana prima chiesi alla sposata in che giorni sarebbero venute e mi rispose che sia il venerdì che il sabato sarebbero state lì perché c’erano dei DJ bravi. Così le dissi allora la aspetto venerdì e se ha un attimo di tempo gradirei parlarle a quattrocchi. Lei mi rispose che, salvo imprevisti sarebbe stato così.
Non stavo nella pelle, arrivò venerdì e io non staccavo gli occhi dall’ingresso sperando di vederle arrivare. L’orario in cui erano soliti entrare era passato da un po' e la voglia di rivederla e parlarle ne aumentava l’entità. Non so se lo fece a posta o no, ma finalmente arrivarono, dissi alla sposata che erano in ritardo e lei mi rispose che le cose desiderate si apprezzano meglio. Il marito accanto a lei non fece una piega. Poi si sedettero in uno dei tavoli, lei indossava un abitino nero molto scollato e senza reggiseno, cortissimo tanto da intravedere l’inizio delle natiche. Bevvero un paio di drink e parlò con la sorella a lungo, poi andarono in pista e sempre senza togliere lo sguardo da me che ovviamente ricambiavo. In pista si scatenò come mai l’avevo vista. Era provocante all’ennesima potenza, si faceva toccare da tutti ma al momento debito li allontanava senza mezzi termini. Mi guardava e io non smettevo di fissarla. Ad un certo punto uscì dalla pista e venne verso di me e mi disse: non sei stanco di guardarmi? Le risposi che non vedevo l’ora di scoparla e lei mi disse che era pronta e che stava a me.
La presi per mano, la portai giù verso la scogliera e giunti in un posto riparato iniziai a baciarla, carezzare quel corpo sudaticcio ma con un odore di femmina inconfondibile. Le mie mani erano dappertutto, si infilarono sotto il vestitino e subito si trovarono nella figa bagnata fradicia. Le scostai le mutandine e poggiatala ad un masso con la schiena inarcata le leccai la figa fino a farla godere penetrandola con due dita. Poi fu la volta sua. Mi prese il cazzo in bocca e lo ciucciò come MAI NESSUNA aveva fatto e mi fece una pompa da favola. Quando era bello duro e gonfio di piacere mi disse; LO VOGLIO! Mi spinse giù con la schiena e mi salì addosso cavalcandomi fino a quando non la sentii sborrare urlando e gemendo come una cagna in calore. Mentre si stava riprendendo, si girò alla pecorina e poggiate le mani ad un altro scoglio mi disse: vuoi farmi il culo? Ti piace? Non aspettavo altro, così puntai la mia cappella nell’orifizio e iniziai a entrarle dentro pian piano. Gemeva e si apriva in una maniera incredibile. Mi ritrovai con tutto il cazzo dentro il culo e lei che si dimenava come un’ossessa.
Venne bagnandomi tutto con gli umori che le uscivano da quel culo favoloso. Poi lo riprese in figa e cambiammo diverse posizioni. Infine mi fece sdraiare e iniziò a spomparmi fino a quando non mi fece sborrare nella sua bocca tutto quello che avevo nelle palle. Spossati ma soddisfatti alla fine ci ricomponemmo e ritornammo su, dove lei, seduta di nuovo accanto al marito fece finta di nulla.
Passarono diversi anni e non riuscii più a incontrarla. Quest’anno, invece dentro un negozio la intravidi. Era da sola e anche io e nonostante fossero passati alcuni anni non era cambiata di molto. La fermai e ci parlammo. Rievocai quella sera e mi disse che era stata bene e che peccato fosse finita lì. Le dissi che se avesse voluto ci saremmo potuti rivedere in quanto mi fermavo ancore 10 giorni. Mi rispose che l’indomani sarebbe partita con il marito, la sorella e il compagno di lei per le vacanze, ma che l’anno prossimo ci si sarebbe potuti organizzare. Ci siamo scambiati il cell e ora non aspetto che arrivino le ferie dell’anno prossimo. Nel frattempo ci teniamo in contatto con msg e qualche chiamata.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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