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" LE OSTRICHE 'GALEOTTE' "
di pupona65
28.12.2018 |
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"Di tempo effettivamente ne è trascorso ma, devo riconoscere che l’attesa ne è valsa proprio la pena..."
“LE OSTRICHE ‘GALEOTTE’”E’ risaputo, nello scenario popolare, che l’ostrica ha dei poteri ‘afrodisiaci’ per merito di alcune delle sue proprietà organolettiche, ma che grazie ed essa potessi giungere a vivere una delle esperienze ‘erotiche’ più belle che abbia vissuto non ci avrei mai scommesso: mai e poi mai ! Mi spiego meglio: non è che dopo averne gustate qualcuna ho avuto poi un ‘effetto Viagra’ per intenderci, ma grazie a lei ho potuto vivere una delle serate hot più belle e soprattutto, nella nostra nuova dimora, il già citato casale di campagna, che sembra proprio abbia tutti i requisiti per poterci far divertire come meglio non si può.
I protagonisti di questa magnifica serata, oltre alle ostriche, che facevano da splendida cornice a quella tela che da li a poco si sarebbe disegnata, vi era un’ottima tartare di tonno e di salmone, che avevo sapientemente preparato in vero stile ‘giappo’ , adagiandola su di un letto di soncino e mentuccia dove, a completarne il gusto ci avevo versato sopra anche un po’ di succo d’arancia spremuta e di pistacchi pestati a mortaio. Oltre questo, un bel vassoio di gambero rosso di Mazara del Vallo, già completamente sgusciato e svenato e pronto da essere gustato. Non poteva poi mancare un ‘fiume’ di Pignoletto fresco per rendere ancor più frizzante la serata e a dirla tutta, a mio avviso, credo proprio che il risultato poi sia stato molto al di sopra di ogni aspettativa! Ma … le VERE protagoniste di questa magnifica serata, dopo essersi gustate ogni grammo delle sopracitate prelibatezze e aver ingerito ogni singola bollicine contenuta nelle bottiglie di Pignoletto, sono state Libbie e Lea. Si si … proprio loro; Libbie (la mia dolce e maialina compagna di vita e di gioco) e Lea (meravigliosa creatura domenicana: bella, simpatica, decisamente moooolto bisex e porcella’ che piega’) due esemplari di donna che ogni uomo almeno una volta nella vita ha sognato e immaginato di avere al suo fianco almeno per un ora.
Erano mesi e mesi che sia io che LIbbie ‘flirtavamo’ con lei. La sua simpatia accattivante era intrigante e la sua carica erotica ‘da paura’. Ci siamo conosciuti tramite il lavoro di entrambi che per vera coincidenza ci portava in occasioni diverse a relazionarci con lei e tra una battutina e l’altra, dopo un po’ siamo riuscita a dichiararci quale ‘coppia aperta’ suscitando in lei un notevole interesse e il desiderio di volersi unire a noi alla prima occasione possibile. Di tempo effettivamente ne è trascorso ma, devo riconoscere che l’attesa ne è valsa proprio la pena. E fu cosi che un lunedì sera siamo finalmente riusciti ad organizzare la serata in oggetto. E il merito fu proprio delle ostriche, di cui ne vanno matte sia Lea che Libbie. Quando si dice che la ‘gola’ fa parte del gioco dei sensi non si sbaglia proprio. Sicuramente fu solo un pretesto ‘il fattore ostriche’ visto che il desiderio di trascorrere la notte insieme era la cosa che più desideravamo, ma comunque determinante per poter concretizzare tutto ciò che in questi mesi ognuno di noi aveva solo fantasticato.
Quel lunedì fu proprio Lea a decidere di unirsi a noi e che dopo una giornata di relax trascorsa in piscina ci avrebbe raggiunto a casa. Ammetto di essere stato sempre scettico e incredulo di quanto stesse per accadere. Tutto il tempo trascorso ad effettuare i preparativi pensando: …”ma sicuro che Lea verrà??? Mah … io intanto preparo la cena, al massimo ce ne sarà di più per noi !”… Una sua chiamata pomeridiana fece ulteriormente aumentare il mio scetticismo, nella quale diceva a Libbie che avrebbe tardato un po’ . Da una parte era meglio così, visto che avremmo avuto anche noi più tempo per darci una sistematina e completare con calma tutti i preparativi ma nello stesso tempo ne aumentava l’attesa e l’incredulità. Dopo qualche ora, un suo mex vocale su whatsapp inviato a Libbie, io che intravedevo da lontano un piccola nuvola di polvere che avvolgeva la sua auto che percorreva l’unica strada possibile per raggiungere la nostra casa: erano invece la prova che tutto stava per accadere. Lo scetticismo e l’incredulità che avevano stazionato nella mia mente, svanirono immediatamente, come quella polvere sollevata dalla sua auto al suo arrivo. …”Apritemi tutto … sto arrivando!”… diceva sorniona nel suo mex vocale e dirigendomi verso il cancello iniziavo ad ‘accontentarla’: con un semplice gesto cominciavo nell’aprire il cancello per permettergli di entrare. Una volta dentro la vediamo scendere dall’auto con addosso un ‘pezzettino di stoffa’ di color verde, che partendo dall’alto le copriva praticamente solo i capezzoli delle sue abbondanti tette e terminava sul basso pube, scendendo al di sotto dell’inguine di soli pochissimi centimetri.
…”Tanta roba”…. disse Libbie nel vederla in quello stato, e sorrisero insieme, quasi come si stessero scambiando un cenno d’intesa. Vedere Libbie cosi ‘presa’ da Lea (che al contrario di Libbie ne era per lei la ‘prima scelta’) mi accendeva tutte quelle fantasie che fino ad oggi (fino a quel momento) avevo solo immaginato nella mia mente e credo che non siano poi così difficili da immaginare per ognuno di voi che leggete questo racconto !
Uno Spritz versato come aperitivo, fu il benvenuto a Lea nella nostra casa, e dopo un breve tour della stessa, ci mettiamo poi a tavola per consumare quanto di buono avevo preparato nel pomeriggio; le ostriche, già aperte e adagiate su un vassoio con del ghiaccio tritato, erano ormai prede di Lea e Libbie che con vera passione del gusto, cominciarono a gustarsele una dopo l’altra, come fossero dei duroni di Vignola.
A tavola non si parlava d’altro che di figa, tette, cazzi e mazzi e tutto ciò non faceva altro che aumentare il desiderio in ognuno di noi. Gli sguardi di ciascuno cercavano di carpire il desiderio dell’altro, manifestandosi questi ultimi sempre in modo più palese e il momento giunse quando Lea, carica più che mai, disse in modo esplicito a Libbie: …’si ma adesso è giunto il momento di gustarci il ‘vero’ pasticcino; andiamo di la nel lettone che mi fai assaporare quanto di buono hai tra le gambe e se lo vorrai, ti farò ‘assaggiare’ la mia di patata, che da tempo desidera le tue labbra carnose su di lei !’ Non ci fu nessun giro di parole a conferma che Lea desiderava la topa di Libbie e nel sentire quello parole il mio uccello non era duro …. di più! L’immagine del suo volto che spariva tra le cosce di Libbie quasi mi faceva ‘venire’ e alzarsi dal quel tavolo che ormai aveva finito le sue proposte fatte di ostriche e cruditè varie fu la cosa più facile del mondo; ci seguirono solo tre calici pieni di vino (Nero d’Avola per Libbie e Pignoletto per me e Lea) e le due bottiglie che ormai contenevano giusto un rabbocco per completare un brindisi d’inizio giochi. Vedevo Libbie che senza nessun timore si lasciava andare a quel menage a tre e la vedevo tranquilla e partecipe, mentre noi (io e il mio uccello) eravamo prontissimi per gustarci tutto lo show.
Fu Lea a dare inizio ‘alle danze’, che senza nessun indugio e con passione e desiderio cominciò a leccare dolcemente la topa di Libbie; io me ne stavo li in piedi al suo fianco con il solo intento di fare da spettatore di ogni singolo momento di effusione tra loro ma solo dopo pochi minuti, incrociai il suo sguardo, facendomi capire che voleva anche il mio uccello da succhiare ( e credo che se ce ne fossero stati altri nello spazio di quei quattro metri quadri di letto non ne avrebbe disdegnato neanche uno !) e da li a breve i suoi gemiti di piacere cominciavano a farsi sentire, inizialmente un po’ in sordina visto che il mio uccello le riempiva la bocca, ma quando Lea cominciò con la lingua a farla godere dandogli tutto il suo nettare, si liberò la bocca dal mio uccello e cominciò a godere con forte intensità, con versi così coinvolgenti che anche Lea era ormai pronta a voler godere e non volendo intromettermi in quel bellissimo momento ‘saffico’ che stavano vivendo, osservai lo sguardo di Lea che dritto verso Libbie la invitava a fare altrettanto nei suoi confronti.
Con un filo di voce Libbie capì benissimo le intenzioni di Lea e disse: …’ma io non l’ho mai fatto … non saprei neanche da dove iniziare !’ … e Lea replicò ansimando …’Solo se lo vuoi, segui il tuo istinto e vedrai che ci riuscirai benissimo!... e mentre lo diceva si mise comoda esattamente nel posto dove poco prima LIbbie ebbe il suo momento di gioia e vidi la sua topa dalle grandi labbra scure che trasudavano di piacere e che aspettavano la lingua di Libbie ormai pronta ad ‘assaggiarle’ per la sua primissima volta. L’esito, così tanto temuto, fu quello di assistere alla scena per me più eccitante che mi vedeva partecipe: la ‘mia’ Libbie che dava piacere con la sua lingua alla topa di Lea, che vedevo e sentivo gemere, mentre si inarcava per il godimento provato e ne era prova reale tutto il suo umore fuoriuscito e che parte di esso era ancora sulla bocca e sul mento di Libbie. Fu in quel momento che la baciai dimostrandogli la mia ammirazione di quanto avesse fatto e soprattutto del suo risultato.
…’Senti cara Libbie’… disse Lea ripresasi da quel suo momento di estasi … ‘dimmi quello che vuoi ma non posso credere che tu non abbia mai leccato una topa in vita tua; mi hai fatto godere cosi in fretta che poche donne hanno saputo fare !’… e mentre lei (Libbie) imbarazzatissima ma felice di quanto fatto, continuava a dirle che era veramente la sua prima volta in assoluto, intervenni anch’io nel dirle che fin da quando la conosco mi ha sempre detto che non l’aveva fatto e che da quando abbiamo intrapreso questa nuova ‘vita sessuale’ fatta di gioco e di compagni di gioco, anche se in più occasioni ce ne sarebbe stata l’occasione non l’aveva mai mai fatto. …’Lea te lo giuro’… le dissi con decisione …’ mi si dovesse ammosciare adesso l’uccello senza più diventare duro’!... e tutto questo non avvenne anche perché dopo una bella risata la vidi venire verso di me dicendomi …’se lo dici tu ‘forse’ ci credo e allora, adesso, mettiti comodo che come faccio godere le donne, faccio dei pompini da paura anche agli uomini … anche senza sfiorarlo con un dito!’ … e mentre mi parlava mi prendeva per il braccio buttandomi fisicamente sul letto.
Ci vorrebbe un capitolo a parte per raccontare minuziosamente la tecnica di Lea nel fare i pompini, ma credetemi che nessuna parola potrebbe descrivere quanto ‘particolare’ fu il piacere di quel momento, figlio anche di un insieme di fattori che furono complici di quel meraviglioso risultato. La sua bocca cominciò ad ‘inghiottire’ letteralmente il mio uccello: verò è che non sono un superdotato ma fino ad oggi nessuna donna (e neanche trav o uomini) erano riusciti a farlo letteralmente ‘sparire’ dalla mia vista! Quando lo rivedevo uscire dalla sua bocca, la sua lingua sembrava il miglior ‘fiorettista’ che lambiva tutto il fusto e la cappella con sontuosi tocchi. Quando sembrava che stesse per farmi espodere (e io ero ormai pronto da quasi un’ora visto tutto lo ‘spettacolino’ precedente) si fermava e con il suo risucchio mi prendeva le palle dandomi la sensazione che quasi le ingoiasse dalla tanta veemenza che ci metteva in quell’atto. Tutto questo in più cicli, ora l’uccello, ora la cappella, ora le palle e senza mai sfiorare il tutto con un dito fino a quando lei decise che era giunto il momento: cominciò con ancor più foga a risucchiarmi l’uccello mentre giaceva dentro la sua bocca fino a quando tutto il mio seme uscì completamente dandomi un senso di spossamento esagerato. Veramente un pompino da urlo ! e Libbie compiaciuta ci assisteva entrambi con amorevoli carezze che rendevano il tutto una cosa SUBLIME ma era ancora eccitatissima da tutta la situazione e solo il tempo fisiologico di far riprendere forza al mio uccello che fui ‘piacevolmente’ costretto a trombarla a pecorina mentre Lea, dopo aver scoperto il giochino preferito di Libbie dentro la valigia dei sex-toys , ( quello che si vede in qualche foto e in un video qui pubblicati) e consapevole del piacere che le avrebbe dato, si unì al nostro piacere che fu quasi tutto simultaneamente. Si perché l’eccitazione era ancora così alta che sembrava che eravamo ancora ad inizio serata: tutto molto bello !
E fu ancora più bello quando finalmente restammo li sul lettone a chiacchierare ma con i segni sul volto di ognuno di noi del piacere appena vissuto e che difficilmente avremmo dimenticato: ne è la prova che ancora adesso che ne scrivo di quanto accaduto, mi trovo ad eccitarmi nuovamente come se la cosa fosse solo una fantasia ma ripensandoci, posso veramente dire di aver vissuto con Libbie una delle serate più belle e coinvolgenti di tutte quelle vissute fino ad ora: spero di averne altre simili o che addirittura ne superino l’intensità: Grazie Ostrica ‘Galeotta’ !
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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