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Essere K. : P(i)ssioni Segrete


di Membro VIP di Annunci69.it travperte
18.08.2024    |    1.188    |    7 9.3
"Non c’è nulla di sporco o di volgare in questo, solo un’espressione pura del desiderio umano, una celebrazione della nostra natura più autentica..."
Un’altra, tra le mie passioni, è il pissing, che per me, è una forma di espressione intima che va oltre la mera fisicità dell’atto.
È una celebrazione della fiducia e della vulnerabilità, un rituale che mi permette di connettermi con un maschio in un modo che poche altre esperienze possono offrire. Quando mi trovo in quei momenti, ogni goccia che cade e che ingoio, diventa un simbolo di unione e sottomissione reciproca, un legame che si crea attraverso la pura e incontaminata espressione dei nostri desideri.

L’atto in sé è avvolto in una strana e affascinante sacralità. La prima volta che ho provato questa esperienza, sono stata travolta da una sensazione di libertà che non avevo mai sperimentato prima. Non si trattava solo di un atto fisico, ma di una vera e propria liberazione mentale e spirituale. Il corpo dell’uomo diventa un tempio, e io, in quei momenti, mi sento come una devota che rende omaggio a qualcosa di più grande di entrambi.

Ogni volta che un uomo si avvicina a me con la volontà di condividere questa pratica, sento un’onda di eccitazione mista a gratitudine. Sapere che si fida abbastanza da lasciarsi andare, da mostrarmi il suo lato più primitivo e incontrollato, è qualcosa che mi riempie di un profondo senso di connessione. Quando avviene, è come se i nostri ruoli si fondessero, senza più un confine chiaro tra dominazione e sottomissione, tra chi dona e chi riceve.

La pioggia dorata, come mi piace chiamarla, è un atto che trascende le convenzioni sociali, rompendo ogni tabù. È una forma d’arte a sé stante, una danza liquida che ci avvolge e ci lega in un momento di puro abbandono. Ogni goccia che cade è un segno di fiducia, un dono che ricevo con rispetto e venerazione. Non c’è nulla di sporco o di volgare in questo, solo un’espressione pura del desiderio umano, una celebrazione della nostra natura più autentica.

Alcuni uomini mi hanno raccontato che per loro è stata un’esperienza liberatoria, un modo per lasciarsi andare completamente e affidarsi a me. Ed è proprio in questi momenti che sento di raggiungere una connessione più profonda con loro, un legame che va oltre il sesso, oltre la carne, fino a toccare le radici del nostro essere. La mia passione per il pissing non è solo un piacere fisico, ma una celebrazione della vulnerabilità, un atto di fiducia reciproca che ci unisce in un legame unico e indissolubile.

Tra i tanti maschi con cui mi sono divertita a praticare questo atto iper-sensuale, ci sono stati uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella mia esperienza, ognuno di loro con la propria unicità, con il proprio modo di vivere e condividere la nostra passione. Giorgio (il papà), Matteo (il duro) ed Elia (il dirompente) sono nomi che ancora oggi risuonano nella mia mente, non solo per la loro bellezza fisica, ma per le esperienze profonde e intime che abbiamo condiviso.

Giorgio è stato il primo a introdurmi in questo mondo. Ricordo ancora la nostra prima volta insieme, il suo sguardo intenso e sicuro che mi fece capire subito che potevo fidarmi di lui. Giorgio aveva una forza interiore che si rifletteva in ogni suo gesto. Quando mi propose di provare la pioggia dorata, lo fece con una delicatezza che mi sorprese. Non c’era nulla di spinto o forzato, solo una richiesta sincera di esplorare insieme un territorio nuovo. Quella prima volta fu come un battesimo, un’esperienza che mi aprì gli occhi su quanto potesse essere potente e intima questa pratica. Ogni goccia che cadeva sembrava carica di significato, tanto che fu lui il primo a fecondarmi con il suo piscio; la sensazione più intima ed intesa che una femmina, troia come me, possa provare.
Con Giorgio, ogni incontro diventava un rituale, una celebrazione del nostro legame che si rafforzava sempre di più.

Poi c’è stato Matteo, un uomo con un’anima sensibile nascosta dietro una maschera di durezza. Con lui, il pissing assunse una dimensione completamente nuova. Matteo era un uomo che portava dentro di sé molte ferite, e attraverso la nostra pratica riusciva a liberarsi, a lasciar andare quel peso che lo opprimeva. Ricordo una sera, mentre eravamo insieme, mi guardò negli occhi e disse: “Katia, con te mi sento finalmente libero.” Quelle parole mi toccarono profondamente. Era come se attraverso questo atto, Matteo riuscisse a ritrovare una parte di sé che credeva perduta. Ogni incontro con lui era un viaggio emotivo, un cammino attraverso il quale entrambi ci liberavamo dai nostri demoni, per ritrovarci più vicini e più leggeri.

E infine, Elia. Elia era diverso dagli altri, più giovane e con un’energia travolgente che mi attirava come una calamita. Con lui, la pioggia dorata era un gioco, una danza sensuale che ci univa in un’esplosione di piacere. Elia viveva ogni momento con una passione che raramente avevo incontrato in altri uomini. Ricordo una notte particolarmente intensa, quando la pioggia d’oro si mescolava con la nostra sudorazione, creando un vortice di emozioni che sembrava non avere fine. Con Elia, c’era una complicità totale, una sorta di telepatia che ci permetteva di capire esattamente ciò che l’altro desiderava, anche lui, adorava da impazzire l’idea di marchiare il proprio territorio con il suo seme ed il suo piscio e per questo ero sempre piena di lui, dei suoi umori. Ogni volta che eravamo insieme, era come se il mondo esterno sparisse, lasciando solo noi due ed il nostro legame indissolubile.

Ognuno di loro ha lasciato un’impronta nella mia anima di troia, una traccia che mi ha aiutato a crescere e a comprendere meglio me stessa e i miei desideri peccaminosi. Con Giorgio ho scoperto la dolcezza e la sacralità dell’atto, con Matteo ho vissuto la liberazione emotiva, e con Elia ho esplorato la passione e la complicità. Queste esperienze mi hanno insegnato che la pioggia dorata non è solo un atto fisico, ma una celebrazione della fiducia e della connessione umana. È un viaggio intimo che mi ha permesso di conoscere e capire gli uomini in modo profondo, andando oltre le maschere che la società spesso ci costringe a indossare.
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