tradimenti
Un favore inaspettato 2
di RazorJack
03.12.2024 |
4.355 |
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"Inizia a farmi un pompino, usando una mano per accompagnarsi..."
Dal racconto precedente"Esci pure"
Durante tutti i nostri discorsi, prima, durante e dopo il sesso, la questione di aprire la coppia a nuove esperienze è ultimamente sempre al centro. Lei tuttavia non se la sente mai abbastanza e per quanto le parole la possano eccitare, farlo davvero è un'altra cosa. Per quanto la mia proposta, in apparenza l'abbia infastidita, ho avuto la sensazione che stesse cercando una sorta di scusante morale per mettere in atto le nostre fantasie (finora). Esce dalla stanza in intimo, scalza e viene in cucina. Quando vede che i due sono ancora lì, il giovane con una evidente erezione, il vecchio che si lecca i baffi dallo spettacolo, si presenta imbarazzata e non li guarda negli occhi, e si va a prendere il cellulare lasciato accanto alla macchinetta del caffè. Rimane di spalle, col culetto incorniciato dal perizoma in mostra.
"È proprio bella signorina, complimenti. Ma non prende freddo così? Coi capelli bagnati?"
Lei risponde distrattamente "non mi sembra che voi abbiate freddo, grazie del pensiero comunque" e si mette a cazzeggiare su tiktok. Poggia poi il cellulare e va ad asciugarsi i capelli, ma uscendo dalla stanza, passa tra i due, che si girano a guardarla. Cammina sculettando, e torna in camera.
Attacca il phon e di nuovo piegandosi, inizia ad asciugarsi i capelli in piedi.
Ad un certo punto si stende sul letto, facendo sporgere la testa. Con una mano regge il phon col diffusore e con l'altra districa le ciocche, mentre tiene le gambe rilassate ma un po' aperte e rivolte verso la porta.
In bagno la presa non funziona, stiamo ancora aspettando l'elettricista, spiego ai due che continuano a guardarla. Lei se ne accorge, e facendo per tirarsi su allarga ancora di più le gambe.
"Avete intenzione di guardarmi tutto il giorno o pensate di lavorare?"
"Eh signorina, un momento. Dobbiamo tenere la porta aperta, e lei ha ancora i capelli bagnati."
E non solo, penso io, guardando esattamente dove so che si sta bagnando.
"Ragazzi su dai, ora basta. Iniziate a portare su"
I due sono scocciati ma accettano, io li seguo, facendole l'occhiolino. Scendiamo e mentre gli tengo aperto il portoncino, iniziano a portare sul primo pianerottolo il frigo e il forno. Il ragazzo giovane è molto forte, aiutato dall'altro a caricarsi in spalla il forno, inizia a salire le scale, mentre io rimango giù con l'altro.
"Sei proprio fortunato tu eh, ma come fai. Ma dimmi dai, ormai puoi, com'è lei?"
"In che senso?"
"Hai capito, come scopa?"
"Eh ti piacerebbe saperlo...non puoi capire"
"Ah vorrei vedere, come te la scopi, è così piccola, ma quanti anni ha?"
"Abbastanza, ma hai già visto abbastanza. Siamo d'accordo allora?"
"Certo, 50 euro...a elettrodomestico. Forno, piano cottura, frigo, lavastoviglie e lavatrice, ma la prossima volta questa, che non è arrivata"
Mi sono fatto fregare, mi arrabbio, lui ridacchia sotto i baffi. Ho esposto la mia compagna per niente, e questi due stronzi continuano. "Magari rimaniamo a pranzo, sono sicuro che cucina bene"
"Ci stiamo allargando, non erano questi i patti. 50 euro per tutto. Avete guardato, va bene il pranzo ma cucino io."
Nel frattempo l'altro ragazzo è tornato giù in ascensore e prima di riprendere il lavoro chiama l'altro in disparte, ma non abbastanza perché non possa sentirlo sussurrare "quella mi ha aperto e si è andata a sedere sullo gabello a gambe aperte e mi guarda, che facciamo?"
"Tu stai zitto e lavora, ci penso io".
Ritorna da me e con lo stesso procedimento di prima si carica la lavastoviglie e torna su da solo.
"Tua moglie si sta divertendo a vedere gli uomini che lavorano?"
"Finora mi sembra che solo il tuo collega stia lavorando. Due mobili, due sbirciatine"
Lui non risponde incassa il colpo.
Intanto su casa è risalito appunto il suo collega con la lavastoviglie. La mia ragazza lo aspetta in piedi, dietro la porta, e gli indica dove appoggiare il pacco. Mi scrive che la sta divertendo questo gioco e lo stuzzicherà un po'. Ci mette un po' di più di prima a tornare giù, e per messaggio, lei mi scrive che gli ha detto di riposarsi un attimo. Gli ha chiesto perché non dicesse nulla mentre la guarda, non gli piacciono le ragazze forse? Lui si è imbarazzato e ha risposto che non gli capita mai di vedere donne come lei. Lei ha riso, gli si è avvicinata e gli ha toccato le spalle. Gli ha fatto i complimenti per la forza, e poi si è seduta sullo sgabello e lo ha sfidato a sollevarla. Lui dapprima incredulo ha provato a tirare su lo sgabello con lei sopra, e lei gli ha messo le braccia attorno al collo. Il seno incorniciato dal pizzo a pochi centimetri dal suo viso. Saggiata la forza, si è fatta mettere giù e gli ha fatto altri complimenti. Lui ritorna giù paonazzo, prende il piano cottura senza parlare e fila su di nuovo. Ci starebbe nell'ascensore ma evidentemente sta eseguendo in modo meccanico quei movimenti. Lei si complimenta ancora per la prestanza, gli chiede di togliersi la maglietta perché vuole vedere com'è questo fisico asciutto e tanto forte. "Non ti imbarazzare" gli dice "anzi guarda, magari mi tolgo qualcosa anche io". Rimane in topless ad ammirare il corpo scolpito di questo ragazzo. Gli accarezza il petto, gli addominali, la gamba. Gli sfiora l'inguine, vistosamente eretto ma imprigionato. E poi lo rimanda giù. Lui è paonazzo in volto, e senza maglietta. Il collega lo rimprovera, ora devono lavorare in due per portare su il frigo.
Li precedo con l'ascensore. "Bravissima, ora stai al gioco mi raccomando, con sto spettacolino oggi abbiamo risparmiato". Lei è divertita ma anche eccitata, ma non sa ancora cos'abbia veramente in mente io.
I due arrivano su ed entrano, e ci trovano a discutere.
"Mi spieghi perché cazzo stai con le tette di fuori? Ti avevo detto di vestirti carina ma rimanere vestita. Ti piace che sti due ti guardino?"
"Almeno loro si vede che mi desiderano, mica come te che sei sempre stanco"
"Io sono stanco perché lavoro sempre e tu non fai un cazzo per questa casa. Vuoi farti vedere?"
Dico ai due di chiudere la porta e di sedersi, questo piccolo spettacolo extra lo offre la casa.
La faccio sfilare tra loro.
"Guardatela, guardatela bene. Che tette eh? E che culo! Tu, ragazzino, vuoi toccarlo?"
Lei si è irrigidita, non sembra contenta, arrossisce.
"Su dai senti un po' com'è...piccolo, morbido, tocca tocca!".
Il ragazzo si consulta con lo sguardo col suo collega, che fa spallucce divertito e poi guarda lei impaurito.
Il vecchio gli dice di toccare, se gli sto dando io il permesso d'altronde. Lei è tra i due uomini, uno che la ammira, l'altro che timidamente prende un gluteo in mano, poi l'altro. "Ma stai scegliendo la frutta al supermercato?" Lo incalzo io "senti com'è morbido, toccala bene"
L'altro prende l'iniziativa e inizia a toccarla, spiegando al giovane come si fa. La sua mano avvolge tutto il gluteo, lo strizza, la sculaccia, mentre lei è ferma, immobile in mezzo a loro.
"Girati ora, fagli vedere bene le tette" e lei ubbidisce.
"Guardate ragazzi, non sono meravigliose? Toccate toccate, su"
Il vecchio non se lo fa ripetere e mentre ha una mano ferma sul culo, con l'altra inizia a massaggiarle il seno sinistro. Invita l'altro a fare lo stesso, sotto la mia attenta supervisione.
"Guarda come gli piace, li vedi? Stanno sbavando. Voi due, vi piace eh? Ciucciatele, avanti"
Lei vorrebbe protestare ma rimane lì rigida.
Il vecchio le dà una pacca sul culo, la invita a rilassarsi. Lei non risponde, sta godendo di quella situazione. Due uomini che la toccano, le succhiano i capezzoli, davanti a me con le braccia conserte che osservo tutto.
"Guardate ragazzi. Fa la scontrosa ma le piace, guardate." E avvicinandomi li fermo. Le metto una mano sulle mutandine, massaggio il suo monte di venere. Con le dita scosto il perizoma e le tocco la pelle. Il profumo dei suoi umori è inconfondibile. "Vedete? Fa la scontrosa ma le piace. Annusa qui" e porgo le dita prima al giovane e poi al vecchio, che si perde nella mia mano. Mentre la toccavano, entrambi avevano la mano sul pacco, strofinando, cercando di aggiustarsi le mutande.
"Non è solo bella, è anche brava...ora vieni qui, lasciatela"
Loro due si fermano, mentre lei viene da me.
"In ginocchio! Facciamogli vedere quanto sei brava."
Tiro giù l'elastico dei pantaloni e dei boxer insieme. Il mio membro duro scatta fuori, e inizio a spingerlo sulle sue labbra.
"Eddai, non farli aspettare. Lo spettacolo piace a tutti su, da brava, apri la bocca"
I suoi occhi mi stanno odiando, guarda fisso nei miei come se dicesse che sto esagerando. Inizia a farmi un pompino, usando una mano per accompagnarsi. Loro due guardano in silenzio, strofinandosi l'inguine.
"Toccatevi pure in libertà, a lei piace avere un pubblico che apprezza."
Non se lo fanno ripetere due volte. Siamo lì, in questa cucina mezza vuota e incasinata. La mia ragazza mi sta succhiando davanti a due operai, che si segano davanti a noi. Il giovane è dotato, almeno quanto me, e anche il vecchio non scherza.
Continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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