tradimenti
Sborra ancora calda per mio marito.
di cp
08.05.2024 |
2.323 |
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"–"Anch’io sono contenta del tuo cazzo e di come me lo dai, mio magnifico cornuto"-
Ecco, sì! Chiamarlo cornuto mi stava dando un piacere nuovo, ..."
Sono tornata a casa, da mio marito, senza gli slip, che Pino si era tenuti per sé, e cercavo di trattenere la sborra per evitare che colasse fuori. Ho cenato con Pino,spaghetti ai frutti di mare, accompagnati da vino bianco. Ero ancora molto eccitata, i fatti avvenuti mi avevano lasciato una carica di desiderio ancora non del tutto sedata. Appena entrata in casa ho baciato in bocca mio marito , eccitata, con passione. Volevo fargli scoprire rapidamente il regalo che avevo conservato per lui. Nel mio corpo avevo lo sperma del mio amante e sentivo un languore che partendo dalle parti intime, invadeva tutto il corpo con brividi di frenesia sessuale che mi dava scialorrea e mi spingeva a stringere e rilasciare le cosce, per tenere eccitato il clitoride con una specie di masturbazione sessuale senza l'intervento delle mani..Lo sperma che ero riuscita a trattenere, era un regalo fortemente lussurioso che lo avrebbe eccitato come un riccio.
Appena il giorno precedente egli mi aveva detto:
-“Da oggi in avanti voglio che tu mi racconti i tuoi desideri, i tuoi piaceri, i tuoi pensieri, le sensazioni che ti faranno vibrare il corpo e l’anima fino ai tuoi orgasmi che saranno più liberi, sapendo che io stesso ne sono a conoscenza e tu li potrai godere al massimo della libidine e della passione possibile”- Con queste parole mi aveva dato il permesso di fargli le corna a patto che gli raccontassi quello che avrei fatto con il mio amante Pino. Mi sentivo eccitata, all'idea di fargli leccare direttamente dalla mia figa la sborra di Pino. Solo così lo avrei fatto partecipe e felice di quanto avevo goduto con il mio amante, mi aveva sbattuta a lungo estraendo dalle parete della vagina e dall’anello fibroso del culetto, tutto il piacere disponibile, facendomi godere e muggire come una vacca.
Mi ha baciato anch’egli con passione inserendomi la lingua in bocca, e poi mi ha chiesto;
-“cosa ha fatto di bello oggi la mia puttanella, la vedo su di giri... deve essere stata molto birichina, mi sembra una monella che è riuscita a rubare la marmellata e adesso vuole confessarlo, facendosi scoprire”-
Non ho risposto, ma come sempre aveva fatto, riusciva a leggermi nel pensiero ed anche ora lo stava facendo.
Mi ha preso in braccio, mi ha portato in camera da letto sdraiandomi sul letto, e con la mano destra ancora alle mie spalle, ha inserito la mano sinistra sotto la gonna fino ad arrivare alla mia passerina indifesa.
Quando ha scoperto che non avevo gli slip, mi ha guardata interrogativamente, gli ho stretto la mano in mezzo alle cosce e gli ho detto con semplicità, come se fosse la cosa più naturale del mondo: -“Gli ..... slip?
Li ha voluto per ricordo il mio amante e non ho voluto metterne uno nuovo, perché avrebbe tolto il sapore del mio amante che invece ho voluto conservare tutto per te, intatto, proprio come tu lo vuoi e come lui l’ha lasciato”-
Il colore del viso è cambiato improvvisamente in rosso scarlatto.
-“Non mi dicevi che è proprio lo sperma del mio amante, che conservando “l’impronta” delle emozioni godute, ti dice “quanto” tua moglie è stata capace di godere sotto i colpi del suo cazzo?”-
E' vero! E' così! ...
Mi ha accarezzata la figa a mano aperta...
La sua faccia esprimeva ancora dei dubbi, e mi guardava interrogativamente.
–“Davvero? Davvero ti sei fatta scopare e adesso sei piena di sperma che hai conservato per me?”-
Mentre lo diceva la mano ha smesso di accarezzare la micetta e ha inserito un dito in figa.
Lo sperma di Pino era là che impiastricciava le pareti vaginali e quando ha estratto il dito, lo ha trovato bagnato di sperma misto alla secrezione vaginale che, ancora eccitata, producevo, l’ha annusato come un cane che, nel suo territorio, ha scoperto gli odori di un altro maschio, l’ ha assaggiato prima con la lingua e poi l'ha gustato ingoiando...
Mi ha guardata con lo sguardo meravigliato di chi non riesce proprio a credere ed ha esclamato:
–“E’ sperma!!! Allora, hai scopato da poco e hai conservata la sua sborra per farmela assaggiare? Che splendida troia!”-
-Sì sono una troia, e tu sei il mio porcone eccitato- Gli ho ...
... detto stringendogli il cazzo duro da sopra i pantaloni. L’ho conservata per te, perché adesso me la devi leccare tutta, voglio che ti spogli, ti pieghi e mi lecchi la fica come un cane lecca la cagna prima di possederla profondamente. Se non ho capito male è quello che tu mi hai spiegato dicendo che la sborra che leccherai sarà carica di segnali, di “ricordi” che ti permetteranno di capire quanto ho goduto e quanto sono stata brava ad eccitare l’amante che mi ha sborrato dentro”-
Si è spogliato rapidamente e ho potuto notare l’eccitazione di cui era pervaso; il suo cazzo era già duro e dritto come l’asta di una bandiera.
–Sì, è proprio così puttanona mia, hai capito bene!”-
Ho aperto le gambe al massimo per mostrargli la mia figa ancora arrossata per l’energico trattamento ricevuto ed egli immediatamente si è lanciato a leccare il liquido denso che lentamente fuoriusciva dalla figa aperta.
La lingua di mio marito sembrava quella di un formichiere: si intrufolava in figa e ne asportava gli umori; leccava la figa e titillava il clitoride procurandomi scariche di piacere che si irradiavano come scariche elettriche a tutto il corpo che mi facevano emettere un lento ma continuo gemito di piacere e mi dava un languore che m’invadeva tutto il corpo.
–“Zoccola, sei piena di sborra, la tua figa sembra un pozzo, più ne bevo e più ne viene fuori, devi aver prosciugato i testicoli del tuo amante e mi sto eccitando come un cavallo, immaginandoti sotto i colpi del suo ..... cazzo duro”-
Mentre mio marito mi leccava la figa, mi sentivo zoccola come non mai e la mia mente è tornata al momento in cui Pino ha introdotto il suo cazzo fino in fondo e dando gli ultimi colpi di bacino mi ha spruzzato direttamente lo sperma sull’utero.
Leccava, beveva e diceva:
-“è come un nettare, è dolciastra e asprigna come il miele, mia splendida troia, gustala anche tu...”-
Si è sollevato ed è venuto a baciarmi introducendomi la lingua in bocca, facendomi assaporare il cocktail della sborra di Pino mista agli umori della mia vagina.
Ho approfittato di questo suo gesto per prendergli i coglioni e gli ho detto che il mio amante li aveva svuotati completamente dentro di me facendomi godere un orgasmo fantastico, incredibile.
Il cazzo era teso all’inverosimile e le mie parole gli hanno dato l’imput, lo ha preso in mano e lo ha puntato come un’arma verso la mia figa, che, già lubrificata dalla lunga leccata, e dalla sborra residua lo ha fagocitato immediatamente facendolo scivolare fino in fondo.
Ha frullato la figa, forse per sentire e gustarsi la sborra del mio amante che gli permetteva di scivolarmi dentro con tanta facilità; mi ha scopata a lungo, sbattendomi come una troia e chiamandomi puttana, zoccola, e porca in calore.
Per provocarlo ulteriormente, mentre mi scopava ho allungato la mano alle sue natiche, l’ho tirato dentro di me aprendo meglio le ...
... gambe e con un dito gli ho toccato il culo inserendoci una falange, gli è piaciuto, ha stretto i glutei sul piccolo cazzo ed è venuto incontro al dito per farlo entrare di più; gli ho ulteriormente stimolato la lussuria dicendogli che se adesso ci fosse stato il mio amante, oltre ad averlo già fatto cornuto, scopandomi a lungo, glielo avrebbe anche messo nel culo facendolo gridare di piacere e sborrandogli dentro.
Mi ha sbattuta col cazzo che si è gonfiato come una mazza da baseball, l’affondava fino in fondo come un porco in calore e lo ritirava per riaffondarlo di nuovo. Non era più un uomo era una animale, una bestia posseduta dalla lussuria e come tale ha goduto gridando il piacere che era diventato incontenibile e mi ha spruzzato in figa unendo la sua sborra a quella di Pino che poche ore prima mi aveva imbottita in profondità; con questo pensiero della sborra del mio uomo che si mescolava con quella del mio amante ho goduto un fantastico e lunghissimo orgasmo.
Si è messo al mio fianco chiedendo informazione sul mio amante e su dove e quando era avvenuto il mio incontro con lui e poi mi ha ripetuto:
-“te lo avevo detto, sei la mia puttana, la mia zoccola, ma mi cornifichi non per mortificarmi ma per rivalutare il mio ruolo di uomo che può disporre del tuo magnifico corpo e dei tuoi osceni desideri, grazie per aver pensato a me portandomi in dono il piacere burroso che era dentro di te”-
Cercavo di stringere il culetto per evitare che venisse fuori la sborra ...
... che Pino vi aveva depositato, volevo fargliela scoprire più tardi; volevo che fosse una ulteriore fonte di lussuria, che gli facesse capire che il processo di trasformazione della sua donna era oramai irreversibile.
Ho aspettato che si riprendesse, un poco, gli ho accarezzato i coglioni, il cazzo gli è tornato duro come l’acciaio, a quel punto gli ho preso la mano e me la sono portata al sedere spingendogli il dito per forzare l’anello ed inserirlo nel culetto...
-solo allora si è reso conto che avevo anche il culo pieno di sperma-
Gli ho chiesto di leccarmelo perché anche lì Pino mi aveva riempita,amore quel porco di Pino ha rischiato di spaccarmelo. La sua eccitazione era ormai all’eccesso, parlava con la bava alla bocca.
Si è precipitato a leccarmelo tutto e quando, ha capito che lì aveva goduto come na troia, l’eccitazione l’ha fatto impazzire e vai... a chiamarmi cagna e troia, puttana e dicendo che ero la sua puttana.
Non poteva attendere oltre, mi ha tirato a pecora, piegandomi sul letto ed alzandomi il culetto, si ..
... è piazzato dietro di me ed ha incominciato e incularmi con foga, chiedendomi di emettere gli stessi suoni emessi quando ero stata inculata dal mio amante ; non c’era bisogno che me lo dicesse, il suo cazzo mi stava stimolando un piacere imprevisto ed il pensiero che mio marito mi stava riempiendo il buco che poche ore prima era stato imponentemente slabbrato dal quel porco di Pino, mi ha dato un piacere immenso che mi ha portata a miagolare come una gatta in calore e ad andargli incontro per essere sbattuta sempre più dentro e con la sborra del mio amante che gli lubrificava il cazzo, mi ha sbattuta a lungo e alla fine entrambi abbiamo goduto, lui chiamandomi troia e porca in calore immaginandomi davanti al cazzo del mio amante ed io chiamandolo cornuto in ricordo dell’enorme cazzo che mi aveva aperta e riempita prima del suo.
Si è steso vicino e mi ha detto che emetto sessualità da tutti i pori e che si riteneva fortunato ad avermi come moglie.
–"Anch’io sono contenta del tuo cazzo e di come me lo dai, mio magnifico cornuto"-
Ecco, sì! Chiamarlo cornuto mi stava dando un piacere nuovo, dal gusto inaspettato e perverso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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