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Lei al centro


di Sleepy699
02.12.2023    |    7.813    |    2 9.5
"Lui, alto e snello, vestito elegante con giacca blu e camicia bianca senza cravatta..."
“Stiamo CERCANDO un uomo, massimo 50 anni, alto, cultura universitaria, fisicamente ben messo, pulito, depilato, amante dell’igiene, che sappia mettere lei al centro di tutto, che sia passionale e coinvolgente, che non se ne vada subito dopo ma che abbia rispetto per il momento e per ciò che si fa a letto e con il quale si possa instaurare un rapporto di amicizia e complicità nel tempo”.
Contattai la coppia attraverso il sito di incontri e successivamente organizzammo una videochiamata.
Quasi esclusivamente Lorena, la lei di coppia, parlò durante la videochiamata.
Tra le varie cose mi disse: “Ci riteniamo seri ed irreprensibili nella vita quotidiana, ma non per questo meno inclini ai piaceri della vita. Amiamo interagire solo con persone educate e gradevoli, che sappiano dapprima condurre una conversazione piacevole e stimolante. Il resto viene eventualmente da sé, ma non sarà mai ritenuto un obbligo”.
Mi piaceva il loro modo di porsi. Ci incontrammo un sabato pomeriggio d’estate in un caffè del centro.
Lei, quarantenne, statura media, snella, con capelli mossi che ne ingentilivano i tratti del volto un po' mascolini. Indossava jeans e stivaletti neri sui quali vestiva un blazer a pelle, con sotto un top in pizzo che copriva un seno esuberante non troppo proporzionato (rifatto). Lui, alto e snello, vestito elegante con giacca blu e camicia bianca senza cravatta.
Lorena mi spiegò che a loro piacerebbe trovare un amico duraturo nel tempo, quindi molto affidabile e complice. Mi raccontò di una loro passata esperienza iniziata per gioco con un amico conosciuto in palestra. “Lui era un preparatore atletico conosciuto in palestra. All’inizio la situazione fu intrigante, ma poi si rivelò una mezza delusione perché lui veniva agli appuntamenti solo per vuotarsi le palle e non appena finito scappava fuori dalla porta” mi disse.
Ci tenne anche a precisare di vivere le sue avventure con il marito Paolo.
“Mio marito è complice in tutto, è sempre presente mentre altri uomini mi prendono e adora vedermi eccitata mentre lo cornifico” mi spiegò Lorena.
“Se riceve il consenso realizza splendidi racconti fotografici, nel massimo rispetto della privacy, e non disdegna leccare e spompinare se desiderato da tutti e tre” aggiunse Lorena mentre lui annuiva.
Proposi una cena in un ambiente raffinato, dove io e lei saremmo la coppia ufficiale e il marito, Paolo, l'amico che ci accompagna.
All’appuntamento Lorena si presentò indossando un abito a tubino nero smanicato con scollo a V che indossava senza reggiseno. Le avevo chiesto un abito che evidenziasse il seno esuberante e non mi aveva deluso. Il tessuto sovrapposto in modo asimmetrico sulla gonna formava un drappeggio laterale che metteva in mostra le gambe levigate. I sandali gioiello con tacco e strass dal luccichio irresistibile le slanciavano il polpaccio tornito. Il rossetto rosso fuoco si intonava con le unghie delle mani e dei piedi, anch’essi di un rosso della stessa intensità. Era come la volevo: appariscente e seducente.
Entrammo nel ristorante dove avevo prenotato un tavolo per tre con lei sottobraccio e Paolo dietro di noi.
“Mi stanno guardando tutti” mi sussurrò mentre passavamo tra i tavoli.
“Era quello che volevo” risposi.
Raggiungemmo il nostro tavolo che era un po' appartato.
Il cameriere che raccolse le nostre ordinazioni non distolse un attimo lo sguardo dalla generosa scollatura di Lorena. Diventammo tutti e tre via via più spigliati grazie anche all’ottimo vino rosso che innaffiava la nostra cena e Lorena si divertiva a provocare il giovane cameriere facendosi versare da lui il vino nel calice.
Lorena mi raccontò che il cameriere gli ricordava un ragazzo che aveva risposto al loro annuncio e che l’aveva attratta per la sua giovane e bella presenza. Nonostante la tonicità del suo fisico si era purtroppo poi rivelato poco prestante, senza passione e con poca esperienza con le donne.
“Arrivava puntuale all’appuntamento, una leccatina veloce, lo metteva dentro, due botte e se ne andava, lasciandomi insoddisfatta. Non si era instaurata alcuna complicità e tanto meno empatia”.
“Immagino sia stata una delusione” dissi un po' banalmente.
“Tu non sarai una delusione, vero?” mi disse guardandomi negli occhi.
Uscimmo insieme con la scusa di fumare lasciando Paolo al tavolo. Ci appartammo in un angolo buio e mi accesi una sigaretta. Lei mi si avvicinò dicendomi: “Soffia nella mia bocca” mi disse, e così feci. Una, due, tre volte indirizzai il fumo verso le sue labbra socchiuse. Mi sembrò quasi di venire nella sua bocca attraverso il fumo. Allungai le mani sotto la sua gonna, lì, vicino all’ingresso del ristorante ormai vuoto per l’ora tarda. Scostai le mutandine bagnate facendo scivolare le dita dentro di lei. Lei chiuse gli occhi e sospirò.
“Lorena, ti desidero, sei bellissima” le dissi.
Lei mi baciò intensamente mentre sentivo le mie dita dentro la sua vagina bagnarsi di umori.
“Non qui, rientriamo” mi disse con un sorriso malizioso.
Rientrammo nel ristorante, pagai il conto mentre Paolo andò a recuperare l’auto. Salimmo in macchina, io e Lorena prendemmo posto negli spaziosi sedili posteriori del SUV mentre Paolo guidava.
Ci scambiammo baci appassionati come degli adolescenti mentre le aprivo la zip posteriore del tubino. Le sfilai il tubino e mostrò le tette di una rotondità perfetta ed innaturale, il chirurgo estetico aveva fatto davvero un buon lavoro. Mi offrì i capezzoli scuri e appuntiti che succhiai come un bambino farebbe con delle caramelle.
“Sono contenta di essere qui con te” mi sussurrò.
Quelle parole, così intense e così intime mi fecero ancor più eccitare.
Paolo accostò in uno spiazzo deserto a lato della strada per godersi lo spettacolo della moglie.
Mi dimenticai completamente di Paolo. La feci sdraiare di schiena sul sedile posteriore e le sfilai i sandali. Non potei resistere alla vista di quei piedini affusolati e curatissimi, passai la lingua tra le dita una ad una.
Le sfilai il tanga a forma di farfalla scoprendo il pube ornato da una striscia di peluria corvina. Le spinsi le gambe in alto, divaricate, in modo che i deliziosi piedini con le unghie smaltate di rosso fossero puntati sul tetto dell’auto. Mi infilai il preservativo, mi piazzai sopra di lei, presi tra le mani i suoi glutei sodi e le sollevai il sedere per poterla penetrare più agevolmente. La sua fighetta liscia e lubrificata non oppose quasi alcuna resistenza e le scivolai dentro senza difficoltà.
Il fisico sinuoso di Lorena, le tette sode, la pelle abbronzata, i glutei rotondi che stringevo tra le mani, tutto contribuiva a farmi eccitare e a ingrossare ulteriormente il pene che spingeva con decisione.
“Me lo sento arrivare fino in gola” mi disse con uno sguardo languido.
Lei era bagnatissima e non incontrava nessun attrito.
Mi fermai un attimo per baciarla, rinsaldare la nostra complicità e riprendere fiato.
Ricominciammo e il ritmo progressivamente aumentò, entrambi ansimavamo in quell’abitacolo diventato rovente per il desiderio, sudavamo mentre fuori era freddissimo.
Paolo era eccitatissimo e si stava masturbando guardando la moglie che si faceva possedere senza ritegno da un tizio incrociato in un sito d’incontri.
“Così mi stai mandando in orbita, sto per venire” mi disse inarcando la schiena.
“Fai vedere quanto sei troia a tuo marito” replicai, e trovai immediatamente la frase piuttosto banale.
“Tesoro, non sai quanto mi piace farti cornuto” disse rivolgendosi al marito.
“Si, gattina, fatti sfondare la fica!” disse lui mentre ci riprendeva con il cellulare.
Poi Lorena si rivolse a me: “Sei un porco, mi tratti come una puttana di fronte a mio marito! Voi solo svuotarti le palle come gli altri…allora fai il maiale fino in fondo! Fammi godere!”
Continuai a spingere dentro fino alle palle, senza fermarmi, per non darle neanche un secondo di tregua.
“Vengo sul tuo cazzo, non ti fermareeee!”
Mentre lei veniva sopraffatta dall'orgasmo non smisi di muovermi dentro la sua vagina bagnatissima e dilatata, stringendo tra le mani i suoi glutei sodi per guidare i movimenti del suo bacino. Godevo nel vederla sopraffatta dal suo orgasmo. E poco dopo sentii che toccava a me. Non volevo venire nel preservativo ma sulle sue tette rotonde.
Lo tirai fuori rapidamente, tolsi il preservativo e schizzai sui suoi meloni maturi.
La sbarrata fu copiosa e lei si fece schizzare su tette e pancia guardando negli occhi suo marito che si stava masturbando.
Pensai che il caso aveva creato, per quanto imperfetto, un bell’incastro di corpi e menti.
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